Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Preso da iltirreno.gelocal
Un furto di bicicletta come purtroppo ne succedono ogni giorno in città. Ma stavolta un nostro lettore, derubato, ha voluto fare alcune considerazioni che chiamano in causa la polizia municipale e la sicurezza in genere. Ecco la sua lettera.
«La mia potrà essere considerata sicuramente una valutazione dovuta all'amarezza di quello che mi è accaduto ma spero possa in futuro servire a qualcuno perché non si trovi a spiacevoli sorprese come è capitato al sottoscritto».
«L'altra sera mi sono recato in piazza Mercatale dove, in questo mese, ogni sera si svolgono varie manifestazioni che richiamano moltissima gente , quindi per evitare traffico, posteggio, etc. io e mia moglie abbiamo deciso di prendere io la bicicletta e lei il motorino a carica elettrica, arrivati nella piazza abbiamo parcheggiato i mezzi negli appositi spazi insieme a tanti altri davanti all'entrata della chiesa di San Bartolomeo (lato via del Carmine) chiudendoli insieme con due robusti catenacci. Poco più in là, presso il ristorante Tonio, stazionavano due vigili urbani e rassicurati anche dalla loro presenza ci siamo allontanati tranquilli».
«Al l nostro ritorno abbiamo ritrovato più o meno nello stesso posto i Vigili (non so se erano gli stessi di prima), ma anche la sgradita sorpresa che la mia bicicletta era stata rubata. Ora mi chiedo a mente fredda, non potrebbero i nostri vigili, vigilare come dice la parola stessa un po' meglio invece di stare a parlare, come ho visto spesso? E' forse più importante fare una multa per divieto di sosta che cercare il modo affinché avvengano meno scippi o furti come nel mio caso,soprattutto in occasioni come queste che richiamano molta folla? Credo di no e comunque immagino che questa sarebbe stata la loro risposta: "Non possiamo stare a guardia delle biciclette" . Mi basterebbe allora avere solo una speranza: quella che Prato ritorni ad essere una città piu' vivibile con meno scippi, meno furti e più controlli dove le persone possano uscire la sera in tranquillità con i mezzi che preferiscono e non di ladri e delinquenti che non hanno neppure timore di rubare sotto il naso dei nostri vigili urbani».
Per la prima volta a Buccinasco(provincia di Milano), nel pomeriggio di sabato 14 settembre, nell’ambito della Festa patronale, si svolgerà il Memorial Formenti, gara nazionale para-olimpica di handbike, la bicicletta studiata per persone con disabilità o malformazioni che interessano gli arti inferiori (si sposta unicamente avvalendosi unicamente del movimento esercitato dalle braccia del conducente su apposite manovelle e solitamente poggia su tre ruote).
La gara è promossa dall’associazione sportiva Enjoy Bike, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Buccinasco, oltre al Coni provinciale, il Comitato Italiano Para-olimpico, Regione e Provincia. Quattro categorie di atleti con disabilità provenienti da tutta Italia e di ogni età si sfideranno su un circuito che interesserà le vie Lario, Modena, Emilia e 1° Maggio, lungo un percorso di 2,3 km.
“Siamo orgogliosi di ospitare a Buccinasco una competizione così importante – afferma l’assessore allo Sport e associazionismo Mario Ciccarelli – e speriamo che ci sia una grande partecipazione da parte di tutta la cittadinanza: questa gara è di valore morale e ci dimostra che lo sport è per tutti ed è uno straordinario strumento di integrazione sociale. Ringrazio fin da ora i residenti della zona coinvolta nella gara per la pazienza e auguro in bocca al lupo agli atleti, sono certo ci regaleranno grandi emozioni”.
La corsa avrà inizio alle ore 14.30 in via Lario. Dalle ore 13 alle ore 17 sono previste parziali chiusure al traffico e divieti di sosta: ci scusiamo per gli inevitabili disagi ai residenti della zona chiedendo comprensione ma anche viva partecipazione a sostegno degli atleti, insieme a tutta la città.
Informazioni sulla viabilità
Nel dettaglio, in via Lario sarà chiusa la carreggiata in direzione via Don Minzoni, via Emilia sarà chiusa verso Trezzano sul Naviglio dalla rotonda di via Resistenza a via 1° Maggio, via 1° Maggio in direzione via Lario. Nelle carreggiate in direzione opposta sarà consentita la circolazione a doppio senso di marcia per i mezzi pubblici e residenti.
