Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Mercoledì 31 Luglio da Piazza San Pietro a Roma prende il via la prima parte del Pellegrinaggio intitolato “D2, Due Donne – Day by Day”.
Gaia Ferrara e Silvia Colesanti, due amiche legate da una comune lunga storia di scoutismo, di volontariato e sporattutto da un grande amore per la bicicletta, seguiranno la Via Francigena del Sud attraverso il Lazio, la Campania e la Puglia dove visiteranno i Santuari di San Giovanni Rotondo e di Monte Santangelo sul Gargano ed infine Otranto o, se ci riusciranno, Santa Maria de Finibus Terrae a Leuca.
Gaia e Silvia riprenderemo poi le biciclette a Dicembre, quando concluderanno il cammino lungo le strade della Terra Santa, nei luoghi della vita e della predicazione di Gesù, per andare a celebrare il Natale nei luoghi Santi di Gerusalemme e Betlemme.
Il progetto prevede, oltre al pellegrinaggio in bicicletta, altri aspetti:
Day By Day: Una storia costruita giorno per giorno. Un racconto quotidiano su cosa accade da seguire su Facebook alla pagina “D2#daromaagerusalemme” e su un Blog a breve on line attraverso il quale raccontare le giornate "a due ruote" ed gli incontri lungo la strada.
Da donna a Donna: Viaggio di incontro e di dialogo, durante il quale Gaia e Silvia andranno alla ricerca di storie di donne da raccontare e testimoniare.
Mosaico di Donne: Riunire insieme i racconti raccolti in un mosaico, una bandiera, uno stendardo. Un riquadro per ogni storia da portare, in simbolica offerta, in Terra Santa.
Donne per Donne: un progetto di solidarietà che parte dal loro essere donatrici di sangue, testimoni di questa importante forma di partecipazione ed impegno sociale, e che potrà proseguire in una raccolta di fondi da portare ad una associazione di donne in Israele.
Per maggiori info.:
www.facebook.com/D2daromaagerusalemme?fref=ts
Fonte: Ansa
Oggi parte il progetto “Natura in Bici” grazie alla collaborazione tra Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale e le associazioni Apulia Activa A.S.D. e il Gallo Verde.
“Natura in Bici” ha lo scopo di promuovere una mobilità alternativa per esplorare i territori compresi tra Manduria, le Riserve Naturali e il litorale jonico. Si può raggiungere la Masseria Marina a San Pietro in Bevagna con la propria auto o con il servizio di trasporto pubblico che parte con cadenza oraria da Manduria e San Pietro e noleggiare la bicicletta, direttamente in Masseria, pagando un piccolo contributo; un prezzo speciale e un piccolo omaggio per i più piccoli (noleggio a partire dai 10 anni).
Il servizio di noleggio è disponibile tutti i Martedì e Giovedì del mese di Agosto (9.30-13.00 e 16.30-20.00); le Associazioni Apulia Activa e Gallo Verde hanno in serbo diversi laboratori e degustazioni per intrattenere grandi e piccini a conclusione di queste giornate.
Un servizio di guida, sui diversi itinerari che raggiungono aree di particolare interesse storico-culturale e naturalistico, è disponibile su prenotazione chiamando il 335.6490571 e 327.2903112. In particolare, le cicloescursioni hanno come destinazione il Bosco dei Cuturi, la Salina dei Monaci, Torre Colimena, la Palude del Conte, Torre Borraco, le più belle spiagge del litorale, l’itinerario dei Trulli e degli ulivi secolari, la foce del Fiume Chidro e le sue gelide acque.
Manduria “questa perfetta sconosciuta” è un luogo di sole, mare e vento sulla pelle, di storia, arte e cultura negli occhi e nelle parole, è un luogo ricco di tradizioni conservate nella memoria e nelle mani di chi c’è stato e di chi difende questo meraviglioso “posto nel mondo”. Noi ci mettiamo l’esperienza, l’affidabilità, la voglia e la passione a voi non resta che lasciarci il cuore.
