Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Questo il programma:
Sabato 10 novembre si da Casarano alle 11 (treno da Lecce con trasporto bici alle 9.43) e dopo una pedalata campestre di una ventina di chilometri, come di consueto molto slow, arriviamo nel primo pomeriggio all'agriturismo Sarruni Campolisi o, tra Presicce e Lido Marini. Qui si terrà per noi un laboratorio di intreccio di fibre vegetali (ulivo, giunco, "paleddhu") introducendoci a quest'antica arte. Il mestiere dei cestari, una delle espressioni artigianali più tipiche del Salento, purtroppo sta scomparendo; i ragazzi di Sarruni si stanno impegnando per mantenerlo in vita non solo nella sua forma più tradizionale (realizzazione di fiscelle, cesti, sporte) ma cercando di innovarlo creando oggetti d'arredamento e complementi d'abbigliamento. A seguire cena e pernottamento presso l'agriturismo.
Domenica 11 novembre colazione e via, partenza in bici nelle campagne dei Fani dove impareremo a riconoscere in natura le fibre utilizzate nel laboratorio di intreccio. Dopo il pranzo al sacco, se la giornata lo permetterà, raggiungeremo il litorale del basso Ionio per un bel bagno fuori stagione. E poi ritorno a Sarruni per il gran finale: festeggiamenti profani in onore di San Martino, per la più salentina delle feste... Grande cena a base di carne di maiale e vino rosso, e tanta verdura biologica prodotta e cucinata dallo staff di Sarruni, il tutto accompagnato da incursioni live di musica dal vivo e dalla selezione musicale di Djellaba DJ (Kas-ah-Rahn, Marocco). Pernottamento presso l'agriturismo.
Lunedi 12 novembre, privi di postumi data la qualità del vino, pedaleremo felicemente per fare ritorno a Casarano (treno per Lecce con trasporto bici alle 14.05)
Fonte: leccesette.it
Federica Pizzuto - bresciaoggi.it
Amsterdam (TMNews) -
L'Olanda è, nell'immaginario collettivo, un vero e proprio paradiso per i ciclisti che, nordici e civili, la attraversano in lungo e in largo sui loro mezzi ecologici. La realtà però, oggi, è decisamente meno rosea, e il boom delle biciclette - 18 milioni nei Paesi Bassi - ha creato una situazione che sempre più spesso viene descritta come "infernale"."La conseguenza - spiega Saskia Kluit, dell'associazione dei ciclisti olandesi - è che le strade sono veramente caotiche. Ci sono pendolari che vanno in bicicletta velocissimi al lavoro e mamme che trasportano i propri figli e sono naturalmente più lente, così che si rischiano molti incidenti, anche perché a causa del traffico c'è poca visibilità".In sostanza i problemi ben conosciuti dagli automobilisti stressati delle città europee si riproducono, su scala diversa, anche nel mondo delle biciclette olandesi. "Certo - spiega un ciclista - è una buona cosa che la gente smetta di usare l'auto per andare al lavoro in bicicletta. Ma nelle grandi città ci sono molti problemi e le piste ciclabili sono iper affollate".Che fare dunque, per uscire da questo circolo vizioso che turba gli onesti ciclisti oltre che il politically correct ecologista? "Quello che chiediamo al governo olandese - conclude la rappresentante di ciclisti - è più denaro e più attenzione per le politiche per la bicicletta. Loro pensano che sia un'operazione a costo zero, ma quando sempre più persone vanno in bici, occorrono più investimenti e più spazi".
Il CicloSpazio, oltre a offrire il servizio di "ciclofficina sociale" nella quale è possibile autoripararsi la bicicletta, effettua il servizio di marcatura bici con una targa indelebile micropunzonata sul telaio. L'associazione ha inoltre creato l'Anagrafe della Bici on-line e permette di caricare sul sito del ciclospazio tutte le bici rubate. Basta compilare il form e i dati della bici saranno inseriti nella mappa. In questo modo sarà anche possibile avere un quadro completo della - drammatica - situazione furti di bici a Bari.
