Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Facendo due rapidi conti rispetto a come ci muoviamo all’interno e all’esterno del nostro territorio, appare chiaro agli occhi di tutti che il sistema mobilità è destinato ad entrare in conflitto con le nostre abitudini ormai consolidate. A nulla valgono, secondo questo studio, le innovazioni tecnologiche in termini di efficienza e di scelte sulla tipologia di combustibile a minor impatto ambientale (metano, GPL per esempio); infatti, tutte le misure che rendono il trasporto più conveniente ed efficiente, per paradosso, fanno correre il rischio di generare ulteriore spostamenti e quindi maggiori emissioni. Mettendo a confronto le diverse modalità di trasporto privato e pubblico con le biciclette elettriche e normali, l'ECF ha provato che la UE è in grado di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra tramite i trasporti previsti per il 2050; in che modo il “ciclismo” può aiutare la UE a raggiungere tali obbiettivi? Secondo i risultati di questo rapporto, la ricetta sembra essere veramente semplice da apparire quasi banale: i cittadini della UE dovrebbero impegnarsi ad utilizzare la bicicletta come i cugini Danesi hanno fatto nel corso del 2000, utilizzando mezzi a due ruote per una media di circa di 2,6 km al giorno. In tal modo l’Unione Europea raggiungerebbe il 25% del risparmio delle emissioni previste per il settore dei trasporti soltanto modificando certe abitudini e con l’uso semplicissimo e migliore della bicicletta. "Pedalate 5 km al giorno invece che con mezzi a motore e raggiungeremo il 50% degl'obiettivi proposti in materia di riduzione delle emissioni", osserva l'autore Benoit Blondel, ECF Environment and Health Policy Officer, aggiungendo che "il potenziale di raggiungimento di tali obiettivi per le biciclette è enorme. E con uno sforzo economico assolutamente esiguo: mettere sui pedali un maggior numero di persone è molto meno costoso di mettere su strada le auto elettriche”. Mi sembra un’osservazione di buon senso. Sempre Blondel commenta: "Se vogliamo seriamente conseguire tali obiettivi, dobbiamo cambiare il nostro comportamento. Non si tratta di muoversi di meno. Riguarda piuttosto il modo in cui ci muoviamo e le opzioni di trasporto messe a disposizione dai governi”, argomento, quest’ultimo, tutto da approfondire, soprattutto in Italia. A titolo esemplificativo lo studio dell’EFC fa notare che con il volume di importazioni di petrolio greggio della UE pari a 955 milioni di barili all'anno, se i cittadini della UE pedalassero a livello di quelli danesi sarebbe possibile ridurlo di circa il 10%!! Un’altro risultato emerso dallo studio mette in evidenza che le emissioni delle biciclette elettriche, peraltro utili per soggetti in età avanzata, nonostante l’uso di accumulatori, sono equiparabili a quelle delle biciclette normali. Infatti il 56% dei percorsi più lunghi vengono effettuati dalle biciclette assistite elettricamente sostituendo in sostanza circa il 39% degli spostamenti in automobile. Si comprende così l’entusiasmo del Sig. Blondel per la bicicletta in quanto il mezzo possiede un potenziale enorme, tutto da sviluppare, per ridurre le emissioni provenienti dai mezzi di trasporto.
Verrebbe quasi da concludere: Forza gente… pedalate!!
