Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Viene dalla Svezia e più precisamente dalla perseveranza di due studentesse in ingegneria, Anna Haupt e Terese Alstin, il primo airbag per ciclisti, Hövding, soprannominato simpaticamente “il casco invisibile”. L’idea nasce nel 2005, nell’ambito di un progetto sperimentale per la tesi del master in Industrial Design e proprio quando in Svezia entra in vigore una legge che impone l’obbligo del casco ai ciclisti minori di 15 anni.
Biciclette che si piegano al punto da poterle portare con sé in casa o in ufficio, sui mezzi pubblici, sul treno, nel baule dell’auto e addirittura come bagaglio in aereo. Quelle che vi presentiamo oggi sono le bellissime biciclette pieghevoli create nel 1979 dal designer Andrew Ritchie e prodotte dall’azienda londinese Brompton in cui oggi Ritchie ricopre il ruolo di direttore tecnico.
articolo tradotto dal sito ECF "Want To Increase Cycling? You'll Need Money, Not Just Talk."
Perchè alcuni paesi riescono ad avere più di due terzi degli spostamenti in bici, mentre in certi altri solo pochi coraggiosi usano le due ruote ? E perchè il 40% dei bambini danesi vanno a scuola in bici, mentre negli USA, Australia e Gran Bretagna il loro numero non raggiunge neppure lontanamente il 10% ?
Parlando alla radio il direttore di ECF ha voluto condividere ciò che pensa.
«Il governo deve investire nella fiducia dei cittadini» ha detto Mayne. «Quando in Europa si chiede che cosa ha dato fiducia ai cittadini, la prima cosa è il fatto che le politiche per la bici sono sostenute in modo consistente e continuativo da soldi e non solo da parole. La bici è un mezzo di trasporto a tutti gli effetti. »
I paesi che hanno livelli importanti di spostamenti in bici investono soldi. Gli olandesi stanziano circa 25 Euro per abitante. Come minimo i governi nazionali e locali dovrebbero spendere il 10% del budget dei trasporti a favore della bici. Ma per spingere le persone ad usare la bici ci sono anche altri problemi da affrontare, come ad esempio l'uso dell'auto.
«Nessuno è riuscito a cambiare i comportamenti concentrandosi semplicemente sulla bicicletta. Si sono occupati delle abitudini degli automobilisti, si sono occupati di limiti di velocità... di strade in cui i bambini possano camminare e giocare» ha detto Mayne.
Mayne è ugualmente convinto che i governi nazionali debbano guardare anche a quale mezzo si usa per recarsi al lavoro. Durante la trasmissione anche Helle Soholte di Gehl Architects ha dato alcuni consigli utili.
«Non c'è un unico modello che funzioni in tutto il mondo», ha spiegato Soholte.
«Ma non c'è un urbanista del traffico che non sarà d'accordo con me su questo punto. Più strade si costruiscono, più le auto aumentano. Lo stesso vale per le infrastrutture per la bici. Se offriamo delle infrastrutture adatte per i ciclisti, avremo più ciclisti sulle strade».
Con l'inchiesta parlamentare in corso speriamo che le parole si trasformeranno in fatti, cioè una continuo flusso di soldi stanziati nei budget. Questo è ciò che farà la differenza tra il 2% di spostamenti in bici e il 20%.
(In Youtube l'intervista su Monocle Gobal Radio. Solo audio, in inglese).
Successivamente il sito Bike BIZ riporta che il Dft (Department for Transport) ha stanziato 62 milioni di sterline per la bici – questo è l'annuncio fatto dal Ministro dei Trasporti. Ma il British Cycling afferma «Una sterlina per persona non è sufficiente, ce ne vogliono 25».
Il Ministro dei Trasporti Norman Baker ha rivelato al Times che ulteriori 62 milioni di sterline saranno messi a disposizione per la bicicletta in Gran Bretagna. E' una manovra già annunciata e si presume che più soldi saranno stanziati quando in primavera David Cameron e Nick Clegg renderanno nota un'importante campagna per la bici.
Per quanto riguarda l'ultimo stanziamento le città potranno concorrere al fondo di 20 milioni di sterline per il miglioramento della sicurezza dei ciclisti. Ulteriori 32 milioni di sterline andranno al miglioramento degli incroci, per i parcheggi nelle stazioni ferroviarie e per itinerari ciclabili nei parchi. «Questo è l'investimento più importante per la bici che mai sia stato fatto» ha detto Baker al Times.
Il pacchetto principale riguarda il miglioramento della ciclabilità nelle città al di fuori di Londra. Il Ministro dei Trasporti ha detto che si aspetta di ricevere le richieste di finanziamento da parte delle municipalità entro l'estate.
«Siamo impazienti di dare il via. L'intenzione è di spendere questi soldi il prima possibile» ha affermato.
Il British Cycling ha accolto con soddisfazione il finanziamento, ma ha detto che si tratta ancora di una goccia d'acqua nell'oceano.
Martin Gibbs, direttore delle politiche e questioni legali di Bristish Cycling ha detto: «Bisogna dar credito a Norman Baker per questo ulteriore finanziamento per le infrastrutture per la bici, ma ciò di cui abbiamo bisogno è un investimento massiccio a lungo termine e una strategia che metta la bici al centro delle politiche dei trasporti.»
