Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Sarà presente anche la FIAB al 1° Congresso Nazionale di CoMoDo, la Confederazione della Mobilità Dolce che si terrà sul tema "Mobilità Dolce, Scenari europei e sviluppi futuri in Italia". L'iniziativa si terrà nei giorni 3 e 4 ottobre a Rimini, al Museo della Città (Sala del Cenacolo, via L.Tonini, 1), con il Patrocinio della Provincia di Rimini.
Umberto Rovaldi, Consigliere nazionale FIAB e responsabile dei settori ferrovie dismesse, loro recuperi, paesaggio della mobilità dolce interverrà sul tema: "Bici e Paesaggio: mobilità dolce per paesaggi pungenti".
Con questo nuovo appuntamento la Confederazione della Mobilità Dolce, nata nel 2004 per volere dell'allora presidente FIAB, Gigi Riccardi, che fino alla sua prematura scomparsa ha coperto il ruolo di vice presidente, intende attirare l'attenzione sul concetto di "strade per la gente, destinate a una mobilità più ragionata, dove l'auto sarà bandita a favore di una pluralità di utenti (pedoni, bambini, anziani, persone a mobilità ridotta, ciclisti). Una nuova rete che si realizza senza rubare altro spazio ai campi o ai boschi, una rete dolce separata dalla rete stradale ordinaria, recuperando le infrastrutture dismesse e favorendo la stretta integrazione con il sistema del trasporto pubblico (treni locali e ferrovie turistiche) e della ricettività diffusa".
Al 1° Congresso intervengono, tra gli altri:
Stefano Vitali, Presidente della Provincia di Rimini
Alberto Rossini, Dirigente alla Mobilità della Provincia di Rimini
On. Luigi Famiglietti, Deputato della XVII Legisl.
On. Tiziano Arlotti, Deputato VIII Commiss. (Ambiente, territorio e lavori pubblici) XVII Legisl.
Marco Arzilli, Segretario di Stato della Repubblica di San Marino
Anna Donati, Delegata del Comune di Napoli ai progetti di mobilità sostenibile
Grazia Torelli, Delegata della Provincia di Siena ai progetti di mobilità dolce per il turismo
Il programma dettagliato è sul sito FIAB http://fiab-onlus.it/bici/notizie/notizie-varie/news-varie/item/710-mobilita-dolce-comodo.html
Lello Sforza
Responsabile Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Domenica 6 ottobre a Torino, parco del Valentino, nel prato tra corso Massimo e corso Vittorio, si terrà l’evento “Un giro allegro, sereno, ecologico per vivere la citta' in modo diverso per capire ed informare chi non sa - per un mondo vivibile e rispettoso”.Il tema tassativo è: VESTITI IN BIANCO E ROSSO (i colori della bandiera NOTAV)
Il programma:
Alle ore 11,00 RITROVO al Valentino, nel prato di CORSO MASSIMO D'AZEGLIO ANGOLO CORSO VITTORIO
per giochi, pedalate, risate insieme. Balli, canti, e gare di bici
Alle ore 13,00
PICNIC libero. Cercheremo di avere musica e, se possibile, spettacoli di strada
Alle ore 15,00
PARTENZA della pedalata, pattinata, scivolata...
COME VENIAMO:
- VESTITI DI BIANCO E ROSSO (i colori notav). E' IMPORTANTE perché dobbiamo creare " comunità"!
- con una bici, un triciclo, una carrozzella, con i pattini, in risciò, in carriola, con qualsiasi mezzo a ruote che non inquini e non faccia rumore (ma con il campanello)
- con le bandiere NOTAV
la bici può venire " allestita" come credi, anzi dai! creiamo delle bici " originali" !
verranno premiati:
- la bici più azzardata
- il vestito più originale
- la famigliola più carina
- il più giovane
- il più vecchio
dettagli su http://www.noinfo.it/srotellati/
Fonte: www.noinfo.it
L'inno alla bici! Il decalogo per salvare il nostro pianeta dal traffico e dall'inquinamento, riscoprendo il piacere di godersi la vita in sella ad una meravigliosa bicicletta!!! Mitico video…. inno alla bici! Tutto l’anno (clima permettendo) . In tutte le strade (meno auto più bici!).
E tu ami pedalare?
