Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Il Comune di Bologna ha approvato, qualche giorno fa, un piano straordinario di potenziamento di sosta ciclabile con l’installazione di nuove rastrelliere e l’allargamento di quelle già esistenti: in totale saranno 108 i posti bici in più rispetto a prima. Ufficialmente saranno eliminati otto stalli per i motociclisti, anche se intervenendo in molto punti dove la sosta non era regolamentata dalle strisce, lo spazio a disposizione per moto e auto, che sfruttavano anche quei posti, diminuirà di più. Si tratta della prima fase di un progetto di Palazzo d’Accursio per dotare la città di un numero maggiore di rastrelliere. Due degli interventi sono già stati realizzati: all’angolo tra le vie Chiudare e Arienti, in zona Castiglione, sono stati eliminati tre fittoni per fare spazio a quattro stalli per le bici; all’incrocio tra via Calzolerie e via Caprarie è invece stata installata una nuova rastrelliera dove un tempo c’era la campana per la raccolta del vetro. L’attenzione alla mobilità sostenibile e il progetto di una zona più vasta per la «pedonalità» dei bolognesi sono uno dei punti cruciali del mandato della giunta Merola che ha deciso di intervenire riscontrando due esigenze principali. «All’interno del centro storico c’è una domanda crescente di sosta ciclabile — aggiunge Carlini —, notevolmente superiore all’offerta di posti bici su rastrelliera. La situazione è testimoniata dall’elevato numero di biciclette quotidianamente legate ai pali e alla segnaletica».
Rubbee Elecrtic Drive, è un piccolo motore che può essere posizionato sopra alla ruota posteriore per trasformare la bicicletta senza la necessità di investire in un nuovo mezzo e permettendo la conversione della bici a seconda delle esigenze. Il motore Rubbee Electric Drive può essere installato in pochissimi secondi su qualsiasi bicicletta, per poter sfruttare l'energia elettrica fino alla velocità di 29 chilometri orari. Il modulo Rubbee si installa sul tubo sella di quasi tutte le biciclette in commercio. E’ dotato di particolari rotelle costituite da un mix di poliuretano per trasferire la potenza del suo motore di 250 watt, 800 watt di picco, alla ruota posteriore della bicicletta. Il Rubbee può essere usato in modalità “ruota libera”, in pedalata parzialmente assistita e in modalità completamente elettrica, cioè senza pedalare. Ciò permette ai ciclisti di decidere se aumentare la durata della batteria oppure la loro velocità di spostamento. Il Rubbee ha appena concluso con successo una campagna di raccolta fondi su Kickstarter, e sebbene non ci sia ancora la possibilità di effettuare ordini sul loro sito, appena la società raggiungerà i livelli standard di produzione il Rubbee sarà disponibile on-line.
Il sistema GPS per bici, denominato ‘BikeSpike’, è composto in particolare da un piccolissimo chip con antenna incorporata, un accelerometro e una connessione alla rete cellulare, in modo tale da seguire in tempo reale, in caso di furto, gli spostamenti del prezioso mezzo a due ruote. Il nuovo GPS ‘BikeSpike’, date le sue dimensioni ultracompatte, può infatti essere tranquillamente montato sul telaio della bici e nascosto da un contenitore simile in tutto e per tutto ad un porta borraccia. Con il GPS ‘BikeSpike’, è quindi possibile controllare gli spostamenti della bicicletta grazie ad un’apposita app che individua la posizione del mezzo attraverso una mappa visualizzabile direttamente sul display del cellulare (o di un PC). Grazie alla capacità di gestire a distanza il GPS attraverso il cellulare si possono inoltre implementare delle ulteriori funzioni dedicate anche allo svago: per esempio si possono calcolare quante calorie sono state bruciate in base alla distanza e alla velocità. Oppure si possono visualizzare gli itinerari percorsi durante una gita in bici e condividerli sui social network. Il sistema GPS per bici ‘BikeSpike’, per chi fosse interessato, è attualmente disponibile sulla piattaforma Kickstarter, al costo di 199 dollari (circa 150 euro).
Fonte: www.ecoseven.net
Domenica 20 ottobre 2013 a Saluzzo si terrà la manifestazione "I Like Bike"; Saluzzo cambia volto e diventa Bike Friendly ossia città amica delle biciclette.
