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TRA le prime della classe in Italia, indietro anni luce rispetto al resto d'Europa. È la fotografia di Torino dal punto di vista della mobilità ciclabile che emerge dal primo manuale europeo del bike sharing presentato ieri a Palazzo di Città. Il progetto Obis (Optimising Bike Sharing in European cities), realizzato da quindici organizzazioni a livello europeo, tra le quali Legambiente, mette in luce i passi avanti fatti da Torino negli ultimi anni, ma fa emergere anche le numerose criticità che tuttora permangono. Mentre sembra che i torinesi stiano finalmente iniziando a guardare alla bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e hanno raggiunto quota 16mila gli abbonamenti al bike sharing, il numero di bici messe a disposizione dal servizio ToBike rimane nettamente al di sotto della media europea. Le biciclette gialle a Torino sono circa 700 mentre per essere al pari delle altre grandi città europee, dove il rapporto è di 15,6 bici ogni 10mila abitanti, dovrebbero essere più del doppio: 1.420. Una cifra destinata ad aumentare nel breve periodo, tiene a sottolineare l'assessore comunale all'Ambiente Enzo Lavolta: "Contiamo di arrivare a 1.800 biciclette entro il 2013, mentre per la fine dell'estate le stazioni passeranno dalle attuali 72 a 116. I fondi ci sono e sono già stati stanziati".
Numero di biciclette in condivisione a parte, i problemi principali della mobilità ciclabile torinese riguardano, per Fabio Zanchetta, rappresentante delle associazioni al Tavolo Biciclette del Comune, la pianificazione: "Il bike sharing è sicuramente un'iniziativa positiva che ha contribuito a diffondere l'uso delle due ruote in città, ma purtroppo questa, oltre a essere la città dell'auto, continua a essere una città per le auto. Le piste ciclabili vengono costruite per lo più dove c'è spazio e non dove servono realmente, spesso sono fatte male (quella di via Arcivescovado è un esempio lampante) e si interrompono bruscamente senza collegare la zona centrale con il resto della città". Nell'attesa che il Bici Plan - che vede seduti allo stesso tavolo Comune e associazioni nello studio di un piano strategico per la mobilità ciclabile - possa dare i suoi frutti, "anche se non è detto che i soldi per realizzare i progetti poi ci siano", chiosa Zanchetta, non resta che accontentarsi per il momento delle nuove stazioni di ToBike in corso Lione e lungo Dora Siena. "Stiamo studiando anche un servizio integrato con i trasporti pubblici sul modello milanese - spiega Pietro Drago, amministratore della Comunicare srl, azienda affidataria del servizio di bike sharing torinese - E grazie agli accordi presi dal Comune di Torino con quelli della cintura ovest, amplieremo ulteriormente il nostro raggio d'azione". Certo, rispetto a Roma, dove ci sono 330 biciclette in condivisione, la situazione torinese sembra idilliaca, ma il resto dell'Europa è ancora molto lontano.
Fonte: torino.repubblica.it