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Dopo gli stati generali della bicicletta tenutisi a Reggio Emilia (dove è stato coniato lo slogan "L'Italia cambia strada"), ed in seguito alla L.R. Toscana n. 27 del 6 giugno 2012 "Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica", Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) e Fiab Toscana invitano le amministrazioni locali a passare ai fatti.

 

A tal fine hanno organizzato il convegno "Lo sviluppo della Mobilità ciclistica Toscana. Le opportunità della Lr 27/2012" che si terrà a Livorno il prossimo 10 dicembre presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (Via Roma 234). «La legge predispone interessanti risorse economiche e prescrive gli strumenti per ottenerle ed utilizzarle i modo efficace: i Piani della Mobilità ciclistica- informano da Fiab - Le amministrazioni locali, in particolare i comuni, dovranno dotarsene e, preferibilmente, dovranno farlo in forma associata». In Toscana tra l'altro, al di la della legge, non si parte da zero spiegano dalla Federazione italiana amici della bicicletta.

L'orografia principalmente pianeggiante del territorio urbanizzato della Toscana, l'elevato numero di spostamenti intercomunali dei pendolari (studenti, lavoratori, etc..), l'uso sempre crescente delle bicicletta (oggi più della metà dei toscani la usa), le straordinarie potenzialità del cicloturismo, la qualità del paesaggio toscano, il buon numero di progetti di grandi infrastrutture ciclabili regionali e nazionali che attraversano il territorio toscano (via Francigena, Ciclopista del Sole, Ciclopista dell'Arno, Ciclopista dei due Mari e Ciclopista della Costa Tirrenica) e le straordinarie opportunità che offre la mobilità ciclistica per migliorare la mobilità urbana, «sono alcuni dei motivi per i quali è importante procedere da subito. Servono buoni piani e buoni progetti per creare una, non più rimandabile, rete ciclabile interconnessa e sicura», hanno concluso da Fiab.

Programma

Modera: Costantino Ruggiero. Past General Manager di Confindustria Ancma

09.15 Saluti Istituzionali

Alessandro Cosimi. Sindaco di Livorno

Ass. Paolo Pacini. Provincia di Livorno - Agricoltura,Turismo, Pesca

Ass. Piero Nocchi. Provincia di Livorno - Prog. Territoriale, Trasporti, TPL, Porti

Ass. Maurizio Bettini. Comune di Livorno - Trasporti e mobilità.

09.50 Introduzione ai lavori

Luca Difonzo - Presidente Fiab Livorno.

10.00 Fondamenti ed obiettivi della legge

Vincenzo Ceccarelli. Presidente della 6° Commissione Regionale Territorio e Ambiente e primo firmatario della LR 27/2012.

10.30 La mobilità ciclistica nelle politiche dei trasporti regionali

Enrico Becattini. Dirigente Area di coordinamento Mobilità e Infrastrutture. Giunta Regionale Toscana.

11.00 Illustrazione della LR 27/2012: adempimenti e prospettive per la PA

Giovanni Cardinali. Coordinamento toscano Fiab.

11.30 Coordinamento tra la pianificazione regionale (PRIIM), provinciale e comunale della mobilità ciclistica

Sergio Signanini. Coordinamento toscano Fiab.

12.00 Piani comunali della mobilità ciclistica. Metodologie e risultati attesi.

Daniele Mirani. Simurg consulenze e servizi.

12.30 Approfondimenti e buone pratiche. Dibattito. Conclusioni

13.15 Buffet

Fonte: Fiab

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Martedì, 27 Novembre 2012 12:20

Assicurazioni per bici e ciclisti, ora si puo'

Gli amanti delle biciclette possono dirsi sempre più sicuri, anche in sella alla loro amata due ruote. Arrivano da FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus) e dal Touring Club le più interessanti offerte di assicurazioni per la bicicletta e per il ciclista.

 

1) Alcune associazioni FIAB, infatti, offrono la possibilità di stipulare una polizza assicurativa "ad hoc", previo tesseramento all'associazione. L'assicurazione prevista offre una copertura per il ciclista di 24 ore su 24 ad un costo di 3 euro all'anno anno per i soci e per le associazioni. La cifra annua si riduce a soli 30 centesimi di euro all'ora per chi, invece, non fosse socio.

Oltre a questo, FIAB offre la possibilità di stipulare un'assicurazione contro gli infortuni, al costo di 90 euro all'anno per i soci e le associazioni e di 90 centesimi all'ora per i non soci.

2) Diversa, invece, la proposta fatta dal Touring Club, con la sua "Touring Bici Assistance": questa prevede, infatti, un costo annuo pari a 20 euro e comprende i seguenti servizi:

Assistenza ciclistica con mezzo di soccorso sul posto in caso di foratura o rottura del mezzo a più di 10 km di distanza dalla propria residenza. Precisiamo comunque che si tratta di un soccorso completamente gratuito solo nel caso in cui il ciclista debba esser accompagnato per una distanza non superiore ai 40 km dal punto in cui è stato prelevato.

