IN EVIDENZA

Vota questo articolo
(0 Voti)
Salento Bici Tour e l'agriturismo Sarruni Campolisio propongono, in occasione della più salentina delle feste, una due giorni di natura, cultura, divertimento e peccati di gola, sperando che l'"estate di San Martino" tenga fede al suo nome.

 

Questo il programma:

Sabato 10 novembre si da Casarano alle 11 (treno da Lecce con trasporto bici alle 9.43) e dopo una pedalata campestre di una ventina di chilometri, come di consueto molto slow, arriviamo nel primo pomeriggio all'agriturismo Sarruni Campolisi o, tra Presicce e Lido Marini. Qui si terrà per noi un laboratorio di intreccio di fibre vegetali (ulivo, giunco, "paleddhu") introducendoci a quest'antica arte. Il mestiere dei cestari, una delle espressioni artigianali più tipiche del Salento, purtroppo sta scomparendo; i ragazzi di Sarruni si stanno impegnando per mantenerlo in vita non solo nella sua forma più tradizionale (realizzazione di fiscelle, cesti, sporte) ma cercando di innovarlo creando oggetti d'arredamento e complementi d'abbigliamento. A seguire cena e pernottamento presso l'agriturismo.

Domenica 11 novembre colazione e via, partenza in bici nelle campagne dei Fani dove impareremo a riconoscere in natura le fibre utilizzate nel laboratorio di intreccio. Dopo il pranzo al sacco, se la giornata lo permetterà, raggiungeremo il litorale del basso Ionio per un bel bagno fuori stagione. E poi ritorno a Sarruni per il gran finale: festeggiamenti profani in onore di San Martino, per la più salentina delle feste... Grande cena a base di carne di maiale e vino rosso, e tanta verdura biologica prodotta e cucinata dallo staff di Sarruni, il tutto accompagnato da incursioni live di musica dal vivo e dalla selezione musicale di Djellaba DJ (Kas-ah-Rahn, Marocco). Pernottamento presso l'agriturismo.

Lunedi 12 novembre, privi di postumi data la qualità del vino, pedaleremo felicemente per fare ritorno a Casarano (treno per Lecce con trasporto bici alle 14.05)

Fonte: leccesette.it

Venerdì, 09 Novembre 2012 11:10

A Brescia cresce l'uso della bicicletta

Vota questo articolo
(0 Voti)
Brescia va su due ruote: al lavoro, a scuola, nel ritorno a casa. Per piacere o per dovere, Brescia sceglie sempre più spesso la bicicletta. Lo dimostra il sesto censimento dei passaggi dei ciclisti, svolto nell'ambito della Convenzione con l'assessorato mobilità e traffico del Comune di Brescia e dell'accordo tra Fiab e Regione Lombardia. La rilevazione è avvenuta, grazie alla collaborazione dei volontari dell'associazione Fiab - Amici della Bici «Corrado Ponzanelli», nella giornata del 20 settembre 2012, durante la settimana europea della mobilità cui Brescia ha aderito nei giorni dal 15 al 22 settembre. «I numeri servono soprattutto a capire un trend che sta cambiando il volto della nostra città» sottolinea Fabio Rolfi, vicesindaco e assessore alla mobilità. QUATTRO le postazioni in cui sono stati eseguiti i conteggi dei passaggi dei ciclisti: via Milano angolo via Luzzago, viale Venezia, via Crocifissa di Rosa angolo via Pisacane, Via Montesuello in direzione periferia e via Trento, angolo via Rocca per la direzione centro. Nelle sei ore dalle 7,30 alle 13,30 si sono registrati complessivamente 3342 passaggi, con un picco di ciclisti (244) tra le ore 7,45 e le 8 e un valore minimo (100 passaggi) tra le 9,30 e le 9,45. Confrontando poi i passaggi dei ciclisti in entrata e in uscita dalla città, si nota che la maggior parte si dirige verso il centro tra le 7,30 e le 9,30, mentre una predominanza di passaggi verso la periferia si registra tra le 12 e le 13,30. Dall'analisi si evince che i bresciani hanno iniziato ad utilizzare la biciletta in alternativa all'automobile, in particolar modo per raggiungere la scuola o il luogo di lavoro. Complice anche la predisposizione di strumenti a sostegno della mobilità ciclabile - bici plan, cicloparcheggi, bike sharing e bicistazioni - il numero di ciclisti a Brescia è in aumento da quattro anni. Si è passati dai 724 passaggi del 2009 ai 1145 del 2012. Il censimento in questo caso si riferisce ai passaggi registrati negli stessi quattro punti della più recente rilevazione, tra le 7,30 e le 9,30. A questi numeri si devono poi aggiungere quelli relativi alle bicilette presenti nei pressi della stazione ferroviaria, dove il movimento di cicli è continuo, favorito dalla presenza della postazione «Bicimia» e dal parcheggio Pensilina. Servizi, questi, che hanno contribuito alla conquista, per Brescia, della medaglia d'oro nella classifica italiana per la ciclabilità stilata da Legambiente e con riferimento al 2011. «C'è ancora del lavoro da fare» ammette Giorgio Guzzoni, presidente Associazione Fiab Amici della bici «Corrado Ponzanelli», facendo notare che manca ancora in città una vera e propria rete capillare e continuativa di piste ciclabili. «La misurazione della lunghezza delle piste ciclabili - spiega Guzzoni - non tiene conto della loro qualità. Per cui il raggiungimento del decimo posto nella classifica italiana per le piste ciclabili, che è comunque un ottimo risultato, non assicura un buon posto in una classifica europea». ECCO DUNQUE che il presidente degli Amici della Bici coglie l'occasione per dare all'assessore alla mobilità, Fabio Rolfi, alcuni spunti operativi per la realizzazione di nuove piste ciclabili o per il ripristino di piste che sono state cancellate, causa anche i lavori per la metropolitana soprattutto nella zona nord, tra viale Europa, via Schivardi e via Triumplina. Di risposta Rolfi anticipa l'approvazione, nei prossimi giorni, di due delibere che riguarderanno la ciclabilità bresciana. «Destineremo tutte le risorse derivanti dalle multe per sosta su pista ciclabile ad un fondo indirizzato alla mobilità sostenibile» spiega il vicesindaco. La seconda novità, da tempo tra le richieste del movimento Salvaciclisti, riguarderà l'approvazione di nuove zone con obbligo di circolazione a 30 chilometri orari e la conseguente possibilità, adeguatamente segnalata, per i ciclisti, di circolare anche contro mano. «Queste scelte - sottolinea Rolfi - vanno nella direzione di consentire alla cittadinanza un miglior utilizzo della bicicletta».