Saranno completamente chiuse al traffico via Modena e l’accesso a via Giovanni XXIII da via 1° Maggio (per uscire dalla via sarà possibile utilizzare il varco posto in fondo alla stessa via sul parcheggio di via Fratelli di Dio-via Vittorio Emanuele). In tutte le vie interessate per l’intera durata della manifestazione sarà istituito il divieto di sosta. In alternativa si consiglia l’utilizzo dei parcheggi lungo le vie Romagna, Cadorna e in via Liguria.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, è previsto il momentaneo spostamento del capolinea della linea 351 da via Emilia a via per Rovido con deviazioni del consueto percorso dell’autobus.
Ufficio Stampa Comune di Buccinasco
La Filosofia Va in Bicicletta
Autore: Walter Bernardi
Prezzo: € 14,50
Pagine: 169
Editore: Edicicloeditore
Descrizione
Che cosa hanno in comune, a parte la loro tragica fine, Socrate, il filosofo ateniese che insegnava con il dialogo a "tirar fuori" le idee, e Marco Pantani, il Pirata romagnolo, che andava più forte degli altri in salita per accorciare l'agonia?
E che cosa rende le fatiche di Gino Bartali simili all'ascesi di un mistico medievale e quelle di Fausto Coppi, al contrario, così prossime al meccanicismo cartesiano?
Lo scoprirete seguendo la ruota e leggendo le pagine di Walter Bernardi, filosofo e professore universitario, appassionato cicloamatore e, in ragione di questa decennale pratica ciclofilosofica, convinto assertore della tesi che "la filosofia va in bicicletta".
Con la leggerezza di uno scalatore, con la potenza di un finisseur, con l'agilità di uno scattista, Bernardi percorre un suo personalissimo "Giro d'Italia" filosofico andando in fuga con Fiorenzo Magni e Steve Jobs, piroettando in equilibrio con Albert Einstein e Margherita Hack, facendo un surplace con Diogene e Nietzsche, ragionando infine di massimi sistemi con Alfredo Martini.
Alla cui reverenda saggezza bisognerà pur dare retta quando dice, lui che al ciclismo ha dedicato la vita e conquistato tanti allori, che in bicicletta più si pedala e più si pensa.
Fonte: Edicicloeditore
Luigi Laraia, 38enne bolognese di nascita, un anno fa le hanno trovato una forma rarissima di leucemia, 500 casi all’anno”. Ha sofferto, ha maledetto la vita, stava per arrendersi, ma poi ha reagito. E ha deciso di sfidare se stesso e la malattia partendo da Washington in bici e arrivando a Vancouver per raccogliere fondi per la ricerca sulla leucemia: l’obiettivo erano 10mila dollari, ne ha raccolti 27mila. Adesso Luigi Laraia, 38enne bolognese di nascita, sta bene. Lavora sempre alla Banca mondiale e riparte di nuovo, oggi, da Washington, diretto a Los Angeles passando per San Francisco: 40 giorni in bicicletta e 5mila miglia – 8mila chilometri - da bruciare sotto la sua bici. Un nuovo coast-to-coast per raccogliere fondi per Charity: Water, organizzazione no-profit che si occupa di portare acqua potabile e pulita alle popolazioni in via di sviluppo. “Questa volta mi ero posto come obiettivo 10mila dollari, ma 4mila li ho già raccolti prima di iniziare”, racconta 24 ore prima della partenza, dal suo ufficio a Washington, dove tutti lo supportano. “Sto bene – aggiunge – ho finito i trattamenti per la mia malattia a dicembre”. Purtroppo “oggi piove e pioverà anche domani, pare”. Ma in bici è così: Luigi lo scrive sul suo secondo blog, quello che lo accompagnerà in questi 40 giorni – 5000milesforwater.blogspot.it - : “In bici sei esposto a tutto, è un incontro faccia a faccia con il mondo, per me è un po’ come fare l’amore con l’America in un modo puro e sincero”, dice. L’unico nemico, quando fai tante miglia in bicicletta e devi gestire e risolvere molte situazioni, oltre i “demoni interiori”, è il vento. Quello sì. Ma quando ha imparato a non pensarci, ha apprezzato e amato con tutto se stesso la sua avventura. Del resto per Luigi, ormai, cavalcare la sua bicicletta è come trovare il punto di equilibrio, fisico e interiore. Ed è l’immagine di sé che ha più frequente in mente: “Se avessi pedalato per quante volte ho immaginato di farlo, avrei già attraversato tutto il pianeta”, scherza sul suo blog. Il suo bagaglio anche questa volta sarà leggerissimo. “Poche cose, ancora meno dell’anno scorso, e il computer”, per documentare il viaggio. La stessa cosa è successa lo scorso anno, dove la paura e il dolore erano più vivi di oggi, perché quell’esperienza, anche di solitudine – racconta Luigi – lo ha reso più forte. Certo, la sua vita sarà sempre costellata di prelievi di sangue e test, ma si può decidere come vivere le cose, “durassero solo un mese o 20 anni”. Dopo la raccolta fondi per la Leukemia and Lymphoma Society for cancer research, Luigi ha scelto l’acqua. Un mondo dove ogni 21 secondi un bimbo muore a causa di problemi dovuti all’acqua, dove l’acqua stessa diventa quasi un lusso, non è accettabile per Luigi. Nel suo blog spiega che verrà documentato e dimostrato come il 100% di quello che verrà donato sarà direttamente devoluto ad un progetto per il Rwanda.