Possibilità di organizzare la spedizione della bici e chiedere il rimborso spese fino ad una soglia massima di 150 euro.

Organizzare il proprio rientro in treno o in aereo, entro una spesa massima di 250 euro.

Invio di un medico in caso di infortunio e possibilità di rimpatrio sanitario.

Protezione della bicicletta mediante targa identificativa e libretto dei dati, e identificazione presso il Registro Italiano Bici.

3) Per chi, infine, volesse assicurare la propria bicicletta contro un possibile furto, la soluzione migliore sembra esser quella proposta da Easy Tag con la sua "BiciSicura Plus 1″. Si tratta di una polizza stipulabile per una bicicletta del valore fino a 500 euro.

L'indennizzo copre il 90% del valore assicurato, inclusa l'IVA per i privati, e viene normalmente corrisposto entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.

fonte: buonenotizie.it

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La Crescita Efficace. La crescita associativa e l'efficacia delle azioni per una politica pro-bici

 

Ore 10:30 presso il Teatro Monteverdi in via Dante, 149 (Attenzione il luogo è cambiato e non è il teatro dei Filodrammatici)

La Conferenza annuale dei Presidenti rappresenta una importante e democratica occasione di confronto tra le associazioni e gli organi dirigenti della FIAB su questioni strategiche per la vita e lo sviluppo del nostro movimento cicloambientalista.

Il giorno successivo, Domenica 25 novembre a Cremona si terrà la riunione del Consiglio Nazionale della FIAB a cui tutti i presidenti e dirigenti delle associazioni FIAB possono partecipare.

PROGRAMMA

sabato 24 novembre 2012

Conferenza Nazionale dei Presidenti delle associazioni FIAB

presso il Teatro Monteverdi in via Dante, 149 (Attenzione il luogo è cambiato e non è il teatro dei Filodrammatici)

La Crescita Efficace. La crescita associativa e l'efficacia delle nostre azioni per una politica pro-bici

Inizio Conferenza ore 10:30

• Saluti del Presidente di FIAB Biciclettando Cremona Piercarlo Bertolotti

• Saluti Presidente della FIAB Antonio Dalla Venezia.

• Saluti del Sindaco di Cremona Prof Oreste Perri

• Francesco Bordi - Assessore Politiche ambientali comune di Cremona e Agenda 21

CTC e ADFC, due storie di successo dell'associazionismo ciclistico europeo

• Prof. David Cox, Presidente dell'associazione inglese CTC

• Horst Hahn-Kloeckner ex Direttore dell'associazione ADFC e ex presidente ECF

• Wolfgang Dvorak Direttore Velo-city 2013 Vienna

13:00 buffet

14:30 comunicazioni della FIAB

14:45 esperienze di crescita delle associazioni FIAB e buone pratiche da parte delle amministrazioni italiane.

- Raccontami come usi la bici. L'indagine e i risultati (Scagni)

15:00 esempi di crescita associativa

- Firenze – Facciamoci conoscere. Basta poco!

- Verona – Non è un caso: strategia per la crescita

15:30 esempi di successo

- L'esperienza replicabile di Lombardiainbici (Coord. Lombardia)

- Bicibus scolastico. (Malaguti)

- A scuola in bicicletta (Cremona)

- ASMARTBIKE (Parma)

- Carnet di Sicurezza in bicicletta (Brescia)

- Tutti in bici alla Fiera del Levante (Sforza)

16:45 dibattito

17:30 conclusioni del Presidente.

18:30 Sistemazione all'Albergabici hotel "Visconti", (Albergo esaurito) o all'ostello di Cremona "L'Archetto" in via Brescia, 9 in cui la camera doppia uso singola costa 40 euro; la camera doppia per due persone costa 50 euro; la camera tripla costa 75 euro (ovviamente 25 a testa)

sito: www.ostellocremona.it ; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 0372.080281; fax 0372.080282; cell. 388.8598492

20:30 Cena di gala

Domenica 25 Novembre 2012

preso la sede dell'associazione FIAB Biciclettando Cremona in via C. Speciano, 2

9:00 Consiglio Nazionale, aperto ai presidenti e ai soci FIAB che vorranno partecipare

13:00 pranzo

Nel pomeriggio chi lo vorrà potrà aggregarsi ad una visita della città a piedi o in bicicletta.

Per chi arriva il venerdì sera è prevista una cena in compagnia e una breve visita serale della città.

maggiori info: fiab-onlus.it

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Secondo l'ultimo rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali, i morti nell'utenza debole superano quelli delle auto. I ciclisti, in particolare, sono l'unico segmento che ha visto un incremento seppur minimo di uccisioni rispetto al 2010 (282 contro 263), dato che va letto considerando che gli spostamenti in bici sono aumentati mentre l'incidentalità per km percorso è diminuita.

