Redazione

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Lunedì, 07 Ottobre 2013 08:48

Vélib. Noleggiare una bici a Parigi

Uno dei modi migliori per visitare la capitale francese è girare in bicicletta prendendo i propri ritmi. A Parigi sono molti coloro che girano in bici e non si tratta solo di turisti, ma anche di semplici residenti che prediligono spostarsi con un mezzo ecologico come la bicicletta. L'uso della bicicletta è anche sostenuto da abbonamenti studiati ad hoc che permettono con pochi euro di assicurarsi un noleggio bici per tutto il giorno, il mese o addirittura per tutto l'anno grazie a Vélib', il servizio del comune di Parigi. Vélib' è un sistema innovativo di locazione di bici in libero servizio. A Parigi, più di 1000 stazioni automatiche, distanti 300 metri circa, mettono a vostra disposizione qualcosa come 15000 bici di città. Abbastanza comode ed attrezzate di un cesto, con tre velocità e di un sistema di illuminazione, le bici sono intrattenute regolarmente dalla città. La carta vincente maggiore di questo servizio è che permette agli utenti di prendere una bici in una stazione, poi di lasciarla in un'alta, una volta il suo tragitto effettuato.
A seconda delle esigenze, Vélib' offre diverse soluzioni per noleggiare una bici a Parigi. Per il noleggio bisogna fare un abbonamento che puo essere di un giorno (1,70€) fino ad un massimo di un anno (a partire da 19€), la prima mezz'ora è gratis e poi si paga in base a quanto tempo la si usa. Per affittare una bici è necessario aver una carta di credito, una carta Navigo (o velib). Per le lunghe pedalate per le vie di Parigi sono consigliati altri servizi più economici, per esempio suwww.velo-electro.com, www.allovelo.fr o www.parisbiketour.net potete affittare una bici a circa 15€ la giornata.
Se si vuole viaggiare più in sicurezza ed evitare il traffico automobilistico è consigliato munirsi di una mappa delle piste ciclabili. Altrimenti se avete già una destinazione stabilita è possibile calcolare il percorso suvgps.paris.fr. La mappa interattiva è fatta molto bene e offre la possibilità di scegliere tra il percorso più veloce e quello più sicuro.
Inoltre vi è anche la possibilità di prenotare visite turistiche sempre a bordo della bici. Per maggiori info e dettagli, vi rimandiamo al sito ufficiale https://abo-paris.cyclocity.fr.
Fonte: www.parisflatrent.com

Lunedì, 07 Ottobre 2013 08:35

Ferrara: La Citta' delle biciclette

Ferrara è la "città italiana delle biciclette", dove l'utilizzo di questo mezzo da parte dei cittadini è tra i più alti in Europa: nel 1991 la percentuale di utilizzo era del 30,7% contro il 30% di Copenhagen o il 27,8% dell'Olanda. Nel 2000 un'indagine realizzata da DataBank su un campione rappresentativo ha ribadito che il 30,9% dei ferraresi continua ad utilizzare la bicicletta ma il popolo dei ciclisti ferraresi è pari a circa l'89,5% dei suoi 135.000 abitanti.
Ad ogni accesso della città è posto un cartello con la scritta "Ferrara città delle biciclette" seguito dalla citazione dell'adesione alla rete europea delle città amiche della bicicletta "Cities for Cyclists" e dal riconoscimento Unesco di città patrimonio dell'umanità.
La città storica viene infatti considerata come un'unità urbanistica che privilegia l'integrazione della componente ciclistica, mentre per l'esterno-città sono state realizzate apposite piste ciclabili che consentono di raggiungere numerosi quartieri periferici.
La consapevolezza di essere non soltanto la città italiana con il maggior numero di ciclisti ma di attestarsi anche a livelli europei, ha portato l'Amministrazione a dedicare a partire dal 1995 numerosi progetti ed iniziative per migliorare e aumentare l'uso della bicicletta.