Fonte: www.unita.it/
Un team di ingegneri Cinesi ha messo appunto un apparecchio molto utile, specialmente per chi pedala di sera. Si monta sul manubrio e proietta sulla strada un fascio luminoso con una griglia che rileva gli ostacoli e li rende maggiormente visibili. Non solo quindi una luce per farsi vedere da macchine e traffico, ma una luce per vedere meglio la conformazione del terreno che andremo a calpestare con le nostre ruote. Si attiva con un pulsante, è dotato di batteria interna per l’alimentazione quando si è fermi e si ricarica pedalando. Attraverso lo stesso pulsante di accensione e spegnimento è possibile scegliere anche le dimensioni della griglia che sarà proiettata sul terreno tra tre opzioni: una per quando si va a una velocità ridotta e misura 14×18 centimetri, una pensata per velocità sostenute di 14×26 cm e una per chi pedala in gruppo che misura 30×20 cm. Purtroppo questo utile gadget non è ancora in vendita, ma vi avviseremo appena lo sarà. Per approfondire leggi l'articolo su repubblica.it o su dailymail.
Fonte: repubblica.it
"Aaaaa.... Bombaaaazza!", direbbero altrove ma Guido Portoghese, che guida la commissione trasporti del Comune di Cagliari e quasi tutti i giorni si sposta in bici: "la bicicletta va saputa usare, con responsabilità, perché oramai non è un mezzo per il tempo libero e per lo sport ma a tutti gli effetti è un mezzo di trasporto quotidiano e - prosegue - gli esempi delle città nel nord Italia e nel nord Europa ne sono la conferma".
Portoghese, classe 1974, assieme all'assessore ai trasporti del Comune di Cagliari Mauro Coni, porta avanti la realizzazione delle piste ciclabili.
HA UN SOGNO. Vorrebbe "fare della bicicletta un mezzo di movimento a portata di tutti, perché ecologico, veloce, sicuro". Per questa ragione "i consiglieri della Commissione ai trasporti, ma non solo hanno lavorato in questa direzione".
INVASIONE DI BICI? A Cagliari non si era mai vista una "invasione", in senso positivo, di velocipedi sulle piste ciclabili e, per vivere d'informazione, anche su qualche marciapiede, talvolta nei portico di via Roma.
Già, ma quanto è sicuro, in una città come Cagliari, girare in bici?
SICUREZZA. "Fino a due anni fa il ciclista era visto come un alieno - afferma Guido - ed oggi è percepito a tutti gli effetti come un utente della strada". A Cagliari "siamo all'inizio di un percorso molto lungo per rendere sicura la circolazione delle bici. Guardiamo a modelli virtuosi di altre città in Italia ed in Europa, che hanno iniziato questo processo più di 20 anni fa".
E' UNA CITTÀ DI COLLINE Cagliari. Dunque non trova che le bici siano utili nella sola fascia pianeggiante, via Roma-Poetto, Stagni e rientro?
"La città presenta alcune zone non facilmente accessibili a tutti, ma la gran parte della città è percorribile senza pendenze rilevanti. Provare per credere. Inoltre il progetto di ciclabilita' interessa tutta l'area vasta di Cagliari, che si sviluppa quasi interamente in piano".
Come considera il comportamento dei ciclisti cagliaritani. Disciplinati oppure no?
"Gli indisciplinati esistono tra gli automobilisti, tra i motociclisti e anche tra i pedoni. I ciclisti sono mediamente rispettosi delle regole del codice della strada, come gli altri utenti".
