Redazione

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Giovedì, 19 Gennaio 2012 09:13

Da Locana Canavese a Colle del Nivolet

  • Località di partenza: Locana Canavese mt. 613
    Località di arrivo: Colle del Nivolet mt. 2612
  • Lunghezza:  km.40,5
  • Dislivello in salita: mt. 1999 mt
  • Pendenza media: 4,9 %
  • Pendenza max. rilevata : 15 %
  • Stato del manto stradale:

Discreto sino a Ceresole Reale: il tratto conclusivo risente invece delle condizioni ambientali e ad inizio stagione può presentare crepe e fessure causate dal gelo. Possibile inoltre la presenza di terriccio e ghiaia in caso di precipitazioni, quindi in discesa occorre prestare la dovuta attenzione
Eventuali suggerimenti per la visita:
La strada per il Colle del Nivolet è chiusa al traffico per gran parte dell'anno. Solitamente viene aperta nel mese di giugno e comunque la percorribilità va verificata prima di partire telefonando all'ANAS o alla APT di Ceresole Reale (Tel. 0124/953186 - 953121)
La salita è di grande impegno per la notevole lunghezza. Inutile raccomandare di affrontarla solo se ben preparati ed equipaggiati (un breve acquazzone in quota può facilmente trasformarsi in una fitta nevicata anche nel mese di agosto...): consultare sempre le previsioni meteorologiche prima di partire


La salita nel dettaglio

Un solo aggettivo può descrivere adeguatamente questa salita: interminabile!!! Con i suoi 2612 mt. il Colle del Nivolet è, dopo lo Stelvio, l'Agnello ed il Gavia,  il quarto valico stradale italiano asfaltato: mette in comunicazione l'Alta Valle di Locana con la Valsavarenche e si snoda interamente entro i confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L'ambiente naturale circostante è molto suggestivo, in più punti severo. Se si ha la fortuna di scalarlo all'inizio dell'estate, non appena la strada diventa praticabile,  è facilissimo imbattersi in branchi di camosci e stambecchi al pascolo, ormai per niente intimoriti dalla presenza dell'uomo.
La storia della progettata strada di comunicazione con la Valle d'Aosta è tristemente nota: un'utopia di scellerati decisi - nel nome del progresso di pochi - a contaminare irrimediabilmente una delle aree più suggestive d'Italia. Non sta certamente a me giudicare, ma resta il fatto che la strada esiste e quindi va a mio parere regolamentata: un'idea - o forse un'utopia - quella di lasciarla nelle mani di noi ciclisti e di chi la montagna la sa amare e rispettare sul serio....

Per eseguire un buon riscaldamento conviene partire dal fondovalle, per esempio da Castellamonte (345 mt.), città ben nota per le sue ceramiche artistiche. Il primo tratto di trasferimento consente di pedalare in assoluto relax, superando Cuorgnè (mt. 414), dove la strada diventa addirittura a due corsie, larga ed invitante. Si incontra qualche breve strappettino - che superiamo di slancio con un deciso 53x17 - e si giunge a Sparone (552 mt.)   dove la carreggiata si va decisamente restringendo. Si continua comunque in prevalente falsopiano sino a Locana (613 mt.) ove cominciano a vedersi le prime pendenze significative e dove iniziamo anche i rilievi altimetrici. C'è da dire che in questo primo tratto il panorama non è un gran che: la vallata è assai chiusa e segnata spesso dai dissesti idrogeologici  delle recenti alluvioni. Non resta che concentrarsi sulla strada e così continuiamo di buona lena incontrando le prime vere rampe di salita nei pressi di Noasca (1063 mt.)
Superato il centro del paese  iniziano i primi dolori. Quattro micidiali   tornanti al 10-12% prima dell'imbocco della nuova galleria impongono il 39x23. Il lungo tunnel (3,5 km) è  ben illuminato ed asfaltato: presenta pendenze costanti (alcuni cartelli indicano addirittura tratti al 15% ma in realtà raramente si sale oltre il 10%) e non presenta dunque problemi se il traffico è limitato, ma di domenica deve essere un  calvario pedalare tra i fumi di scarico di centinaia di automobili!!
A onore di cronaca c'è da dire che il tunnel può essere evitato percorrendo la vecchia strada che si inerpica a stretti tornanti di fianco alla galleria: in questo caso occorre tenere conto del manto stradale molto malridotto e spesso ostruito da massi e pietre franate dalla montagna, ovviamente mai rimossi visto che la strada è abbandonata: Ad un certo punto si deve comunque entrare nella nuova galleria e percorrerla per circa 100 metri prima di uscire nuovamente allo scoperto.
Con grande sollievo si esce dalla galleria e si sbuca a Ceresole Reale (mt. 1620). Ci troviamo al cospetto di una vasta conca dominata dal grande lago brulicante di surf: la strada lo costeggia con alcuni saliscendi e inizia a risalire la vallata dell'Orco.
Un primo tratto quasi in falsopiano ci conduce alla frazioncina di Chiapili (mt. 1657), dove il paesaggio diventa veramente incantevole: nonostante i 1000 mt di dislivello già superati è  da qui che comincia in pratica la vera e propria salita al Col del Nivolet, distante ancora 15 km!!! Di fronte all'estasiato ciclista - in un vallone di selvaggia bellezza - una serie infinita di tornanti, di pendenza assai sostenuta che spesso tocca il 10%. Si raggiunge così la diga ed il lago artificiale di Serrù (mt. 2275), con una suggestiva chiesetta che domina la valle: da qui si perdono circa 100 mt di dislivello in discesa sino a giungere all'altro bacino artificiale, il lago Agnel.
Qui ha inizio l'ultimo tratto di salita, con pendenze decisamente più abbordabili. Ma a questo punto può subentrare la fatica per i tanti chilometri percorsi, unita alla rarefazione dell'aria che può creare un certo affanno, ma ci si abitua presto e poi la meta è ormai vicina!! Ora si pedala tra immense pietraie e radi pascoli sino al Colle, incassato fra le rocce.
Dal Colle si può scendere sul versante valdostano sino al Pianoro del Nivolet (circa 1 km) , ove sorge il capiente ed attrezzato rifugio Savoia, al termine dell'asfalto.
Un'ultimo sguardo al panorama incantevole, qualche barretta energetica e, inforcata la mantellina,  giù a capofitto... Si pedala poco sino a Noasca, poi il tipico vento di convezione che sale dalla pianura ostacola fortemente la marcia sino al fondovalle.