Testo
Bella e seducente, è solo mia
sempre più attraente non resisto e così sia
con quella sua linea essenziale ed elegante
possederla è un'emozione intensa ed esaltante
da quando l'ho incontrata, non sono più lo stesso
la mia vita è migliorata, non sono mai depresso
ogni santo giorno ho una gran voglia di saltare
con un balzo in sella e cominciare a pedalare, pedalare, pedalare...
con la sua meccanica semplice e perfetta
vola vola vola sulla bicicletta
con la bandierina lo specchietto e la trombetta
vola vola vola sulla bicicletta
se ne va a fare la spesa col triciclo la vecchietta
vola vola vola sulla bicicletta
con il campanello col cestino e la pompetta
vola vola vola sulla bicicletta
vola sopra il traffico vola sullo smog
risparmio la benzina mi diverto e faccio sport
questa è la mia droga e non ne posso fare a meno
se il tragitto è lungo me la carico sul treno
macini kilometri e fatichi sempre poco
con un carrello al seguito puoi fare anche un trasloco
me la porto in casa vado su con l'ascensore
l'appendo alla parete e poi la lucido per ore
veleggio, pedalo senza fretta
plano e galleggio, sulla mia bicicletta!
secondo me è un gioiello di tecnica applicata
il genio dell'umanità sta in una pedalata
è il fiore all'occhiello dell'ingegneria
infallibile congegno ad orologeria
ce ne andiamo in piazza per il centro oppure al mare
lei mi porta al parco, a far la spesa a lavorare
col sorriso in faccia e con il vento tra i capelli
sempre in giro insieme e che momenti sono quelli
pedalare, pedalare, pedalare...
per un mondo più pulito questa è l'unica ricetta
vola vola vola sulla bicicletta
contro la cultura del consumo "usa e getta"
vola vola vola sulla bicicletta
se vuoi essere felice come un tempo dammi retta
vola vola vola sulla bicicletta
puoi viaggiare in tondo oppure andare in linea retta
vola vola vola sulla bicicletta
vola sopra il traffico vola sullo stress
vola sull'asfalto su sterrato o su pavé
fa bene allo spirito benissimo all'ambiente
non esiste mezzo di trasporto più efficiente
se incontro una salita e la storia si fa tesa
prima ancora che sia finita già pregusto la discesa
bando alla pigrizia, dico largo all'allegria
tutti in sella a pedalare in compagnia!
veleggio, pedalo senza fretta
plano e galleggio, sulla mia bicicletta!
velocipede che grande invenzione
con la bici noi faremo la rivoluzione
velocipede che grande passione
libera la mente il corpo e l'immaginazione
con la benedizione di santa graziella
santa tutelare di chi viaggia a pedivella
niente più benzina niente bollo da pagare
tanta pasta asciutta e poi trazione muscolare
velocipede che grande invenzione
sviluppa l'endorfina attiva la circolazione
velocipede che grande passione
e non prendo più nè multa nè contravvenzione
Il Martedì 24 settembre, è stato approvato in via definitiva il progetto del Comune di Bologna di una “tangenziale delle biciclette”, un anello ciclabile di 5,2 chilometri che percorrerà intorno al centro il capoluogo emiliano. Con questo 1° stralcio del progetto, ha in programma di proseguire l’ampliamento della rete cittadina delle piste ciclabili, collegando in modo tangenziale le piste radiali esistenti in entrata ed in uscita dal centro storico:
1. Ciclabile della Circonvallazione Semianello Nord-Est (area Stazione FS, collegamento con Porta Mascarella e raccordo con la ciclabile di via Stalingrado). La realizzazione di questo tratto di ciclabile è prevista sul marciapiede lato nord di viale Masini. L’esecuzione del tratto di ciclabile in esame permetterà la ricucitura con le ciclabili esistenti di via Stalingrado e Ponte Matteotti. In corrispondenza delle immissioni laterali verranno realizzate delle platee rialzate in asfalto. La lunghezza del percorso ciclabile è di 650 m per una larghezza media di 2,5 m, salvo ostacoli puntuali laddove la larghezza potrà subire modeste variazioni di sezione. Le principali lavorazioni afferiscono alla rimozione e sostituzione dei cordoli in granito, nonché al rifacimento della pavimentazione in conglomerato bituminoso. Per dare continuità ai percorsi ciclabili e per garantire un elevato grado di sicurezza, si prevede l’impiego di vernici colorate (strisce bianche con sfondo rosso cupo).
2. Ciclabile della Circonvallazione Semianello Sud-Ovest - I Stralcio - (dalla Radiale intermedia ovest di via Sabotino, Porta Saragozza verso Porta S. Mamolo). Il progetto, in questo tratto dei viali, prevede la realizzazione della ciclabile al centro dell’area verde che divide le due semi-carreggiate. Il tracciato del percorso è lineare in quanto, in corrispondenza delle Porte e delle intersezioni stradali, gli attraversamenti ciclabili verranno realizzati in senso longitudinale all’asse stradale e corredati da idonea segnaletica luminosa (semafori). La lunghezza del suddetto percorso è di circa 1700 m, mentre la larghezza della pista sarà di 2,40 m. In corrispondenza delle aperture mediane dell’area verde verranno realizzati dei rialzi in asfalto tali da dare una maggiore continuità all’intero percorso.