CICLISTI ASSURDI? Sarà, ma osservi queste immagini: schiere di ciclisti che invadono viale Poetto, le corsie d'emergenza. Il Comune, non investe in buone norme comportamentali per i ciclisti? O è meglio pensare solo agli autovelox?
"La città non ha ancora dei percorsi e delle piste dedicate in direzione Poetto e nel lungomare, pertanto sono relegati ai margini della carreggiata, e per spirito di sopravvivenza percorrono le corsie preferenziali. Non è molto sicuro fare il sandwich tra le auto e i pullman. Quando saranno realizzate le piste per il mare e nel lungomare, il fenomeno sparirà da solo".
ALLA FACCIA DELLA SICUREZZA!
"Il miglioramento della sicurezza stradale per tutti gli utenti è un obiettivo da perseguire con caparbietà. L'eccessiva velocità è una delle maggiori cause di incidenti mortali e con feriti, l'attivazione dell'autovelox sul l'asse mediano ha ridotto sensibilmente questo tipo di sinistri".
CAGLIARI DEL FUTURO. Quali progetti per le piste ciclabili, per le biciclette?
"Abbiamo approvato un nuovo progetto finanziato dalla Regione, di concerto con gli altri comuni dell'hinterland, che consentirà di completare e mettere in sicurezza gli attuali percorsi e collegare Cagliari con gli altri centri e con i principali punti di attrazione della città".
QUANDO I RISULTATI?
"L'inizio dei lavori e' stimato per la primavera prossima. Auspichiamo che i primi tratti siano fruibili già dal prossimo anno".
DE GREGORI, cantautore impegnato, di sinistra, sul Corriere della Sera manda a quel paese il Pd, che del Pci è in parte discendente dicendo, in estrema sintesi: "Questi si inteneriscono per le piste ciclabili e lo slow food". E' così?
"Credo che volesse provocatoriamente evidenziare l'incapacità del centrosinistra di interpretare i reali bisogni dei cittadini. Credo che il vero problema stia nelle strane alleanze".
Il libro di Matteo Sametti, La bici di bambù. 8371 km dal cuore dell’Africa nera alle Paralimpiadi di Londra (edicicloeditore), verrà presentato questa sera, in anteprima, a Legnano, alle ore 21, presso il Palazzo Leone da Perego.
Matteo Sametti ha pedalato per quasi novemila chilometri e settantacinque giorni attraverso dieci stati, da Lusaka, nello Zambia, a Londra, dove è arrivato in tempo per assistere alle Paralimpiadi, grande momento di “sport per tutti”, eccezionale esempio di uomini e donne che non si sono mai rassegnati di fronte al proprio destino.
Nel 2006, Matteo, dopo aver esercitato per dodici anni la professione di dottore commercialista, si è trasferito in Zambia per occuparsi a tempo pieno di cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Nel 2010 ha fondato, con Serena Borsani, Sport2build (www.sport2build.org), una onlus che fa dello sport uno strumento di integrazione, sviluppo e pace che, creando occasioni di amicizia e crescita, costruisce le basi per un futuro migliore per molti bambini africani, consolidando consapevolezza e fiducia in loro stessi
Il viaggio sulla bicicletta di bambù, da Lusaka a Londra, dal 15 giugno al 28 agosto 2012, per quasi 8400 km, è stato realizzato per raccogliere fondi per la realizzazione di una nuova scuola, nel Nkomeshya’s Senior Chiefdom, in Zambia, dove lo sport avrà un ruolo centrale.Matteo ha attraversato i passi etiopici a oltre 3000 m, i 57 C° del deserto sudanese, si è fatto largo nei villaggi tra il tifo festante dei bambini, ha bivaccato sotto le stelle coi pastori e, dopo migliaia di chilometri in solitaria, si è immerso nell’infernale traffico del Cairo.
Giunto a Londra, aveva 7 kg in meno, ma addosso la soddisfazione di non avere mai mollato e, come ricordava lo scienziato Stephen Hawking, durante la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi, di avere «guardato in alto, verso le stelle, e non in basso, alla punta dei piedi».
Matteo Sametti è nato a Legnano 44 anni fa.
Questa è la pagina facebook di Matteo Sametti.
Fonte: www.cyclemagazine.it
L’Amministratore Unico dell’Anas Pietro Ciucci, il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Romeo Di Rocco e il responsabile ciclismo di RCS Sport, Mauro Vegni hanno siglato a Roma una convenzione tra Anas, FCI e RCS Sport per il miglioramento della sicurezza stradale degli eventi sportivi.