  • Lunghezza: 3,55 km (variante 3,91)
  • Tempo percorrenza: 20 minuti
  • Tipo: asfalto (1,27 km - 36%), sterrato (2,28 km - 64%); variante rispettivamente 1,44 (37%) e 2,47 (63%)
  • Effettuato il: 28 Novembre 1999
  • Località di partenza: Parco Colletta (passerella su Dora Riparia)..
  • Descrizione: attraversiamo la passerella pedonale giungendo in lungo Dora Voghera (0,06 Km) che seguiamo a sinistra sfruttando un sentierino che piu' avanti si allarga sino a raggiungere il ponte di Sassi (0,63). Qui possiamo proseguire diritto oppure attraversarlo, seguendo il fiume Po su sponda destra (vedi variante, da utilizzare eventualmente per il ritorno). Percorriamo lungo Po Antonelli utilizzando la pista sterrata che si sviluppa tra due alberate. Superato con qualche difficolta' corso Regina Margherita (2,47) continuiamo su lungo Po Machiavelli. Ad un bivio (2,77), prendiamo a sinistra scendendo sulla banchina, percorrendo il primo tratto dei Murazzi. Si risale quindi alla piazza Vittorio Veneto, nei pressi del ponte Vittorio Emanuele I (3,55). Sull'altra estremita' del ponte, davanti al tempio della Gran Madre, si trova la statua del sovrano. La piazza, una delle piu' grandi d'Europa, e' opera dell'architetto Giuseppe Frizzi, il quale risolse la differenza di livello tra le due estremita' proporzionando l'altezza dei palazzi che vi si affacciano. Variante (dal Ponte di Sassi): attraversato il ponte si entra, su sterrato, a destra, nel Parco Michelotti (0,78) incontrando dopo circa 700 metri la chiesa Madonna del Pilone. Questa venne costruita su un preesistente tabernacolo su cui era raffigurata l'immagine della Vergine. Si narra che, nel 1644, una fanciulla cadde in acqua rischiando di essere travolta dalle pale di un mulino ma, in seguito alle implorazioni della madre, la Madonna si levo' dal tabernacolo e salvo' la bambina. In segno di ringraziamento venne edificata una cappella che venne in seguito ampliata. Il nome del parco si deve invece all'architetto Ignazio Michelotti che costrui' in questa zona un canale (ora interrato): derivava l'acqua del Po a valle del ponte Vittorio, fornendo energia ad alcuni opifici, ad un mulino e ad una ruota per il pompaggio dell'acqua. Attraversato corso Gabetti (2,78) si prosegue scegliendo una delle due stradine asfaltate che corrono parallele a corso Casale. Alla nostra destra si trova l'area che ospitava il giardino zoologico, ora sede della biblioteca A. Geisser e di un parco giochi. Si giunge cosi' al ponte Vittorio Emanuele I (3,75), dinnanzi al tempio della Gran Madre di Dio. La costruzione fu decretata dalla Citta' di Torino nel 1814 per celebrare il ritorno in patria di re Vittorio Emanuele I, mentre l'inaugurazione avvenne il 20 maggio 1831 alla presenza del re Carlo Alberto. Il progetto venne eseguito dagli architetti Ferdinando Antonio Bonsignore e Gaetano Lombardi. Ai lati della scalinata si trovano le due statue della Fede e della Religione realizzate dallo scultore Carlo Chelli mentre all'interno del basamento vi e' l'Ossario dei caduti nella Grande Guerra (1915-18). Attraversato il ponte, ci si trova sulla sponda sinistra del Po (3,91 - piazza Vittorio Veneto).
  • sito internet
  • Fonte MTBPIEMONTE
Giovedì, 19 Gennaio 2012 09:03