L'appuntamento è in Corso Italia davanti alla statua di Silvio Pellico (chissà che non decida anche lui di scendere a fare due pedalate con noi). Lì troverete tutto quanto, voi portatevi solo le biciclette al resto pensiamo noi. Ricchi premi e cotillon, vetrine con prodotti tipici, cooking show (in pratica voi guardate mentre noi cuciniamo sotto i vostri occhi), letture animate su due ruote, equilibristi, eBike (prego? Sì, sì, ebike, sono quelle bici lì per sfaticati, con il motorino elettrico che quando occorre ti dà un aiutino), videocyclo box, ri-ciclo in cucina (rabastuma), ciclo-pi alti sei metri, ci-cloni (boh?) e via pedalando.
L'ospite d'onore dell'evento sarà il grande campione Francesco Moser, assieme a giornalisti e appassionati, ci racconterà le sue gesta al Giro d'Italia, al Tour, alla Milano-Sanremo, alla Parigi Roubaix, ai Campionati del Mondo... e poi festa tutti assieme perché Saluzzo is Bike Friendly! Una giornata in libertà, tutta da pedalare, con la straordinaria partecipazione di tutti: amatori, appassionati, espertoni, patiti della MTB.
Casey Owen Neistat, regista, produttore e Youtuber famoso, dopo aver ricevuto una multa dalla polizia di New York per aver pedalato in sella alla sua bici fuori dalle piste ciclabili, ha deciso di percorrerle tutte. Anche a costo di schiantarsi sull’asfalto e finire “di testa” nel retro di un camion. Le piste ciclabili non sono proprio il posto più sicuro per i ciclisti. Auto e camion in doppia fila, bidoni dell'immondizia, segnaletica stradale, taxi. Niestat non si ferma davanti a niente dando vita a spettacolari voli e cadute per denunciare proprio l'inciviltà di quanti non tengono conto proprio delle piste ciclabili, parcheggiando selvaggiamente su esse e rendendo il percorso dei poveri ciclisti una vera e propria corsa ad ostacoli. Anche perché a New York il numero di ciclisti e letteralmente duplicato nel giro di 5 anni grazie anche ai 1.100 km di piste ciclabili sul quale possono contare, che diventeranno 2.900 entro il 2030. Ma, nonostante ciò, la convivenza con le automobili non è affatto semplice. E il giovane regista ha voluto richiamare l'attenzione sul problema a modo suo, con un finale veramente esilarante e significativo.
Fonte: www.linkiesta.it
Nell'ambito della Campagna europea per la mobilità sostenibile, la Commissione Ue lancia il concorso Sustainable Urban Mobility Plan (SUMP) Award, aperto fino al 1° novembre 2013.
L'edizione 2013,"Do the right mix" sarà centrata sull'integrazione delle politiche economiche, sociali e su criteri di politica ambientale. La Campagna intende sensibilizzare i cittadini e le autorità locali sui sistemi ditrasporto urbano eco-friendly.
Il commissario Ue dei Trasporto Siim Kallas ha dichiarato: "Quest'anno chiediamo piani che soddisfino la grande sfida per una pianificazione della mobilità urbana sostenibile, vale a dire il bilanciamento pragmatico di questioni economiche e sociali con il tema della sostenibilità ambientale".
La competizione è aperta alle autorità locali e regionali aventi sede nell'Ue e nei paesi EEA, cioè che aderiscono all'European Environment Agency, che hanno realizzato piani urbani per il trasporto intelligente. I vincitori riceveranno un premio di 10mila euro.
Le candidature devono essere presentate entro il 1° novembre 2013.
INFO
Fonte: www.ilsostenibile.it
L'indagine ha coinvolto 322 città ed ha finora stabilito che il 51% dei trasporti via mezzi a motore può essere effettuato mediante una 'cargo bike', non per forza a pedalata assistita. Tale percentuale è decisamente significativa. Johan Erlandsson, titolare del sito ecoprofile, ha infatti determinato che lo spostamento di merci rappresenta solo il 15% sul totale dei trasporti cittadini, ma assorbe energia nella misura del 30%. Il progetto Cycle Logistics vuole inoltre dar origine ad una federazione che unisca le aziende europee interessate al trasporto merci in bicicletta, che eserciti pressioni sulle aziende affinché diano appoggio alla conversione e che sviluppi le biciclette e gli accessori per stivare oggetti e materiale.
Nel 2011 l'Unione Europea ha dato inizio al programma Cycle Logistics, volto a determinare la sostenibilità del trasporto merci su bicicletta ed a valutare le condizioni di vantaggio rispetto alle forme tradizionali di spedizione. Dopo due anni di studi, indagini e pedalate – la ricerca terminerà nel 2014 – è emerso che la metà delle consegne potrebbe essere sostenuta per mezzo di biciclette, a patto che vengano rispettate alcune condizioni: la distanza per singola consegna non deve rivelarsi superiore a 7 chilometri, il peso del materiale non superiore a 200 chili e gli oggetti trasportati non devono comporre una filiera troppo complessa.