“L’accordo nasce dalla volontà comune – ha affermato l’Amministratore Unico dell’Anas Pietro Ciucci – di operare congiuntamente per incrementare la sicurezza degli sportivi dilettanti e professionisti che gareggiano sulle strade solitamente impegnate dal traffico automobilistico, anche attraverso l’informazione e l’impegno di chi gestisce le viabilità nazionale”.
“Siamo quindi orgogliosi – ha continuato Pietro Ciucci - di collaborare all’importante attività delle Federazione Ciclistica Italiana e di RCS Sport, organizzatori dello storico ‘Giro d’Italia’, con la precisa ambizione di partecipare attivamente alla sicurezza dei ciclisti sulle strade in gestione diretta”.
L’Anas, ente gestore per la conservazione e la manutenzione delle strade, si impegna in particolare a consentire le condizioni ottimali per lo svolgimento delle corse ciclistiche, nonché a favorire la tutela dell’incolumità dei concorrenti.
Durante lo svolgimento delle manifestazioni ciclistiche sarà dedicato spazio alle informazioni finalizzate all’infomobilità e alla sicurezza del traffico, sugli strumenti informativi collegati all’evento sportivo.
L’Anas, inoltre, si impegna nei tempi tecnici strettamente necessari, a esprimersi in merito al proprio nulla-osta per le corse ciclistiche che si svolgono, in tutto o in parte, sulle strade di sua competenza, esclusivamente attraverso procedure informatiche “on line”, opportunamente pubblicizzate sul proprio sito aziendale, che consentano alle società affiliate alla Federazione Ciclistica Italiana, una più efficiente e moderna gestione delle autorizzazioni.
“In strada – ha concluso Pietro Ciucci – tutti sono chiamati a fare la propria parte, l’Anas a rendere sicure le infrastrutture, i ciclisti, i pedoni e gli automobilisti a rispettare il codice della strada. Quindi, ad ognuno il proprio ruolo per la sicurezza stradale di tutti”.
Fonte www.stradeanas.it
Dal 13 al 15 settembre 2013, torna il Napoli Bike Festival. L’appuntamento del 2013 è la seconda edizione e sarà un evento ancora più interessante del precedente. Il Napoli Bike Festival, è una competizioni sportive, ciclo tour, laboratori, dimostrazioni, esposizioni e tanto divertimento. La prima bicicletta non si scorda mai è il tema della seconda edizione (già striscia radiofonica di CRC targato Italia, media partner del festival). Come non si potrà scordare la location da sogno che il festival ha riservato ai suoi tanti amici (oltre 2.500 sulla pagina di facebook) e a tutti i nuovi che vorranno entrare nella community, il laghetto di Fasilides. Un luogo inedito immerso nella natura incontaminata della Mostra d'Oltremare, un patrimonio paesaggistico e architettonico di rara bellezza direttamente accessibile da Viale Kennedy.
Il festival è costruito con passione e competenza dalle tante associazioni che da anni promuovono l'uso della bici in città per un sistema di mobilità alternativa ed è patrocinato per il secondo anno consecutivo dal Comune di Napoli e quest'anno anche dalla Provincia di Napoli e Regione Campania. Tre giorni di eventi no stop per tutta la giornata con ingresso libero. Si parte con la festa di benvenuto venerdì 13 settembre al tramonto con il Bike Music Contest, le canzoni che ci fanno pedalare. Ad accogliere i partecipanti una mostra di fumetti dedicati alle bici in collaborazione con il Comicon, istallazioni artistiche degli studenti dell'accademia di Belle Arti di Napoli, video mapping, selezione musicale e video ispirati alla bici, reading ciclosofici con il coinvolgimento di artisti amici della bicicletta e un menù con piatti deliziosi per pedalatori D.O.C. A chiusura della serata una pedalata sotto le stelle.
Si prosegue sabato 14 con l'inaugurazione dello spazio village sulle sponde del laghetto di Fasilides. Ad animarlo, da un lato, i migliori professionisti tra rivenditori e produttori di biciclette a livello regionale, che offriranno la possibilità di prove di bici muscolari e a pedalata assistita e dall'altro laboratori e dimostrazioni, dall'arte della manutenzione della bicicletta, ai corsi di smontaggio bici, alle dimostrazione di bike jump, la scienza e la bicicletta, corsi di scrittura creativa dal tema il viaggio e la bici, dibattiti, presentazioni di libri.