Torino in bici. Regio Parco - Parco Colletta

  • Lunghezza: 1,52 km
  • Tempo percorrenza: 7 minuti
  • Tipo: asfalto (0,015 km - 1%), sterrato ( 1,505 km - 99%)
  • Effettuato il: 14 Novembre 1999
  • Località di partenza: Parco Colletta, vicino sponda fiume Po circa all'altezza di C.so Taranto, nel punto in cui convergono 2 stradine asfaltate (provenienti rispettivamente da Piazza Sofia e Ponte Amedeo VIII sulla Stura) ed una sterrata.
  • Descrizione: seguiamo la strada sterrata che si mantiene sempre vicino al fiume, oltrepassando i fabbricati dell'ex Manifattura Tabacchi, costruiti nel 1788 sopra i resti del palazzo ducale chiamato "Il Viboccone". Tale palazzo era circondato da un parco ed e' questa la ragione per cui la zona viene identificata con il nome di Regio Parco. Poco dopo e' il vivaio del servizio comunale giardini ed alberate mentre sulla sponda opposta si trova l'area del Meisino: si intravede il piccolo bosco del galoppatoio militare dove trovano rifugio numerose specie di uccelli. Il viale sterrato compie quindi una curva, in prossimita' della confluenza della Dora Riparia, pervenendo alla passarella pedonale che la attraversa. Diritto si puo' continuare ancora lungo la Dora verso largo Regio Parco mentre passando sulla passerella ci si affianca nuovamente agli argini del Po in direzione del ponte Vittorio Emanuele I (piazza Vittorio Veneto) o del Parco del Meisino.
  • sito internet
  • Fonte MTBPIEMONTE
Giovedì, 19 Gennaio 2012 09:01

Torino in bici. Regio Parco - San Mauro T.se

  • Lunghezza: 5,11 km
  • Tempo percorrenza: 30 minuti
  • Tipo: asfalto (4,97 km - 97%), sterrato ( 0,14 km -3%)
  • Effettuato il: 14 Novembre 1999
  • Località di partenza: Parco Colletta, vicino sponda fiume Po circa all'altezza di C.so Taranto, nel punto in cui convergono 2 stradine asfaltate (provenienti rispettivamente da Piazza Sofia e Ponte Amedeo VIII sulla Stura) ed una sterrata.
  • Descrizione: seguiamo la stradina che procede in direzione della Stura di Lanzo, mantenendoci inizialmente vicino al fiume Po e quindi al torrente affluente. Ad un paio di bivi teniamo la destra (0,49 e 0,63) raggiungendo il ponte Amedeo VIII (0,77 - strada di Settimo). Attraversatolo imbocchiamo subito a destra la pista ciclabile che corre parallela a Lungo Stura Lazio (0,93). Transitati sotto il cavalcavia, continuiamo ancora a destra (pressi cancello di accesso ai pozzi di estrazione dell'AAM), costeggiando il canale derivatore della centrale AEM, situata quasi sul confine del comune di Torino ed alimentata dall'ampio bacino creato dallo sbarramento della diga del Pascolo. Nella parte iniziale, lunga 250 metri, il canale e' piu' largo per limitare la velocita' dell'acqua e consentire quindi la sedimentazione di materiali solidi; nella seconda (lunga 1,3 Km) la sezione si riduce e la velocita' diventa circa il doppio (poco piu' di 5 Km/h). La sua realizzazione ha creato un ampio isolotto dove e' presente la piu' grande garzaia d'Europa dopo quella di Amsterdam (considerando i soli centri abitati), per non parlare poi delle circa 150 specie di uccelli. Passato il cancello del campo sportivo dell'US Ardor (2,46), nata come squadra parrocchiale nel 1937, e quello del Parco del Meisino (3,00), ci allontaniamo dal canale pervenendo ad un trivo dove prendiamo la stradina tutta sulla destra (3,26) che passa tra le case della borgata Bertolla, famosa in passato per i suoi lavandai: qui accorsero numerosi all'inizio del secolo, in seguito all'editto del Comune di Torino che vietava di sciorinare i panni sulle sponde cittadine del Po per non inquinarlo. Essi si stabilirono lungo il corso del Rivo Freddo. I panni lavati nel rio venivano fatti poi asciugare sui campi circostanti che fornivano anche il foraggio per i cavalli utilizzati nel trasporto della biancheria. La professione inizio' a decadere negli anni Sessanta, in seguito all'introduzione delle lavatrici domestiche. Raggiunta la vicina piazza Monte Tabor (3,31), ne usciamo a destra lungo la via omonima. Raggiunta la strada comunale di Bertolla (3,44) la seguiamo di fronte per circa 150 metri imboccando, nei pressi del cartello dell'interno 144, una strada privata sulla destra caratterizzata dalla presenza di numerosi dissuasori. Entrati in territorio di San Mauro questa diventa via Trento. Continuare sempre diritto sino a raggiungere un cartello di precedenza (3,94): a destra, lungo un passaggio pedonale, entriamo nel Parco L'Eliana (dal nome della citta' spagnola con cui S. Mauro e' gemellata) raggiungendo il canale di uscita della centrale. Lo costeggiamo a sinistra, seguendo un vialetto che termina nei pressi di una rotonda (4,82 - piazza Mochino). Qui percorriamo il "ponte vecchio", sfruttando la carreggiata riservata al transito pedonale (l'altra e ' invece destinata alla circolazione a senso unico degli autoveicoli), intitolato a Vittorio Emanuele III e costruito nel 1912. In precedenza, il collegamento era garantito da un sistema di zattere agganciate ad una fune che attraversava il fiume. La maggior parte del traffico transita oggi su quello adiacente, di costruzione piu' recente. Subito dopo questo e' la diga Cimena, dalla quale si stacca un altro corso d'acqua artificiale: quello della centrale idroelettrica di Galleani (frazione di Castagneto Po). Al termine del ponte ci troviamo in piazza Martiri della Liberta' dove concludiamo l'itinerario (5,11). Di fronte a noi e' la chiesetta di San Rocco, antica sede della Confraternita dello Spirito Santo, eretta tra il 1728 ed il 1731. Piu' recenti sono il campanile (anno 1760) e la facciata (1781).
  • sito internet
  • Fonte MTBPIEMONTE
Giovedì, 19 Gennaio 2012 08:58