La presenza degli alberi ha condizionato la scelta dei materiali da impiegare, in particolare, per ovviare alle problematiche derivanti dalla presenza degli apparati radicali, la stratigrafia del pacchetto stradale sarà costituita da uno spessore complessivo pari a cm 30, di cui, oltre al telo geotessile, cm 25 costituito da inerte naturale stabilizzato e i rimanenti 5 cm da un massetto di colore grigio chiaro in calcestruzzo permeabile/drenante. Grazie alla sua compatibilità ambientale certificata può essere utilizzato ovunque, anche in aree protette e soggette a particolari vincoli ambientali e paesaggistici, o laddove esistano limitazioni all’uso di materiali non eco-compatibili.
Come per il primo tratto di viale Masini anche in questo secondo tratto la segnaletica orizzontale utilizzata sarà del tipo in colato plastico con strisce bianche su sfondo rosso cupo. Il progetto della tangenziale delle bici costerà al Comune di Bologna 2 milioni di euro, di cui un milione proveniente dal Governo tramite un fondo del Ministero dell’Ambiente. Il termine dei lavori è previsto per la fine del 2014.
Fonte: Comune di bologna
Michael Trimble è nato 27 anni fa dalle parti di Chernobil subito dopo il disastro nucleare che lo ha portato alla luce privo degli arti superiori. Dopo 8 anni in un orfanotrofio, Michael è stato adottato da una famiglia statunitense e adesso vive a Pittsburgh, Pensylvania Nonostante sia privo delle mani e delle braccia, Michael è riuscito a sviluppare un alto livello di indipendenza che gli consente di svolgere una serie di operazioni che vanno al di là di qualunque possibile immaginazione. Una di queste è proprio l’andare in bicicletta. Una volta diventato adolescente, per lui tutto cambiò. "Un giorno un istruttore di educazione fisica che insegnava alla scuola di Mike modificò il manubrio di una bicicletta in modo tale da permettere al ragazzo di pedalare e direzionare agevolmente il mezzo." L'esperimento ciclistico durò decisamente poco ma l'amo era stato gettato e Mike iniziò a pensare che si sarebbe potuto realizzare e costruire qualcosa di più definitivo e stabile per consentirgli di andare in bicicletta. Di lì a breve Mike si diplomò e divenne perito assicurativo. Non sapeva che sarebbero trascorsi ben dieci anni prima che gli si presentasse nuovamente l'opportunità di cavalcare una bici! Tuttavia, senza mai accantonare il suo sogno, nel tempo aveva cercato con insistenza chi potesse aiutarlo e aveva commissionato a numerosi produttori specializzati la costruzione di una bicicletta su misura per lui. Nessuno però si era convinto a farlo, tutti declinavano l'offerta intimoriti da eventuali responsabilità legali e dal possibile coinvolgimento in cause di natura penale qualora si fosse verificato un incidente. Poi, per caso, un amico di Mike lo mise in contatto con Michael Brown, un artigiano locale costruttore di biciclette, proprietario della Maestro Frameworks di Pittsburgh. Lieto di accettare l'incarico, dopo qualche prova, Michael è stato in grado di forgiare un particolarissimo manubrio adatto alle esigenze di Mike.
Nel video qui sotto lo trovate ritratto mentre racconta la propria storia in inglese.
Fonte: www.disabilinews.com
L’Oasi WWF Lago di Conza ha attivato un sentiero per mountain bike che consentirà ai visitatori di poter fruire l’Oasi passeggiando comodamente in bicicletta e, attraversando porzioni di bosco igrofilo, ruderi di antiche fattorie e ampie zone di pascolo e di prato, di godere di un paesaggio estremamente suggestivo e di osservare la fauna selvatica che abita l’area. Il sentiero, che ripercorre un antico tracciato che fino agli anni 70 collegava tra loro le numerose fattorie che sorgevano sui fertili terreni bagnati dal fiume Ofanto, è marcato con segnaletica di colore rosso, ed è pressoché pianeggiante, con salite brevi e non eccessivamente faticose rendendo possibile la passeggiata anche a gruppi familiari. Il visitatore potrà passeggiare nel bellissimo prato naturale dell’Oasi e incantarsi osservando il meraviglioso paesaggio disegnato dall’azzurro lago e dalle dolci colline Irpine e osservare uccelli acquatici quali Cormorani e Aironi, rapaci come Nibbi e Falchi pescatori e ancora Allodole, Storni, Cappellacce e Saltimpali. Il percorso parte dal Centro Visite dell’Oasi e si snoda lungo la sponda meridionale ed è percorribile solo previa prenotazione ed esclusivamente nel periodo estivo/autunnale quando il livello dell’acqua del lago si abbassa sensibilmente. Per chi non possiede una propria bici c’è la possibilità di noleggiarla direttamente in Oasi.