 

Gli incidenti diminuiscono nelle strade extraurbane, ma niente cambia in quelle urbane e l'80% delle vittime in città è da ricondurre all'utenza debole. Le politiche di sicurezza urbana sono totalmente al palo; l'Italia insieme alla Grecia è fanalino di coda in Europa. Complessivamente, con qualche anno di ritardo, ci stiamo avvicinando al dimezzamento delle morti rispetto al 2001 (- 45%), ma il dato è sempre molto sbilanciato verso le quattro ruote (- 56%, dimezzamento abbondantemente superato) a scapito dell'utenza debole (- 37% pedoni, - 13% ciclisti, - 30% motociclisti). ?? Come emerso dagli Stati Generali della bicicletta e della mobilità nuova tenutisi a Reggio Emilia il 5 e 6 ottobre, la soluzione sta solo in interventi sistematici di moderazione del traffico, sistematizzazione delle zone 30, incentivazione dell'utenza non motorizzata (20-20-20 come obiettivo della percentuale di spostamenti in bici, a piedi e con TPL), scuole car free e quant'altro riesca a incidere effettivamente sulla vivibilità del contesto urbano. Primo fra tutti i comuni italiani ad attivarsi in questo senso è stato quello di Milano, a seguito di un

fatto drammatico che ha destato la commozione di tutta la città.

Esattamente un anno fa, il 5 novembre del 2011, moriva infatti Giacomo Scalmani, un ragazzino di 12 anni, travolto e ucciso da un tram in via Solari a Milano, mentre stava tornando a casa sulla sua mountain bike dopo l'oratorio. Nel buio della sera, sotto la pioggia, Giacomo aveva trovato improvvisamente davanti a sé la portiera aperta di un'auto, ed era caduto sui binari proprio mentre stava passando il tram. Una vita perduta per sempre in una tragedia assurda che, forse, poteva essere evitata. Di fronte alla sua morte, il consiglio comunale milanese ha deciso di dare una risposta di grande solidarietà e di affetto, dedicando alla memoria di questo "piccolo angelo in bicicletta" un manuale di sicurezza per i ciclisti.

La città di Milano sta lavorando a una nuova mobilità e l'amministrazione sta pensando a una città dinamica e moderna ma poco inquinata, rumorosa e caotica. Una città all'altezza dei bambini e dei bisogni delle persone. L'intenzione è cioè quella di raddoppiare le piste ciclabili lungo strade a maggiore domanda e integrarle con altre modalità di trasporto, incrementando le zone 30, dove la velocità massima la stabilisce la bicicletta, e installando nuove rastrelliere e sviluppando il bike sharing. Per la prima volta, nel capoluogo lombardo è consentito e gratuito il trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici fino alle 7 del mattino e dalle 20 a chiusura del servizio.

Nessun mezzo è però mai abbastanza sicuro se non si rispettano le regole. Ecco perché il manuale, redatto dal Comune di Reggio Emilia e da Fiab Ciclobby (Federazione Italiana Amici della Bicicletta - fiab-onlus. it), rappresenta un aiuto concreto per gestire le situazioni di difficoltà. La guida è un libero adattamento, a cura del Comune di Milano, del materiale contenuto nel sito www.bicyclesafe.com, il cui autore originale è Michael Bluejay.

Quali sono, dunque, le buone regole per andare in bici ed evitare incidenti? Secondo Edoardo Galatola, responsabile sicurezza Fiab, la prima regola da rispettare è considerarsi alla pari di tutti gli altri mezzi circolanti. I ciclisti hanno gli stessi diritti e doveri degli automobilisti e devono quindi evitare incertezze, soggezioni e senso di inferiorità, perché queste sono sempre causa di manovre incomprensibili agli altri veicoli e perciò a volte pericolose.

E' bene indossare il casco quando opportuno perché protegge la parte più preziosa del corpo e questa raccomandazione è particolarmente rivolta ai più piccoli. Altro consiglio della Fiab è quello di controllare costantemente il perfetto funzionamento dei freni, delle luci (anteriori e posteriori), dei catadiottri (posteriori e laterali su ruote e pedali), del campanello e dei pneumatici della bicicletta.

Per inviare in anticipo segnali precisi e con buon anticipo agli altri utenti della strada, usare il braccio teso per segnalare una svolta, ma soprattutto quando ci si sposta al centro della strada per superare auto parcheggiate, e usare il campanello, scegliandone uno molto rumoroso che possa essere udibile a distanza. Nel traffico è sempre opportuno essere vigile e cercare di prevenire le manovre degli altri veicoli, stabilendo un contatto visivo con i guidatori e assicurandosi che abbiano visto la bici e tenendo sotto controllo, con la "coda dell'occhio" o con l'udito, anche ciò che avviene alle spalle.

