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Venerdì, 14 Dicembre 2012 16:13

Tweedride. Non si corre solo sul velluto

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E' una gara che non si corre sul velluto, ma con la lana. Col tweed, per la precisione, che sarà il tessuto preferito per una festa in bici aperta alla partecipazione di ciclisti che indossano abiti e velocipedi vintage, in particolar modo completi inglesi e italiani (anche da corsa) degli anni 20-40.

La TweedRide Italia del 17 marzo a Roma è un modo per condividere la naturale eleganza della bicicletta, una style competition, aperta alle bici dal 1900 al 1990, da passeggio o da corsa anche nuove ma dall'estetica vintage. La competizione sarà affiancata da una sfilata aperta a ogni tipo di bici. Le categorie in gara saranno: miglior combinazione bici abito, miglior abito ciclista, bici più bella.

L'evento ha lo scopo di avvicinare i distratti coinvolgere i titubanti, alle porte della primavera dare la stura agli indecisi e fargli inforcare la bici. E' cosa buona e giusta visitare il sito e iscriversi al gruppo facebook TweedRide Roma per conoscere in tempo reale tutte le novità sulla corsa!Dress Code: graditi pantaloni alla zuava, bretelle, maglie e giacche sulle tonalità marrone e marroncino per gli uomini. Per le donne, invece, non servono suggerimenti. Tuttavia se avete ancora dubbi su come vestirvi, se partecipate per la prima volta, se siete semplicemente curiosi... visitate il sito ufficiale per tutte le informazioni del caso!!

Fonte bicisnob

Venerdì, 14 Dicembre 2012 11:52

I dieci comandamenti del bravo ciclista urbano

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Quando il web dona agli utenti articoli davvero interessanti, a noi fa piacere darne notizia in modo che possano essere letti da più persone possibili. E' il caso dell'articolo che pubblichiamo oggi senza alcuna alterazione (anche la foto è la stessa pubblicata sul sito) apparso su bicisnob.

 

Il ciclista metropolitano ha l'obbligo di trasmettere agli altri utenti della strada un'immagine di superiorità, fascino, alterità, bellezza, eleganza.

Deve perciò rispettare ciecamente i 10 comandamenti del bravo ciclista urbano.

1) Abbigliamento. Tassativamente bandite gonne e pantaloni multitasche così come casacchine catarifrangenti e altri ammennicoli che fanno tanto dipendente ANAS. Gli abiti devono essere ricercati, informali e nello stesso tempo raffinati, la mise si deve notare senza dare cafonamente nell'occhio, deve essere adatta a un aperitivo tra amici così come a una cena elegante. Siate cool e controfighetti.

2) Relazioni sociali. La vostra capacità di rimorchiare deve apparire innata e straordinaria. Se vedete uno strafigo/strafiga che cammina per strada puntatelo/a e chiedetegli un'informazione qualsiasi. Dovete convincere chi guarda la scena senza sonoro che siete due vecchi amici che si ritrovano per caso. Allontanandovi salutate calorosamente e fate gesti che lascino intendere che vi rivedrete al più presto. Quando possibile, inoltre, datevi appuntamento agli incroci più trafficati con un vostro amico/a, facendo sembrare l'incontro fortuito e trasformando l'ingorgo in un drive-in con vista sul bacio più appassionato del secolo.

3) Sudore. E' rigorosamente bandito il sudore. La pelle deve essere sempre fresca e rilassata. Il viso asciutto e tonico esprime la leggerezza della pedalata. Chi soffre di sudorazione eccessiva deve mascherarla utilizzando una mtb e indossando capi tecnici pre-macchiati di fango in modo da convincere l'osservatore che si è reduci da un'escursione chilometrica nei boschi. Il sudore diventerà così testimonianza di una straordinaria forma fisica.

4) Respirazione. Vietato respirare a bocca aperta, mostrare affanno o spossatezza. Anche se vi stanno esplodendo i polmoni dovete mantenere un certo aplomb. Chi fuma, nel bel mezzo di una salita al 12%, può accendersi una sigaretta, senza naturalmente perdere il ritmo fluido della pedalata.

5) Espressione. Sorridete con intelligenza, senza inciampare in sguardi beoti. Il volto deve comunicare serenità, spensieratezza, compiacimento. Dovete incutere invidia.

6) Sorpassi. Sorpassare un'automobile è la cosa più normale che può accadere durante uno spostamento: dimostratelo, compiendo l'operazione con naturalezza. E' fatto obbligo di non indugiare con lo sguardo beffardo verso il finestrino delle auto, di tirare avanti dritti e fieri senza curarsi di chi è impantanato nel traffico. Inventate occasioni per fermarvi di tanto in tanto lungo il tragitto così da superare più volte gli stessi automobilisti.

