Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Prende il via l'edizione 2012 di "Parking", la manifestazione di cultura ambientale del Quartiere 4 Sud-Est, organizzata in collaborazione con le associazioni Amici della Bicicletta di Padova e Lo Squero. Progetto curato da Diego Gallo e Luigino Vendramin.
Sembra incredibile pensare che possa esistere una bicicletta più grande di quelle che utilizziamo ogni giorno per andare al lavoro o spostarci in città, anche perchè, a guidarla, dovrebbe essere un vero gigante... eppure a Iowa (USA) è successo qualcosa di strano...
A Iowa i ciclisti che partecipavano alla manifestazione annuale sulle due ruote, durante il mese di luglio scorso, si sono trovati di fronte una bicicletta lunga 11 metri e mezzo ed alta 7, un vero e proprio mostro metallico. Il suo ideatore Duane Weirich ha utilizzato materiali di ogni genere per realizzare quest opera d'arte..., anche una vecchia sella da moto del 1971! Il diametro delle ruote è di oltre 3,80 metri e, ciò che ha ootenuto dopo aver saldato insieme due tubi di metallo e barre in acciaio, sono i 37 raggi che compongono ogni ruota. Quella di Duane è sicuramente la bici più pesante al mondo oltre che quella più grande, un vero record! Il sogno dell'artista è quello, un giorno, di poter salire in sella alla sua bicicletta gigante e muoversi su delle strade sicure ed adeguate alle due ruote... sarà mai possibile o è forse solo un'utopia?!?
RISERVATA AI PRIMI 1000 ISCRITTI, QUESTA NUOVA EDIZIONE PROMETTE DI FARVI SCOPRIRE NUOVI PERCORSI CHE ESALTANO LA BELLEZZA DEI PAESAGGI E IL PATRIMONIO ECCEZIONALE DELLA REGIONE FRANCESE DELL’ANJOU.
Riservata ai primi 1000 iscritti, questo raduno di bici retrò organizzato dal Consiglio Generale del Maine-et-Loire per il secondo anno successivo, richiamerà a Saumur (Paesi della Loira, Francia) i nostalgici delle due ruote, i forzati della strada, gli appassionati di passeggiate con gli amici e gli amanti del vintage.
Un’occasione per immergersi nello spirito di un tempo. Mobili antichi, mercatino di bici d’epoca, negozi vintage, musica swing di sottofondo con fisarmoniche, esposizione di bici leggendarie : nessun dettaglio è lasciato al caso. Per perfezionare questo fine settimana 100% retrò, un Concorso d’Eleganza premierà i migliori abiti e le vecchie biciclette. Una carovana pubblicitaria formata da auto e moto di una volta animeranno questo evento colorato.
Apertura del villaggio e registrazione dei partecipanti : sabato 23 giugno dalle 10h30 alle 18h
Partenza del giro Anjou Velo Vintage : domenica 24 giugno alle 9h30
Per maggiori informazioni e per iscrizioni : :
Sito Ufficiale :www.anjou-velo-vintage.com
Facebook : http://www.facebook.com/anjouvelovintage
Flickr : http://www.flickr.com/photos/anjou-velo-vintage/
Youtube : http://www.youtube.com/AnjouVeloVintage
Comunicato Stampa
"Le tue due ruote contro la corruzione". E’ questo il titolo scelto dagli organizzatori della pedalata che vedrà, nel primo pomeriggio di venerdì, le biciclette attraversare il centro della Capitale. Sono 95850 le firme raccolte su Internet per una petizione che preme sulle istituzioni affinché mettano a punto nel più breve tempo possibile una legge contro la corruzione, piaga che dilaga nel nostro paese e ci fa posizionare sempre più in basso nelle classifiche internazionali.
La petizione è stata promossa da Avaaz.org, la più grande comunità di attivismo sulla rete al mondo e nota in Italia per le sue battaglie contro le “leggi bavaglio”. Durante la manifestazione ciclisti, risciò e monocicli addobbati con cartelli e slogan partiranno dal ministero di Grazia e Giustizia, precisamente da piazza Benedetto Cairoli, alle 15.15, per raggiungere piazza di Montecitorio e consegnare simbolicamente le firme prima al ministro Severino e poi al Parlamento. Tra gli organizzatori della mobilitazione figurano anche Ammazzateci tutti, Il Futurista, Agorà Digitale, MoveOn Italia e Popolo Viola.