Mai distrarsi con cuffie, iPod, cellulare e in un incrocio semaforizzato "difficile", ricordare che è possibile svoltare a sinistra anche in due tempi: attraversando l'incrocio stando sulla destra, attendendo il verde nell'altra direzione e proseguendo. Non passare mai con il semaforo rosso. Cercare di non percorrere strade dissestate o molto trafficate e prediligere se possibile un percorso più lungo ma sicuro. Usare i marciapiedi solo se sono larghi a sufficienza, educatamente, andando piano e fermandosi tutte le volte che è necessario: in fondo, si è ospiti! Ogni volta che si condividono degli spazi con i pedoni non bisogna dimenticare che anche loro, proprio come i ciclisti, sono utenti deboli della strada, quindi è bene prestar loro attenzione e non spaventarli.

Importante è rendersi ben visibile anche quando l'illuminazione è scarsa, magari indossando qualcosa di fluorescente, e tenersi a distanza dai mezzi pesanti come furgoni, autocarri, autobus: spesso non vedono i pedoni. Infine, attenzione alle rotaie: la ruota può incastrarsi dentro e far cadere. La cosa migliore è passaci sopra di traverso, con un angolo di almeno 30 gradi, senza frenare bruscamente quando piove. Attenzione anche ai veicoli parcheggiati con qualcuno alla guida, il quale potrebbe aprire la portiera o muoversi in quel momento, e agli scooter e motorini, che spesso superano a destra.

Sara Ficocelli - La Repubblica 5 novembre 2012

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Lombardia. Le piste ciclabili in Italia spesso sono realizzate male. Ad es. i cartelli in mezzo alle piste ciclabili, non a ridosso di incroci, sono sostanzialmente inutili anzi pericolosi per i ciclisti. L'associazione FIAB lodigiana è ripetutamente intervenuta per denunciare il fatto. I ciclisti intanto sbattono contro i cartelli, tanto quanto contro l'ottusità e la superficialità delle Amministrazioni.

 

Gentile Direttore, ci permetta di ritornare sul problema dei molti cartelli che interrompono i flussi dei ciclisti sulle piste ciclabili lodigiane.

Abbiamo infatti ricevuto la lettera con cui la Provincia di Lodi, nello specifico il Responsabile dell'U.O. strade Sergio Dossena e l'Assessore Nancy Capezzera, ci ha comunicato di non accogliere la nostra richiesta di eliminare tutti quei cartelli piazzati in mezzo alle piste e che, non essendo a ridosso di incroci con strade trafficate, sono sostanzialmente inutili anzi pericolosi per i ciclisti. Sulle questioni tecniche, sul perché riteniamo che sia preferibile, anche dal punto di vista della sicurezza generale del traffico, rimuovere i cartelli installati nel mezzo delle piste in corrispondenza di passi carrai e strade poco trafficate (e in qualche caso ancora accessi agricoli o fossati con acqua), risponderemo un'altra volta.

Vogliamo qui segnalare un passaggio della risposta ricevuta dalla Provincia, che da l'idea della superficialità con cui questa questione è affrontata: fra gli argomenti a sostegno della scelta di piazzare i cartelli in mezzo alle piste ciclopedonali lodigiane, si scrive: "la scelta operata ha causato, lungo tutta la rete ciclopedonale provinciale, pochi sporadici episodi di lieve collisione causati il più delle volte dalla scarsa attenzione del ciclista e dal mancato rispetto dei disposti contenuti nel Dlgsl 285/92 "Nuovo Codice della Strada" e applicati anche lungo tutto il percorso in parola".

La prima cosa che viene da chiedersi è cosa intendano Dossena e Capezzera per "pochi e sporadici episodi di lieve collisione". Un paio di incidenti senza fratture? Cinque incidenti con alcune fratture e altre collisioni? Dieci o cinquanta incidenti? Il buon senso farebbe pensare che intendano meno di cinque incidenti, per lo più di contusioni e al massimo una frattura non grave. In tutto, non ogni anno; altrimenti saremmo a una cinquantina di incidenti da quando è nata la rete ciclabile provinciale.

La seconda cosa che viene da chiedersi è come facciano a sapere quanti sono le persone che si sono fatte male sbattendo contro i cartelli delle ciclabili. Hanno fatto un sondaggio? Un'indagine presso i Pronto Soccorso e gli ospedali della Provincia? Si basano sulla rassegna stampa del Cittadino? E se un ciclista si fa male lontano da un giornalista e si cura a casa le ferite, non viene conteggiato? Deve quindi telefonare in Provincia per avvisare se si fa male?

L'impressione che abbiamo avuto leggendo quella frase è che in Provincia non ci sia un sistema di rilevamento degli incidenti, e che chi fa quelle affermazioni non sa di cosa sta parlando, non ha le informazioni necessarie. Il motivo per cui Ciclodi-FIAB da anni protesta per la pericolosità dei cartelli (proteste definite "innumerevoli e poco motivate segnalazioni degli anni passati" nella risposta) è che gli incidenti di ciclisti che sbattono contro i cartelli non sono stati pochi, neppure sporadici, ma tanti, una costante di ogni anno. Anche incidenti gravi, con fratture serie che hanno comportato operazioni.