Torino in bici. Parco Sempione - Regio Parco

  • Lunghezza: 3,85 km
  • Tempo percorrenza: 25 minuti
  • Tipo: asfalto (3,51 km - 91%), sterrato/sentiero (0,34 km - 9%)
  • Effettuato il: 14 Novembre 1999
  • Località di partenza: via Fossata 92/A (ang. via Bongiovanni)

 

 

  • Descrizione: Iniziamo a percorrere via Fossata in direzione di corso Grosseto (inizialmente sull'erba e dopo una cinquantina di metri sul marciapiede). Questa diventa poco piu' avanti via Ala di Stura. Dopo aver oltrepassato via Brenta (0,25 km), svoltiamo a destra in via Michele Coppino (0,34). Segue un breve tratto sterrato a lato della strada, al termine del quale entriamo nel Parco Sempione (0,60), un tempo circondato da prati ed antiche cascine quali la Fossata, la Malanotte, la Florita, oggi invece soffocato da alti palazzi. Il parco occupa 15 ettari e comprende anche una piscina ed alcuni campi da tennis. Affrontiamo il cavalcavia sulla ferrovia ed imbocchiamo quindi la pista ciclabile (0,92 - cartello) che corre per un centinaio di metri parallela ai binari. Confluiti su corso Grosseto, si scende in Piazza Rebaudengo (1,35). La pista continua lungo via Botticelli, fiancheggiando la recinzione del Giardino Jaquerio. Giunti in Piazza Derna (1,74), ci spostiamo leggermente a destra entrando in corso Taranto (1,87) dove il percorso si sdoppia nei due sensi di marcia sfruttando la zona verde situata a centro strada. Oltrepassiamo via Monte Rosa (2,02), via Mercadante (2,25), via Tartini (2,48), via Corelli (2,81), via Ancina (3,02), pervenendo in piazza Sofia, dove la pista, nuovamente a doppio senso, termina subito (3,45). Attraversiamo la piazza utilizzando il semaforo di via Botticelli. Segue un breve tratto di sentiero sul prato (3,50) che sbuca su una stradina asfaltata (3,56), seguendo la quale puntiamo in direzione del fiume Po. Giungiamo ad un bivio vicino alla sponda (3,85): costeggiando il fiume, a sinistra possiamo proseguire in direzione di San Mauro mentre a destra si continua, nel Parco Colletta, verso la passerella sulla Dora Riparia.
Mercoledì, 18 Gennaio 2012 10:20

New York. Arriva il bike sharing

NYC Bike Share. Un nuovo modo rivoluzionario per  andare in giro in bicicletta a New York. E' previsto per l'estate 2012 il lancio del NYC Bike Share, il nuovo e ambizioso programma di bike sharing della grande mela. NYC Bike Share è un sistema self-service che fornisce ai membri che ne fanno parte un facile accesso a una rete di migliaia di biciclette. Il progetto consiste in una rete di 600 stazioni e una disponibilità di 10mila biciclette concentrate nei distretti di Manhattan e di Brooklyn; ma il progetto punta a toccare in un secondo tempo le aree di Queens, Staten Island e Bronx. Nell'annunciarlo la società Alta Bicycle Share che gestirà il servizio (nella foto in posa dopo l'annuncio) ha sottolineato che si tratta di un servizio erogato da privati e sostenuto da sponsor privati, senza il sostegno di fondi pubblici. All'amministrazione cittadina spetterà il compito di regolare i flussi e rifornire le stazioni sguarnite. Il 54% degli spostamenti quotidiani all'interno di New York, è stato calcolato, non supera le due miglia (poco più di 3 chilometri) di percorso.