Ecco le condizioni d'uso che Ciclospazio consiglia: "Chiunque può inviare una segnalazione di furto. La mappa delle bici rubate a Bari e provincia non ha scopi commerciali ma vuole essere uno spazio dedicato alle bici rubate, nella speranza che possano essere restituite ai loro proprietari e che la loro rivendita diventi più complicata.
I dati forniti nel form saranno pubblicati nella mappa delle bici rubate, quindi se preferite inserite il solo nome senza cognome.
Il CicloSpazio non si assume alcuna responsabilità per quanto riguarda la veridicità dei dati forniti dagli utenti ma intende solo fornire un servizio online di pubblica utilità. I dati forniti non saranno divulgati a terzi nè saranno usati per altri scopi se non quelli relativi all'utilizzo in questo luogo. La compilazione del form equivale all'accetazione questi termini d'uso".
Fonte: eco dalle città
CALDOGNO. L'avventura di Antonio Copiello e Nereo Gasparet ricordando il treno delle spie. Due ciclisti calidonensi sono andati da Venezia a Istanbul rimanendo in sella per 13 giorni
Quando si dice: andare come un treno. Antonio Copiello e Nereo Gasparet lo hanno fatto per davvero, 1900 chilometri in bici sulle tracce del mitico Orient Express: Venezia, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sofia, Istanbul. Il percorso non è tutto quello originale, che partiva dalla parigina Gare de l'Est, mentre lo è il punto di arrivo («Un po' deludente - hanno scritto nel diario di viaggio i due amici - un terminal di 5-6 binari semideserto») nella stazione di Sirkeci, a due passi dal Bosforo. Complessivamente i ciclisti della Mascotto Costruzioni di Caldogno hanno trascorso 21 giorni lontano da casa, anche se quelli passati in sella sono stati "appena" 13, per un totale di 95 ore, all'invidiabile media di 20 chilometri orari. «Quando c'era da pedalare non ci tiravamo indietro - raccontano - ma abbiamo voluto abbinare anche un po' di turismo». Compresa una partita della nazionale tra Bulgaria e Italia a Sofia, en passant. Copiello, 61 anni, tecnico Telecom a riposo, ha un cognome e un look che non tradiscono una parentela "importante": il fratello Gigi è stato segretario provinciale della Cisl. «Ma in bici è una schiappa in confronto, io vado molto più forte», fa notare Toni, lontani trascorsi pallonari e un lavoro che gli ha permesso, grazie ai turni, di coltivare la passione per le due ruote: tre anni fa ha vinto la granfondo "Città di Vicenza" nella sua categoria. «Ora che sono in pensione, ho meno tempo per allenarmi». Tutto il contrario di Gasparet, 63 anni, che dopo gli inizi agonistici da esordiente e allievo, per una vita ha gestito un negozio di foto ottica. Dice che ora finalmente può dedicarsi al cicloturismo. «Cerco di rifarmi girando per l'Europa in maniera un po' diversa». Con il gruppo calidonense hanno già toccato Spagna, Portogallo, Austria, Repubblica Ceca e ora, in coppia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia. Una decina di chili di bagaglio a testa, il minimo indispensabile d'inglese per la sopravvivenza («Ma per mangiare e dormire ci si capisce sempre»), i pedalatori ne hanno viste e vissute di ogni, raccontando con una buona dose di ironia le loro avventure sulla pagina facebook "Toni e Nereo a Istanbul". Dove sono finite decine di foto e di aggiornamenti, a testimoniare sia l'aspetto sportivo dell'impresa che (soprattutto) quello culturale ed enogastronomico. E adesso? Copiello alza già il tiro. «L'anno prossimo si punta a Nord: Berlino, Repubbliche baltiche, San Pietroburgo, Helsinki. La convivenza non è sempre facile ma con Nereo siamo affiatati. Se si aggiungesse un altro non sarebbe male; quattro al massimo, però, non di più». Gasparet, invece, frena. «Prima devo parlarne a casa, non vorrei che lo scoprissero dal giornale».
Paolo Mutterle
Fonte: il giornale di vicenza
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