Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Bici sportiva dai colori sgargianti e completo elegante, Franco Tentorio esce con disinvoltura dai portoni di Palafrizzoni per affrontare con serenità la strada.E da vero ciclista sportivo, il primo cittadino confessa di prediligere la strada rispetto alle piste ciclabili.
L'abitudine all'utilizzo del mezzo è evidente dalla scioltezza con cui Tentorio si destreggia tra auto e motorini. Seguendo – un po' affannati – l'andatura sprint del sindaco ci soffermiamo in alcuni punti cruciali della città, come piazzale degli Alpini, dove, oltre alla pista ciclabile c'è anche una stazione della Bigi, il sistema di bike sharing comunale gestito da Atb. È l'occasione per parlare delle novità sul sistema di noleggio biciclette. «Le prime due ciclostazioni della Bigi in arrivo sono in prossimità delle fermate della Teb Bianzana e San Fermo – spiega Tentorio –. Soprattutto negli orari di punta è un servizio molto utilizzato».
I prossimi interventi a favore dei ciclisti sono contenuti nel Piano delle opere pubbliche (Pop) 2012-2013: «È in corso la realizzazione della tram&bike, la pista ciclabile che da via Rovelli segue il tracciato della tramvia Bergamo-Albino, opera già finanziata che dovrebbe essere conclusa entro aprile 2013 – annuncia Tentorio –. Nel Pop 2012 è prevista la realizzazione della pista ciclabile che collega il Polaresco al nuovo ospedale. Si andrà a sostituire l'attuale passerella pedonale di via Carducci con un nuovo passaggio ciclopedonale. In cantiere anche la pista "Progetto Life" che collega la città a Treviolo. Stiamo aspettando gli esiti di un finanziamento europeo, ma sembra ci siano buone possibilità di realizzarla nel 2013».
Fonte: eco di bergamo
di Alessandra Garetto
Verona 8 novembre 2012
Due incidenti a poche ore uno dall'altro, in entrambi «protagonista» la bicicletta. Il primo ha coinvolto un'auto e una bicicletta, il secondo un ciclista e un pedone ed entrambi hanno avuto gravi conseguenze. È accaduto martedì e i due episodi pongono con urgenza evidente il problema della ciclabilità nella nostra città. In mattinata, verso le 9, in via Po, alle Golosine, una Bmw 320 ha investito una bicicletta. L'automobilista, 44 anni, residente a Negrar, percorreva via Po diretto verso via Roveggia e la ciclista, 75 anni, ha attraversato la strada probabilmente in sella alla bici, in un momento in cui c'era un po' di traffico. L'uomo, forse abbagliato dal sole, non si è accorto della ciclista, che ha investito - seppur a velocità ridotta - caricandola sul cofano e facendola cadere a terra. La donna è stata trasportata all'ospedale di Borgo Trento, dove è ora ricoverata in prognosi riservata. Nel pomeriggio, poco prima delle 17, una signora è stata investita da una bicicletta sulla ciclabile di corso Porta Nuova, e non c'è troppo da stupirsene, considerato che ogni giorno su questa pista si produce una pericolosa convivenza tra ciclisti e pedoni, che troppo spesso nemmeno si accorgono di trovarsi su una corsia riservata alle biciclette. La signora è caduta a terra ed è stata portata a Borgo Trento con un trauma cranico. Questi due episodi non sono dunque che l'ultima conferma di quanto pericolosa risulti la nostra città per chi sceglie di spostarsi in bicicletta. Solo per citare un altro episodio recentissimo, venerdì scorso in lungadige Galtarossa una signora in bicicletta è caduta mentre veniva affiancata da un autobus di linea (forse il bus l'ha sfiorata facendole perdere l'equilibrio) e ha riportato la frattura di entrambi i femori: ma le conseguenze potevano essere anche più gravi. Che cosa significa? Che i ciclisti non sanno guidare o che Verona diventa sempre meno adatta, per non dire pericolosa per le biciclette? «Direi che forse, prima di tutto, vuol dire che sta aumentando il numero di chi si sposta in bicicletta e di conseguenza aumentano anche gli incidenti che coinvolgono i ciclisti», osserva Giorgio Migliorini, presidente della sezione veronese degli Amici della Bicicletta. «Ma al di là di questo dato, che le nostre rilevazioni confermano (è provata anche la propensione che molti cittadini avrebbero ad utilizzare la bici per gli spostamenti quotidiani per recarsi al lavoro, ma è proprio la pericolosità di alcune strade a farli rinunciare), non c'è dubbio che molte strade risultano fortemente rischiose per le due ruote. Anche dove di fatto ci sono piste ciclabili, non mancano le criticità e corso Porta Nuova è solo uno dei possibili esempi». «È sotto gli occhi di tutti che a qualsiasi ora del giorno la fetta di marciapiede riservato alle bici in corso Porta Nuova è occupato dai pedoni», prosegue Migliorini. «Non si tratta solo della scarsa educazione caratteristica del nostro Paese: se infatti prendiamo Olanda o Germania, un pedone non si sogna di camminare su una ciclabile, dove finirebbe subito investito. Ma su molte nostre ciclabili, come quella di Porta Nuova, manca la segnaletica orizzontale e ogni altra cura: cosa dire per esempio del fatto che questa ciclabile si interrompe all'improvviso davanti ad una tabaccheria? Che senso ha?». Ecco, non si tratta di diventare come Groningen, la città dell'Olanda del Nord che sotto la suggestiva stazione ferroviaria ottocentesca ha un parcheggio per biciclette con 10mila posti e dove girare sulle due ruote è per tutti la cosa più ovvia: ma forse possiamo ancora tentare di evitare di guadagnarci la maglia nera della ciclabilità.