 



Lanciata dall’ufficio Mobilità del comune di Trento e sostenuta dalla provincia autonoma di Trento, l’edizione invernale del concorso “Al lavoro in bicicletta … anche d’inverno”. L’iniziativa, che era già stata proposta nella scorsa primavera, ha l’obiettivo di incentivare l’uso della bicicletta quale mezzo di locomozione per recarsi al lavoro, di diffondere la cultura della ciclabilità e della mobilità lenta sottolineandone gli evidenti benefici in termini di benessere per il lavoratore e per una mobilità sostenibile. Un buon proposito per l'anno 2012? andare al lavoro in bicicletta nonostante il freddo ed il brutto tempo! L'Amministrazione comunale riconoscerà il merito a chi, nei mesi di febbraio e marzo, avrà usato il meno possibile l’auto per recarsi al lavoro in favore della bicicletta. 

Ritorna l'iniziativa “Al lavoro in bicicletta” ma in versione tutta invernale!

L'iniziativa viene proposta per sostenere gli affezionati all'uso della bicicletta a prescindere dalle condizioni atmosferiche che con il loro comportamento contribuiscono a mantenere più accettabili i livelli di vivibilità della nostra città e soprattutto per tentare di diffondere l’idea che l’aspetto climatico non è una vera ragione per riporre la bicicletta in garage ma che il suo uso dipende dall'equipaggiamento consono alla stagione.

Di cosa si tratta?

L’iniziativa “Al lavoro in bicicletta anche d'inverno ” è un progetto realizzato dal Comune di Trento, Ufficio Mobilità, nato per sostenere la diffusione della cultura della ciclabilità e per sensibilizzare sull'importanza della mobilità lenta, sia per i risvolti positivi sulla salute, sia perché l'Amministrazione vuole contribuire attivamente a rendere la mobilità più sostenibile.

Perché scegliere la bicicletta?

...perchè con la bicicletta si guadagna in termini di:  salute: riduce lo stress, migliora la forma fisica e l'umore;  tempo: si evitano le code ai semafori, nei tragitti inferiori a qualche chilometro si è dimostrato il mezzo di trasporto più veloce; spazio: 5 biciclette occupano quanto 1 solo posto auto; economicità: costa meno per il nostro portafoglio e per la collettività in generale; qualità dell'aria: si riducono gli inquinanti; qualità acustica: non fa rumore; ...perchè semplicemente con la bicicletta ci si DIVERTE!

E allora perchè non abbinare l'uso della bicicletta al tragitto quotidiano per andare al lavoro?

Chi può partecipare?

L'iniziativa “Al lavoro in bicicletta” è un concorso a premi a cui possono partecipare tutti i dipendenti (a tempo pieno e part-time) degli enti pubblici, delle aziende private e delle scuole aventi sede sul territorio del comune di Trento. La partecipazione è aperta anche ai pendolari che provengono da fuori Trento, a patto che questi utilizzino la bicicletta in associazione all'abituale mezzo di trasporto pubblico (treno, bus o funivia) o auto privata.

Come funziona?

  1. Per prima cosa occorre verificare che la tua ditta abbia aderito all'iniziativa. Se non l'ha ancora fatto puoi proporlo tu! E' sufficiente un' e-mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. nella quale la ditta conferma l'adesione all'iniziativa e fornisce il nominativo di un referente aziendale al quale poi sarà consegnato il materiale da distribuire ai colleghi (locandina, tessere d'iscrizione, calendari e gadget).
  2. Per iscriverti è necessario compilare la tessera e consegnarla al referente aziendale che si è fatto carico dell'informazione e dell’organizzazione interna dell’iniziativa. Si accettano iscrizioni fino al 29 febbraio 2012, ma logicamente chi si iscrive prima ha più giorni lavorativi a disposizione per andare al lavoro in bicicletta!
  3. Per acquisire il diritto a partecipare all'estrazione dei premi finali devi andare al lavoro in bicicletta almeno la metà dei giorni lavorativi dei mesi di febbraio e marzo! (saranno depennate d'ufficio le giornate di mal tempo in cui i percorsi non saranno affrontabili a causa della neve e del ghiaccio). Per segnare i giorni degli spostamenti casa-lavoro in bicicletta, fai una crocetta sul calendario personale.

I calendari compilati e raccolti dal tuo referente aziendale dovranno pervenire all'Ufficio Mobilità entro il 24 aprile 2012

Quali sono i premi e gli sponsor?

Se sarai tra i primi 500 iscritti riceverai in regalo un utile gadget che potrai ritirare presso il tuo referente d'azienda!

Se raggiungerai l'obbiettivo del 50% dei giorni a disposizione andando al lavoro in bicicletta, potrai inoltre partecipare all'estrazione dei seguenti premi:

  • Viaggio di 3 giorni in bicicletta per 2 persone alla scoperta di Torino premio messo a disposizione da “Due Ruote nel Vento” - www.dueruotenelvento.com
  • Soggiorno di 2 giorni per 2 persone in Valle di Fiemme premio messo a disposizione dall'ApT della Val di Fiemme - www.visitfiemme.it
  • Una bicicletta premio messo a disposizione da Coop Superstore - Trento
  • Un abbonamento annuale al Car Sharing premio messo a disposizione da “Car Sharing Trentino” - www.carscharing.tn.it
  • Due tessere a scalare di Trentino Trasporti premio messo a disposizione dalla Provincia Autonoma di Trento – www.provincia.tn.it
  • Tre mantelle impermeabili premio messo a disposizione da Moser Cicli – www.mosercicli.it
  • 10 biglietti famiglia per l'ingresso al Museo delle Scienze premio messo a disposizione dal Museo delle Scienze – www.mtsn.tn.it
  • 10 biglietti per l'ingresso in una sede museale (Buonconsiglio o Beseno o Stenico o Thun) premio messo a disposizione dal Castello del Buonconsiglio – www.buonconsiglio.it
  • 10 biglietti per i percorsi di “Trekking urbano” premio messo a disposizione da ApT di Trento – www.apt.trento.it
  • 5 bretelle rinfrangenti omologate premio messo a disposizione da Moser Cicli www.mosercicli.it

A quando la premiazione?