Per prenotare la passeggiata o per maggiori informazioni è possibile contattare l’Oasi WWF Lago di Conza: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure ai numeri 082739479 3939078255 3929962550
Fonte: www.ilciriaco.it
Tra le strade di Boston, Stati Uniti, un ciclista circola imperterrito nelle ore notturne a bordo di una bicicletta illuminata di un colore bianco brillante. Una tonalità che rende impossibile per ogni automobilista non vedere la due ruote in movimento, anche perchè sono proprio i fari delle vetture ad attivare la speciale colorazione della bici. Josh Zisson, questo il nome del proprietario, ha infatti rivestito l’intelaiatura con una polvere retroriflettente che reagisce al contatto con il fascio luminoso delle auto, a distanze che coprono un raggio di 300 metri! La polvere magica garantisce una sicurezza di guida mai vista sinora su una bicicletta, non a caso battezzata come “Safest Bike on the Road”, anche perchè dotata di fari a Led (alimentati da una dinamo), e da una vera e propria luce di stop posteriore, che si illumina ad ogni frenata, doppio cavalletto e pneumatici anti-foratura.
Fonte: Tuttogreen
Su Fausto Coppi, corridore e uomo, sulle sue imprese e sulla sua morte è stato scritto molto. Poco invece si sa del personalissimo rapporto con le sue bici da corsa. Questo libro, frutto di un'appassionata ricerca e di un sorprendente ritrovamento - i registri di produzione del Reparto Corse Bianchi, appartenuti a Pinella De Grandi, mitico meccanico del Campionissimo -, ha come protagoniste proprio le biciclette, da strada e da pista, usate da Coppi nel corso della sua carriera. Un volume che costituisce una pietra miliare nel mondo del collezionismo ciclistico e nello stesso tempo un omaggio al mito di Fausto Coppi e alla bellezza classica delle biciclette dell'epoca d'oro del ciclismo.La storia di un ritrovamento che scuoterà il mondo del collezionismo ciclistico. Un volume imperdibile per tutti gli appassionati di memorabilia e di vintage. La ricostruzione fedele, a prova di documentazione storica, delle biciclette Bianchi utilizzate da Fausto Coppi nel corso della sua straordinaria carriera. Tanto è stato scritto su Fausto Coppi, corridore e uomo,sulle sue imprese, sulla sua morte e sulla costruzione di un vero e proprio mito. Poco invece è stato detto del rapporto tra il campionissimo e le sue biciclette. Questo libro parte proprio da qui, dall'appassionata ricerca e descrizione delle biciclette Bianchi usate dal Campionissimo nel corso della sua carriera, dal 1945 al 1958. E tutto questo è stato possibile grazie a uno straordinario ritrovamento: i Registri storici di produzione del "reparto Corse" della Bianchi. Da una valigetta dimenticata - quella di Pinella De Grandi, forse il più famoso meccanico della storia del ciclismo, soprannominato "Pinza d'Oro" - e recuperata da Paolo Amadori, uno dei due autori del libro, è uscito un vero tesoro. Oltre ai Registri storici, che si pensava fossero andati irrimediabilmente perduti con i numeri di telaio e le misure delle biciclette costruite per tutti i corridori Bianchi dai primi anni '40 a fine anni '60, sono tornati alla luce i quaderni di appunti e i diari di Pinella, in cui il meccanico dei campioni annotava, giorno per giorno, particolari tecnici e note sulle prestazioni dei ciclisti in corsa (al Giro, al Tour e in altre competizioni). Grazie a questi documenti inediti, Amadori e Tullini hanno minuziosamente catalogato, tra le 70 biciclette utilizzate da Fausto Coppi durante la sua carriera alla Bianchi (dal 1945 al 1958), i 14 modelli originali e hanno fornito per ciascuno di loro, un'accurata descrizione tecnica e una ricca documentazione fotografica, raccontando in un nuovo modo, e anche grazie a inedite immagini, le imprese ciclistiche in cui quelle biciclette hanno accompagnato il Campionissimo. Il vero nome di Pinella era Giuseppe De Grandi, meccanico torinese. Ma tutti, a parte il soprannome romanzesco di Pinza d’oro, lo hanno conosciuto come Pinella. Meccanico prima alla Frejus, fu al seguito della rappresentativa nazionale al Tour fin dal 1938, anno in cui mise a punto le Legnano che portarono Gino Bartali al suo primo successo d’oltralpe, con buona pace dei francesi che s’incazzano… Poi ancora, come si è detto, al servizio di Coppi nel trionfale Tour del 1949. Fausto tanto fece che nel 1951 convinse la Bianchi ad assumere Pinella come capo-meccanico.