Alessandra Galetto
Si è messo il casco, questa volta, e con la sua classica mountain bike in carbonio 26 pollici con il logo Bianchi sul tubo trasversale, ruote a razze e gomme slick ha scalato tutti i 160 piani del Burj Khalifa di Dubai, il più alto grattacielo al mondo, 828 metri. Il certificato del Guinness World Record è datato 18 ottobre e supera il precedente realizzato da tre biker che nel 2008 avevano fatto 2008 scalini su 88 piani con bici da trial. Al piano 101 si rompe il telaio, il freno a disco posteriore Magura ha sollecitato troppo il supporto, ma Brumotti ha proseguito e, con il permesso dei giudici, ha potuto sostituire la bici poco più su, sempre rimanendo in sella e senza appoggiare assolutamente il piede a terra. Ci ha messo 2 ore e 20 minuti, c'erano 38 gradi e non c'era l'aria condizionata.
fonte: cycling.it
La prima cosa da fare quando arriva la stagione invernale e, di conseguenza non è più possibile adoperare la bicicletta, è quella di lavarla per bene. Quindi, con una bagna asciuga, eliminate tutto il fango e la polvere in essa presente, soprattutto nelle parti meccaniche come la catena e le corone poste nella ruota posteriore.
Appena avete terminato il lavaggio, potete asciugare le parti metalliche. Quando il tutto è asciutto, prendete un contenitore e versate dentro un dito di olio motore (anche utilizzato). Fatto questo procedete prendendo una pezza e intingendola nell'olio motore. Passate la pezza in modo omogeneo in tutto il telaio della vostra bicicletta.
Raccomandiamo di non dimenticare i cerchioni della ruota e tutti i raggi! Pulite anche le ruote e mettete del borotalco sulle gomme. Quando avete terminato questo lavoro, prendete del grasso per ingranaggi (meglio se spray) e passatelo sulle corone posteriori e lungo la catena. A questo punto il lavoro è fatto. Prendete un sacco nero e chiudete in esso la bicicletta. Appendete la bicicletta con le ruote rivolte in alto (per evitare di ovalizzare le gomme).
Per quanto riguarda le tariffe , in analogia con altre città, la prima mezz'ora di utilizzo sarà gratuita; da 30 minuti a 60 minuti: 0,50 euro; da 1 ora 2 ore : 1 euro; da 2 a 4 ore: 2 euro per ciascuna ora. Oltre le 4 ore : 2,50 euro l'ora.
Il servizio sarà attivo tutti i giorni dalle ore 7 alle ore 22. Sarà prolungato fino alle ore 24 dal 16 aprile al 15 ottobre.
Gli abbonamenti e le relative tessere saranno rilasciati a partire dal 15 novembre prossimo ( nei giorni di lunedi, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 12 ) presso il gazebo della Co.Pi.Sa in piazza Unità d'Italia.
Tutto è pronto dunque per lanciare anche a Livorno il nuovo servizio, già avviato con successo in numerose città italiane, che si offre come valida alternativa di mobilità sostenibile. Già installate le 4 stazioni dove è possibile prelevare e/o depositare la bicicletta prima e dopo il suo utilizzo ( piazza Cavour, piazza del Municipio, piazza Dante e piazza della Repubblica- Largo Cisternino) , già funzionanti i totem di gestione multifunzionale e le colonnine di parcheggio a cui saranno ancorate le 24 biciclette che al momento costituiscono il parco mezzi in dotazione per la città. A gestire il servizio di Bike Sharing sarà la ditta Eurimpiantistica (che si è aggiudicata l'appalto) per il primo anno, successivamente passerà alla stessa Co.Pi.Sa, come previsto nel contratto di gestione dei parcheggi.
Fonte: il tirreno
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