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Giovedì, 14 Febbraio 2013 15:25

BICYCLE MINI ADVENTURE

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Per la prima volta alla scoperta delle Catskill Mountains in un freddo weekend d’inverno. Questo originale cortometraggio realizzato da Sam Smith ci fa ammirare quanto sia facile entrare in contatto con la natura montando la bici senza andare in capo al mondo.

Il tutto è reso magico da questo mini filmato in bianco e nero veramente molto creativo.

Fonte: urbancycling.

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Giusto per non fare cose scontate, c’è chi trasforma la bottega in museo e poi in teatro. E fa bene. Il tempi che impongono la riscoperta della bici come mezzo di locomozione, c’è chi la trasforma in strumento di cultura e di amore quasi filiale. Succede a Padova, nel quartiere del Portello, dove s’intrecciano racconti “marsigliesi” a profumi e rumori universitari. Succede in via Belzoni 31, dove s’inaugura un bel negozio-riparazione di biciclette. E con la scusa del negozio, si mettono in fila alcune delle bici storiche più importanti d’Italia (perchè come le chiamate voi le bici di Coppi e Magni?) e si mette in scena, usando la “parata” di stelle a pedali, una perfomance teatrale degna dei migliori teatri.

Andiamo con ordine, come si dice in questi casi. Patrizio Ferrara, anni 43, decide di mettere in piedi “Pedale Belzoni” e lo fa prendendo spunto dall’amico Federico Borella, 31 anni, appassionato ed esperto delle due ruote pedalata, specie d’antan, che già conduce il negozio “Cicli Giglio”, sempre a Padova in via Facciolati. I due condividono non solo il mestiere, ma anche la passione per i semplici e raffinatissimi congegni a pedali “d’epoca”, oltre ad alcuni amici che nel settore hanno ruolo e peso. Uno di questi è Giorgio Zanardo, un fantastico prezzemolone delle bici d’epoca, uno che contemporaneamente fa parte degli enciclopedici della bicicletta (Rischiatutto non c’è più, peccato), ma anche un intenditore di biciclette-gioiello e un frequentatore delle gare ad esse riservate. L’altro è Alessio Berti, nient’altro che vincitore del Giro d’Italia d’Epoca, una realtà nota a pochi ma suggestiva come poche altre (casomai provate a vedere la “Storica” che si svolge in Toscana, su bici rigorosamente costrute con pezzi d’epoca e prive di congegni e cambi elettronici). Il terzo è Gianfranco Trevisan, uno splendido raccoglitore di bici storiche e maglie di eroi del passato. Quei gioielli con sellini romantici e leve del cambio riccamente istoriate ora si possono ammirare nello spazio di “Pedale Belzoni”. Ci sono le biciclette (2) su cui ha pedalato Coppi, quelle di Magni, di Olmo, della “locomotiva umana” Toni Bevilacqua, di Franco Balmamion e quella di Michele Dancelli, tanto per intenderci.

Queste bici, che costituiranno, assieme alle maglie, un piccolo museo, hanno preso vita grazie allo spettacolo dell’ultimo amico-convitato, Marco Ballestracci, bluesman, scrittore (premio Bancarella Sport) e raccontatore. Ballestracci, recente autore di “Imerio” su Massignan, prima ancora de “L’ombra del Cannibale” su Eddy Merckx.

Con l’immancabile prezzemolone onnisciente Zanardo vestito da meccanico dei tempi andati (ricordate? Quelli che si vedevano nei filmati in bianco e nero mentre cambiavano una ruota e poi spingevano alla morte il corridore nella speranza di fargli riacciuffare al più presto il gruppo...) che gli passa le bici come fossero pagine di storia, il trevigiano Marco Ballestracci, raccogliendo il mezzo meccanico nelle sue mani, racconta  di quella volta che Balmamion..., quella volta che Coppi.... E quella volta che la Dama Bianca fece arrabbiare Magni, quella volta che Bevilacqua redarguì Gianni Brera al Vigorelli, nonchè di quella volta che Dancelli, dopo troppi anni che gli italiani non tagliavano per primi il traguardo della Sanremo... Parole intervallate dal suono dell’armonica (Ballestracci ci soffia l’anima) e della fisarmonica di Franco Cecchetto, che da anni gli è vicino nel mischiare storie e suoni. Presentatore di questa inaugurazione memorabile Alessio Berti. Da oggi, nelle due botteghe (Belzoni e Giglio) varranno le reciproche garanzie sulle bici acquistate. Bello no?

Fonte: di Toni Frigo per Il Mattino di Padova

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30.000 metri quadrati di superficie espositiva, 8 aree tematiche dedicate alla bicicletta, 3 aree spettacoli, oltre 100 eventi e poi mostre, incontri, esibizioni, animazioni, lounge bar.
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Mettersi in sella alla propria bicicletta al passo del Gavia e pedalare su percorsi attrezzati e sicuri fino alle rive del fiume Po. Un sogno? No, una realtà prossima. Ieri a Sale Marasino è stato frimato un protocollo d’intesa tra la Comunità Montana di Valcamonica, la Comunità Montana del Sebino Bresciano, la Comunità Montana dei Laghi Bergamschi, il Parco dell’Adamello, il parco dell’Oglio Sud e il Parco dell’Oglio Nord, è stato Corrado Tomasi.
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FIAB sta contattando i candidati che negli anni hanno dimostrato attenzione verso i temi della mobilità ciclistica per chieder loro di sottoscrivere un impegno. Il documento proposto è il «Decalogo mobilità nuova: iniziative legislative e di Governo». Uno dei documenti discussi e approvati nel corso degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova (ANCI, FIAB, Legambiente e Salvaiciclisti) e che sintetizza le proposte rivolte a Parlamento e Governo.

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"Nell'ambito del Piano regionale della mobilità sostenibile e della logistica del Lazio, vogliamo promuovere l'uso della bicicletta sia come alternativa al traffico delle auto private in ambiti urbani, sia come mezzo per la scoperta delle bellezze del Lazio e per attività sportive".

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