Fonte: www.autoblog.it
La Commissione europea ha siglato una convenzione di sovvenzione di 4 milioni di euro con un consorzio di istituti di ricerca europei, associazioni e imprese di consulenza.
Siim Kallas, Vicepresidente e Commissario per i Trasporti, ha dichiarato: “La convenzione firmata è una prova tangibile dell’impegno instancabile dell’Unione a favore della mobilità urbana sostenibile. Iniziativa di punta dell’UE, Civitas permetterà di ottenere risultati concreti in questo settore. La nostra politica dei trasporti deve dotarsi di una dimensione urbana e la Commissione presenterà entro l’anno un esteso pacchetto in tal senso.” Il progetto Civitas Capital permetterà di: mettere in comune le conoscenze attualmente disponibili tramite gruppi tematici incaricati di elaborare manuali di buone pratiche; emettere raccomandazioni sulle future priorità in materia di R&S che serviranno alla Commissione per elaborare il prossimo programma di ricerca 2014-2020; mettere a punto un’offerta formativa, con relativa assunzione e scambio di professionisti della mobilità urbana (formazione e opportunità di lavoro per circa 500 addetti); gestire un fondo operativo di circa 500 000 euro per sostenere la diffusione in più città delle iniziative per la mobilità urbana che hanno riscosso maggior successo; creare cinque nuove reti nazionali e regionali e continuare a gestire le cinque reti esistenti – le reti permettono di diffondere conoscenze e buone pratiche all’interno del proprio gruppo linguistico o geografico; mettere a disposizione di tutti gli interessati, tramite il sito web del progetto Civitas, un centro di conoscenza sotto forma di sportello unico per la divulgazione della documentazione prodotta dal progetto, che potrà essere utilizzata a fini didattici e applicativi.
Fonte: europa.eu
L'impegno della città di Bologna nella promozione dell'uso della bicicletta e della mobilità sostenibile ha raccolto grandi consensi a livello europeo in occasione del CIVITAS Forum 2013, al punto da vincere il premio CIvitas Awards 2013.
Civitas — acronimo inglese per "cities, vitality, sustainability" — è un'iniziativa finanziata dal programma quadro di ricerca dell'Unione europea volta a promuovere la mobilità urbana sostenibile. L'iniziativa, lanciata nel 2002, ha permesso all'Unione europea di investire complessivamente oltre 200 milioni di euro finanziando più di 700 attività di dimostrazione in circa 60 città (le attività di dimostrazione sono andate a beneficio di una rete totale di 200 città) e di attrarre investimenti di enti regionali e locali e partner privati per quasi un miliardo di euro.
Il CIVITAS Forum, promosso dalla Commissione Europea, è uno dei principali appuntamenti annuali sul tema della mobilità sostenibile e anche nella sua decima edizione tenutasi dal 30 Settembre al 2 Ottobre a Brest (Francia) ha visto la partecipazione di oltre trecento persone tra politici, tecnici ed esperti del settore provenienti da tutti i Paesi della Comunità Europea. La Giuria tecnica incaricata dalla Commissione ha valutato le diverse proposte provenienti da tutta Europa e ha assegnato a Bologna il CIVITAS Award 2013 nella categoria per la "Migliore iniziativa di partecipazione pubblica". "Non si tratta di un mero intervento" – si legge nella nota ufficiale – "ma di un passo davvero considerevole verso una mobilità urbana più efficiente e rispettosa dell'ambiente, che colloca Bologna nel novero delle città più attive e sostenibili per il prossimo futuro".