1995 adesione alla rete europea Cities for Cyclists
1996 costituzione dell'Ufficio Biciclette presso l'Assessorato all'Ambiente
1997 sottoscrizione della Bicycle Charter – Carta della Bicicletta per favorire l'uso della bicicletta e la rimozione degli ostacoli che ne rallentano lo sviluppo
1998 approvazione dell'innovativo Biciplan all'interno del Piano Urbano del Traffico
1999 posizionamento del cartello stradale "Ferrara città delle biciclette" a tutti i principali accessi alla città
2000 1° Premio Città Sostenibili del Ministero dell'Ambiente per l'istituzione dell'Ufficio Biciclette per la mobilità sostenibile
2001 realizzazione della Carta ciclabile di Ferrara, cartina con stradario e indicazione della rete ciclabile, dei comportamenti corretti da tenere, della segnaletica dedicata ai ciclisti e informazioni sui servizi
2002 avvio dell'Operazione Ladri di biciclette per limitare i furti di bici
2003 premio europeo per la Settimana della Mobilità organizzata a Ferrara
2004 avvio del sistema "C'entro in bici" per l'utilizzo gratuito di biciclette pubbliche da parte dei pendolari
2005 avvio di "RiCicletta", laboratori gestiti da cooperative sociali per il riciclo delle biciclette abbandonate
2006 ampliamento del servizio con sistema "C'entro in Bici" in 8 punti della città, gestione affidata a "FerraraTUA"
2007 PPB (Piano Parcheggi Biciclette) su iniziativa della Circoscrizione Centro cittadino
2008-2009 Anno della Bicicletta: promosso dal Comune di Ferrara e coordinato da AMI. Oltre 80 iniziative di promozione all'uso della bicicletta.
2009 Premio GPP (Progetti sostenibili e green public procurement 2009) - Menzione speciale al Comune di Ferrara. "Una menzione speciale viene indirizzata dalla Commissione al Comune di Ferrara, per aver svolto, fin dal 1994, attività di Green Procurement, istituendo un apposito assessorato all'Ambiente.
Ferrara è nota in tutto il mondo per essere una città che valorizza gli alimenti biologici, per aver promosso l'uso delle biciclette ed istituito un apposito ufficio per la "mobilità sostenibile"che ha consentito alla città di essere nota a livello internazionale come la città delle biciclette, simbolo della sostenibilità e della qualità della vita locale.
Inoltre, le attività inerenti all'adesione al processo di Agenda21 comportano in particolare l'intensificarsi delle attività internazioni e, da ultimo, la partecipazione al progetto europeo Pro-EE per la promozione dei prodotti e servizi ad alta efficienza energetica ha costituito un ulteriore elemento per qualificare l'eccellenza dell'operato dell'amministrazione."
2010 Convenzione Comune di Ferrara - AMI con il trasferimento all'Agenzia della Mobilità di tutte le attività di promozione dell'uso della bicicletta e del coordinamento di piani di mobilità ciclistica attraverso una specifica attività di Bicycle Management
2011 1° premio del Campionato nazionale di Ciclabilità Urbana, prima edizione del Giretto d'Italia
2011 Campagna per ridurre il numero di incidenti con coinvolgimento di ciclisti
2012 Campagna contro i furti di biciclette
2013 Campagna per l'uso adeguato di sistemi di illuminazione delle biciclette
2013 Collocazione di ContaBicy sulle ciclabili di accesso alla città storica
2011-2014 Promozione della diffusione delle Cargo Bike nell'ambito del progetto europeo cyclelogistics.eu
Fonte: www.ferrarainbici.it

