Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Dal oggi il bike sharing milanese amplia la propria rete con altre sette nuove stazioni fuori dal centro cittadino.
Il servizio di biciclette in condivisione che ha ottenuto un successo superiore ad ogni più rosea aspettativa dimostrando che in presenza di alternative efficienti i milanesi rinunciano ad usare l'automobile per gli spostamenti brevi supera i confini del centro cittadino.
Le nuove stazioni saranno posizionate presso la stazione di Porta Genova (con 27 stalli), in piazza Oberdan (36 stalli), in viale Coni Zugna angolo via Foppa (36 stalli), in largo V Alpini (30 stalli), in via Canova -all'altezza del civico 19 (30 stalli) in corso Sempione angolo via Melzi D’Eril (27 stalli) e in via Melzi D’Eril angolo Cagnola (36 stalli).
Fonte: http://www.chiamamilano.it
Se questo mese di chiusura al traffico di via Caracciolo fosse nei progetti dell'amministrazione solo l'anticamera di un lungomare per sempre libero dalle auto? L'ipotesi probabilmente scoraggerebbe molti automobilisti traumatizzati dall'inferno del primo giorno di Ztl. Ma c'è una parte della città che lo chiede. "Dopo la Coppa America, via Caracciolo resti chiusa al traffico dall'altezza degli aliscafi a viale Dohrn", propongono i consiglieri comunali Attanasio, Schiano e Vernetti, all'assessore Donati e al vicesindaco Sodano durante la riunione della commissione Ambiente.
E sembra che de Magistris non abbia dubbi in proposito. "Faremo dei correttivi alla Ztl com'e giusto che sia - spiega il sindaco in un video caricato su Youtube e Facebook dall'ufficio stampa del consiglio comunale . Alcune cose però rimarranno anche dopo, mi convinco sempre di più che via Caracciolo è un'occasione straordinaria, che va resa stabile valorizzando tutta quell'area. Sono molto soddisfatto, ringrazio la polizia municipale e i napoletani, che hanno saputo adattarsi benissimo a una Ztl molto dura"
Fonte: http://napoli.repubblica.it/
In bici dalla Siberia a casa
Autore: In bici dalla Siberia a casa
Prezzo: € 16,00
Pagine: 320
Editore: Ediciclo
Nel 2004, Rob Lilwall ha deciso di lasciare il suo lavoro di insegnante di geografia in Inghilterra e fare qualcosa di molto più rilassante... ha preparato pochi e improvvisati bagagli e ha fatto un volo di diciotto ore (la sua bicicletta lo avrebbe raggiunto di lì a poco) arrivando sulla costa più orientale della Siberia. Ha poi trascorso i tre anni successivi cercando di tornare a casa pedalando dapprima in compagnia di un amico, poi, arrivato in Giappone, in solitaria. Per la strada si è accampato a meno quaranta gradi nella tundra siberiana, ha trascinato la sua bici attraverso le giungle in Papua Nuova Guinea e ha sfidato i passi desolati e solitari dell'Afghanistan. È stato ospitato da circa duecento persone, è stato derubato e anche rapinato da uomini armati, ha rischiato 'assideramento e contratto la malaria; ha d'altro canto avuto la fortuna di incontrare, lungo gli 8350 chilometri che ha percorso sul sellino, la sua anima gemella... in Cina! Durante la sua avventura ha speso i risparmi di una vita - 8000 sterline - ma grazie alla pubblicazione del
libro ne ha raccolte 23.000 per sostenere l'associazione Viva - together for children che dal 1996 aiuta i bambini del Terzo Mondo.
Questo breve itinerario consente di attraversare il territorio di Verolengo e di giungere alla Cascina Piccono, interessante e vasto nucleo abitativo, dotato di una propria chiesa ed ancor oggi abitato da contadini. La peculiarità di questo itinerario è costituita dal Canale Cavour, presenza costante e imponente nel territorio. Costruito tra il 1863 ed il 1866 su progetto di Carlo Noè, il Canale Cavour è lungo circa 85 km, ha una portata di 110 m3/s e consente l'irrigazione di 300.000 ettari. Il canale prende il nome dal primo ministro conte Camillo Benso di Cavour, che può essere considerato il promotore di questa grande opera pubblica. Ancora oggi il Canale Cavour rimane uno dei più lunghi canali europei.