Nello specifico, l'iniziativa premiata è la European Cycling Challenge 2013, una sfida in bici tra città pensata e organizzata da SRM – Reti e Mobilità (Agenzia per la mobilità e il trasporto pubblico locale di Bologna) in collaborazione con il Comune di Bologna. La European Cycling Challenge, che nel mese di maggio 2014 vedrà la sua terza edizione (www.ecc2014.eu), è una sfida tra città europee per stabilire in quale vengano percorsi più km in bicicletta intesa come mezzo di trasporto urbano (escluse le escursioni sportive, quindi) nel corso del mese di maggio. Il tracciamento dei singoli percorsi avviene in modo automatico da parte dei partecipanti che possono utilizzare i propri smartphone dotati di tecnologia GPS o manualmente su mappa, attraverso un sito web dedicato. Alla European Cycling Challenge 2013 hanno partecipato 12 città europee (2 municipalità di Londra, poi Dublino, Lille, Utrecht, Kaunas, Vilanova de Famaliçao, Tartu e Tallinn, oltre alle italiane Bologna, Padova e Rimini).I partecipanti, che hanno percorso oltre 300.000 km scegliendo la bicicletta per i loro spostamenti urbani e lasciando in garage auto e moto, sono stati oltre 3.000. Nella sola città di Bologna, oltre 450 partecipanti hanno coperto complessivamente più di 52.000 km in bicicletta, contribuendo così alla riduzione delle emissioni inquinanti nell'aria e al miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini. Nelle motivazioni che hanno accompagnato l'assegnazione del premio, viene sottolineato come la città di Bologna abbia organizzato "una sfida innovativa che ha coinvolto i cittadini in diverse città per incentivare l'utilizzo della bicicletta, promuovendo con efficacia una delle modalità di spostamento meno inquinanti. La strategia utilizzata per favorire il coinvolgimento e la partecipazione ha superato i confini della città di Bologna, consentendo a più di dieci città europee di godere dei benefici della mobilità ciclabile, attraverso l'utilizzo dei moderni canali di comunicazione per connettere tra loro le diverse comunità".
Fonte: Comune di Bologna
In Gran Bretagna, e a Londra in particolare, le necessità dei ciclisti sono da qualche anno a questa parte prese in grande considerazione. Ciò è dimostrato, fra l'altro, anche dalla presenza a Londra di una vera e propria Cycle Task Force della polizia.
L'unità è stata creata nel giugno del 2010, in risposta al crescente numero di londinesi che si spostano su due ruote, ed è formata da 30 poliziotti. I loro compiti sono vari, ma possono essere raggruppati in due aree: la sicurezza dei ciclisti (cycle safety) e la lotta al furto delle bici (cycle security). Interpellato da Bikeitalia, il Sergente Simon Castle ha gentilmente fornito molte informazioni informazioni sulle loro attività. Per quanto riguarda la sicurezza dei ciclisti, una delle iniziative più interessanti promossa dalla Cycle Task Force sono gli "Exchanging Places Events": si tratta di eventi organizzati regolarmente, durante i quali i ciclisti possono sedersi al posto di guida dei grandi camion che passano per le vie della città, e che sono la causa principale di incidenti gravi per chi viaggia su due ruote. "Scambiandosi di posto" con i camionisti, i ciclisti possono rendersi conto delle limitazioni alla visuale degli autisti, e capire quindi come non finire dentro gli ampi punti ciechi. Recentemente l'iniziativa è stata estesa anche agli autobus del trasporto pubblico. Il 95% dei ciclisti che hanno partecipato ha affermato che cambierà il proprio modo di condurre la bici, grazie alle informazioni apprese. Ad inizio settembre il 10.000esimo ciclista a partecipare all'iniziativa ha ricevuto una bici in omaggio. Un'altra iniziativa in favore della sicurezza dei ciclisti vede la Cycle Task Force collaborare con il laboratorio dell'azienda di trasporti pubblici TFL, per migliorare l'infrastruttura urbana di Londra. Infine, i poliziotti su due ruote pattugliano regolarmente le strade della città, e hanno il potere di comminare sanzioni a automobilisti e ciclisti che non rispettano le regole del codice stradale, ponendo sé stessi e gli altri in situazioni di pericolo. Come già accennato, la lotta ai furti di bici è l'altra grande area di intervento della Cycle Task Force, che organizza regolarmente degli eventi durante i quali è possibile registrare gratuitamente la propria bici in un database ufficiale: applicare una targhetta alla bici che certifica l'avvenuta registrazione è già di per sé un grosso disincentivo al furto; in queste occasioni poi la polizia offre anche preziosi consigli su come scegliere e usare al meglio lucchetti e catene, consigli che si possono ritrovare anche su una apposita pagina del loro sito. È online anche una guida all'acquisto di bici usate, che aiuta ad evitare di comprare bici che possono essere state rubate; alcuni membri della Task Force controllano regolarmente siti di annunci online, alla ricerca di annunci sospetti. Infine, quando alcune bici rubate vengono recuperate e non è possibile riassegnarle ai legittimi proprietari perché non erano state registrate, le loro foto vengono caricate su un apposito account Flickr: chi riconosce la propria bici, ed è in grado di dimostrare di esserne il proprietario, potrà vedersela restituita. La Cycle Task Force cura ottimamente la comunicazione con il pubblico con il proprio sito web e tramite i social network. Nel prossimo futuro si prevede il raddoppio del numero di poliziotti assegnati all'unità, per poter controllare meglio anche le zone più periferiche della città, e il possibile uso di bici elettriche.
Fonte: Bikeitalia
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