7) Generosità. La vostra superiorità deve rendervi più generosi e disponibili verso il prossimo. Ad esempio, pur essendo privi del parabrezza, potete dispensare mance ai lavavetri al semaforo.

8) Gentilezza. Fermatevi con ostentazione davanti alle strisce pedonali e sorridete a chi attraversa. Poi manifestate complicità col pedone e scuotete il capo in maniera da redarguire con quel semplice gesto l'arroganza dell'automobilista che non rispetta le zebre.

9) Meteo. Mostrate di apprezzare, senza esagerare, i repentini cambiamenti meteoclimatici. Utilizzate uno scroscio di pioggia improvviso per lasciar intravedere intriganti trasparenze o per esibire muscoli bestiali sotto pantaloni resi attillati dall'acqua.

10) Rapporti coi motorizzati. Mai dare confidenza agli automobilisti, mai reagire a provocazioni, a colpi di clacson, a urla e a offese.

L'automobilista non esiste, è solo un componente di una macchina. Esistete solo voi, meravigliosi ciclisti urbani.

 

Fonte: bicisnob

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Seguire le biciclette per costruire una nuova mappa della mobilità cittadina. Lo ha fatto Jo Wood, professore di visual analytics della City University di Londra, che ha tracciato il percorso di cinque milioni di viaggi a pedali nel centro della città, nell'arco del 2010.

Il risultato è un suggestivo video che descrive in bianco e blu i tragitti delle celebri bici Barclays londinesi. Questo avanzato servizio di bike sharing, sponsorizzato dalla banca omonima, ha raggiunto un bacino d'utenza eccezionalmente ampio, anche date le difficoltà ad entrare nel centro di Londra con mezzi a motore. Dall'inizio del programma, il 3 dicembre 2010, sono stati oltre 16 milioni i viaggi sulle biciclette noleggiate, che sono comode ed economiche.

Ma oltre ad essere una soluzione efficiente per la mobilità sostenibile (e se ce l'hanno fatta in una metropoli come Londra, tutte le città più piccole dovrebbero essere incoraggiate) la circolazione delle due ruote ha avuto anche un effetto inaspettato: fungere da spia per scoprire i percorsi più battuti dai ciclisti e fare nuove ipotesi su come i cittadini vivono e si muovono.

"L'analisi visuale – ha detto Wood al New Scientist -permette ai progettisti del sistema di trasporti e alle organizzazioni come Transport for London di prendere decisioni più consapevoli, per accompagnare al meglio gli spostamenti delle persone attraverso la città".

Il prossimo passo della ricerca sarà l'implementazione di profili anonimi degli utenti ai dati già raccolti. Questo permetterà, secondo gli scienziati della City University, di ottenere maggiori informazioni sui modi d'uso della bicicletta nel tempo, cosa che ad esempio potrebbe garantire un posizionamento più efficiente delle rastrelliere.

Il video comincia con la visualizzazione di tutte le traiettorie, in un caos che tratteggia la mappa di Londra come una nuvola confusa. Di secondo in secondo, le traiettorie meno battute scompaiono evidenziando tre circuiti principali: Hide Park, King's Cross St Pancras e il percorso tra Waterloo e la City. Non tutti i percorsi sono cerchi chiusi, in alcuni casi ci sono molte andate e pochi ritorni.

Alcuni londinesi, commentando l'analisi presentata dal New Scientist, hanno collegato i dati con alcune tipiche routine cittadine: dirigersi verso il centro per andare al lavoro, e una volta usciti dall'ufficio fare una puntata al pub e tornare a casa in taxi, troppo brilli per pedalare.

Tante altre ipotesi socioculturali si possono fare osservando l'animazione del professor Wood, e gli scienziati ancora non si azzardano a sostenerne alcuna. Di certo anche a Londra come in molti altri centri d'Europa, compresa la nostra Bologna, la bici non è solo uno strumento fondamentale per muoversi, ma è un tassello della cultura urbana che racconta qualcosa della vita e della storia di ogni città.

 

Fonte: sottobosco.info

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Le iscrizioni sono già aperte e ci sarà tempo fino al 15 marzo 2013 per inserire il proprio nome nella lista dei partecipanti al 1° Elba Tour. Una manifestazione ideata dalla ASD Folgore Bike, che rappresenta una bellissima novità per tutti gli amanti del ciclismo su strada.

