Giovedì, 08 Novembre 2012 12:04

In bici per duemila chilometri sulle tracce dell'Orient Express

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CALDOGNO. L'avventura di Antonio Copiello e Nereo Gasparet ricordando il treno delle spie. Due ciclisti calidonensi sono andati da Venezia a Istanbul rimanendo in sella per 13 giorni

Quando si dice: andare come un treno. Antonio Copiello e Nereo Gasparet lo hanno fatto per davvero, 1900 chilometri in bici sulle tracce del mitico Orient Express: Venezia, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Sofia, Istanbul. Il percorso non è tutto quello originale, che partiva dalla parigina Gare de l'Est, mentre lo è il punto di arrivo («Un po' deludente - hanno scritto nel diario di viaggio i due amici - un terminal di 5-6 binari semideserto») nella stazione di Sirkeci, a due passi dal Bosforo. Complessivamente i ciclisti della Mascotto Costruzioni di Caldogno hanno trascorso 21 giorni lontano da casa, anche se quelli passati in sella sono stati "appena" 13, per un totale di 95 ore, all'invidiabile media di 20 chilometri orari. «Quando c'era da pedalare non ci tiravamo indietro - raccontano - ma abbiamo voluto abbinare anche un po' di turismo». Compresa una partita della nazionale tra Bulgaria e Italia a Sofia, en passant. Copiello, 61 anni, tecnico Telecom a riposo, ha un cognome e un look che non tradiscono una parentela "importante": il fratello Gigi è stato segretario provinciale della Cisl. «Ma in bici è una schiappa in confronto, io vado molto più forte», fa notare Toni, lontani trascorsi pallonari e un lavoro che gli ha permesso, grazie ai turni, di coltivare la passione per le due ruote: tre anni fa ha vinto la granfondo "Città di Vicenza" nella sua categoria. «Ora che sono in pensione, ho meno tempo per allenarmi». Tutto il contrario di Gasparet, 63 anni, che dopo gli inizi agonistici da esordiente e allievo, per una vita ha gestito un negozio di foto ottica. Dice che ora finalmente può dedicarsi al cicloturismo. «Cerco di rifarmi girando per l'Europa in maniera un po' diversa». Con il gruppo calidonense hanno già toccato Spagna, Portogallo, Austria, Repubblica Ceca e ora, in coppia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia. Una decina di chili di bagaglio a testa, il minimo indispensabile d'inglese per la sopravvivenza («Ma per mangiare e dormire ci si capisce sempre»), i pedalatori ne hanno viste e vissute di ogni, raccontando con una buona dose di ironia le loro avventure sulla pagina facebook "Toni e Nereo a Istanbul". Dove sono finite decine di foto e di aggiornamenti, a testimoniare sia l'aspetto sportivo dell'impresa che (soprattutto) quello culturale ed enogastronomico. E adesso? Copiello alza già il tiro. «L'anno prossimo si punta a Nord: Berlino, Repubbliche baltiche, San Pietroburgo, Helsinki. La convivenza non è sempre facile ma con Nereo siamo affiatati. Se si aggiungesse un altro non sarebbe male; quattro al massimo, però, non di più». Gasparet, invece, frena. «Prima devo parlarne a casa, non vorrei che lo scoprissero dal giornale».

 

Paolo Mutterle

Fonte: il giornale di vicenza

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    Fonte:  http://lnx.thomascasadei.it

  • Il sogno di Nenette
    Folgorati da un sogno, attraversare mezzo mondo in bicicletta e giungere in Senegal, nel villaggio di Nenette, luogo dove tante associazioni di volontariato hanno realizzato strutture per migliorare la vita dei suoi abitanti. Diciotto persone, un viaggio esaltante un libro che, con le immagini e le parole racconta ciò che hanno vissuto, sentito, sperimentato.

     

    "Il sogno di Nenette" spedizione ciclistica Bassano del Grappa - Dakar 2012

    (Foto di Carlo Corradin e testo di Alberto Fiorin, Calleidos editore)

    Siamo partiti folgorati da un sogno, l'utopia di attraversare mezzo mondo in bicicletta – l'Europa e il Maghreb – per giungere nel cuore dell'Africa nera, in Senegal, nel villaggio di Nenette, luogo dove si sono concentrati gli sforzi di tante associazioni bassanesi di volontariato, che in questi ultimi anni hanno realizzato alcune strutture indispensabili per migliorare la vita dei suoi abitanti, cioè una scuola per l'infanzia (la prima in assoluto nella savana), una scuola elementare, un pozzo alimentato a pannelli solari e un ambulatorio.

    Diciotto persone: quindici ciclisti, un fotografo, un motociclista, l'autista del furgone. 6172 chilometri da Bassano del Grappa fino in Senegal in 38 tappe, quattro notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Tanta fatica, soddisfazione immensa. Un sogno realizzato.

    Un viaggio esaltante, non facile, con problemi logistici come l'attraversamento di lunghissimi tratti di deserto, i numerosi bivacchi notturni, i magri lavacri tra le dune con un paio di litri d'acqua a testa, i controlli di polizia in regioni difficili come il Sahara Occidentale o la Mauritania squassate da tensioni e rivolte, gli arroventati chilometri finali, le prime tappe marocchine fredde e bagnate.