«L'investimento totale corrisponde a meno di una sterlina l'anno per abitante. Gli olandesi ne spendono 25 per persona e lo fanno da decenni. Abbiamo bisogno di arrivare a questi livelli di finanziamenti se vogliamo davvero fare decollare la bici in Gran Bretagna».
Pensate un po'. Un dibattito così da noi è pura fantascienza. In Italia per la mobilità ciclistica milioni di chiacchiere.
Fonte: Fiab onlus
Sono questi, infatti, alcuni dei requisiti del Bicycle Friendly Business (BFB), un programma dell'associazione statunitense League of American Bicycle (LAB) che riconosce gli sforzi dei datori di lavoro tesi a favorire l'uso della bicicletta per clienti e impiegati, premiando i progetti aziendali più bike friendly e fornendo assistenza tecnica per aiutare le aziende a diventare migliore per ciclisti.
Il BFB è una società, un'organizzazione o un'associazione senza scopo di lucro che promuove attivamente l'impiego della bicicletta per il trasporto, l'esercizio fisico e lo sport. Le aziende americane vincitrici, dall'oro al bronzo, passando per l'argento, tra cui figurano anche i colossi informatici Facebook, Apple r Hewlett Packard, nel 2012 sono state ben 71 (qui la lista completa).
"Siamo onorati di ricevere questo premio dalla League of American Bicycle - ha detto in una nota Jessica Herrera, responsabile dei trasporti di Facebook-. Nel corso degli anni, ci siamo concentrati per fornire ai nostri impiegati valide alternative di trasporto sostenibili e green, aiutando tutto il quartiere a fare lo stesso. Questi sforzi includono l'aver munito di biciclette gli impiegati, da usare dentro o fuori dal campus, l'aver contribuito al rifacimento del manto stradale delle arterie del quartiere per la sicurezza dei ciclisti della zona e l'aver permesso un servizio di riparazioni sul posto. Gli impiegati sono entusiasti dei nostri sforzi tesi, molti vengono al lavoro in bici, altri partecipano a iniziative come il "Bike to work Day". Siamo orgogliosi di sostenere queste iniziative".
Ispirandosi, quindi a questi esempi virtuosi e ai requisiti richiesti dal programma Bicycle Friendly Business, ecco 5 modi per rendere la vostra azienda più bike-friendly, con altrettante macroaree in cui operare:
1. Infrastruttura
Con la giusta infrastruttura, tra cui biciclette, rastrelliere, docce, armadietti e strade sicure, gli impiegati utilizzeranno con maggiore facilità la bici, inquinando meno, migliorando la loro salute e persino aumentando il rendimento sul posto di lavoro. Largo, quindi, alle flotte aziendali di due ruote, che rappresentano anche il modo più efficace per attraversare grandi campus, spostarsi nei trafficati centri urbani, consegnare velocemente pacchi in aree densamente popolate. Fondamentali, poi, parcheggio, docce e armadietti: questi servizi possono avere un peso fondamentale nella decisione di scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto.
2. Supporto operativo
Non basta avere grandi infrastrutture per centrare l'obiettivo: bisogna rendere sicuro e agevole l'uso della bici. Ciò include la pianificazione per l'assicurazione, l'uso del casco, il corretto utilizzo e una giusta manutenzione. Con una pianificazione accurata in anticipo, il programma funzionerà senza problemi e senza rischi eccessivi, né per l'azienda, né per gli impiegati. Inoltre, se si dispone di una flotta di bici, sarà necessario avere un piano per il servizio di riparazione.
3. Programmi motivazionali
Come per ogni buona iniziativa di sostenibilità, sarà necessario motivare e coinvolgere i dipendenti. In che modo? Soprattutto incentivandoli con premi aziendali per chi sceglie gli spostamenti in bicicletta. Ma anche organizzando eventi come il Bike-to-Work Day, o stabilendo convenzioni con negozi specualizzati (magari per l'acquisto di abbigliamento sportivo).
4. Educazione
Per istruire i dipendenti a un corretto e sicuro uso della bici, è possibile organizzare workshop e laboratori. Molto utile può essere anche la realizzazione di una sezione apposita sul sito aziendale dedicata alle informazioni interne per aderire al programma bike-friendly. Questo include suggerimenti per la sicurezza dei ciclisti, collegamenti a risorse esterne, mappe, strade, ecc.
5. Impegno a lungo termine
Purtroppo non tutti i programmi che iniziano bene riescono ad avere successo a lungo termine. Per scongiurare questo pericolo bisogna inserire la promozione della bicicletta tra gli obiettivi aziendale, imponendosi delle mete da raggiungere. Per esempio, l'obiettivo di Facebook di raggiungere il 50% di trasporto alternativo per gli spostamenti dei dipendenti spinge il colosso a un impegno a lungo termine anche sul fronte della bicicletta. È così che essere bike-friendly da una bella idea si è trasformato in un rassello fondamentale della strategia di business sostenibile.
Fonte: Greenbiz - Roberta Ragni
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.