 

Infatti, il giro a tappe dell'Isola d'Elba nasce con l'intento di offrire qualcosa di nuovo agli atleti che vi prenderanno parte. Si svolgerà dal 1° al 6 aprile, per un totale di cinque tappe, le quali, non saranno puro agonismo, ma un misto di tratti cronometrati e altri ad andatura libera. Questo, per permettere la partecipazione davvero a tutti gli appassionati che vorranno unire sport e relax.

L'Elba Tour, presentando alcuni passaggi, soprattutto in salita, piuttosto impegnativi, e svolgendosi in un periodo dell'anno molto favorevole per il clima, sarà la perfetta occasione per affinare la preparazione e godere di una settimana di vacanza in un piccolo angolo di paradiso. Sarà certamente un'opportunità che molti atleti non si lasceranno scappare, per completare i loro allenamenti in vista delle tante prove agonistiche della stagione. Un'occasione che sarà imperdibile anche per chi accompagnerà gli atleti: per questo, il Comitato Organizzatore ha pensato di offrire deipacchetti di ospitalità pensati proprio per ciclisti e accompagnatori.

Queste le soluzioni:

l'iscrizione all'Elba Tour con sistemazione in hotel, costerà 100 euro per le donne, 125 per gli uomini.

L'iscrizione senza sistemazione in hotel sarà invece di 150 euro per le donne, 200 per gli uomini.

Queste le quote per la sistemazione alberghiera: 245 euro in hotel a tre stelle, 260 euro in hotel a quattro stelle. I prezzi comprendono la pensione completa con bevande incluse, drink di benvenuto, due cene in hotel di cui una con menu tipico toscano, una con menu tipico del pescatore e una serata con band locale.

Le quote indicate sono valide per chiunque deciderà di iscriversi all'Elba Tour, sia come partecipante, sia come accompagnatore.

Inoltre, l'organizzazione sta definendo gli accordi con la compagnia Moby Lines per offrire ai partecipanti degli sconti sui trasporti: gli iscritti entro il 31 dicembre, potranno godere del 15% di sconto sullo spostamento in traghetto. L'offerta sarà valida per due persone con un autoveicolo categoria T1. L'equivalente dello sconto, in euro, sarà applicato anche per chi deciderà di organizzare il proprio spostamento con altre soluzioni di viaggio.

Le iscrizioni sono aperte già dal 1° dicembre e chiuderanno il 15 marzo.

Questo il programma dell'Elba Tour:

il 1° aprile, entro le 16.30, sarà organizzato l'arrivo di tutti i partecipanti a Marciana Marina.

Il 2 aprile la prima tappa, una cronometro individuale di 13,7 chilometri.

Il 3 aprile la seconda tappa: 91 chilometri di cui 8, da Marciana a Poggio, saranno cronometrati.

Il 4 aprile la terza tappa: 87 chilometri di cui 2,7 cronometrati, da Rio nell'Elba a Sant'Anna.

Il 5 aprile la quarta tappa: 105 chilometri, di cui 9 come prova cronometrata, da Casa Alzi a Poggio.

Il 6 aprile la quinta e ultima tappa, una cronoscalata di 6,7 chilometri.

La classifica finale, sarò stilata in base ai tempi rilevati nella cronometro individuale di apertura, nei tratti cronometrati delle singole prove e nella cronoscalata finale. Per ulteriori informazioni www.folgorebike.it

Fonte: bicinews

Mercoledì, 12 Dicembre 2012 14:30

Alimentazione bio + bici = prevenzione primaria

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Medici per l'ambiente (ISDE), Fondazione IRIS e FIAB, Federazione Italiana Amici per la Bicicletta ti invitano a comperare un pacco dono per sostenere il progetto: "Alimentazione bio + bici = prevenzione primaria" che partirà nel 2013 per diffondere stili di vita adeguati per i bambini affinché possano crescere subendo meno danni da inquinamento.

 

BOZZA DEL PROGETTO

Il progetto è destinato a mamme e bambini perché insieme prendano coscienza dell'importanza di salvaguardare l'ambiente in cui viviamo, imparino a difendere i beni comuni quali aria, acqua, terra, sapere, e a non inquinare anche adottando stili di vita rispettosi dell'ambiente e che aiutano a fare prevenzione primaria, ad ammalarsi di meno.

Premesse:

Prevenzione Primaria. Il dizionario la definisce come "la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole."