L'estrazione è prevista nel mese di maggio e la lista dei fortunati vincitori sarà pubblicata nella sezione dedicata sul presente sito.

La convocazione dei vincitori per la consegna dei premi, avverrà tramite il rispettivo referente aziendale, e sarà inserita presumibilmente tra le diverse iniziative legate all'uso della bicicletta e indirizzate alla collettività, previste nel mese di maggio 2012.

Fonte Comunicato Stampa Comune di Trento
Martedì, 17 Gennaio 2012 12:57

Trento, cinque nuove piste ciclabili dal 2013

Sono cinque i progetti preliminari di altrettante piste ciclabili che il Comune di Trento presentera' a fine mese alla Provincia per il finanziamento dei lavori, che complessivamente si aggirano intorno ai 10 milioni di euro . A renderlo noto oggi e' stato Italo Gilmozzi, assessore ai lavori pubblici del comune di Trento. I progetti in questione prevedono la costruzione di circuiti per i cicli nelle frazioni di Romagnano e di Ravina lungo la s.p. 90 in direzione Trento, a Viale Rovereto, per raccordare il tratto fino a Piazza Vicenza, nel percorso dalla rotatoria di via Maccani fino a Roncafort, a via G.B. Trener e infine nella zona di Piazza Centa e via Fratelli Fontana per raccordare la zona ex Zuffo alla citta'. I lavori, se ottengono il nulla osta dalla Provincia, inizieranno nel 2013, mentre nel caso sia necessario l'esproprio, nel 2014.
L' Amministrazione comunale, nell'ambito degli interventi finalizzati a dotare il territorio comunale di un' idonea rete di piste ciclabili, ha previsto nell'area di inseribilità per l'anno 2012 al capitolo di spesa 40940 – art. 951 – Opera 4390, un importo di €. 3.070.000,00.-, riguardante la realizzazione della «Pista ciclabile Romagnano – Ravina lungo la S.P. 90».

Tale intervento, che si prefigge di creare un sicuro collegamento ciclo-pedonale fra gli abitati di Romagnano e Ravina con la città, prevede la realizzazione di un percorso protetto, in fregio alla S.P. 90 – Destra Adige strada di notevole traffico, anche di tipo pesante.
Il Servizio Opere di Urbanizzazione Primaria ha provveduto alla stesura del presente progetto preliminare.

  • 2. SITUAZIONE ATTUALE

La S.P. 90 – Destra Adige che si diparte dalla tangenziale di Trento in corrispondenza del ponte sul fiume Adige a Ravina, oltre a costituire lo storico collegamento tra la città capoluogo e tutti i paesi posti in destra Adige, da Ravina fino a Mori, risulta essere, attualmente, anche la via d'accesso all'area artigianale del sobborgo su cui sono sorte negli anni una notevole quantità di attività commerciali.
Detta strada, ad eccezione del tratto in cui essa corre fra la zona artigianale e l'abitato di Ravina, risulta essere totalmente sprovvista di idonei percorsi pedonali e/o ciclabili.
All'atto della stesura del presente progetto sono in corso di realizzazione i lavori per il collegamento tra il nuovo casello autostradale di Trento sud e la zone artigianale di Ravina, con costruzione di un nuovo ponte a superamento del Fiume Adige ed una nuova rotatoria di innesto con la S.P. 90 in prossimità del maso Stella, subito a sud dell'abitato di Ravina.
In corrispondenza del sobborgo di Romagnano si è previsto che il nuovo percorso ciclo – pedonale vada ad innestarsi su identico percorso previsto nel piano di lottizzazione da realizzarsi poco a nord dell'incrocio di via dei Rimoni con la stessa S.P. 90.

  • 3. INQUADRAMENTO URBANISTICO

Gli interventi del presente progetto, come risulta dalla cartografia di P.R.G., ricadono:
- nel tratto 1 tra il Ponte sul Fiume Adige e via delle Masere a Ravina, in zone destinate alla viabilità (F2), zone destinate al verde di protezione e di arredo (F4), zone per attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse urbano, impianti tecnologici, ecc. (F-IP) ed in zone agricole di interesse primario (E1);
- nel tratto 2 tra il maso Stella a Ravina e via dei Rimoni a Romagnano, in zone destinate alla viabilità (F2), zone produttive del settore secondario di nuovo impianto di livello provinciale (D2a) ed in zone agricole di interesse primario (E1).
Gli interventi ricadono parzialmente in aree classificate dal P.U.P. come aree agricole di pregio (all. A) ed in aree soggette a tutela ambientale secondo il vigente P.R.G. (all. B).
L'intero percorso della nuova pista ciclo-pedonale, si snoda in fascia di rispetto stradale.