Fonte: architetturaecosostenibile
Il Giro del Mondo in Bicicletta
Autore: Peter Zheutlin
Prezzo di copertina € 17,50
Pagine: 330
Editore Elliot
Annie "Londonderry" Kopchovsky non era un'attivista né una benestante cosmopolita, ma diventò un simbolo della libertà femminile perché fu la prima donna a fare il giro del mondo in bicicletta, sfidando le proprie difficoltà economiche e i pregiudizi altrui. Ebrea lettone emigrata negli Stati Uniti, sposata e madre di tre bambini, nel giugno del 1894, all'età di ventitré anni, in seguito a una scommessa ("Nessuna donna è in grado di compiere in quindici mesi il giro del mondo") abbandonò la famiglia e partì da Boston in bicicletta portando solo un cambio di biancheria e un revolver con il calcio di madreperla. Arrivò fino in Cina, passando per Parigi, Gerusalemme e Singapore, superando incredibili difficoltà e sopportando innumerevoli calunnie ("troppo mascolina per essere una donna", "deve essere un eunuco travestito") e persino la prigione, fino al suo ritorno in patria, dove ebbe un'accoglienza trionfale e venne eletta simbolo della lotta femminile: "Sono una Nuova Donna, e questo significa che adesso sono in grado di fare qualunque cosa faccia un uomo". Si dedicò al giornalismo, ma nonostante la celebrità, dopo la sua morte, avvenuta nel 1947, la sua vicenda è stata completamente dimenticata. Oggi, grazie al lavoro del suo pronipote, il giornalista Peter Zheutlin, abbiamo la possibilità di rileggere una delle più importanti avventure che abbiano avuto luogo nel XIX secolo.
La bici sopra Berlino
Autore: Mauro Max
Prezzo: € 10,20
Pagine: 162
Editore: ediciclo
La capitale della Germania attraversata in bicicletta, invitando un angelo a farci compagnia. Un libro che invoglia a pedalare per le sue strade, ricche di contraddizioni, di suoni dolci da orchestra da camera e ossessivi da tecnomusic, di riflessi romantici in riva alla Sprea e di monumenti al comunismo, di parchi eleganti e austeri e di aree verdi dove si può giocare a calcio e cucinare la griglia. Mille luoghi dove perdersi, con curiosità e leggerezza. Seguendo il fantasma del Muro e inseguendo i fermenti creativi di una metropoli viva, "La bici sopra Berlino" restituisce l'immagine di una città bambina che ogni giorno si inventa una nuova identità per stupire il viaggiatore.
Il libro di Travis Culley è entusiasmante, una scrittura guizzante e veloce come la bicicletta che cavalca il protagonista, con una capacità di analisi lucida e puntuale che ci svela un mondo, quello dei bikers di strada, assolutamente straordinario, affascinante, vissuto con un realismo essenziale, crudo, a volte drammatico, ma ricco di umanità, sensibilità, libertà. Lo scenario in cui si svolge l'azione è quello di una Chicago caotica, assediata dallo smog e dai rumori generati dal fiume delle auto perennemente in circolazione, dove il n/s bikers corriere si immerge all'inizio timidamente, ma poi con sempre più coraggio e sfrontatezza nella giungla urbana, sfrecciando con le due ruote a velocità pazzesche e slalom inauditi con una leggerezza che lo rendono euforico e vivo; E con la consapevolezza e la sagacia di un antropologo riesce ad analizzare le ragioni assurde del degrado urbano e a farci intravvedere barlumi di speranza sulla possibilità di recuperare la vivibilità delle nostre città se tutti assieme e sempre più spesso facessimo un piccolo gesto, semplice ma rivoluzionario, cavalcare una bici, con imprevedibili e sorprendenti vantaggi sulla riduzione dell'inquinqmento e sulla riscoperta dei rapporti umani così barbaramente degradati nell'era dello strapotere delle quatroruote. Bellissimo
28 Gennaio a Lodi si svolgerà la terza edizione della notturna delle Raspadure. Il Percorso sarà ad anello, dalla Martesana a Lodi e ritorno passando per ciclabili, cascine, campagne e boschi vari. Non servirà il treno per raggiungere il punto di partenza se non quello necessario per arrivare a Milano.