    Un percorso che si è sviluppato longitudinalmente, come ci fossimo appesi alla fune di un meridiano che ci ha fatto precipitare velocemente nel cuore dell'Africa, dopo aver percorso quasi 2500 chilometri dell'infinito Marocco, valicando la magica linea del Tropico del Cancro.

    Con le immagini e le parole di questo libro vogliamo raccontare e condividere ciò che abbiamo vissuto, sentito, sperimentato. E poi – aspetto assolutamente non secondario – attraverso la vendita di questo volume raccoglieremo fondi per poter ulteriormente realizzare un progetto di solidarietà rivolto alle popolazioni incontrate durante il viaggio. A questo obiettivo sono infatti destinati tutti i proventi.

    Il sogno di Nenette: un progetto, un viaggio, un libro

    Il progetto dura da più di 5 anni ed è stato concepito e messo in piedi dalle scuole elementari di Bassano del Grappa. Esso ha la finalità di aiutare un villaggio della savana africana (Nenette, a 350 km da Dakar) ad avere acqua, scuole, cultura e una migliore assistenza sanitaria; da questo punto di partenza si è costruito un percorso didattico, culturale e formativo complesso e articolato, che ha coinvolto i mondi più disparati. Questo si è concretizzato con l'edificazione della prima scuola d'infanzia nella savana, di una scuola elementare, di un pozzo alimentato a pannelli solari e di un ambulatorio medico.

    Per dare maggior risalto al progetto l'Associazione Ponti di Pace, che da anni coniuga la solidarietà con avventure ciclistiche in tutto il mondo [Venezia-Mosca nel 1989, Venezia-Pechino nel 2001, Venezia-Gerusalemme/Betlemme nel 2004, Cairo-Abu Symbel nel 2009] ha organizzato nella primavera del 2012 (16 marzo - 1° maggio) la spedizione da Bassano del Grappa a Nenette allo scopo di inaugurare le strutture finanziate cercando di ampliare la visibilità del stesso, soprattutto al rientro in Italia grazie all'organizzazione di serate specifiche di sensibilizzazione.

    15 ciclisti, 1 fotografo, 1 motociclista, l'autista del furgone. 6172 chilometri in 38 tappe, 4 notti passate in tenda nel deserto, 162 chilometri di media, sette tappe oltre i 200. Tanta fatica, soddisfazione immensa. Un sogno realizzato.

    Il libro ha lo scopo di comunicare le moltissime esperienze accumulate durante il lungo viaggio, condividerne le emozioni e offrire un oggetto che, attraverso le preziose immagini e gli scritti, possa lasciare una pur labile traccia nell'anima del lettore.

    Quello che vedrete è ciò che abbiamo vissuto, sentito, sperimentato e noi cerchiamo di restituirlo e condividerlo. Abbiamo scelto stilisticamente di voler cogliere l'attimo, attraverso gli obiettivi e la penna che raccontano le cose vissute in quell'istante, imprigionate e congelate quasi a volersi fissare nella retina o sedimentare nella nostra memoria. Narrazione – fotografica e descrittiva – quasi diaristica a far sentire le emozioni con la stessa intensità con cui le abbiamo provate, nel tentativo di contagiare il lettore.

    Attraverso la vendita di questo volume, prevalentemente fotografico e stampato presso le Industrie Grafiche Vicentine di Costabissara, accoglieremo fondi per poter ulteriormente realizzare un progetto di solidarietà rivolto alle popolazioni incontrate durante il viaggio. A questo obiettivo sono infatti destinati tutti i proventi.

    GLI AUTORI

    Carlomaria Corradin, fotografo

    42 anni, nato a Parma ma vissuto e cresciuto a Cittadella (Pd). Laureato all'Istituto Europeo di Design di Milano, indirizzo fotografico, nella metropoli meneghina è venuto a contatto con numerosi fotografi e stampatori famosi del settore. È un fotografo professionista con molte esperienze anche nel campo dello sport e dell'avventura e ha al suo attivo diverse collaborazioni con importanti aziende.

    Ha colto immagini in tutti i continenti. Adesso ha aggiunto l'Africa: il viaggio verso il Senegal, in lento ma perenne movimento, gli ha permesso di fissare fotogrammi e di cogliere momenti intensi del gruppo nel particolarissimo contesto esterno. Il suo sito è: www.carlomariacorradin.it

    Alberto Fiorin, cicloviaggiatore

    52 anni, nato e residente a Venezia. Gli piace scrivere dei suoi viaggi raccontati in numerosi volumi editi dalla casa editrice Ediciclo. Ha partecipato alle seguenti spedizioni: "Venezia-Mosca 1989" (3000 km in 23 giorni), "Siberia in bicicletta 1990", "Marco Polo 2001" (Venezia-Pechino in bicicletta, 12.000 km, 96 giorni), "Strade di pace 2004" (Venezia Gerusalemme, 4.000 km, 33 giorni), "Venezia Capo-Nord 2007" (4000 km, 31 giorni), "In Egitto con Belzoni, Cairo - Abu Symbel 2009", pro AIL (1300 km).. Nel 2011 ha pubblicato sul sito di "Repubblica" il reportage "Il Giro prima", anticipando di un giorno il giro d'Italia, percorso integralmente in bicicletta. Il suo sito è: www.albertofiorin.it

    Fonte: Fiab onlus

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