Fonte: beautifulpuglia.com
Fonte: Provincia di Grosseto
Il percorso di oggi ci porta a scoprire i dintorni del Parco Nazionale del Circeo in provincia di Latina. Dalle case di Borgo Grappa, raggiungibili facilmente da Sabaudia e da Latina, si incomincia a pedalare seguendo le indicazioni per il mare. Dal bivio che scavalca le acque del rio Martino si mantiene la destra dove sono ormeggiate numerose imbarcazioni. Arrivati al mare si segue la strada costiera che inizia il percorso tra il litorale e il lago di Fogliano. In questa zona potrete facilmente vedere centinaia di cormorani che sostano sui paletti o sorvolano l’area. Costeggiando l’ultimo lembo di lago lungo la strada si piega a destra per passare sull’altra sponda. Si continua a pedalare portandosi lontano dalla riva del mare. Tornati sulla litoranea, la si percorre per circa 12 km superando Borgo Grappa fino a raggiungere la deviazione sulla destra in corrispondenza della cantoniera Capo d’Omo. Poco prima del mare e di una doppia curva si costeggia la zona umida dei Pantani dell’Inferno dove si possono effettuare gli avvistamenti ornitologici più interessanti dell’intero Parco del Circeo. Raggiunta la costa si supera sulla destra lo sbarramento per le auto e si comincia a pedalare in completa tranquillità sulla duna, tra cespugli di ginepro e le trame verdi dei fichi degli Ottentotti. Sulla destra il lago di Caprolace offre ancora la possibilità di fare birdwatching. La parte finale del percorso si sviluppa lungo il piccolo lago dei Monaci. La strada supera nuovamente lo sbarramento per le auto e piega a destra dove, seguendo il rio Martino si torna al ponte chiudendo l’anello a Borgo Grappa.
Fonte: www.parcocirceo.it
Il sindaco di Roma Ignazio Marino è stato intervistato per il progetto Radio Bici, facendo un giro in tandem nel centro storico della città (sotto la pioggia). Marino, parlando di mobilità sostenibile, ha dichiarato che entro due anni vorrebbe riuscire a togliere dalle strade di Roma almeno il 20 per cento delle automobili e ha rivolto un messaggio al suo collega di Milano, Giuliano Pisapia.
Fonte: www.ilpost.it
Cortili aperti alle bici. Palazzo Marino scrive agli amministratori degli stabili milanesi per sollecitarli a far rispettare il diritto dei ciclisti a parcheggiare nella corte del condominio dove vivono o lavorano. Un’esortazione necessaria dopo le tante denunce di biker ai quali viene negata questa opportunità prevista invece dal regolamento edilizio, «interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica». Cortili liberi per le bici, quindi. Si vada oltre le lamentele di chi le bici sotto casa non le desidera proprio. «L’amministrazione riceve sovente lamentele di cittadini che si sono visti negare o limitare fortemente il diritto a depositare le biciclette nei cortili». La lettera scritta dall’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, parte da qui. La norma però prevede che «in tutti i cortili esistenti o di nuova costruzione debba essere consentito il deposito delle bici di chi abita o lavora ai numeri civici collegati al cortile». A meno che «si dimostri l’assenza di un cortile o altro spazio utile o di un vincolo storicomonumentalepaesaggistico che ne impedisca la realizzazione». Per rifiutare l’ingresso alla bici non basta «la presenza di fiori, posti auto, il fastidio di avere le bici sotto la finestra». Un obbligo di aprire alle bici, per le case ma anche per uffici e industrie, che «la nuova proposta di regolamento edilizio rafforzerà individuando anche uno standard numerico di stalli».