Non sappiamo se la Provincia è a conoscenza che i cartelli della nuova pista ciclopedonale Lodi Boffalora, inaugurata pochi mesi fa, sono già stati battezzati, da una signora di Boffalora D'Adda, che è caduta e terra.

L'ultimo incidente serio sulle piste lodigiane è avvenuto domenica 14 ottobre, verso mezzogiorno nei pressi di Marmi Lodi (vedi foto). Non è stata una lieve collisione, ma un incidente serio con frattura. Chi è passato ha sentito le urla della persona a terra mentre si aspettava l'arrivo dell'ambulanza.

Colpa dei ciclisti disattenti? Certo, ma non solo. Quando si va in bicicletta è normale che ci si rilassi, a volte si sta a fianco e si chiacchiera, a volte ci si distrae un attimo, si accelera e ci si supera o a volte ci si ferma per aspettare altri: sono momenti di svago, anche a questo servono le ciclabili. È proprio per questo che nei paesi civili non si mettono quei cartelli così frequenti.

Il cartello dell'incidente di domenica si potrebbe tranquillamente rimuovere, predisponendo un attraversamento ciclabile, o almeno spostare a fianco della pista. Questa richiesta l'abbiamo già avanzata e la riproponiamo ancora una volta.

Però questa volta abbiamo una richiesta in più da fare alla Provincia: ci può dire quale è il numero di incidenti sopra il quale inizieranno a prendere provvedimenti? Quanti cartelli dovranno essere abbattuti o piegati a testate, spallate, o ginocchiate dai ciclisti, prima che si capisca che con poca spesa e un po' di buon senso si può risolvere il problema?

 

Cordiali saluti

Per il consiglio direttivo di Ciclodi-FIAB

La Presidente, Pina Spagnolello

Fonte: fiab onlus

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Mercoledì, 03 Ottobre 2012 12:29

Indagine Fiab: il ritratto del ciclista italiano

Esce finalmente l'autoritratto dei ciclisti italiani, non quelli che corrono o si allenano, ma coloro che usano la bicicletta come mezzo di trasporto. Un popolo che - nonostante le difficoltà - cresce e chiede attenzione per il proprio impegno che fa bene alla collettività. Lo ha fotografato la prima Indagine Nazionale FIAB curata dal prof. Andrea Scagni, docente di statistica all'Università di Torino.

 

Dalla Venezia, presidente FIAB: "I dati confermano un aumento di coloro che si spostano in bici per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro. E rafforzano il senso delle campagne FIAB per la tutela giuridica dell'infortunio in itinere, per la riduzione dei limiti di velocità a 30 Km orari nelle città, e per la richiesta di risorse e programmi organici e concreti

22/09/12 - In concomitanza con il decennale appuntamento del Censimento nazionale della popolazione svolto dall'ISTAT, FIAB, l'associazione ambientalista nazionale che si occupa da 25 anni di mobilità ciclistica in Italia, ha organizzato a fine 2011 l'indagine statistica nazionale "Raccontaci come usi la bici", curata dal Prof. Andrea Scagni, docente di Statistica all'Università di Torino.

L'obiettivo? Delineare per la prima volta nel nostro Paese, in modo rappresentativo e attendibile, l'identikit di chi va in bici oggi in Italia, raccontarne gioie e dolori, aspirazioni e lamentele. Evidenziando, nel caso, anche le differenze geografiche tra nord e sud, est ed ovest. I dati sono stati rilevati su un campione di oltre 11.000 utilizzatori della bicicletta sparsi su tutta la penisola, sia mediante la distribuzione di questionari "in diretta" a chi stava pedalando per la strada, che tramite una rilevazione telematica online.

Cosa emerge dall'indagine? "Pedalare in Italia è ancora una corsa ad ostacoli - risponde il Prof. Scagni - e solo un ciclista su cinque ritiene che sia tutto a posto. Il resto combatte quotidianamente con difficoltà risolvibili ma che richiedono coraggio di chi amministra localmente e lungimiranza a livello nazionale per promuovere e guidare, con un progetto organico e complessivo, gli sforzi locali. Tra i problemi spiccano il pericolo per la propria incolumità, il cattivo fondo stradale e il rischio di furto".

Nonostante i problemi, però, alla bici non si rinuncia: perchè è bello e piacevole muoversi in questo modo (lo pensa più del 70%) e ne beneficia la salute (67%) ma anche perchè non si inquina (58%) e si evitano i problemi di parcheggio (46%).

L'impressione generale è che ancora una volta la legalità sia una delle parole chiave: troppe bici rubate, almeno una portata via a quasi il 60% degli intervistati e addirittura più d'una a metà di questi. Sembra proprio che vedere la propria bicicletta scomparire nelle grinfie dei ladri sia un passaggio obbligato. Ma legalità vuol dire anche quotidiano rispetto delle regole: sulle strade italiane vige la legge del più forte (e più ingombrante): e così le ciclabili si trasformano regolarmente in parcheggi abusivi.

