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Domenica 30 settembre, per l'ultimo appuntamento di Monviso in gioco, il Parco propone un'escursione in bicicletta tra i comuni di Pianura del Parco, per una giornata all'insegna della natura e dello sport. Partenza ore 9 presso il Centro Didattico del Parco di Faule (Via Casana) e rientro, sempre a Faule, verso le 16,30 – 17,30. L'escursione, guidata dagli accompagnatori specializzati dell'associazione Anemos, sarà l'occasione anche per visitare i centri storici dei comuni che si attraverseranno, spesso poco conosciuti ma custodi di preziose testimonianze storiche e architettoniche.

 

Tra queste, il traghetto sul Po di Villafranca, testimonianza della fitta relazione tra i comuni di Moretta e Villafranca quando il ponte ancora non era stato costruito.

Inoltre, nel pomeriggio sarà possibile visitare il Museo della Menta di Pancalieri, per scoprire i segreti della coltivazione delle erbe officinali, da secoli praticata nel piccolo comune.

Grazie a queste caratteristiche l'escursione è stata inserita nelle Giornate Europee del Patrimonio, che hanno come obiettivo la sensibilizzazione verso la ricchezza e la diversità delle varie tradizioni locali.

L'escursione è aperta a grandi e piccini, con possibilità di affittare la bici per chi ne fosse sprovvisto. E' obbligatorio l'uso del casco, che sarà fornito, per chi non ce l'ha, direttamente alla partenza.

La partecipazione è gratuita ma è obbligatorio prenotarsi presso l'ufficio didattica del Parco: tel 0175/46505 e mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro venerdì 28 settembre.

Questo il programma della giornata.

Il percorso ha una lunghezza di circa 30 km, tutto pianeggiante e percorre prevalentemente strade sterrate o secondarie e qualche pista ciclabile.

ore 9: ritrovo a Faule presso il Centro Didattico del Parco

ore 9,30: partenza in direzione della Cava Fontane

ore 10,30: prosecuzione verso Moretta e visita del Santuario

ore 12: arrivo a Villafranca, sosta per pranzo (al sacco) attraversamento del Po sul traghetto e breve visita al centro storico

ore 14,00: partenza da Villafranca in direzione Pancalieri

ore 15,30: arrivo a Pancalieri e visita del Museo della Menta

ore 16,30: partenza da Pancalieri

Arrivo previsto a Faule verso le 17,00.

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Urbancycling.it 19 settembre 2012

 

Un convegno, una mostra, un concerto e due pedalate per le vie cittadine sono il ricco menù della manifestazione «Storia e tecnica della bicicletta macchina perfetta», che andrà in scena a Piacenza nel fine settimana del 22 e 23 settembre.

Scaturita dalla proficua collaborazione tra la sede di Piacenza del Politecnico di Milano, le associazioni VeloLento e Fiab-Amolabici e patrocinato dal Comune di Piacenza, l'evento sarà quindi tutto incentrato su uno dei mezzi di locomozione più antichi, ma anche più attuali: la bicicletta, appunto.

Una trattazione a trecentosessanta gradi, perché nel convegno in programma sabato mattina si parlerà di storia, tecnica, materiali, del rapporto "passionale" con la bicicletta, ma anche dei problemi che oggi si trova quotidianamente ad affrontare chi sceglie la bicicletta per i suoi spostamenti urbani ed extraurbani. Un'attenzione particolare verrà posta sulla situazione locale, con l'intervento dell'assessore all'ambiente Comune di Piacenza, Luigi Rabuffi.

Particolarmente interessante, soprattutto per i patiti del vintage, si preannuncia l'esposizione di biciclette d'epoca che sarà allestita presso il cortile interno del Politecnico, con autentici "pezzi da museo", partendo dalla draisina (l'antenato della bicicletta) e del biciclo (il velocipede dall'enorme ruota anteriore), per poi passare alle biciclette militari, sportive, da corsa e da lavoro dai primi del Novecento fino ai giorni nostri. La mostra verrà inaugurata sabato 22 alle 11,30 – al termine del convegno – con una visita guidata da appassionati della materia che illustreranno le peculiarità delle biciclette esposte e rimarrà aperta fino alle 19; il giorno dopo sarà ancora visitabile dalle 9.00 alle 12.30.