Fonte: milano.repubblica.it
La notizia sta rimbalzando sul web da qualche mese attirando l’attenzione e la curiosità dei cicloamatori e non: l’inventore olandese Jan Gunneweg, un giovane designer ha pensato a un progetto ciclistico totalmente ecosostenibile, dal nome Bough Bike, la realizzazione di una bicicletta totalmente in legno. Scegliere come mezzo di spostamento una bicicletta è sicuramente un buon incentivo a proteggere l'ambiente, ma è ancora meglio se questo mezzo viene costruito con materiali naturali, per esempio il legno. La Bough Bike rappresenta una scelta totalmente ecosostenibile per i cultori delle due ruote a pedali. Il legno proviene da foreste francesi gestite in modo responsabile secondo il regime di Natura 2000. Ogni singolo componete della Bough Bike è composto da materiali completamente puri: legno, acciaio inox, alluminio e plastica, il primo riutilizzabile come biomassa, gli altri riciclabili in nuovi prodotti. “La sensazione di calore che si prova, dovuta al legno, si trasmette a tutto il corpo donando pace e tranquillità. Il comfort dovuto al legno (capace di assorbire molte più vibrazioni dei più comuni material utilizzati) vi permetterà di percorrere lunghe tratte cittadine in perfetto relax. La bough Bike è personalizzabile scegliendo tre tipologie di colore della sella e delle gomme, in più è possibile scegliere tre altezze differenti per il manubrio”, spiega Jan Gunneweg, che in Olanda sta già vendendo molto. La Bough Bike in Olanda è un oggetto“cult” per il suo messaggio green ed ecofriendly. Inoltre la wood bike ha riscontrato molto successo nelle aziende che trattano le biciclette. Molti imprenditori hanno deciso, infatti, di acquistare una bici personalizzata con il loro brand (per pubblicizzare la loro etica ambientale) esponendola all’ingresso delle loro società o, in altri casi, permettendo ai loro dipendenti di utilizzarla per muoversi all’interno degli stabilimenti. Le biciclette del futuro verranno, in continuazione, realizzate con materiali alternativi. L'obiettivo? Ovviamente migliorarne la sostenibilità ambientale. Pur essendo un mezzo per sua natura ecologico, in alcuni casi la bici può fare molto meglio. Perché alcuni modelli di bicicletta, salvaguardano l’ambiente a partire dai materiali con i quali sono costruiti.
Fonte: www.cyclemagazine.it
La Valle Vigezzo è una valle unica tra quelle dell'Ossola. E' un corridoio tra l'Ossola e il Ticino, non ha un inizio e una fine, è un vasto altipiano a 800 m di quota coperto di boschi. Alle spalle dei paesi si apre l'ambiente naturale vigezzino: boschi radi di conifere, distese verdi, linee dolci, pascoli alberati, rustici pastorali che quasi si nascondono fra rocce e alberi nella vastità della montagna.
La carta dei percorsi ciclopedonali della Val Vigezzo riporta 15 percorsi consigliati di diverso grado di difficoltà che utilizzano in parte piste ciclabili recentemente realizzate in valle e in parte piste agricole o viabilità esistente. Un modo diverso per muoversi agevolmente e in libertà, per una pedalata all'aria aperta alla scoperta della dolcezza del paesaggio e della ricca tradizione artistica.
Scarica la Carta del Percorsi Ciclopedonali
Fonte: www.cmvo.it
Con l’estensione del servizio di bike sharing a Domodossola si completa il «percorso a due ruote» che collega idealmente la città alla valle Vigezzo. Un progetto che punta però a estendersi anche ad altri comuni ossolani. «Ossola in bici» è l’iniziativa della Comunità montana delle valli dell’Ossola che amplia il servizio di noleggio biciclette, rendendolo più turistico e funzionale. Le nuove postazioni a Domodossola sono all’uscita della stazione ferroviaria e in via Romita; a breve ce ne potrebbe essere un’altra accanto all’ospedale. Sono queste posizioni che permettono a chi arriva in città con il treno di raggiungere i punti strategici del centro.
"Auspichiamo che il bike sharing possa estendersi in altri paesi - dice Giovanni Francini, presidente della Comunità montana -. Uffici della Pro loco, bar e Comuni possono prendere contatti con la società di gestione e richiedere una stazione con qualche bicicletta, il recupero potrebbe poi avvenire a Domodossola".
