Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Christine Outram e Carlo Ratti, ingegneri del MIT, hanno progettato la conversione di una normale bicicletta in una ibrida elettrica. E’ stata battezzata Copenhagen Wheel in onore della città che è spesso associata a caoitale delle bici e sfrutta la tecnologia già utilizzata in Formula 1: il Kinetic Energy Recovery System. Una batteria “cattura” l’energia creata durante la frenata per riutilizzarla quando la bici ha bisogno di un’accelerazione maggiore. L’energia della frenata viene infatti imprigionata grazie ad un motore elettrico di piccole dimensioni e immagazzinata in una batteria, così da poterla utilizzare quando si è in salita o si ha bisogno di maggiore velocità. Tutto il meccanismo è nascosto in un brillante disco rosso posto sulla ruota posteriore e pesa pochissimo.
Fonte: http://www.tuttogreen.it
Sono 46 i Comuni nella Provincia di Pescara che puntano alla sostenibilità. L'accordo siglato prevede una bicicletta elettrica per chi installa il fotovoltaico . E se ogni famiglia dovesse aderire, la provincia di Pescara diventerebbe un’isola felice. L’accordo infatti prevede che chi decide di installare un impianto fotovoltaico avrà in regalo una bicicletta elettrica con cui muoversi in città. Precisiamo meglio: chi installerà sul proprio tetto il kit fotovoltaico Enel Green Power "Raggio senza pensieri" riceverà in regalo una bicicletta elettrica con pedalata assistita. L’iniziativa è davvero bella. Si sfrutterà l’energia e il calore del sole grazie agli impianti fotovoltaici e l’aria del pescarese sarà decisamente meno inquinata dal Pm10 e dalle altre polveri sottili.
Fonte: http://www.ecoseven.net
Sono partiti proprio dai ricordi dell’infanzia e da un cumulo di biciclette ammassatte in un vecchio negozio, ormai chiuso da anni, gli ideatori di Italia Veloce. Italia Veloce. Una linea di biciclette che prende ispirazione dal movimento futurista di Marinetti, Balla e Boccioni e che affonda le proprie radici nell’artigianalità made in Italy. Le gomme multicolore, di grande spessore ammortizzavano meglio le strade ghiaiate e dissestate delle campagne. Il telaio viene lasciato arrugginire e poi con procedimenti chimici si arriva ad ottenere un "effetto ossidazione. "Italia Veloce si pone l'obiettivo di portare sul mercato una bicicletta del grande valore artistico,stilistico e culturale con la voglia di riscoprire il vero valore del "fatto a mano".Ma non solo, Italia Veloce è un modo di poter riassaporare i valori del benessere individuale e della qualità della vita.
Il primo modello di Italia veloce si chiama La “Magnifica”, realizzata a mano con tubazioni Columbus, può essere con guarnitura d’epoca, dal 1950 agli anni 70’. La forcella a doppia spalla sovrapposta, ad esempio, prende spunto da quelle utilizzate su pista negli anni ’50. Gli due modelli si ispirano invece agli anni 30’: la “Ruggente”, l’ “Audace” e la “Ribelle”, solo per veri outsider delle due ruote.
Accesso: il cimitero di Cocconato si trova a monte del paese, lungo la via Vittorio Veneto.
Descrizione: tappa conclusiva più corta e meno impegnativa della precedente. Dal piazzale adiacente al cimitero, scendendo lungo la via Vittorio Veneto, andiamo ad imboccare la strada Vai (0 Km) che dopo alcuni tornanti diventa poi strada Bonvino (2,50). Dopo aver ignorato sulla sinistra la str. Cocconito (2,87) si arriva alla linea ferroviaria Chivasso - Asti(2,91). Non attraversare il sottopasso ma costeggiarla su sterrato a destra (2,91). Continuare sempre diritto sino al passaggio a livello sito nei pressi della stazione di Cocconato (4,52). Attraversarlo e poi prendere la sterrata sulla destra (4,54). Percorsi una cinquantina di metri la strada piega a sinistra e sale alla frazione Tuffo. Guadagnata la SP20 (5,43), percorrerla a destra sino ad una curva dove si svolta a sinistra su str. Chiosi (5,63) che scende verso i campi. Dopo una curva, procedere in rettilineo attraversando la SP22 (7,08). Alla successiva strada asfaltata (7,73) si va a sinistra e, poco dopo, si prende una strada bianca sulla destra (7,80). Con un altro lungo rettilineo si perviene alla via Corziagno (9,95). Seguirla a sinistra e poi proseguire su via Asti (10,23) raggiungendo la chiesa della Madonnina (10,51 - Murisengo). Da qui andare a destra per via S. Pietro e quindi imboccare la strada per Villadeati (11,88 - sx). All'incrocio nei pressi di Case Vallone proseguire di fronte (13,30) e poi imboccare la via Torino che si stacca a sinistra (13,39). Successivamente svoltare a sx percorrendo via Roma (13,51) e poi via Vittorio Veneto. Usciti dal paese si procede verso il colletto (15,87) che si trova tra il Bric Urbecco ed il Bric S. Lorenzo, raggiunto dopo aver lasciato sulla destra la strada panoramica che porta a Lussello/Zanco (15,84). Si prosegue per Odalengo Piccolo e poi si imbocca la deviazione per