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Giovedì, 05 Settembre 2013 08:48

L'Arte incontra i mondiali di ciclismo.

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Sorprendente bicicletta. Rivisitata, descritta e rappresentata con occhi d'artista, attraverso il suo elemento distintivo, la ruota, in una mostra in programma dal 5 al 30 settembre nella Sala Mario Tobino di Palazzo Ducale. Novanta per l'esattezza, gli artisti, tra pittori, scultori, architetti, designer e fotografi, che partecipano, con opere espressamente concepite, a “Ruote d'artista”, la mostra curata da Mauro Lovi e organizzata dall'Associazione Puccini Opera, con la collaborazione di Provincia di Lucca e Comune di Lucca. La mostra è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Palazzo Ducale, alla quale, oltre al presidente della Provincia, Stefano Baccelli, sono intervenuti il sindaco del comune di Lucca, Alessandro Tambellini, e i curatori della manifestazione. In attesa del Campionato Mondiale di ciclismo, Lucca guarda alla bicicletta sotto un'altra ottica. Venticinque giorni di pura arte, con 230 metri quadrati di superficie espositiva dedicati al mezzo, novanta ruote di ogni genere, colore, materiale e significato allegorico. Ogni opera, infatti, è stata realizzata con una differente tecnica artistica: si va dalla pittura a olio alla pittura all'uovo, passando per la scultura con marmo, legno, terracotta, ferro e vetro, plexiglas, incisione, tecniche orafe, assemblaggi, paraffina e pittura su foto. “Ruote d'artista”, così, assume i connotati di una mostra di arte partecipata, che non vuole seguire un'unica corrente di pensiero, ma che crea un luogo di confronto e di dibattito sui percorsi individuali degli artisti. Ruota come mobilità urbana, ecologia e rispetto dell'ambiente; come sport, agonismo e competizione. E ancora: ruota come rivoluzione, progresso, dinamismo e cambiamento. Ruota, come le ruote della bicicletta. Bicicletta, come quelle che partiranno da Lucca per il Mondiale di ciclismo Toscana 2013 e come quelle che ogni giorno attraversano le vie del centro, solcando anche la cinta che, giunta al suo 500esimo anno di età, continua ad accogliere cultori dello sport e appassionati del vivere all'aria aperta. Insomma, pensando alla città viene automatico immaginare la moltitudine di persone che si sposta sulle due ruote, un po' come se ne componessero l'anima urbanistica e l'essenza sociale. Ecco perché la mostra “Ruote d'artista”, ideata da Mauro Lovi, trova una sua collocazione naturale nel vivere quotidiano di Lucca. La ruota, nella visione dei novanta artisti coinvolti, non assume la forma solo di trasporto intelligente e di mobilità sostenibile, ma soprattutto viene descritta come mezzo di locomozione culturale ed artistico, per generare un altro modo di creare movimento, attraverso nuove energie socializzanti ed innovative formule artistiche. L'esposizione, dunque, descrive e racconta in maniera pittorica, fantastica e umoristica persone e personaggi in sella a una bicicletta, riflessioni e suggestioni sull'andamento circolare, in una inusuale passeggiata artistica e metaforica sulle strade di un prossimo futuro. Attraverso un viaggio ciclo-fantartistico Mauro Lovi rivisita, riscopre e ripropone il passato, il presente e il futuro di una grande protagonista della nostra storia: la “Petite Reine”.

Fonte: www.provincia.lucca.it

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‘Scatto Fisso – Storie di uomini, di biciclette e di artisti’ mette in mostra oltre quaranta biciclette di eccezionale valore che hanno fatto la storia della tecnologia, della società e dello sport, associate a trenta opere d’arte dedicate a questo popolare mezzo di trasporto, firmate dai massimi artisti italiani contemporanei. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 06 ottobre 2013. Fra le biciclette esposte, provenienti in buona parte dalla collezione Walter Chiattone di Torino, vi sono pezzi unici e singolari: biciclette da corsa, biciclette da passeggio e biciclette da trasporto; dalle prime scatto fisso ai primi cambi, dalla bicicletta per il trasporto del ghiaccio a quella del bersagliere, dalla bicicletta di Fausto Coppi a quella mondiale del clesiano Maurizio Fondriest. Alle bicilette sono associate le opere d’arte, quasi tutte realizzate appositamente per l’occasione: il visitatore potrà perciò veder dialogare la Bianchi utilizzata da Coppi nella Paris Roubaix del 1949 con opere originali di Ugo Nespolo e Mario Schifano, oppure la bici artigianale in dotazione ai vigili del fuoco nel 1917 con una coeva opera del futurista ‘Iras’ Baldessari o con un’installazione di Nicola Maria Martino. I grandi artisti contemporanei presenti in mostra si confrontano con la bicicletta, con la sua forza iconica, con la sua leggera e giocosa eleganza. Un mezzo di trasporto pulito, mosso dall’energia dell’uomo e quasi fuso in simbiosi con l’uomo stesso, non solo metafora del viaggio ma soprattutto simbolo di una sostenibilità ambientale e sociale che è un imperativo per il futuro. Nella storia contemporanea, dalla metà dell’Ottocento in poi, la bicicletta rappresenta del resto un filo conduttore tra progresso tecnologico e umanità. Nuovi materiali, nuove ideazioni e nuove forme, confluiscono in questo mezzo di trasporto, capace di diventare il simbolo stesso della mobilità e strumento di conquista ed indipendenza. Come esposto nella mostra ‘Scatto Fisso’, l’arte è affascinata dalla bicicletta tanto che, in due distinti momenti, agli inizi del secolo ventesimo e ventunesimo, questo mezzo assurge a simbolo di civiltà in fermento prima ed a simbolo del viaggio e della sostenibilità poi. La bicicletta è anche simbolo di riscatto e metafora di vita: con questo spirito è stata invitata a partecipare all’evento anche la Comunità di San Patrignano con due prototipi di biciclette realizzate nei propri laboratori di Pergine che si contraddistinguono per l’altissimo livello tecnologico e l’alta qualità artigianale.