Fonte: roma.repubblica.it
Vi consiglio la lettura del report “Smart Cities nel mondo”.
Il report è stato prodotto da “Cittalia” la fondazione dell’ANCI, l’associazione dei Comuni italiani.
Il report ha il pregio di proporre svariati casi di città smart.
Ovviamente si tratta di città -non necessariamente metropoli- di medio grande dimensione.
Ve ne consiglio la lettura per due motivi.
Il primo: copiate gli esempi virtuosi (ad esempio sono stato molto colpito dall’esperienza maturata a Aarhus, città danese di medie dimensioni).
Il secondo: evitate gli errori, numerosissimi nel mondo, delle aree urbane che si affidano esclusivamente alle tecnologie e ai vendors. La dimensione umana di una città è fondamentale per poterla definire “intelligente” (la città).
Buona lettura.
TRA le prime della classe in Italia, indietro anni luce rispetto al resto d'Europa. È la fotografia di Torino dal punto di vista della mobilità ciclabile che emerge dal primo manuale europeo del bike sharing presentato ieri a Palazzo di Città. Il progetto Obis (Optimising Bike Sharing in European cities), realizzato da quindici organizzazioni a livello europeo, tra le quali Legambiente, mette in luce i passi avanti fatti da Torino negli ultimi anni, ma fa emergere anche le numerose criticità che tuttora permangono. Mentre sembra che i torinesi stiano finalmente iniziando a guardare alla bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e hanno raggiunto quota 16mila gli abbonamenti al bike sharing, il numero di bici messe a disposizione dal servizio ToBike rimane nettamente al di sotto della media europea. Le biciclette gialle a Torino sono circa 700 mentre per essere al pari delle altre grandi città europee, dove il rapporto è di 15,6 bici ogni 10mila abitanti, dovrebbero essere più del doppio: 1.420. Una cifra destinata ad aumentare nel breve periodo, tiene a sottolineare l'assessore comunale all'Ambiente Enzo Lavolta: "Contiamo di arrivare a 1.800 biciclette entro il 2013, mentre per la fine dell'estate le stazioni passeranno dalle attuali 72 a 116. I fondi ci sono e sono già stati stanziati".
Numero di biciclette in condivisione a parte, i problemi principali della mobilità ciclabile torinese riguardano, per Fabio Zanchetta, rappresentante delle associazioni al Tavolo Biciclette del Comune, la pianificazione: "Il bike sharing è sicuramente un'iniziativa positiva che ha contribuito a diffondere l'uso delle due ruote in città, ma purtroppo questa, oltre a essere la città dell'auto, continua a essere una città per le auto. Le piste ciclabili vengono costruite per lo più dove c'è spazio e non dove servono realmente, spesso sono fatte male (quella di via Arcivescovado è un esempio lampante) e si interrompono bruscamente senza collegare la zona centrale con il resto della città". Nell'attesa che il Bici Plan - che vede seduti allo stesso tavolo Comune e associazioni nello studio di un piano strategico per la mobilità ciclabile - possa dare i suoi frutti, "anche se non è detto che i soldi per realizzare i progetti poi ci siano", chiosa Zanchetta, non resta che accontentarsi per il momento delle nuove stazioni di ToBike in corso Lione e lungo Dora Siena. "Stiamo studiando anche un servizio integrato con i trasporti pubblici sul modello milanese - spiega Pietro Drago, amministratore della Comunicare srl, azienda affidataria del servizio di bike sharing torinese - E grazie agli accordi presi dal Comune di Torino con quelli della cintura ovest, amplieremo ulteriormente il nostro raggio d'azione". Certo, rispetto a Roma, dove ci sono 330 biciclette in condivisione, la situazione torinese sembra idilliaca, ma il resto dell'Europa è ancora molto lontano.
Fonte: torino.repubblica.it
Andare in bici in una grande città, si sa, è sempre un dramma. Tutto è lì per farti desistere: il traffico, le buche, l’asfalto dissestato, le piste ciclabili non pervenute, i tratti di strada da farsi il padrenostro prima di imboccarli… insomma, tutto si può dire tranne che la sana e vecchia abitudine delle due ruote sia incentivata. Per viaggiarsela senza inquietudini bisogna come minimo aver percorso il tragitto duemila volte, conoscendolo a menadito per non doversi più preoccupare di sorprese varie ed eventuali lungo la strada, con evidente vantaggio misurabile in numero di denti mantenuti intatti, ginocchia integre e insulti rimasti inespressi. E se il percorso è nuovo, inesplorato, misterioso, come risolverla? Lo so, la sto facendo drammatica, ma c’è una ragione.