"L'altra parola chiave che emerge dalle voci dei pedalatori italiani - prosegue il prof. Scagni - è la necessità di "fare sistema": le valutazioni sui diversi aspetti del contesto urbanistico per chi va in bicicletta premiano in modo coerente sempre le stesse aree del paese, in conseguenza di una strategia politico-amministrativa di ampio respiro. Il giudizio è che non si può fare ciclabilità "a pezzi", quando viene comodo elettoralmente o quando capita di avere qualche risorsa che avanza: o l'azione è "di sistema" o, se frammentaria e a singhiozzo, rischia di essere inutile. Alla base quindi, ci deve essere una solida cultura della qualità della vita sostenibile, non l'opportunismo politico del momento".

Ma chi è e cosa fa con la bici il ciclista italiano? " E' significativo - spiega Scagni - che l'uso della bici non conosca limiti di ceto sociale o livello culturale. Tra le professioni emergono quelle impiegatizie. Inoltre, contrariamente ai luoghi comuni legati alla bici come oggetto usato solo per andare al parco la domenica, i ciclisti italiani vanno molto al lavoro in bici (oltre il 60%), e si spostano regolarmente in città con tale mezzo per commissioni e appuntamenti (75%). Resta naturalmente importante l'escursionismo in bicicletta, alla scoperta non invasiva di ambienti naturali e tesori d'arte (praticato da due terzi degli utenti delle due ruote intervistati). E non sono certo i rigori (in Italia tutto sommato relativi) del clima invernale a frenarli: solo un quarto circa dei ciclisti "urbani" desiste dall'uso nella stagione fredda".

Secondo il presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia "la prima considerazione derivante dalla lettura dei dati, disponibili per tutti su internet, è quella che la metà degli intervistati usa la bici per andare al lavoro. Ciò da maggior forza alla campagna che stiamo conducendo sul riconoscimento giuridico dell'infortunio in itinere in bicicletta. La bici quindi appare non tanto come un mezzo per lo svago o solo per acquisti, ma un vero mezzo di trasporto casa-luogo di studio e di lavoro, alternativo ai mezzi pubblici, sempre meno disponibili, e all'auto per via dei costi. Leggendo le motivazioni degli intervistati, vi è sempre più la consapevolezza che muoversi in bici fa bene alla salute e in questo caso chi usa la bici probabilmente è più avanti di quello che pensiamo noi. Un secondo elemento è il rapporto tra ciclisti e professioni: rispetto al campione analizzato, è emerso che i maggiori utilizzatori sono proprio i giornalisti, seguiti da insegnanti e professionisti. Anche in questo caso emerge il fatto che la bici non è più un fatto per "poveri" ma viene usata maggiormente da categorie importanti nella scala sociale degli italiani. Il terzo aspetto che mi preme sottolineare è quello legato alla carenza di infrastrutture e servizi di qualità per i ciclisti nelle citta italiane. I dati confermano quanto già a nostra conoscenza: mancano i cicloposteggi dislocati dove effettivamente c'è la domanda, e sicuri per le bici, vale a dire adeguati a poter legare il mezzo per il telaio e non per le ruote. Infine bocciatura incondizionata per la condizione di pericolosità delle strade italiane che richiede diffusione di zone 30 e interventi di moderazione del traffico".

Dove si pedala bene in Italia e dove invece si soffre? Sono veri i tradizionali luoghi comuni sui presunti paradisi della bicicletta? "Nel complesso - conclude il docente di statistica che ha condotto l'indagine per la FIAB - la corsa alla ciclabilità la vince il Nord-Est: le regioni con i ciclisti più contenti sono Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna. Ma non tutto il nord sta così bene: la Lombardia è decisamente più indietro. Al centro-sud, invece, Puglia e Marche si stanno muovendo, ma la strada è ancora lunga. Tocca ancora pedalare".

 

Fonte: Fiab

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FIAB, MODERAZIONE DEL TRAFFICO: UN NUOVO QUADERNO TECNICO DEL CENTRO STUDI FIAB "RICCARDO GALLIMBENI"

 

ALLA VIGILIA DEGLI STATI GENERALI DELLA BICICLETTA DI REGGIO EMILIA,

STRUMENTO DI LAVORO E DI CONSULTAZIONE PER AMMINISTRATORI PUBBLICI E PROGETTISTI

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FIAB, ANTONIO DALLA VENEZIA

E' interamente dedicato alla "moderazione del traffico" l'ultimo numero, il settimo, della collana dei quaderni tecnici del Centro Studio FIAB "Riccardo Gallimbeni", destinato particolarmente ad amministratori pubblici ed a progettisti italiani.

L'ultimo sforzo editoriale della FIAB verrà presentato ufficialmente agli Stati Generali della Bicicletta che si terranno a Reggio Emilia i prossimi 5 e 6 ottobre.

La pubblicazione di 92 pagine, ricca di foto e di schemi tecnici, composta da una trentina di articoli redatti da 20 autori, italiani e stranieri, è stata curata dall'Ing. Marco Passigato, coordinatore dell'area tecnica della FIAB.

Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, dichara: "In occasione degli Stati Generali della bicicletta del 5 e 6 ottobre prossimi a Reggio Emilia, la FIAB mette a disposizione di un vasto pubblico il nuovo numero, il 7°, della Collana di Quaderni dedicata a Riccardo Gallimbeni". Il quaderno, curato dall'ing. Passigato, affronta il tema della moderazione del traffico (MdT) attraverso i contributi di numerosi tecnici tra i più preparati nel campo oggi presenti in Italia, ponendosi un duplice obiettivo: approfondire la normativa che disciplina tale materia e diffondere le migliori esperienze italiane sul tema".

"L'argomento trattato, infatti, benché ormai sviscerato da anni nei paesi europei più avanzati - prosegue Dalla Venezia - risulta relativamente nuovo nel nostro paese e la stessa normativa di riferimento risulta parziale e in taluni casi, addirittura ostile. Questo non ha evitato, tuttavia che in Italia, gli interventi di moderazione si diffondessero in alcune aree territoriali grazie allo stimolo delle associazioni, alla professionalità di alcuni tecnici e alla sensibilità di alcuni amministratori".

"Le buone pratiche illustrate e descritte nel Quaderno - spiega ancora il Presidente della FIAB - dimostrano che un nuovo approccio con un occhio attento alla sicurezza di chi sceglie di muoversi a piedi e in bicicletta, ma anche alla qualità urbana delle nostre città, è possibile solo se pensiamo alla strada come allo spazio esterno della nostra abitazione. Da una parte una ridistribuzione dello spazio pubblico quando le dimensioni e il contesto lo consentono, dall'altro una condivisione dello stesso spazio con la massima garanzia di sicurezza per tutti gli attori della strada sono azioni che vanno nella direzione di una riduzione drastica dell'incidentalità che è il vero valore che dobbiamo difendere, considerato che è proprio in ambito urbano che si concentrano il maggior numero di sinistri dagli esiti molte volte drammatici".

Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale ha consentito da questo punto di vista di fare dei passi in avanti, ma proprio la distribuzione a macchia di leopardo degli interventi di moderazione ci segnala che molto, moltissimo resta da fare. La FIAB ha da tempo affrontato il tema nella sua complessità, sia organizzando viaggi di studio nei luoghi più significativi in Italia e all'estero, sia diffondendo pratiche e documenti nel proprio sito "Area Tecnica". Questo Quaderno si aggiunge a questi strumenti nella speranza che la cultura della sicurezza stradale trovi terreno fertile e si affermi come primo elemento di contesto nella nuova pianificazione, e progettazione, delle nostre città.

"Il quaderno - conclude Dalla Venezia - fa parte della collana di pubblicazioni tecniche del Centro studi FIAB "Riccardo Gallimbeni", istituito insieme alla famiglia, per tenere vivo il ricordo di Riccardo Gallimbeni, architetto e dirigente FIAB di Torino, prematuramente scomparso in un incidente stradale in bicicletta, il quale per anni si era dedicato, principalmente con Claudio Pedroni, agli studi di fattibilità del progetto di rete Bicitalia prima, e della Ciclopista del Sole poi, insieme alle prime elaborazioni legate alla classificazione delle ciclovie, agli standard costruttivi, agli studi sulla segnaletica degli itinerari ciclabili e sul carico di traffico compatibile e sulle differenze di standard nei vari paesi europei".

Dopo una prima distribuzione agli Stati Generali della Bicicletta di Reggio Emilia, il quaderno tecnico sulla moderazione del traffico sarà scaricabile in bassa risoluzione anche dal sito http://www.fiab-areatecnica.it/ oltre che ad essere in vendita in formato cartaceo

Pubblicato in LIBRI
Giovedì, 26 Luglio 2012 08:24

In bici aspettando l'alba

Il "Coordinamento Palermo Ciclabile – Fiab" nasce spontaneamente da una improvvisata iniziativa di alcuni ciclisti urbani di Palermo, decisi ad intraprendere un percorso comune con l'intento di sviluppare la mobilità ciclistica in ambito urbano. L'idea: una lettera, controfirmata da un congruo numero di ciclisti in via Libertà durante una delle domeniche di chiusura al traffico della stessa, da inviare al Sindaco ed agli Assessori Comunali per chiedere interventi a favore della mobilita' ciclistica.

In breve tempo comincia ad instaurarsi un rapporto con le istituzioni cittadine finalizzato a smuovere la stagnazione di progetti di piste ciclabili mai eseguiti.

Il 29 luglio Coordinamento Palermo Ciclabile – FIAB ripropone la bellissima esperienza di veder sorgere il sole.

Appuntamento ore 05:30 Piazza Ruggero Settimo con partenza ore 05:40 in punto.

Percorreremo: via R. Settimo, a sx via Cavour, a dx via Cala, a dx Foro Umberto I. Attraversamento al semaforo pedonale ed imbocco ciclabile per portarsi sul lungomare dove assisteremo all''alba. Alba ore 06:04

Dopo l'alba intorno alle 06:40 partenza per Mondello. Seguiremo il percorso classico attraversando il Parco della Favorita fino a Mondello.