Di matrice diversa le due "pedalate" in programma: quella di sabato – partenza ore 19.00 dalla sede del Politecnico di Via Scalabrini, 76 – sarà aperta a tutti, compresi i bambini, con il duplice obiettivo di far conoscere meglio le ciclabili cittadine e soprattutto, nell'ambito della campagna salvaciclisti, di promuovere la sicurezza ed in particolar modo l'importanza dell'uso delle luci sulla bicicletta; chi parteciperà alla pedalata dovrà infatti obbligatoriamente esserne dotato. Conclusione poi nel caratteristico scenario di Piazza Duomo, dove ad attendere i partecipanti ci sarà il meritato ristoro offerto dal Comitato dei Commercianti di Piazza Duomo e, a seguire, il concerto del cantante Mauro Sbuttoni, dall'emblematico titolo "Bici in Blues".

Molto particolare la pedalata di domenica mattina, denominata "come una volta", con protagonisti i cicloturisti d'epoca, vale a dire quella tipologia di appassionati ciclisti che amano cavalcare biciclette "mature" indossando abbigliamenti altrettanto d'antan: un movimento di "nostalgici" che sta trovando sempre più proseliti sia perché propone un modo di intendere il ciclismo molto meno esasperato da quello agonistico sia perché queste vecchie "glorie" mantengono intatti: design, scorrevolezza e soprattutto qualità.

Mercoledì, 19 Settembre 2012 17:28

La Bicicloteca, la biblioteca a pedali

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In Brasile nasce la "Bicicloteca", una biblioteca a pedali... Per diffondere il messaggio che un libro può cambiare la vita

Un progetto che integra istanze pedagogiche e rispetto per l'ambiente e sta trovando ampia diffusione in diverse parti del mondo. Da San Paolo un'idea di democratizzazione della cultura e mobilità sostenibile. Nata per i senzatetto, la Bicicloteca oggi è estesa a tutti.

Un triciclo con una capacità di 150 kg., una sorta di scatola delle meraviglie moderna, che passa per le strade della città di San Paolo diffondendo il messaggio che un libro può cambiare la vita. L'uomo che è diventato il simbolo dell'iniziativa si chiama Robson Mendonça ed è un bibliotecario di 61 anni che ha le spalle un passato come senzatetto nelle periferie brasiliane. È stata la lettura de La fattoria degli animali di George Orwell a cambiargli improvvisamente la vita; dopo aver abbandonato per diversi anni la quotidianità e un'identità sicura e riconosciuta, Robson ha accettato l'invito di Lincoln Paiva, presidente dell'Instituto Mobilidade Verde (http://institutomobilidadeverde.wordpress.com/biciclotec,una ong che si occupa di sostenibilità ambientale) ad avviare una nuova iniziativa di "democratizzazione" culturale: ad agosto del 2011 la prima "bicicloteca" ed in seguito, grazie a donazioni private, il progetto si è esteso in maniera capillare alle periferie e alle aree delle città difficilmente raggiungibili attraverso i canali tradizionali delle biblioteche. Ha iniziato a macinare chilometri per le strade del centro, nelle piazze pubbliche fino alle zone malfamate di San Paolo, parlando con i senzatetto, raccontando la sua storia e l'incontro con Orwell, e permettendo ai poveri di usufruire della lettura di libri superando l'iter burocratico che rendeva difficile l'accesso a quel tipo di servizio: l'esibizione di un documento di identità che, chi vive per strada, non ha. A un anno di distanza, il bilancio è positivo. L'iniziativa ha conquistato anche studenti e lavoratori ed è stato inserito a pieno titolo in una serie di progetti che conciliano la democratizzazione della cultura e la mobilità sostenibile. Sono stati concessi in prestito 107.000 libri (anche in alfabeto Braille), è disponibile un deposito di 30.000 volumi, grazie anche al contributo delle donazioni private e tra i servizi offerti c'è anche la connessione gratuita ricorrendo all'energia solare. Piccole storie quotidiane dell'altra parte del mondo, storie che cambiano la vita, tra creatività e amore per l'essere umano.

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Sabato scorso, in occasione di EICA 2012, la 70° edizione dell'Esposizione Internazionale del Ciclo, Stefano Marsotto e Ylenia Mori si sono sposati in bicicletta rinunciando alle comodità di una inquinante auto di nozze. Il matrimonio è stato celebrato dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, anche lui arrivato in sella ad una bici.