I ragazzi di Contrail (Brooklyn, New York – strano!) devono essersi posti il problema e hanno avuto un’idea tanto semplice quanto geniale, nata da un ragionamento sull’importanza della conoscenza comune e condivisa.
In breve: se tutti quanti sterzano in quel punto, forse c’è una ragione e conviene che lo faccia anch’io?
In questo caso, la ragione sta con la massa.
Risultato: un piccolo dispositivo da agganciare alla bicicletta che lascia sull’asfalto una sottile linea colorata.
Sovrapponetene e sommatene dieci, cinquanta, cento, di mille (ok, cinque o sei) colori diversi, ed ecco una pista ciclabile user generated.
Per indicare al prossimo ciclista il tracciato, le svolte e i movimenti più sensati. Voi non sapete dov’è la buca, ma chi la fa tutti i giorni sì, e vi avrà lasciato un tangibile consiglio. Prego.
E se di consigli non ce ne fosse bisogno, un po’ di colore sulle strade non può fare che bene. Pensatelo adottato dalla critical mass: disegni visibili dallo spazio! Il concept originario prevedeva dei gessetti colorati, e rimase un prototipo, molto poetico, per tanto tempo.
Poi, grazie a Kickstarter e ai suoi grandi successi, il progetto è stato ripensato, riprogettato in maniera funzionale utilizzando questa volta un dispositivo con fluido colorato a base di gesso, e finanziato con successo.
Unica nota negativa, sembra che nonostante il buon esito dell’operazione il prodotto, dopo un anno, non sia ancora in vendita… teniamoli d’occhio!
Dalla Das, compagnia assicurativa del gruppo Generali, arrivano nuove cifre sull’allarmante situazione della sicurezza di utilizza la biciletta come mezzo di trasporto e l’importanza della campagna salvaciclisti. Ogni giorno, secondo gli ultimi dati elaborati, in Italia 38 ciclisti rimangono coinvolti in incidenti stradali, concentrati soprattutto in Lombardia (10 incidenti al giorno), Emilia Romagna (8 incidenti) e Veneto (più di 5 incidenti).
L’Emilia Romagna, rivela lo studio, è la regione italiana con il maggior numero di sinistri in rapporto alla popolazione (1 ogni 1.341 abitanti). Nel 2010 ha fatto registrare 3.024 incidenti in cui sono state coinvolte biciclette. Il picco di incidenti nella regione è stato raggiunto, però, nel 2008 con quasi 3.117 episodi. Il Veneto con 2.008 incidenti nel 2010 (1 ogni 2.261 abitanti) è la seconda per maggior frequenza di sinistri, seguita dalla Lombardia con un dato leggermente inferiore: 3.785 incidenti, uno ogni 2.410 abitanti. Nell’ultimo decennio il 2007 è stato l’anno peggiore sia per il Veneto (2.194) che per la Lombardia (4.043).
Dal punto di vista della Das si tratta di un fenomeno di rilievo in quanto, spiega l’amministratore e direttore generale Roberto Grasso, “ci siamo resi conto che il bisogno di protezione sulla strada è molto forte non solo per chi si trova alla guida di veicoli a motore, ma anche per chi si muove a piedi o in bicicletta”. Dando uno sguardo ai tassi di crescita degli incidenti stradali che coinvolgono le biciclette, l’analisi rileva come dal 2001 al 2010 sono aumentati notevolmente nel Sud Italia, dove se ne registravano molti meno rispetto al resto d’Italia e il mezzo è certamente meno utilizzato. I sinistri sono quasi raddoppiati (+93%) in Campania (da 92 a 178), incrementati dell’83% in Puglia (da 202 a 369). A livello nazionale gli incidenti totali che hanno interessato le biciclette si sono incrementati di un quarto (+ 24%) negli ultimi dieci anni (2001-2010). Da 11.155 sono saliti a 13.869.
Fonte: gualerzi.blogautore.repubblica.it
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