Fonte: www.visitvaldinon.it

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La classica bicicletta e le moderne mountain bike permettono di visitare e conoscere a fondo questi luoghi, “vedendo” ciò che la velocità e la comodità dell’automobile ci nascondono. E gli sguardi sui laghi e le Grandi Alpi sono premianti di ogni fatica. La “lentezza” della bicicletta permette di scoprire gli angoli più nascosti di una terra ricca di una cultura rurale impressa nel paesaggio. Una fitta rete di strade asfaltate e di carrarecce, mulattiere, piste forestali permette di realizzare itinerari alla portata di tutti. L’altitudine modesta, dai 200 ai 1300 metri, e la dolcezza del clima permettono gite ciclistiche per almeno nove mesi l’anno. Alzando il capo dal manubrio si scopre il cambiare delle stagioni e la cangevole policromia del paesaggio. Splendido e premiante. Per gli amanti della bici da strada due itinerari grandiosi percorrono interamente il territorio del Verbano: da Cannero a Trarego e quindi a Colle con discesa a Intra e rientro al punto di partenza (sono poco più di 50 km, con oltre 10 di salita e 1000 m di dislivello); la “panoramica alta”da Oggebbio ad Arizzano con rientro lungo la statale sul lago (30 km su 300 m di dislivello). Due splendidi itinerari per “penetrare” lo spirito di questa terra. Per gli amanti delle salite dure un altro itinerario risale la Valle Intrasca e da Aurano propone la mitica scalata dell’alpe Segletta (vi passò il Giro d’Italia che vide una sfida leggendaria tra Chioccioli e Indurain) per arrivare a Piancavallo e scendere a Premeno e Bée: 43 km, 9 km di salita con pendenze fino al 16 %. Partendo dai paesi del Verbano altri itinerari permettono un’esplorazione delle aree vicine, tutti tra i laghi e le montagne. Ne segnaliamo alcuni: il giro del Lago Maggiore nord (circa 90 km “a pelo d’acqua” con rientro a Cannero o Intra in traghetto); il giro dei tre laghi (Mergozzo, d’Orta e Maggiore), un centinaio di chilometri aggirando il Mottarone; il grande circuito attorno alla Valgrande, risalendo l’Ossola e la Val Vigezzo e scendendo la Val Cannobina (108 km su 800 m di dislivello). Poi c’è l’esplorazione delle valli alpine dell’Ossola oppure gli itinerari nell’entroterra della sponda lombarda del Lago Maggiore. Gite per tutte le gambe e per tutti i gusti. Per gli amanti della mountain bike sono stati descritti una decina di itinerari nel territorio del Verbano che seguono le stradine rurali di collegamento tra i villaggi oppure antichi sentieri percorsi dal bestiame che saliva agli alpeggi. Ampi panorami sono offerti dalle gite sulle sterrate che da Colle vanno ad Archia e al Passo Folungo (si pedala tra trincee e ruderi militari) oppure attorno alla Cima Spalavera. Si pedala nei boschi nella zona di Bée e Premeno dove il Monte Cimolo è il perno di begli itinerari. Altre sfide sono proposte da Ghiffa a Premeno oppure sugli alpeggi che da Viggiona si spingono verso Cannobio.

Fonte: www.cmverbano.net

Mercoledì, 04 Settembre 2013 08:56

Vigezzo in bici

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La Valle Vigezzo è una valle unica tra quelle dell'Ossola. E' un corridoio tra l'Ossola e il Ticino, non ha un inizio e una fine, è un vasto altipiano a 800 m di quota coperto di boschi. Alle spalle dei paesi si apre l'ambiente naturale vigezzino: boschi radi di conifere, distese verdi, linee dolci, pascoli alberati, rustici pastorali che quasi si nascondono fra rocce e alberi nella vastità della montagna.
La carta dei percorsi ciclopedonali della Val Vigezzo riporta 15 percorsi consigliati di diverso grado di difficoltà che utilizzano in parte piste ciclabili recentemente realizzate in valle e in parte piste agricole o viabilità esistente. Un modo diverso per muoversi agevolmente e in libertà, per una pedalata all'aria aperta alla scoperta della dolcezza del paesaggio e della ricca tradizione artistica.