La storia di Norberto De Angelis, è senza precedenti che supera i confini geografici italiani e non solo. Campione europeo di football americano, nel '92 perde l'uso delle gambe dopo un incidente d'auto. L'incidente avvenne lungo la strada che collega Dar es Salaam a Matembwe, nel sud della Tanzania, dove era volontario del CEFA: CEFA - il seme della solidarietà Onlus è una ONG di Volontariato Internazionale, che dal 1972 lavora per sconfiggere fame e povertà realizzando progetti di sviluppo sostenibile prevalentemente di carattere agricolo. A questi progetti si associano attività specifiche di animazione sociale, formazione e di educazione igienico-sanitaria, supporto e inserimento sociale e lavorativo ai soggetti svantaggiati e disabili.
CEFA in Tanzania dal 2009 sta realizzato il progetto LESS is MORE: Labuor, Empowerment and Social Services for vulnerable people in Dar es Salaam.
Durante il tragitto Norberto si fermerà in varie realtà e località in cui il CEFA ha operato o sta operando. Un mangimificio, un allevamento di polli, una latteria (in collaborazione con Granarolo) che fornisce latte ad oltre 25.000 bambini nelle scuole, un orfanotrofio, progetti di sviluppo agricolo, il parco nazionale del Mikumi e infine un progetto di empowerment, di inserimento sociale e nel mondo del lavoro di persone svantaggiate nel comprensorio di Dar Es Salam. Il nome del progetto è Less is More. Non a caso questo progetto sarà la tappa finale del tragitto. Il CEFA in Tanzania desidera, insieme a Norberto testimone diretto che vive in prima persona la disabilità e che incontra le Comunità, aiutare una delle fasce più svantaggiate dell'Africa Sub – sahariana, ovvero le persone con disabilità fisica e mentale.
Il 10 ottobre, da Milano, Norberto De Angelis saluterà l'Italia e volerà in Tanzania per attraversarla con la sua handbike. Sono 800 km di strade impervie e selvagge, per provare a se stessi e ai tanzaniani che più forte della volontà e della propria persona, non c'è pregiudizio che tenga! La sua impresa si svolge a favore del progetto LESS IS MORE per cui il CEFA Onlus lavora dal 2009 in Tanzania.
IL TRAGITTO
- A Matembwe: la partenza dal villaggio dove Norberto è stato volontario. Norberto sarà accolto e accompagnato da persone della Matembwe Village Company, l' impresa di villaggio che da vent'anni crea iniziative di sviluppo economico sostenibili nel territorio (Incubatoio, allevamenti avicoli, mangimificio, scuola secondaria, acquedotti ed energia elettrica)
- A Njombe, il centro principale della regione e capitale di regione, Norberto inconterà autorità regionali,(la Njombe Milk Factory altro esempio di sviluppo economico, vedi www.africamilkproject.org) oltre che realtà locali che operano nell'ambito della disabilità.
- A Makambako - Wangingombe: Incontro con il Centro di riabilitazione su base comunitaria gestito dal CESC project di Roma.
- A Iringa, altro capoluogo di regione: Norberto incontrerà le autorità regionali insieme ad alcune delle realtà che operano nell'ambito della disabilità:
• Nyumba Ali (casa famiglia gestita da una coppia di Bologna che accoglie disabili e fornisce servizi di fisioterapia),
• Neema Craft (progetto della chiesa anglicana con ostello, ristorante-bar e laboratori artigianale gestiti da disabili).
- A Ilula: Incontro Centro per bambini disabili gestito da un missionario italiano
- A Morogoro: Incontro con le autorità locali e visita ad un centro diurno per bambini disabili che opera in città.
- all'Arrivo a Dar es Salaam: Norberto incontrerà il progetto "LESS is more" per l'inserimento professionale dei disabili.
La festa per l'arrivo di Norberto vedrà un incontro con tutte le Disabled People Organizations locali con cui abbiamo collaborato in questi anni, coinvolgendo autorità locali e statali cui Norberto consegnerà un messaggio sul significato della sua "impresa" e sulle politiche e iniziative da attivare/rinforzare in Tanzania.
Fonte: www.mentalitasportiva.it www.verieroi.it