Rondaneto (16,30). Ritrovato il fondo naturale si attraversa una strada asfaltata (17,57) e poi su asfalto (18,21) si sale a Pessine (18,51) dove si continua seguendo la strada principale a sinistra. Superato il bivio per Munfalun (19,10) si prende a sinistra (19,26 - cartello Castello di Pessine). Si lascia la deviazione che porta al maniero recentemente restaurato (19,50) ed al Km 20,03 si va diritto transitando a breve nei pressi della lapide dedicata a Cesare Triveri, l'ideatore del percorso. Successivamente lasciare la strada che si stacca a sinistra (20,49) e quindi procedere diritto (20,54) su carrareccia incontrando presto una frana che si aggira in maniera non troppo agevole (è stato aperto un passaggio provvisorio). Successivamente evitare la strada che scende (21,02) passando alla sinistra della C. Carpignano. Lasciare due deviazioni sulla sinistra (21,50 e 21,67) e raggiungere la strada proveniente da Piancerreto (22,39). Seguirla a destra sino al cartello della località Terfangato, dopo il quale si prende la sterrata sulla sinistra (23,52). Al termine della cascina svoltare ancora a sinistra (23,62). Si raggiunge un vigneto che andrà aggirato a sinistra (23,97). Continuare diritto sino ad una strada asfaltata (24,55) e seguirla di fronte. Al successivo incrocio (25,65) andare a sinistra per via Giotto (cartello Ponzano). Superata la chiesa di S. Giovanni Battista si va diritto su via Emilio Fossati (26,27) sino alla Cascina Zenevrea (26,56) dove si svolta a destra. All'incrocio che segue si svolta a sinistra (26,77) e, passata la Cascina Val Perone, si prende a sinistra per il Santuario di Crea (27,76). Superata una sbarra si arriva al piazzale antistante la costruzione (28,12). Per il ritorno seguire il cammino a ritroso.
Foto in alto: Santuario di Crea
Mappa: PDF (intero percorso) PDF (2a tappa su 5 pagine) Interattiva
Traccia GPS: PLT (Oziexplorer) GPX KML (Google Earth)
Fonte: www.mtbpiemonte.it/
Mappa: Interattiva PDF PDF (su 6 pagine)
Fonte: www.mtbpiemonte.it/
Mappa: Interattiva PDF PDF (su 2 pagine)
Fonte: www.mtbpiemonte.it/
Mappa: PDF (intero percorso) PDF (1a tappa su 6 pagine) Interattiva
Traccia GPS: PLT (Oziexplorer) GPX KML (Google Earth)
Fonte: www.mtbpiemonte.it
L'Uomo Nero e la bicicletta blu ci immerge nell'Italia ancora povera degli anni Sessanta.
In un mondo rurale affollato di figure comiche, di personaggi sgangherati eredi di una lunga tradizione letteraria di irresistibili folli della pianura, di campioni di una secolare civiltà contadina che comincia appena a essere scossa dal mondo moderno, dalle missioni spaziali, dal cinema in technicolor. Il Morto, dato per defunto dopo l'alluvione e ricomparso. La Rospa, decollata sulla rampa d'ingresso di casa a seguito di un'esplosione e atterrata sul tetto del pollaio. La Tugnina, che infila l'Uomo Nero in ogni favola per fargli mangiare tutti...
Ma a Gigi, che ha il dono di trasfigurare il mondo con le sue storie, a Gigi che si nutre di astuzie in un mondo crudo e insieme pieno di magia, toccherà in sorte di capire che l'Uomo Nero non esiste solo nelle fiabe.
Roberto Astuni, titolare del primo Bike Hotel di Bassano e vicepresidente degli albergatori, invita gli enti locali a investire sul turismo ecologico.
Reduce da un workshop di promozione turistica a Vicenza e Bassano con più di una ventina di responsabili di viaggi Cral provenienti da tutta Italia, il rappresentante di categoria lancia un chiaro messaggio ai suoi colleghi e a tutti gli addetti del settore: "Dobbiamo lavorare uniti per valorizzare al meglio il nostro territorio. Noi, come Hotel Alla Corte, lo scorso anno ci siamo attrezzati come Bike Hotel, dando quindi servizi ai ciclisti - spiega Astuni -. Il nostro, primo Bike Hotel a Bassano con servizi di noleggio bici, area attrezzata per le piccole riparazioni, lavaggio bici, bicigrill, è già un punto di riferimento importante per tutta la Valsugana e non solo. Abbiamo già importanti contatti con il più grande tour operator tedesco per vacanze in bici, abbiamo stretto accordi di bike sharing con Valsugana Rent Bike, con l'Apt di Levico Terme, e i frutti cominciano a "maturare". Già nel mese di aprile avremo i primi gruppi di sportivi che arriveranno a Bassano, molti per la prima volta, per esplorare il nostro bellissimo territorio." Secondo Astuni non si tratta di andare alla ricerca di chissà quali nuove formule di promozione del territorio, ma di potenziare e valorizzare quello che già abbiamo.
"Se avessimo la ciclabile che dal Cornale arrivasse a Bassano - conclude il vicepresidente degli albergatori bassanesi - avremmo un possibile bacino di utenti di qualche milione di persone! Dobbiamo pertanto lavorare uniti affinché il nostro territorio, che non ha eguali in tutto il mondo, sia valorizzato al meglio."
Fonte: http://notizie.bassanonet.it
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.