Già da questa definizione si deduce che la Prevenzione Primaria dovrebbe essere con le "P" maiuscole in quanto è la vera e unica prevenzione per le malattie. Ma se si guarda le cause delle malattie si scopre che gran parte di esse vengono dall'ambiente o, meglio, dall'inquinamento dell'ambiente. Il fondatore di ISDE, Renzo Tomatis, oncologo di fama mondiale, che ha lavorato a Chicago e a Lione e diretto per oltre un decennio l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) scriveva: "Quando si parla di prevenzione del cancro, tutti pensano alla cosiddetta diagnosi precoce, ma c'è una prevenzione che si può fare a monte, cercando non di limitare i danni della malattia diagnosticandola al più presto, quanto piuttosto di evitare l'insorgere del cancro, impedendo l'esposizione alle sostanze che lo provocano. La prevenzione primaria si occupa proprio di questo: fare ricerca sulle sostanze naturali o sintetiche per capire quali sono cancerogene e, una volta individuate, suggerire alle autorità sanitarie delle misure di salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Si tratta di una strategia che protegge tutti – il ricco come il povero – ma purtroppo è bistrattata da scienziati, politici e autorità sanitarie (Dott. Lorenzo Tomatis). 
Da Tuttoscienze – La Stampa n° 1196, 7 settembre 2005.

Quanto affermava Tomatis per il cancro non solo è valido ancora oggi in oncologia, ma si può estendere ad altre malattie, quali le cardiovascolari, le malattie metaboliche, del sistema respiratorio...

Pensando ai bambini, è bene che sappiano molto presto ciò che è bene "buttare" dalla nostra vita (es. gli inceneritori, gli acquisti inutili, gli imballaggi non degradabili, l'uso indiscriminato dell'automobile) e che cosa invece è bene introdurre (es. raccolta differenziata, creatività di riciclaggio, mobilità sostenibile e corretta alimentazione).

Alimentazione. E' importante scegliere un'alimentazione sana e rispettosa dell'ambiente come l'alimentazione biologica, che non usa pesticidi, né fertilizzanti chimici, ma adotta la rotazione delle colture e cerca di ricreare l'ecosistema più idoneo alle colture; in tal modo, l'ambiente se ne avvantaggia e aumenta la qualità del prodotto alimentare.

Motilità. Si considera che la motilità è indispensabile per la crescita psicofisica dei bambini e la bici è un bel modo di fare attività fisica, ma è anche un bel modo per spostarsi senza inquinare per le mamme e i papà, senza ricorrere alle auto che caricano l'aria di sostanze tossiche e polveri, che fanno male agli adulti e ancora peggio ai bambini. Occorre però pedalare nel rispetto del codice e, soprattutto, senza correre pericoli sulle strade.

Con questi comportamenti o, meglio, stili di vita si arriverebbe a ottenere più prevenzione primaria (ISDE, medici per l'ambiente si battono per la prevenzione primaria), cioè ci si ammalerebbe di meno, cosa molto importante quando si tratta di bambini, visto che i dati sulle patologie infantili e sulla mortalità infantile non sono affatto belli e sono molto più alti delle medie europee.

Progetto:

L'idea è quella di fissare una data annuale – la giornata della prevenzione primaria per i piccoli – durante la quale ricordare, diffondere, sostenere gli stili di vita più idonei per ammalarsi meno possibile. La giornata servirebbe a richiamare l'attenzione sulla salute del bambino, ricordando nelle piazze, nelle scuole (se possibile), attraverso i media, ai politici di qualunque bandiera che occorre educare bambini e genitori per indurli a cambiare gli stili di vita sbagliati.

Nella stessa giornata (o comunque in prossimità) i medici ISDE dovrebbero programmare convegni sul tema e promuovere gli stessi stili di vita corretti per la salvaguardia dei beni comuni quali l'acqua, l'aria, la terra e il sapere. E' importante che anche il sapere venga considerato bene comune e chi meglio dei membri ISDE può diffondere la cultura per la salute?

Si dovrebbe preparare un volume sul tema "Prevenzione primaria per i piccoli" che possa essere venduto nelle piazze, nelle sedi ISDE, nelle sedi FIAB, attraverso i canali di Fondazione Iris

Lo stesso giorno si venderà un pacco contenente prodotti biologici che servirà per raccogliere fondi a sostegno dell'iniziativa.