 

Non è la prima coppia che sceglie un matrimonio ecosostenibile. Lo scorso giugno Luciana e Stefano di Sassari hanno coronato il loro sogno arrivando in bici a Palazzo Ducale - sede del Comune – dove si è svolta la cerimonia, lui vestito da ciclista, lei con una comoda mise in bianco e cappello.

Ma il primo matrimonio completamente ecosostenibile si è celebrato a Pontedera (PI) nel luglio del 2011. Protagonisti Stephanie ed Alessio: lei si è presentata a piedi con un abito noleggiato presso un negozio di costumi teatrali, lui con un vestito riciclato usato dal padre nel 1976 è arrivato in autobus insieme agli invitati, per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica nell'aria. Dal catering all'invio di e-mail per gli inviti, dai vestiti al viaggio di nozze, dal lancio di mangime per uccelli al posto del riso al menù rigorosamente a chilometri zero; tutto rigorosamente secondo le regole per ridurre l'impatto ambientale. E niente bomboniere, ma donazioni a Greenpeace, Amref, Emergency, adozione a distanza di tartarughe a rischio di estinzione.

Se da noi è ancora una novità il matrimonio ecologico è già una realtà in Canada, USA, Nord Europa ed Inghilterra. Ci sono diverse strategie per essere ecologici. Ad esempio, nelle Botteghe del Mondo del circuito CTM-Altromercato si possono trovare oggetti artigianali: per le bomboniere si può optare per i classici sacchettini cuciti e ricamati a mano o altri oggetti in materiale riciclato; per gli inviti si possono usare cartoncini in materiale riciclato, ma anche per gli album fotografici. Ma anche il pranzo può essere ecologico, a chilometri zero, si può scegliere una location vicina al luogo del matrimonio in modo che gli invitati possano presentarsi a piedi o a bordo di una comoda ed ecologica bici, oppure con vetture elettriche.

Attenzione, però, se decidete di sposarvi in bici il tempo deve essere dalla vostra parte.

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Titolo: Bike snob. Manifesto per un nuovo ordine universale della bicicletta. Autore: Eben Weiss Edizioni: Eliott Spesso la Rete regala a noi ciclisti informazioni, conoscenze,…
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Roberto e Maria Grazia, come moltissimi altri giovani italiani, hanno deciso di lasciare l'Italia per trovare fortuna all'estero. E lo fanno in bici, raccontando il viaggio sul loro blog. La decisione è venuta dopo che Maria Grazia ha trovato lavoro come assistente di italiano in un liceo nella zona di Avignone in Provenza (Francia).

 

Purtroppo la fuga dei cervelli dall'Italia non si ferma. "Sul blog racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia", hanno raccontato i ragazzi, che hanno un sogno: lanciarsi nel settore della mobilità sostenibile.

La coppia è partita l'11 settembre, un viaggio di 10 giorni da Bologna ad Avignone: previste otto tappe e tre giorni di riposo in mezzo. "La premessa sulla precarietà e la situazione dell'Italia l'abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni, quindi possiamo saltarla a piè pari", scrivono sul web. A "Il Fatto Quotidiano" si sono raccontati: "Il lavoro in Italia è faticoso e frustrante – spiega Roberto, 34 anni e una partita Iva aperta nel 2008. Per riuscire a portarsi a casa un po' di lavoro c'è da faticare molto e spesso si rimane con davvero poco in mano. Mi è capitato di inseguire i clienti per farmi pagare. E' vero, in certi momenti si riesce a mettere assieme più collaborazioni, ma è difficile pensare a una vita del genere in una prospettiva stabile e di crescita".

Così è partita l'idea del viaggio in bici e di raccontarlo sul loro blog www.emigriamoinbicicletta.wordpress.com. "[...] racconteremo le tappe della nostra pedalata di 10 giorni, e tenteremo anche di avviare un discorso pubblico legato al tema della precarietà e dell'andarsi a cercare un'opportunità fuori dall'Italia [...]. Diciamo che qualcosa di meccanica ne capisco e le mani aggiustando bici me le sono già sporcate, poi stiamo pensando a un progetto imprenditoriale che riguarderà servizi di interscambio per ciclisti urbani. In Italia, diciamocelo, le possibilità di avviare qualcosa del genere sono davvero poche".

Da parte nostra un grande in bocca al lupo.

Fonte: ilfattoquotidiano

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