  • TRATTO 1: da pista ciclabile Adige a via delle Masere a Ravina

- Lunghezza circa m. 900,00.
- Il primo tratto del percorso ciclo-pedonale in progetto, in corrispondenza del ponte sul fiume Adige, costituirà di fatto per una lunghezza di circa 100 m. lungo il ponte citato, il nuovo percorso della pista ciclabile «Adige».
L'attuale tracciato della dorsale ciclabile che attraversa il Trentino Alto – Adige è infatti posto in sponda orografica sinistra del fiume, e dopo l'attraversamento della S.P. 90 in corrispondenza della rotatoria per Ravina, si snoda con una larghezza di circa m. 2,00 lungo il lato a valle dell'attuale ponte.
- Il progetto prevede in questo tratto il ridimensionamento ad una larghezza di m. 8,00 della sede stradale in corrispondenza del ponte, con formazione del nuovo percorso ciclo- pedonale di larghezza pari a m. 3,00, sul lato a monte del ponte e con conseguente spostamento in sponda orografica destra dell'attraversamento della S.P. 90.
- Lungo tale tratto a protezione della ciclabile sarà posto in opera un guard-rail con corrimano, conforme alla vigente normativa.
- Per il superamento del sottopasso autostradale, posto poco dopo il ponte sul fiume Adige, tenuto conto del vincolo oggettivo derivante dalla larghezza dell'attuale manufatto, si è previsto una riduzione a m. 2,75 del nuovo tracciato ciclabile, riducendo m. 8,05 la larghezza della sede stradale.
- In questo tratto la protezione della pista ciclo pedonale sarà garantita da idonei archetti salva-pedoni in acciaio, già in uso sulle piste ciclabili cittadine.
- Dal sottopasso autostradale e fino all'incrocio con via della Croce a Ravina, il percorso in progetto avrà una larghezza costante di m. 3,00 e verrà delimitato verso le proprietà private che si andranno ad occupare (lato ad ovest della S.P.) da idonee murature di recinzione, mentre verso la sede stradale è prevista la posa di guard-rail nei tratti in curva e di archetti in acciaoio nei tratti rettilinei.
- Dopo aver oltrepassato l'incrocio con via della Croce, per un tratto di circa 100,00 m., al fine di garantire una larghezza del percorso pari a m. 3,00, si renderà necessario provvedere alla formazione di un nuovo muro in c.a., in luogo dell'attuale rampa inerbita, per il sostegno dei fondi soprastanti.
- Nel tratto terminale, verso via della Masere, per il mantenimento di un'adeguata larghezza minima (m. 2,75) del tracciato riservato a cicli e pedoni si è previsto un leggero restringimento dell'attuale sede stradale, tale comunque da consentire sempre l'incrocio e le manovre di ingresso ed uscita dai vari accessi laterali alla S.P..
- Anche lungo questo tratto si è prevista la posa di archetti in acciaio a protezione del transito ciclo pedonale.
- Nell’ambito delle opere da realizzarsi si è prevista pure la formazione di idoneo impianto di illuminazione pubblica per il nuovo percorso ciclo-pedonale a potenziamento dell'impianto esistente ed inoltre la realizzazione ed adeguamento delle opere di raccolta delle acque meteoriche, da collegare al collettore già esistente.
- Si provvederà infine alla posa di regolare ed idonea segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, costituita da strisce, cartelli e segnalatori di vario genere, nonchè la realizzazione di pali a pastorale in corrispondenza degli attraversamenti.

