Che a MIlano sia in aumento la tribù dei ciclo-pendolari, ovvero di coloro che al lavoro vanno in bicicletta, è dimostrato da due dati contenuti nell'undicesimo censimento annuale di Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) Ciclobby, che rileva il numero dei passaggi di bici all'interno della cerchia dei Navigli in una giornata lavorativa tipo (dalle 7.30 alle 19.30).
Il primo è facile facile: dei 34.100 passaggi registrati nelle 20 postazioni distribuite all'ingresso della cerchia, 7.748, ovvero poco più di uno su cinque, è avvenuto tra le 7.30 e le 9.30. Il secondo: la postazione più frequentata è Buenos Aires, dove sono stati contati 4.977 passaggi giornalieri. Di questi, l'81% preferisce il corso, tanto che le bici sono il 14,92% dei mezzi in strada (contro il 56% di auto e il 29% di moto), mentre il 19% l'asse delle vie Morgagni-Cadamosto-Spallanzani.
Non è solo la predispozione dei ciclisti a percorrere la strada più diritta né la scarsa segnaletica con cui, all'altezza di piazza Lima, si indica la presenza del percorso dedicato a un solo isolato di distanza, ma anche una componente di pragmatica milanesità a «fare alla svelta». Un comportamento, questo evidenziato dalla ricerca di Fiab Ciclobby, presentata alla Commissione ambiente del Comune di Milano, utile a chi deve pianificare la vita dei ciclisti.
Secondo quanto osservato dai 90 volontari dell'associazione che ai primi di ottobre ha effettuato il censimento, i passaggi dentro e fuori la cerchia dei Navigli sono aumentati del 3,02% rispetto al 2011. Un incremento timido rispetto a dodici mesi fa, quando si registrò un +7,25% sul 2010. Secondo Valerio Montieri, del gruppo tecnico Fiab Ciclobby, «il dato può essere stato influenzato dalle cattive condizioni meteo della seconda metà di settembre. Per la prima volta abbiamo dovuto effettuare il censimento a ottobre, dopo una serie di giornate di pioggia».
Comunque, rispetto a dieci anni fa, quando iniziò il rilevamento, la strada dei ciclisti è in salita, ma in senso positivo: +34% dei passaggi. È il miglior dato di sempre. Nella classifica degli ingressi prediletti dai milanesi, corso Buenos Aires è seguita dalla vicina porta Venezia (rilevazione in via Senato), poi Beltrami (area Castello), Vittoria, porta Romana, via Correnti e San Vittore. I flussi si concentrano nelle ore di punta, con picchi nelle fasce 8.30-9.30 e 18-19.30. Come per l'auto, l'imbuto di bici si crea ai bastioni di porta Venezia, 2.256 passaggi di cui 2.016 in arrivo da Baires (rilevazione all'incrocio viale Tunisia) che poi si disperdono sino ai 1.619 registrati a Cairoli.
Aumenta del 6% l'uso del bike sharing, con le migliori performance alla stazione di Minghetti (zona Cadorna). Alfredo Drufuca, ingegnere, ha presentato per la società Polinomia uno studio pluriennale in cui si evidenziano i flussi stagionali delle bici, con una curva crescente da gennaio a maggio. Drufuca osserva che, nonostante i dati positivi, Milano è lontana dall'obiettivo del 15% di mobilità ciclistica che dovrebbe raggiungere entro il 2030 e che abbatterebbe le emissioni di 250mila cittadini. Il consiglio è uno solo: pedalare.
by Luca Zorloni - Il Giorno