Questo a grandi linee l’itinerario a meno di indispensabili stravolgimenti post perlustrazione :
-Partenza intorno alle ore 22:00 (base Segrate)
-Chi arriverà in treno da fuori Milano dovrà raggiungere in via Melchiorre Gioia angolo Via Tirano( prossimità Stazione Centrale) la Ciclabile Martesana proprio dove comincia
-a Vimodrone lungo la Ciclabile all’incrocio tra Via Santa Rita e via Per Piave ci riuniremo con quanti arriveranno in macchina e/o faranno base da me a Segrate (ore 22:15 circa)
-all’altezza dell’intersezione del Naviglio con via Vittorio Veneto a Cassina dè Pecchi subito dopo la Stazione MM abbandoniamo la Martesana
-Direzione Vignate (Acquario) seguendo la ciclabile (appuntamento con partecipanti alla single speed di S.Siro - ore 22:40 circa)
-Verso la Rivoltana seguendo percorso ciclabile
-Direzione Lucino-Settala-Caleppio seguendo ciclabili-stradine di campagna
-Direzione Conterico seguendo stradine di campagna
-Direzione Merlino lungo la Muzza e poi per stradine di campagna
-Direzione Marzano per stradine di campagna+percorso ciclabile
-Verso Adda Lido per percorso ciclabile, stradine di campagna
-Direzione Lodi lungo l’Adda
-LODI Piazza della Vittoria
-Rientro da Lodi seguendo la ciclabile fino a Paullo
-Da Paullo ancora per stradine di campagna,ciclabiliecc. fino alla periferia di Milano in direzione centro città
-Gran finale in piazza del Duomo con colazione come di consueto al “Bar-ba del Corso” in corso V.Emanuele
qualche info in più
- Lunghezza del percorso: 110-120 km complessivi - alcuni un po’ impegnativi
- per il tratto lungo l’ Adda è tassativo l’uso di una MTB/Trekking con ruote tassellate e una buona illuminazione
- in alcuni tratti bisognerà prestare la massima attenzione a causa del fondo molto scivoloso e del rischio concreto di scivolare nel fiume
- in alcuni punti bisognerà sollevare di peso la bicicletta per superare ostacoli naturali e non
- il rientro da Lodi sarà quasi tutto su asfalto
In estrema sintesi questa edizione non sarà una cosa facile e tranquilla considerando le temperature e le condizioni del terreno ma il percorso vi ripagherà pienamente delle difficoltà
La Notturna ovviamente è aperta a tutti e sono ben accette adesioni fuori regione/provincia
Fonte Lastazione della bici
Il 19 maggio parte la 4 edizione La Magnalonga in Bicicletta, un progetto nato e promosso in molte località del nord Italia che vede gruppi di persone passeggiare, per boschi o per paesi, alla scoperta delle bellezze e delle prelibatezze gastronomiche dei luoghi visitati.
Il circolo Legambiente Mondi Possibili e l'associazione culturale Tavola Rotonda hanno deciso di riproporre l'evento in una realtà decisamente meno “comoda”, quale quella romana, puntando anche alla mobilità sostenibile; per questo è nata la Magnalonga in bicicletta.
Al desiderio di riscoprire vie, piazze e parchi romani si è aggiunta, già dalla prima edizione, la prerogativa di far incontrare associazioni e produttori locali, al fine di creare una rete di persone che condividessero le stesse passioni o che, spinti dalla curiosità, volessero approfondire la conoscenza di un mezzo ancora scarsamente utilizzato in città o cercassero un momento di svago e “condivisione democratica”; perché, si sa, mangiando e ridendo, si è “tutti più uguali”.
Durante la prima edizione abbiamo scelto di concentrarci sui produttori di cibi biologici provenienti dal Lazio: cibi a chilometri zero, sani e, talvolta, poco conosciuti mettendo in rete le piccole associazioni sul territorio. La seconda edizione si è concentrata sulle ville storiche romane: Villa Glori, Villa Ada, Villa Borghese viaggiando attraverso i cibi e le tradizioni dei piccoli comuni del Lazio. La terza edizione si è occupata di intercultura: i protagonisti sono stati i cittadini della cosiddetta Roma multietnica. Con “Magnamondo – il Mondo a portata di bici” abbiamo unito le culture dei cinque continenti, ponendo al centro la bicicletta e puntando a gettare le basi per una più stretta cooperazione con quanti, spesso, per ragioni culturali o linguistiche, sono costretti all'esclusione.