  • TRATTO 2: da Maso Stella a Ravina a via dei Rimoni a Romagnano

- Lunghezza circa m. 1850,00.
- Il secondo tratto del nuovo percorso ciclo-pedonale ha origine in corrispondenza della nuova rotatoria, al momento in fase di realizzazione, che costituirà l'innesto alla S.P. 90 della costruenda strada di raccordo con il casello autostradale di Trento sud.
- Tenuto conto della presenza di un edificio posto a ridosso della futura rotatoria e considerato che da qui fino alla rotatoria posta sulla stessa provinciale poco a nord dell'abitato di Romagnano il tracciato del nuovo intervento si snoda lungo il ciglio est dell'attuale strada provinciale, si è prevista, per una lunghezza di circa 150 m., la traslazione verso ovest della sede stradale (larghezza m. 7,50), in modo da garantire la continuità lungo il ciglio est del nuovo percorso ciclo-pedonale (larghezza di m. 3,00) che verrà ricavato sul sedime della S.P. attuale.
- Da qui e fino alla rotatoria a nord di Romagnano il nuovo tracciato ciclo-pedonale sarà ricavato in parte sulle aree ricomprese tra l'attuale ciglio stradale e le murature poste a delimitazione delle attività commerciali esistenti ed in parte andrà a ricadere sul sedime dell'attuale rampa di sostegno della strada provinciale.
- In corrispondenza di questi ultimi tratti si è prevista la realizzazione di murature in c.a. a faccia vista laddove il dislivello tra i fondi sottostanti ed il nuovo percorso ciclo-pedonale risulta essere contenuto nell'ordine di m. 1,00/1,50, mentre in corrispondenza dei tratti con dislivello superiore, si è prevista la realizzazione di una rampa costituita da terre armate con cordolo in c.a. posto in sommità per l'infissione di idoneo parapetto di protezione in acciaio.
- Il nuovo tracciato, subito a nord della rotatoria nord di Romagnano, si sposterà sul lato ovest della S.P. e dopo l'attraversamento di via delle Porte, proseguirà sempre sul ciglio ovest fino ad intercettare la pista ciclabile prevista nell'ambito della realizzazione delle opere di cui al piano di lottizzazione delle aree poste poco a nord di via dei Rimoni.
- Se si escludono due brevi tratti in cui la larghezza del nuovo percorso ciclo-pedonale risulta ridotto a m. 2,00/2,50, stante la presenza di vincoli oggettivi, l'intero tracciato dello sviluppo complessivo pari a circa m. 1.850,00.-, avrà una larghezza di m. 3,00 e risulterà protetto verso il ciglio stradale da un guard-rail con corrimano in acciaio e legno, mentre sulla sommità delle murature e dei cordoli posti verso valle verrà montato idoneo parapetto in acciaio.
- Tenuto conto che l'intero tratto 2 interessato dall'opera , con la sola esclusione del tratto in prossimità della rotatoria nord di Romagnano, risulta totalmente sprovvisto di idonea illuminazione, nel presente preliminare si è prevista la realizzazione di idoneo nuovo impianto, funzionale sia alla nuova ciclabile che alla strada esistente.
- Si provvederà infine alla posa di regolare ed idonea segnaletica stradale, sia verticale che orizzontale, costituita da strisce, cartelli e segnalatori di vario genere, nonchè la realizzazione di pali a pastorale in corrispondenza degli attraversamenti.

Fonte: ladigetto.it

Il messaggero. L'arte di andare in bicicletta e il caos della metropoli
Autore: Culley Travis H.
Prezzo: € 15.00
Pagine: 281
Editore: Garzanti Libri

 

Il mondo visto da una bicicletta lanciata a tutta velocità per le strade di una caotica metropoli americana. Il messaggero racconta al lettore una sottocultura, quella dei pony express su pedali, e al tempo stesso una filosofia, quella di una sorta di cowboy postmoderno e individualista che sfreccia libero tra le auto paralizzate dal traffico cittadino, entra ed esce - come fosse invisibile - dalle sedi del potere economico, trova una nuova frontiera americana in uno dei lavori più pericolosi del mondo.

Giovedì, 19 Gennaio 2012 12:43

Lo zen e l'arte di andare in bicicletta

Lo zen e l'arte di andare in bicicletta
Autore: Claude Marthaler
Prezzo: € 14,50
Pagine: 144
Editore: Ediciclo

 

Dopo il giro del mondo in bici in 7 anni, dopo aver scalato tutte le più alte vette dell'universo in sella al suo fedele "yak", dopo aver assorbito colori, immagini, sensazioni e conosciuto un patchwork inebriante di persone, dopo avventure, sofferenze, estasi in cammino, Claude Marthaler racconta la sua anima a pedali, filosofeggia sull'andare in bicicletta, descrive il mondo visto dal sellino. La sua è poesia quotidiana, filosofia, linguaggio dei sogni e dei desideri. È il racconto di chi vive la bici come una parte di se stesso, un prolungamento del proprio corpo. Marthaler ci spiega cosa significa viaggiare a pedali, ma anche semplicemente pedalare senza una destinazione, con la mente vuota, lasciandosi riempire dalle immagini e dalle sensazioni. Descrive la grande ruota del mondo, e cosa si vede attraverso i suoi raggi. È la sua vita e altre forature. «L'utilizzo della bici personalizza il mondo, ce lo rende più vicino, più comprensibile, più indispensabile, aumenta la nostra attenzione agli infimi dettagli e accende il nostro senso dell'allerta. Pedalare è provare visceralmente la nozione di energia, la nostra appartenenza al mondo. Un mondo non frammentato da muri, da motori o da media, ma vissuto come il proprio spazio ludico di conoscenza. Ci si sente abitati da un sentimento d'innovazione, cavalcando il mezzo di scoperta empirica. Si può percorrere l'ambiente ciclicamente, come un pendolare, o ciclisticamente, come un esploratore!»

www.ediciclo.it

Legenda difficoltà bici da corsa

  • Legenda difficoltà BICI DA CORSA
    Legenda difficoltà BICI DA CORSA

    Difficoltà: La valutazione della difficoltà dei percorsi in bici da corsa prende in considerazione la lunghezza e il dislivello del percorso.

Scala cicloturismo in MTB

Legenda difficoltà trial

  • Legenda difficoltà TRIAL
    Legenda difficoltà TRIAL

    Singletrail-Skala: comprende sei gradi di difficoltà che vanno da S0 fino a S5 e valuta esclusivamente le difficoltà tecniche che riguardano un sentiero, sia esso pianeggiante, in salita o in discesa.

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