Fonte: Edicicloeditore
Il tesoro ritrovato di Pinella De Grandi e la vera storia delle biciclette del Campionissimo
Autori: Paolo Amadori, Paolo Tullini
Prezzo: € 29.00
Pagine: 191
Editore: Ediciclo
La storia di un ritrovamento che scuoterà il mondo del collezionismo ciclistico. La ricostruzione fedele, a prova di documentazione storica, delle biciclette Bianchi utilizzate da Fausto Coppi nel corso della sua straordinaria carriera. Un volume imperdibile per tutti gli appassionati di memorabilia e di vintage. Tanto è stato scritto su Fausto Coppi, corridore e uomo,sulle sue imprese, sulla sua morte e sulla costruzione di un vero e proprio mito. Poco invece è stato detto del rapporto tra il campionissimo e le sue biciclette. Questo libro parte proprio da qui, dall'appassionata ricerca e descrizione delle biciclette Bianchi usate dal Campionissimo nel corso della sua carriera, dal 1945 al 1958. E tutto questo è stato possibile grazie a uno straordinario ritrovamento: i Registri storici di produzione del "reparto Corse" della Bianchi. Da una valigetta dimenticata - quella di Pinella De Grandi, forse il più famoso meccanico della storia del ciclismo, soprannominato "Pinza d'Oro" - e recuperata da Paolo Amadori, uno dei due autori del libro, è uscito un vero tesoro. Oltre ai Registri storici, che si pensava fossero andati irrimediabilmente perduti con i numeri di telaio e le misure delle biciclette costruite per tutti i corridori Bianchi dai primi anni '40 a fine anni '60, sono tornati alla luce i quaderni di appunti e i diari di Pinella, in cui il meccanico dei campioni annotava, giorno per giorno, particolari tecnici e note sulle prestazioni dei ciclisti in corsa (al Giro, al Tour e in altre competizioni). Grazie a questi documenti inediti, Amadori e Tullini hanno minuziosamente catalogato, tra le 70 biciclette utilizzate da Fausto Coppi durante la sua carriera alla Bianchi (dal 1945 al 1958), i 14 modelli originali e hanno fornito per ciascuno di loro, un'accurata descrizione tecnica e una ricca documentazione fotografica, raccontando in un nuovo modo, e anche grazie a inedite immagini, le imprese ciclistiche in cui quelle biciclette hanno accompagnato il Campionissimo.
Fonte: Edicicloeditore
Presentata all’Expobici 2013 la OneCity Long Ride S monta un sistema di batterie in grado di garantire al ciclista fino a 160 km. Uno dei problemi maggiori delle biciclette è la loro dimensione. La bicicletta elettrica OneCity Long Ride S offre così la possibilità di percorrere i tratti cittadini, magari affrontando anche qualche escursione fuori porta, con una sola ricarica. A permetterlo una batteria al litio da 24 Ah gestita tramite il software proprietario ESEB (Energy Saving Electric Bike). La batteria è disponibile in tre differenti versioni, di cui solo una (quella maggiore) assicura l’eccezionale autonomia di 160 km. Le altre misure sono tuttavia più leggere, sia in termine di peso che per quanto riguarda i costi, così da rendere più adatta la OneCity Long Ride S alle varie tipologie di clienti possibili.La bici elettrica a lunga autonomia Wayel monta un cambio Shimano Nexus integrato a 7 rapporti, con possibilità di cambiare marcia anche senza necessità di muoversi, oltre a un motore da 250 W e 19Nm di coppia disposto sulla parte anteriore della due ruote. Non è presente la classica catena, sostituita nella parte destra dal cardano. Per quanto riguarda la parte estetica e strutturale il telaio è in alluminio idroformato, nella sola versione color panna e rosso. Opzionale il portapacchi, disponibile in cuoio o ecopelle. Prezzi variabili come detto a seconda della dimensione della batteria, da un minimo di 1.580 a circa 1850 euro.
Fonte: www.greenstyle.it
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.