Questo itinerario consente di esplorare il territorio a nord-est di Chivasso, prevalentemente pianeggiante ed agricolo, fino a giungere alle estremità meridionali del sistema collinare morenico del Canavese, ricco di castagneti e di vigneti di erbaluce. È un territorio ricco di canali irrigui (Naviglio d'Ivrea, Canali Depretis, del Rotto, Cavour, Farini) costruiti dal medioevo all'Ottocento per consentire o incrementare la produzione di riso nel Piemonte orientale, e caratterizzato dalla presenza della Dora Baltea, che trasporta nel Po la fredda acqua dei ghiacciai valdostani. Oltre al castello di Mazzè, costruito in posizione dominante in cima alla collina, molto interessante è il complesso della Regia Mandria di Chivasso.
Questo itinerario consente di attraversare Chivasso, scoprendone la via centrale porticata ed il duomo dall'alta ghimberga in cotto, per poi volgere verso nord-est, nel basso Canavese. Qui si attraversano le terre che nel medioevo erano amministrate dall'Abbazia di Fruttuaria. A Montanaro notevoli sono il complesso delle chiese di S. Nicolao e S. Marta e la chiesa della Madonna di Loreto. A S. Benigno interessante è l'abbazia di Fruttuaria, fondata nel medioevo da Gugliemo da Volpiano e rifatta nel 1700, conservando il possente campanile romanico. Sviluppandosi in una zona prettamente rurale, questo itinerario è interessante anche dal punto di vista ambientale, per le vaste aree boscate ed i ghiareti lungo il torrente Orco, per il paesaggio agrario e per i panorami sulle Alpi.
ATTENZIONE: percorso NON idoneo per bambini, a causa della pericolosità di alcuni tratti stradali con traffico intenso.
Questo itinerario consente di salire alla Basilica di Superga, a 670 m s.l.m.
Grazie alla sua posizione, la basilica rappresenta uno dei principali punti di riferimento in Piemonte, insieme al Monviso, essendo visibile, col tempo sereno, anche a decine di chilometri di distanza. Costituito da una grande chiesa a pianta centrale, dalle tombe reali, dal chiostro e da un convento, il complesso è opera di Filippo Juvarra, artefice di altri capolavori del barocco sabaudo, come la Palazzina di Caccia di Stupinigi ed il Palazzo Madama di Torino. Sul retro un monumento ed un piccolo museo celebrano la squadra di calcio del "Grande Torino", che proprio qui fu annientata nel 1949, quando l'aereo che la riportava a casa si schiantò contro il fianco della collina. Al capolinea della tramvia a dentiera si trova il centro visite del Parco della Collina Torinese.
Questo percorso consente, se unito ai percorsi J, H e B, di compiere con la bicicletta un anello completo attorno alla città di Torino, toccando quasi tutte le residenze sabaude (Corona di Delizie), comprese quelle all'interno della città di Torino.
L'itinerario attraversa la parte settentrionale della città, collegando il Po e la collina (quartiere Sassi) con Venaria, dove sorgono la celebre reggia ed il vasto Parco La Mandria. Nonostante attraversi la città, l'itinerario si sviluppa prevalentemente su sede viaria riservata, metà della quale corre lungo le sponde della Dora Riparia, uno dei quattro fiumi di Torino.
Questo percorso, individuato dall'Associazione Bici&Dintorni di Torino, consente, unito ai percorsi H, B e K, di compiere con la bicicletta un anello completo attorno alla città di Torino, toccando l'insieme delle residenze sabaude, definito nel Settecento "Corona di Delizie".
L'itinerario collega Venaria Reale, città sorta attorno alla famosa reggia recentemente restaurata, a Rivoli, dominata dal castello in cima alla collina. Entrambi i monumenti sono oggi tutelati dall'Unesco. Il Castello di Rivoli ospita uno fra i più importanti musei d'arte contemporanea d'Europa.
Questo percorso, individuato dall'Associazione Bici&Dintorni di Torino, consente, unito ai percorsi H, B e K, di compiere con la bicicletta un anello completo attorno alla città di Torino, toccando l'insieme delle residenze sabaude, definito nel Settecento "Corona di Delizie".
L'itinerario collega Venaria Reale, città sorta attorno alla famosa reggia recentemente restaurata, a Rivoli, dominata dal castello in cima alla collina. Entrambi i monumenti sono oggi tutelati dall'Unesco. Il Castello di Rivoli ospita uno fra i più importanti musei d'arte contemporanea d'Europa.
A Venaria e Druento si trova inoltre il parco regionale della Mandria, già tenuta privata di caccia di Vittorio Emanuele II. A Collegno il percorso conduce alla Certosa Reale, a lungo utilizzata come manicomio.
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.