 

Federica Pizzuto - bresciaoggi.it

Venerdì, 09 Novembre 2012 10:58

Troppe bici nei Paesi Bassi, strade caotiche

Vota questo articolo
(0 Voti)

Amsterdam (TMNews) -

L'Olanda è, nell'immaginario collettivo, un vero e proprio paradiso per i ciclisti che, nordici e civili, la attraversano in lungo e in largo sui loro mezzi ecologici. La realtà però, oggi, è decisamente meno rosea, e il boom delle biciclette - 18 milioni nei Paesi Bassi - ha creato una situazione che sempre più spesso viene descritta come "infernale"."La conseguenza - spiega Saskia Kluit, dell'associazione dei ciclisti olandesi - è che le strade sono veramente caotiche. Ci sono pendolari che vanno in bicicletta velocissimi al lavoro e mamme che trasportano i propri figli e sono naturalmente più lente, così che si rischiano molti incidenti, anche perché a causa del traffico c'è poca visibilità".In sostanza i problemi ben conosciuti dagli automobilisti stressati delle città europee si riproducono, su scala diversa, anche nel mondo delle biciclette olandesi. "Certo - spiega un ciclista - è una buona cosa che la gente smetta di usare l'auto per andare al lavoro in bicicletta. Ma nelle grandi città ci sono molti problemi e le piste ciclabili sono iper affollate".Che fare dunque, per uscire da questo circolo vizioso che turba gli onesti ciclisti oltre che il politically correct ecologista? "Quello che chiediamo al governo olandese - conclude la rappresentante di ciclisti - è più denaro e più attenzione per le politiche per la bicicletta. Loro pensano che sia un'operazione a costo zero, ma quando sempre più persone vanno in bici, occorrono più investimenti e più spazi".

Vota questo articolo
(0 Voti)
L'Associazione Culturale CicloSpazio, vincitrice del bando Principi Attivi 2010 – Giovani Idee per una Puglia Migliore – con un progetto incentrato sulla bicicletta e sulla sua diffusione, permette di caricare sul sito del ciclospazio tutte le bici rubate, anche quelle non marchiate dall'associazione.

 

Il CicloSpazio, oltre a offrire il servizio di "ciclofficina sociale" nella quale è possibile autoripararsi la bicicletta, effettua il servizio di marcatura bici con una targa indelebile micropunzonata sul telaio. L'associazione ha inoltre creato l'Anagrafe della Bici on-line e permette di caricare sul sito del ciclospazio tutte le bici rubate. Basta compilare il form e i dati della bici saranno inseriti nella mappa. In questo modo sarà anche possibile avere un quadro completo della - drammatica - situazione furti di bici a Bari. 