Il «bike sharing», gestita dalla società Lepontine, è arrivato in valle Vigezzo nel 2011 e ha ottenuto un buon riscontro soprattutto tra i turisti. Una nuova postazione è stata collocata anche accanto alla stazione di Druogno e, in questo modo, ogni fermata della Vigezzina ha il suo posteggio per le bici. Il servizio, inoltre, in accordo con la ferrovia svizzera Fart di Locarno, è stato esteso anche alla Svizzera, dove a Ponte Brolla si trova un per la riconsegna. Per utilizzare il servizio occorre acquistare una tessera prepagata e versare la cauzione di 10 euro, poi prelevare la bici in una delle stazioni, consegnandola anche in un punto diverso rispetto a quello di partenza. Il costo del noleggio è di un euro all’ora.
Fonte: www.lastampa.it
La classica bicicletta e le moderne mountain bike permettono di visitare e conoscere a fondo questi luoghi, “vedendo” ciò che la velocità e la comodità dell’automobile ci nascondono. E gli sguardi sui laghi e le Grandi Alpi sono premianti di ogni fatica. La “lentezza” della bicicletta permette di scoprire gli angoli più nascosti di una terra ricca di una cultura rurale impressa nel paesaggio. Una fitta rete di strade asfaltate e di carrarecce, mulattiere, piste forestali permette di realizzare itinerari alla portata di tutti. L’altitudine modesta, dai 200 ai 1300 metri, e la dolcezza del clima permettono gite ciclistiche per almeno nove mesi l’anno. Alzando il capo dal manubrio si scopre il cambiare delle stagioni e la cangevole policromia del paesaggio. Splendido e premiante. Per gli amanti della bici da strada due itinerari grandiosi percorrono interamente il territorio del Verbano: da Cannero a Trarego e quindi a Colle con discesa a Intra e rientro al punto di partenza (sono poco più di 50 km, con oltre 10 di salita e 1000 m di dislivello); la “panoramica alta”da Oggebbio ad Arizzano con rientro lungo la statale sul lago (30 km su 300 m di dislivello). Due splendidi itinerari per “penetrare” lo spirito di questa terra. Per gli amanti delle salite dure un altro itinerario risale la Valle Intrasca e da Aurano propone la mitica scalata dell’alpe Segletta (vi passò il Giro d’Italia che vide una sfida leggendaria tra Chioccioli e Indurain) per arrivare a Piancavallo e scendere a Premeno e Bée: 43 km, 9 km di salita con pendenze fino al 16 %. Partendo dai paesi del Verbano altri itinerari permettono un’esplorazione delle aree vicine, tutti tra i laghi e le montagne. Ne segnaliamo alcuni: il giro del Lago Maggiore nord (circa 90 km “a pelo d’acqua” con rientro a Cannero o Intra in traghetto); il giro dei tre laghi (Mergozzo, d’Orta e Maggiore), un centinaio di chilometri aggirando il Mottarone; il grande circuito attorno alla Valgrande, risalendo l’Ossola e la Val Vigezzo e scendendo la Val Cannobina (108 km su 800 m di dislivello). Poi c’è l’esplorazione delle valli alpine dell’Ossola oppure gli itinerari nell’entroterra della sponda lombarda del Lago Maggiore. Gite per tutte le gambe e per tutti i gusti. Per gli amanti della mountain bike sono stati descritti una decina di itinerari nel territorio del Verbano che seguono le stradine rurali di collegamento tra i villaggi oppure antichi sentieri percorsi dal bestiame che saliva agli alpeggi. Ampi panorami sono offerti dalle gite sulle sterrate che da Colle vanno ad Archia e al Passo Folungo (si pedala tra trincee e ruderi militari) oppure attorno alla Cima Spalavera. Si pedala nei boschi nella zona di Bée e Premeno dove il Monte Cimolo è il perno di begli itinerari. Altre sfide sono proposte da Ghiffa a Premeno oppure sugli alpeggi che da Viggiona si spingono verso Cannobio.
Fonte: www.cmverbano.net
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.