I partners dell'iniziativa:

Fondazione Iris. Nasce da Cooperativa Iris-ASTRA Bio, una coop agricola che da trent'anni è sul mercato biologico e ora lo è anche con un pastificio, non per fare profitto, ma per fare economia eco-solidale, per diffondere i valori del sapere e per difendere i beni comuni. Il suo presidente, Maurizio Gritta, è un leader in ambito biologico, richiesto nelle scuole per diffondere la cultura del biologico e nei convegni di settore. La Fondazione Iris ha un comitato scientifico al quale appartengono anche il prof. Tamino, biologo dell'Università di Padova e il prof. Bonaiuti, economista dell'Università di Bologna. Fondazione Iris collabora e sostiene altre aziende del settore, purchè abbiano gli stessi scopi eco-solidali.

ISDE (International Society of Doctors for the Environment). Stimola l'impegno dei medici per la salvaguardia dell'ambiente sia in quanto medici che abitanti della terra. Dal momento che i rischi per la salute sono inequivocabilmente lagati al degrado ambientale e agli stili di vita, i medici devono orientare il loro ruolo professionale e civile per promuovere la salute anche attraverso scelte di tutela ambientale; oggi infatti l'inquinamento dell'ambiente di vita e di lavoro è sempre più spesso causa o motivo di aggravamento di numerose patologie. Isde si propone di recuperare il ruolo etico della professione medica e di privilegiare le politiche di prevenzione primaria.

FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Organizzazione ambientalista, ha come finalità principale la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico in un quadro di riqualificazione dell'ambiente. Organizzazione federativa, riunisce oltre 130 associazioni autonome locali che hanno lo scopo di promuovere l'uso della bici sia come mezzo di trasporto quotidiano per migliorare traffico e ambiente urbano, sia per la pratica dell'escursionismo in bicicletta, vale a dire di una forma di turismo particolarmente rispettosa dell'ambiente.

maggiori info Fondazione Iris oppure Fiab

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Il prossimo 18 dicembre 2012 la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo voterà un testo cruciale: il Regolamento della Rete Trans-europea di Trasporto (Trans-European Network-Transport, abbreviata in TEN-T). Si tratta delle regole di finanziamento dei progetti delle infrastrutture principali di TEN-T. Escludere la bicicletta da questo documento significa escludere la messa in sicurezza delle intersezioni di questi corridoi con le ciclovie locali esistenti, oltre a escludere la rete ciclabile europea EuroVelo, che interessa l'Italia per 6.600 km.

L'Unione Europea sta ignorando 100 milioni di ciclisti

Ci sono 35 milioni di cittadini europei che usano la bicicletta tutti i giorni. E più di 100 milioni la usano regolarmente. Ciò nonostante le istituzioni europee non stanno prendendo la bicicletta in seria considerazione come mezzo di trasporto.

Alcuni documenti strategici dell'Unione Europea non menzionano la bicicletta e c'è il rischio che la ciclabilità venga accantonata a causa degli interessi di lobby molto potenti.

E' ora di cambiare strada

Importanti decisioni riguardo i futuri finanziameti europei saranno prese da qui al 2014, e noi vogliamo interrompere questo trend negativo. E' adesso il momento di ricordare al Parlamento Europeo, organo democraticamente eletto, che i ciclisti hanno voce in capitolo e meritano un posto nella politica europea dei trasporti.

Dobbiamo fare pressione sugli europarlamentari per ottenere che la bicicletta sia riconosciuta come un importante mezzo di trasporto.

La prima grande battaglia: le reti di trasporto strategiche europee

Il prossimo 18 dicembre 2012 la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo voterà un testo cruciale: il Regolamento della Rete Trans-europea di Trasporto (Trans-European Network-Transport, abbreviata in TEN-T). Si tratta delle regole di finanziamento dei progetti delle infrastrutture principali di TEN-T. Escludere la bicicletta da questo documento significa escludere la messa in sicurezza delle intersezioni di questi corridoi con le ciclovie locali esistenti, oltre a escludere la rete ciclabile europea EuroVelo, che interessa l'Italia per 6.600 km.

Lo scorso dicembre 2011 il Parlamento Europeo ha raccomandato l'inserimento in TEN-T della rete Rete Ciclabile Europea EuroVelo e delle infrastrutture ciclabili connesse. Questo inserimento aprirebbe la strada a miliardi di euro di investimenti per le infrastrutture ciclabili in tutta Europa.

Successivamente la Commissione Europea e la Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo hanno preparato questo Regolamento, ma hanno escluso la bicicletta ed EuroVelo, nonostante la raccomandazione del dicembre 2011.

Con l'aiuto di tutti si può ottenere un cambiamento. Come fare? La FIAB ha predisposto una lettera da allegare alla e-mail da inviare agli europarlamentari della commissione trasporti. Sul sito della FIAB tutte le informazioni necessarie.

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