Scarica la Carta del Percorsi Ciclopedonali

maggiori info

Fonte: www.cmvo.it

Mercoledì, 04 Settembre 2013 08:36

Domodossola. Si completa il "percorso a due ruote"

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Con l’estensione del servizio di bike sharing a Domodossola si completa il «percorso a due ruote» che collega idealmente la città alla valle Vigezzo. Un progetto che punta però a estendersi anche ad altri comuni ossolani. «Ossola in bici» è l’iniziativa della Comunità montana delle valli dell’Ossola che amplia il servizio di noleggio biciclette, rendendolo più turistico e funzionale. Le nuove postazioni a Domodossola sono all’uscita della stazione ferroviaria e in via Romita; a breve ce ne potrebbe essere un’altra accanto all’ospedale. Sono queste posizioni che permettono a chi arriva in città con il treno di raggiungere i punti strategici del centro.

"Auspichiamo che il bike sharing possa estendersi in altri paesi - dice Giovanni Francini, presidente della Comunità montana -. Uffici della Pro loco, bar e Comuni possono prendere contatti con la società di gestione e richiedere una stazione con qualche bicicletta, il recupero potrebbe poi avvenire a Domodossola".

Il «bike sharing», gestita dalla società Lepontine, è arrivato in valle Vigezzo nel 2011 e ha ottenuto un buon riscontro soprattutto tra i turisti. Una nuova postazione è stata collocata anche accanto alla stazione di Druogno e, in questo modo, ogni fermata della Vigezzina ha il suo posteggio per le bici. Il servizio, inoltre, in accordo con la ferrovia svizzera Fart di Locarno, è stato esteso anche alla Svizzera, dove a Ponte Brolla si trova un per la riconsegna. Per utilizzare il servizio occorre acquistare una tessera prepagata e versare la cauzione di 10 euro, poi prelevare la bici in una delle stazioni, consegnandola anche in un punto diverso rispetto a quello di partenza. Il costo del noleggio è di un euro all’ora.

Fonte: www.lastampa.it

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L’Unione Europea promuove la sostenibilità e fa delle sue città dei centri per la salvaguardia dell’ambiente.
Nell’ambito della campagna triennale ‘Do the Right Mix’ (‘Fai la corretta combinazione’) sulla mobilità urbana sostenibile, la Commissione ha approvato a inizio mese 18 ulteriori iniziative a tema trasporti, oltre le 380 azioni già organizzate, che otterranno finanziamenti fino a 7.000 euro ciascuna.
I progetti, presentati da scuole, organizzazioni non governative e amministrazioni pubbliche di diversi Paesi europei prevedono attività come corsi di ciclismo nel cuore di Vienna e giornate di ‘electric car –sharing’ a Rotterdam, in Olanda, durante le quali automobili elettriche saranno messe a disposizione dal Comune e condivise tra i cittadini che devono percorrere lo stesso tragitto. In Danimarca si svolgeranno anche incontri tra aziende e società di trasporti per agevolare i pendolari all’uso dei mezzi pubblici mentre il 19 settembre a Oslo ci sarà il ‘Carbon free day’ durante il quale verranno esibiti diversi tipi di veicoli a emissioni zero. Curiosa l’iniziativa proposta da un’associazione naturalista spagnola che a Girona presenterà un concorso fotografico che premia la migliore foto sexy in bicicletta.

Dal 2012, anno di inizio della campagna, questo era il secondo invito che la Commissione europea aveva rivolto ai Paesi ammissibili e ha raccolto oltre 70 partecipazioni. Tutte le iniziative attive e in programma sono elencate nel sito ufficiale www.dotherightmix.eu e presentate nella mappa della mobilità.
Nel marzo 2014 sarà lanciato il terzo e ultimo bando per presentare progetti anche se l’Italia, insieme con Bulgaria, Grecia, Lettonia, Romania e Regno Unito, sono esclusi dalla partecipazione in quanto ricevono già un sostegno specifico per l'organizzazione di campagne nazionali tese alla salvaguardia dell’ambiente.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i cittadini e le autorità a variare di volta in volta il mezzo di trasporto per ogni spostamento, un vantaggio per la salute, per la natura urbana e anche per il portafoglio.

"Non è facile creare una cultura della mobilità urbana sostenibile – ha affermato il Vicepresidente della Commissione europea Siim Kallas, responsabile dei Trasporti – ma il successo che ha incontrato nel 2012 il primo invito a presentare candidature ci ha rivelato che moltissimi europei sono pronti ad affrontare questa sfida. Vogliamo aiutarne il maggior numero possibile a produrre cambiamenti fondamentali".

‘Do the Right Mix’ è competenza della Direzione Generale della Mobilità e dei Trasporti della Commissione europea e rientra nei progetti legati alla Settimana europea della Mobilità, che si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre sotto lo slogan ‘In città senza la mia auto!’ e che culmina nella ‘Giornata senza automobile’ alla riscoperta del verde urbano.
La campagna è poi finanziata tramite il programma "Energia intelligente – Europa" che sostiene iniziative di carattere non tecnologico nel settore dell'efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabili.

Fonte: Provincia di Fermo

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