Un'area dedicata esclusivamente ai bambini con Storie a Due Ruote, laboratori di lettura per bambini, corsi per imparare ad andare in bici, il teatro a pedali delle guarattelle del maestro Salvatore Gatto e la ludoteca itinerante del Ludobus. Ritorna a grande richiesta la Bicaccia, caccia al tesoro in bicicletta.
L'appuntamento con lo sport e le bici è la grande novità di quest'anno, tornei di bike polo, gare di bici per la categoria giovanissimi e tanto altro. Le giornate del Festival saranno chiaramente all'insegna delle pedalate. La partenza di tutti gli itinerari è dall'area del villaggio alla Mostra d'Oltremare con biketour per tutte le difficoltà. Oltre 10 itinerari, complessivamente 400 i km percorsi che spazieranno dalle bellezze paesaggistiche a quelle naturali, aree verdi, mare, sterrati e tanto altro.
Vi illustriamo il programma ufficiale delle giornate: potrete accedere all’area village, partecipare ai laboratori, immergervi in attività e partire con i Bike Tour. E se non disponete di una bicicletta? Questo evento è dedicato solo ed esclusivamente alle persone munite di due ruote? Assolutamente no: il Napoli Bike Festival 2013 vi permette di prenotare la vostra bicicletta che vi consentirà di partecipare ai giri turistici. Per prenotare una bicicletta dovrete compilare questo modulo e, inoltre, ci sarà anche bisogno di scegliere i percorsi a cui aderire. Per scegliere i tour dovrete riempire quest’altro modulo. Qualsiasi appassionato, dunque, potrà partecipare a questo speciale evento.
Fonte: www.napolike.it
Si chiama Motit il nuovo progetto di sharing scooter elettrici inaugurato a Barcellona il mese di luglio. Il servizio è molto simile al bike sharing, in cui le biciclette sono però sostituite dagli scooter elettrici. Il nuovo progetto di sharing scooter elettrici, denominato Motit, è stato realizzato grazie all’iniziativa di Going Green e di altre imprese locali che spaziano nella costruzione dei scooter elettrici. Il progetto semplifica di molto la vita di chi deve spostarsi da un capo all'altro della città in modo rapido, senza temere gli ostacoli dovuti al traffico automobilistico. Per iniziare il servizio i cittadini possono usufruire solo di 50 veicoli, in più il servizio comprende un casco ed uno schermo con navigatore per guidare, chi usufruisce del servizio, verso la destinazione da loro prescelta. Il noleggio degli scooter Motit è permesso a tutti coloro che sono in possesso di una patente di guida o del patentino dedicata alle motociclette e agli scooter 125. E' obbligatorio indossare il casco - il proprio o quello fornito insieme allo scooter. I piloti degli scooter elettrici possono usufruire della presenza di un navigatore incorporato, per muoversi più facilmente in città. Grazie ad un sistema di controllo centralizzato sul manubrio, che consente al guidatore di orientarsi al meglio e senza errori all’interno del circuito cittadino, sarà possibile individuare il luogo dove la moto si trova, che sarà poi possibile prenotare tramite il sito web di Motit oppure attraverso lo smart phone. Una volta prenotato sarà possibile da subito salire in sella al proprio scooter che sarà sempre disponibile con la batteria carica. Per quanto riguarda i costi del servizio possono essere sia a Km che a durata con tariffe speciali in caso di abbonamento. Le tariffe partono da 45 centesimi, e possono essere calcolate in base ai chilometri percorsi o alla durata del viaggio. Sono disponibili degli abbonamenti vantaggiosi, sia per gli abitanti che per i turisti. La velocità massima dei veicoli è di 65 chilometri all'ora. E' possibile registrarsi al servizio, se si prevede di utilizzare di frequente gli scooter elettrici, oppure fare riferimento alle opportunità di noleggio occasionale e alle relative tariffe. Per ulteriori informazioni: www.motitworld.com. Una volta che il sistema sarà stato collaudato al 100%, l’azienda Going Green prevede di renderlo disponibile non solo nelle altre città della Spagna ma anche, in seguito, in Francia, Germania, Italia e Stati Uniti. Xavier Trias, Il sindaco della capitale ha detto: “Questo è un chiaro esempio degli sforzi fatti dalla città per convertirsi in una “smart city” che mette sempre la tecnologia al servizio dei suoi cittadini".
Fonte: e-cology.it
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.