L'area delle Greater Blue Moutains, iscritta tra i Patrimoni dell'Umanità, si estende per oltre un milione di ettari. La regione presenta inoltre foreste tanto dense che l'albero più antico del mondo, il pino di Wollemi, è continuato a crescere indisturbato in una remota valle di questa zona fino al 1994.
L'area della Greater Blue Moutains offre percorsi e itinerari per ogni livello di difficoltà e lunghezza. Migliaia di chilometri di sentieri antincendio attraversano in questa zona le creste delle scarpate e scendono nelle valli sottostanti.
Potrete provare il vostro livello di preparazione fisica sui 120 chilometri di territorio collinoso da Glenbrook a Wentworth Falls. Questa pista vi farà attraversare il lato meridionale della cresta della montagna, soprannominata "Labirinto blu" dai primi esploratori confusi dalla conformazione labirintica delle creste, tutte uguali tra loro.
Esplorate i punti panoramici della Jamison Valley o seguite la rotta dell'esploratore George Caley sul percorso da completare in cinque ore lungo Mount Banks Road. Ammirate le stupende vedute dalle cime basaltiche di Mount Banks e i panorami che si aprono su Grose River Gorge. Al contrario di Caley, che vedendo la fitta nebbia su Grose Valley si arrese e non attraversò le Blue Mountains, voi non tornerete a Sydney delusi.
Seguite piste asfaltate lungo i 10 chilometri del tour di Blackheath, oltrepassando Govets Leap, Evans Lookout, Pulpit Rock e Perrys Lookdown. Lungo il Murphy's Trail tra Wentworth Falls e Woodford potrete fermarvi per fare una nuotata all'Ingar Picnic Ground. Avrete bisogno di questa sosta, dal momento che questa passeggiata della durata di tre-quattro ore comprende alcune brevi ma ripide parti in salita.
Fonte: www.australia.com/

Alleanza per il Clima e Naviki promuovono un Premio per video creativi sul passaggio da auto a bici. Partecipa all'Oscar dei Ciclisti per film maker creativi che amano andare in bicicletta con il tuo clip autoprodotto. Sei invitato a partecipare a questo concorso con il tuo clip autoprodotto! Il clip dovrebbe motivare gli automobilisti a passare alla bicicletta, preferibilmente (ma non necessariamente) utilizzando Naviki. Clip creativi e spiritosi così come l'utilizzo di dati e materiale più serio sono i benvenuti.
Il concorso è aperto fino al 31 Ottobre 2013. I migliori clip saranno pubblicati su www.naviki.org.
Nel fare il clip tieni a mente che dovrà:
Essere muto (consentito accompagnamento musicale) per essere comprensibile in tutta Europa.
Durare massimo 90 Secondi.
Non essere necessariamente professionale. Prova solo a essere creativo e chiaro.
I clip potranno essere caricati:
Sulla pagina Facebook di Naviki.
Su un qualunque canale video pubblico il cui link sarà inviato via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Una giuria composta da ciclisti ed esperti di comunicazione dei diversi partner del progetto Naviki selezionerà i migliori clip.
La decisione della Giuria sarà insindacabile e la partecipazione è a proprio rischio

Fonte: www.naviki.org

Il conflitto di interessi sulla strada fra ciclisti e automobilisti è sempre più frequente e sotto gli occhi di tutti e anche sotto le ruote di molti automobilisti... visto che gli incidenti che coinvolgono biciclette e ciclisti sono sempre molto frequenti. Ogni anno un numero pari al doppio del gruppo del Giro d'Italia perde la vita sulle strade. Ecco allora che le idee e le proposte fioccano. vi proponiamo l'iniziativa da parte del governatore della California Jerry Brown, il quale ha approvato lunedì 30 settembre, la "regola dei tre piedi", una normativa in materia di traffico che impone alle automobili di tenere una distanza laterale minima di sicurezza dai ciclisti di tre piedi, circa 90 cm, o di rallentare sensibilmente qualora non sia possibile mantenere tale distanza.
Dopo quattro tentativi falliti di introdurre la nuova legge, discussa ma rimasta bloccata per anni in commissione legislativa, le associazioni ciclistiche ottengono un successo ormai insperato allineando la California ad un'altra ventina di stati americani in cui la legge è già realtà. Appena un anno fa, nello stato della Pennsylvania è stata introdotta per legge la distanza di sicurezza auto-bici di 4 piedi, circa 1,2 metri. Rispetto alle vecchie proposte, in cui si era ipotizzato di concedere alle auto la possibilità di oltrepassare la linea di separazione della carreggiata per rispettare la distanza di sicurezza, si è preferito stavolta imporre alle auto di rallentare in caso non riescano a tenersi a debita distanza dalle bici, per scongiurare il rischio di incidenti durante l'invasione della corsia opposta. Secondo Steven Bradford, membro dell'assemblea che ha approvato la nuova legge, si tratta comunque di un successo minimo: "tre piedi sono ancora pochi - spiega Bradford - a quella distanza sporgendo un braccio dal finestrino si riesce anche a toccare qualcuno". Moderatamente soddisfatte anche le associazioni, che riconoscono come nonostante il ritardo della California rispetto ad altri stati americani nell'applicare norme che favoriscano la mobilità ciclistica, questo costituisce un primo passo nella giusta direzione.