Ecco le condizioni d'uso che Ciclospazio consiglia: "Chiunque può inviare una segnalazione di furto. La mappa delle bici rubate a Bari e provincia non ha scopi commerciali ma vuole essere uno spazio dedicato alle bici rubate, nella speranza che possano essere restituite ai loro proprietari e che la loro rivendita diventi più complicata.

I dati forniti nel form saranno pubblicati nella mappa delle bici rubate, quindi se preferite inserite il solo nome senza cognome.

Il CicloSpazio non si assume alcuna responsabilità per quanto riguarda la veridicità dei dati forniti dagli utenti ma intende solo fornire un servizio online di pubblica utilità. I dati forniti non saranno divulgati a terzi nè saranno usati per altri scopi se non quelli relativi all'utilizzo in questo luogo. La compilazione del form equivale all'accetazione questi termini d'uso".

Fonte: eco dalle città

Giovedì, 08 Novembre 2012 12:14

No Bici

Vota questo articolo
(0 Voti)
"No Bici" è un'analisi ironica del mondo delle due ruote viste da una prospettiva assai diversa dal salutismo e dal rispetto per l'ambiente rappresentato dalla…
Vota questo articolo
(0 Voti)

CALDOGNO. L'avventura di Antonio Copiello e Nereo Gasparet ricordando il treno delle spie. Due ciclisti calidonensi sono andati da Venezia a Istanbul rimanendo in sella per 13 giorni

Quando si dice: andare come un treno. Antonio Copiello e Nereo Gasparet lo hanno fatto per davvero, 1900 chilometri in bici sulle tracce del mitico Orient Express: Venezia, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sofia, Istanbul. Il percorso non è tutto quello originale, che partiva dalla parigina Gare de l'Est, mentre lo è il punto di arrivo («Un po' deludente - hanno scritto nel diario di viaggio i due amici - un terminal di 5-6 binari semideserto») nella stazione di Sirkeci, a due passi dal Bosforo. Complessivamente i ciclisti della Mascotto Costruzioni di Caldogno hanno trascorso 21 giorni lontano da casa, anche se quelli passati in sella sono stati "appena" 13, per un totale di 95 ore, all'invidiabile media di 20 chilometri orari. «Quando c'era da pedalare non ci tiravamo indietro - raccontano - ma abbiamo voluto abbinare anche un po' di turismo». Compresa una partita della nazionale tra Bulgaria e Italia a Sofia, en passant. Copiello, 61 anni, tecnico Telecom a riposo, ha un cognome e un look che non tradiscono una parentela "importante": il fratello Gigi è stato segretario provinciale della Cisl. «Ma in bici è una schiappa in confronto, io vado molto più forte», fa notare Toni, lontani trascorsi pallonari e un lavoro che gli ha permesso, grazie ai turni, di coltivare la passione per le due ruote: tre anni fa ha vinto la granfondo "Città di Vicenza" nella sua categoria. «Ora che sono in pensione, ho meno tempo per allenarmi». Tutto il contrario di Gasparet, 63 anni, che dopo gli inizi agonistici da esordiente e allievo, per una vita ha gestito un negozio di foto ottica. Dice che ora finalmente può dedicarsi al cicloturismo. «Cerco di rifarmi girando per l'Europa in maniera un po' diversa». Con il gruppo calidonense hanno già toccato Spagna, Portogallo, Austria, Repubblica Ceca e ora, in coppia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia. Una decina di chili di bagaglio a testa, il minimo indispensabile d'inglese per la sopravvivenza («Ma per mangiare e dormire ci si capisce sempre»), i pedalatori ne hanno viste e vissute di ogni, raccontando con una buona dose di ironia le loro avventure sulla pagina facebook "Toni e Nereo a Istanbul". Dove sono finite decine di foto e di aggiornamenti, a testimoniare sia l'aspetto sportivo dell'impresa che (soprattutto) quello culturale ed enogastronomico. E adesso? Copiello alza già il tiro. «L'anno prossimo si punta a Nord: Berlino, Repubbliche baltiche, San Pietroburgo, Helsinki. La convivenza non è sempre facile ma con Nereo siamo affiatati. Se si aggiungesse un altro non sarebbe male; quattro al massimo, però, non di più». Gasparet, invece, frena. «Prima devo parlarne a casa, non vorrei che lo scoprissero dal giornale».

 

Paolo Mutterle

Fonte: il giornale di vicenza

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.