Il tema di quest’anno è duplice: la promozione del ciclo-turismo nelle regioni italiane e nel mondo, e la volontà - nata dal circolo Legambiente Mondi Possibili - di creare un modello di municipio, e in seguito di città, a misura d’uomo, in cui la qualità della vita e dell’ambiente sia elevata. Il tutto nasce dalla presentazione del documento “Il municipio II (noi)” firmato dalle associazioni del II municipio, che si ispira ad un nuovo modello cittadino, dove muoversi non vuol dire necessariamente essere vittime dello stress e della musica ritmata dei clacson. Può essere il luogo “dei luoghi” in cui incontrarsi, conoscere, scoprire, giocare, studiare e informarsi ed è un posto in cui i ciclisti possono persino guardarsi indietro; niente macchine in doppia fila a ostacolarli. Il Municipio II (noi) è verde di orti e di parchi fruibili in ogni stagione. La piazza principale è popolata da cittadini che scelgono di viverla e non sognarne una diversa dalla finestra. E’ una microcittà in cui non esistono pericoli per chi sceglie di abbandonare l’auto e camminare e c’è persino chi, in macchina, fa molta attenzione in prossimità delle strisce pedonali. Si ricorre a nuove pratiche, si collabora con le istituzioni, si acquista in gruppo... e si riuscirà anche a respirare.
Attenzione particolare verrà data alla “CICLABILE NOMENTANA... CHE NON C’E’” in collaborazione con il comitato ciclabile Nomentana Subito.
Il percorso della Magnalonga è diviso in tappe durante le quali, per circa 30 minuti, si sosta in un'area prestabilita nella quale vengono offerti prodotti messi a disposizione, gratuitamente, dai produttori e dalle associazioni che offrono supporto, con l'ausilio dei volontari della nostra associazione. Tra una tappa e l'altra il cordone di ciclisti si snoda per le vie della città e la colora, rivendicando la possibilità di utilizzare le due ruote anche in una metropoli caotica come Roma e dimostrando che esiste una schiera di persone che, oltre a fare scelte azzardate, decidendo di sfidare traffico e una ciclabilità limitata, desidera valide e possibili alternative. L'ultima tappa coincide con la cena durante la quale giochi, musica e, neanche a dirlo, ancora cibo, alleviano i ciclisti urbani dalle fatiche della giornata.
Nel corso degli anni è cresciuta esponenzialmente l'attenzione delle istituzioni e dei media nei confronti dell'iniziativa che è diventata, oltre a un'occasione di divertimento, un veicolo di comunicazione che permette di rendere nota la nostra posizione rispetto alle scelte che speriamo vengano fatte e alle voci che, chiediamo, vengano ascoltate.
Le iscrizioni ancora non sono attive; puoi iscriverti alla mailing list dell’associazione Tavola Rotonda
Pronti... via al debutto della Zona C a Milano. Infatti dal 16 gennaio 2012 e entrato in vigore la congestion charge Area C in sostituzione del vecchio Ecopass, introducendo nuove regole d’accesso alla Ztl Cerchia dei Bastioni.
Il provvedimento, in attuazione della volontà dei milanesi largamente espressa con il Referendum del 12-13 giugno 2011, è finalizzato a ridurre il traffico nel centro della città, a favorire lo sviluppo delle reti di trasporto pubblico e, anche e soprattutto, a reperire risorse da destinare alla “mobilità sostenibile”, quali, in primis, percorsi e piste ciclabili.
Per raccontare questa scelta a tutti i milanesi, l’amministrazione comunale ha stabilito di veicolarne i contenuti attraverso diversi mezzi e diversi generi di informazione: dai messaggi su radio e tv locali, fino alla stampa di 2 milioni di volantini.
Urban Bike Messengers, con la sua speciale bici cargo, distribuirà parte dei volantini informativi del Comune.
UBM esprime grande soddisfazione per la scelta operata dall’amministrazione comunale, primo passo concreto di una nuova attenzione alla mobilità ciclistica, auspicando che si continui su questa strada al fine di avvicinare Milano alle capitali europee più evolute, dove la bicicletta, il delivery a pedali e le cargo bike sono da anni una realtà affermata e contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini che le abitano.
Chi ha passione per la bici conosce Cinelli, un marchio leader nella produzione di biciclette e accessori, un marchio che è garanzia di qualità.
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.