Fonte:  www.bikeitalia.it

Giovedì, 03 Ottobre 2013 08:45

Milano. Michelin Bike Ride

Domenica 6 ottobre a Milano si svolgerà la seconda edizione della festa dell'educazione stradale in programma in piazza Castello. L'obiettivo è sensibilizzare tutti, a partire dai due anni di età, alla sicurezza stradale, attraverso attività formative ed esperienze pratiche divertenti e coinvolgenti. Quest'anno, poi, ad animare la festa ci sarà il Villaggio Michelin che da maggio sta girando per le piazze d'Italia per divulgare le regole fondamentali della sicurezza stradale. Il "pezzo forte" della giornata sarà la Michelin Bike Ride, la gimkana che vedrà impegnati bambini dai 5 agli 11 anni. Prima di partire i piccoli ciclisti riceveranno qualche dritta sulla bicicletta, a cura dei maestri di mountain bike coinvolti nell'iniziativa, e un mini corso di guida, organizzato dagli agenti della Polizia locale. A tutti gli iscritti (l'iscrizione è gratuita, si chiude domani 4 ottobre e può essere fatta chiamando al numero 334-9004100 oppure su questo sito) sarà regalato un casco da bicicletta. Inoltre i bimbi che dimostreranno di aver imparato le regole della strada riceveranno in omaggio la t-shirt della Sicurezza Stradale, che verrà consegnata direttamente sul percorso insieme al patentino, rilasciato dalla Polizia locale. E per tutti, ovviamente, merenda gratis!
Fonte: www.rivistabc.com

Le tall bike sono biciclette “alte” costruite da appassionati con pezzi di ricambio di altre bici, in genere vengono saldati tra loro due telai. Costruire bici di questo tipo è un modo per dare una seconda vita a “scarti” e per esercitarsi in costruzioni creative in modo particolare nelle ciclo officine. In questo video vi proponiamo l’impresa di Richie Trimble creatore della Stoopidtall bike alta quasi 5 metri utilizzata durante la manifestazione a Los Angeles Ciclavia 2013. 

Fonte:  www.ciclavia.org/

È quasi impensabile per gli italiani rendere la bicicletta il mezzo di trasporto più diffuso, un po’ per la fretta quotidiana, un po’ per pigrizia, un po’ per praticità. Tuttavia impegnarsi ardentemente nella causa della bicicletta è una realtà che si potrebbe concretizzare con l’impegno e con un’attenzione particolare ai vantaggi che da essa derivano: vantaggi per l’ambiente, ma anche per l’economia, locale soprattutto. In città, sostituire ad esempio molti parcheggi per auto con quelli per bici, realizzare piste ciclabili laddove l’auto è regina non solo renderebbe più vivibile il centro abitativo ma aiuterebbe chiunque a stare più in sintonia con l’ambiente circostante senza dover sopportare eccessivamente il traffico: la salute delle famiglie, così come l’umore di ogni singolo cittadino, accoglierebbero positivamente tale cambiamento in modo da impiegare meno soldi nella cura della salute. L’ambiente stesso risulta essere l’indicatore naturale di quanto sia vantaggioso investire nella bicicletta. Ma la bicicletta non offre “solo” vantaggi per quanto riguarda la salute o per la riduzione dell’inquinamento, ma si dimostra essere un canale efficace in termini di contributo all’economia, specie l’economia locale, al punto che in America è stato coniato il termine Bikenomics, da fusione delle parole bike, bicicletta ed economics. Questo per due ragioni principali: in primo luogo usare più la bici significa risparmiare e aumentare il reddito disponibile per i consumi locali. In secondo luogo, muoversi in bici nel proprio quartiere / città e non usare la macchina per fare acquisti magari a decine di chilometri di distanza, ci costringe a scoprire meglio e privilegiare l’offerta più vicino alla nostra residenza. Si pensi che in uno stato medio-grosso degli USA, il Wisconsin, uno studio parla di una bike economy, di un impatto economico, turistico in primis, della bicicletta, che da solo vale 1,5 miliardi su base annua per lo Stato. Insomma, bicicletta vuole dire più soldi che restano nella comunità: partendo dalle realtà più immediate come il fatto che l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro migliora chi la utilizza di conseguenza il datore di lavoro vedrà più profitti o che lasciando l’auto in garage, e girando la città pedalando, i negozi della città risulterebbero essere un’attrattiva maggiore. La comunità, inoltre, vedrebbe destinarsi più soldi dato che i cittadini non si impegnerebbero più grosse somme per la benzina, le assicurazioni e per l’acquisto dell’auto.

Fonte: dedonno.net

Primi risultati positivi vengono registrati in alcuni paesi dell'Unione Europea, a sostegno della campagna promossa dall'European Cyclists' Federation (ECF) "6 bilioni di fondi europei per la ciclabilità".
Di che si tratta? L'ECF stima in 6 bilioni di euro, vale a dire 6 mila miliardi di euro, la cifra necessaria per moltiplicare in Europa i livelli di mobilità ciclistica, aumentando gli indici di sicurezza e sviluppando il cicloturismo. Come? Mediante la realizzazione di 50.000 km di nuove infrastrutture ciclabili o 1 milione di corsie ciclabili. E le risorse possono venire dai fondi europei.
Nei prossimi mesi tutti i Governi a livello nazionale e regionale definiranno i programmi operativi per l'utilizzo dei finanziamenti europei per il periodo 2014-2020. Se tutte le regioni e tutti i Governi prevedessero misure specifiche per la mobilità ciclistica, nei prossimi anni l'intera Europa potrà finalmente aumentare la propria media di spostamenti in bici perseguendo così gli obiettivi indicati dalla UE: ridurre le emissioni climalteranti, limitare i consumi energetici, promuovere politiche della salute e dell'attività fisica.
Ed è evidente che lì dove i Governi non ci pensano da soli devono essere le organizzazioni nazionali e regionali dei ciclisti, aderenti all'ECF, a farsi carico di presentare proposte, piani, programmi affinchè siano inseriti nella programmazione operativa assicurandosi che a ciascuna attività corrispondano relative risorse finanziarie. 
E così l'ECF informa che il Ministro dei Trasporti ungherese, Völner Pal, ha ufficialmente dichiarato sostegno alla "Carta" per lo sviluppo della mobilità ciclistica nel suo paese, elaborato da 7 organizzazioni ciclistiche no profit in stretta collaborazione con l'ECF. Tra i punti salienti del documento: sviluppo della rete ciclabile per la mobilità abituale e per l'attività ricreativa; attività di educazione, promozione e comunicazione; sostegno all'industria e al commercio delle bici; sviluppo del cicloturismo; creazione di un organismo di coordinamento e di governo delle attività.
Nella Repubblica Ceca invece si è già tenuto un incontro sul tema presso il Ministero dei Trasporti; in Irlanda le associazioni dei ciclisti hanno già stabilito dei contatti con le due assemblee regionali relativamente alla predisposizione dei programmi operativi.
In Olanda...piove sul bagnato. L'organizzazione olandese dei ciclisti Fietsersbond, ha presentato al Ministro dei Trasporti e a quello dello Sviluppo economico un piano per la realizzazione, entro il 2025, di 765 km di ciclovie "veloci" regionali. Il piano sarà inserito nella prossima programmazione di entrambi i Ministeri.

Fonte: Fiab

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