Pausa in piazza di 45 minuti e dopo la colazione chi lo preferisce può tornare indietro con gli organizzatori mentre chi vuole fare il bagno può fermarsi e rientrare per proprio conto quando preferisce.

Il percorso di ritorno è previsto dall'Addaura, via dei Cantieri, via Quinta Casa (ciclabile), via C. Colombo, via Crispi (ciclabile), via E. Amari, piazza R. Settimo.

Fonte: http://www.palermociclabile.org/

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Lunedì, 23 Luglio 2012 08:21

FIAB, BICISTAFFETTA 2012

La Bicistaffetta, un' iniziativa della FIAB onlus, prenderà il via il 12 settembre da Tarvisio e percorrerà le strade di BicItalia , una rete di 17 itinerari di lunga percorrenza che copre tutto il territorio nazionale per un totale di oltre 16.000 km.

BicItalia, che si poggia prevalentemente sulla viabilità minore esistente o potenziale e sul recupero di argini di fiumi, sedimi ferroviari dismessi, strade vicinali, rappresenta uno dei progetti "forti" della FIAB.

Oggi, 23 luglio, ad Udine alle ore 15,30, nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia (via Sabbadini, Sala Pasolini ), sarà presentata ai giornalisti la 12ma edizione della "Bicistaffetta FIAB" che si svolgerà dal 12 al 16 settembre prossimi.

Intervengono l'assessore alle Infrastrutture della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, il presidente nazionale FIAB, Antonio Dalla Venezia ed il coordinatore FIAB del Friuli Venezia Giulia, Renato Chiarotto.

L'iniziativa, a cura della FIAB e con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, consiste in un viaggio in bicicletta dall'estremo lembo settentrionale dell'Italia fino a Ravenna lungo il percorso n °5 "Via Romea" del progetto di rete ciclabile nazionale BicItalia coincidente con il percorso europeo EuroVelo n. 8. Non si tratta di una vacanza ma in un evento itinerante finalizzato a sensibilizzare le pubbliche autorità a realizzare una ciclabile di valenza internazionale.

Tutti i dettagli in conferenza stampa.

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel.  +39 3200313836
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Giusto appena in tempo per convincere, si spera molti e sempre più italiani ad usare la bici per andare questa estate in vacanza, è in edicola lo Speciale quiTouring ITALIA in BICI, 2012, fascicolo monografico annuale del TCI, quest’anno dedicato appunto tutto alle due ruote ad energia muscolare. 
176 pagine ricche di informazioni e consigli sul mezzo, le attrezzature e dove andare a pedalare, ma anche a dormire e a mangiare, in giro per l’Italia. Non solo d’estate ma anche durante tutto l’anno, fra i più begli itineri ciclabili da nord a sud da est a ovest dello stivale comprese le due isole maggiori. 
"Fra tanta accurata attenzione verso la mobilità ciclistica - dichiara Umberto Rovaldi, responsabile FIAB infrastrutture ex ferrovie - vi sono anche 9 pagine, da p.73 a p. 81, dedicate alle ciclabili realizzate sui sedimi delle ferrovie dismesse, presentate come occasioni uniche per esplorare territori dimenticati del nostro paese". 
Nella parte introduttiva, per saperne di più su ex ferrovie e loro recupero, il servizio di Speciale quiTouring rimanda il lettore al libro “Dalle rotaie alle bici”, FIAB 2011. Precise indicazioni sono riportate su come ordinarlo il volume (tramite il sito fiab-areatecnica e i recapiti della sede FIAB di Mestre). 
Pubblicate inoltre note e considerazioni dei curatori del libro, Giulia Cortesi e Umberto Rovaldi, riguardanti anche gli ultimi sviluppi. In particolare riferiti a:
- ciclovia della Riviera Berica ricavata dal recupero dei 30 km. di ex-ferrotramvia Vicenza-Noventa V. inaugurata poco più di due mesi fa; 
- ciclovia Treviso-Ostiglia e recupero della Aulla-Santo Stefano Magra-Sarzana della linea Parma-La Spezia, tanto atteso per favorire il miglioramento delle condizioni di ciclabilità e dunque di attrattività della Francigena in bici EV5 e della nuova ciclovia Ti-Bre_dolce (Verona-Parma-Livorno, promossa con la Bicistaffetta FIAB 2012);
- Tirrenica BI16, nel tratto transitante in Val Magra e Lunigiana. 
Seguono tre schede molto dettagliate e ben descritte su altrettante rail-trails italiane di grande richiamo e fascino: la ciclovia veneta delle Dolomiti, la ciclabile ligure del Parco costiero Riviera dei fiori, e l’AlpeAdria in Friuli (su cui pedalerà la Bicistffetta FIAB 2012) 
"Insomma - conclude Rovaldi - un piccolo ma significativo tassello di buona visibilità, tramite il libro “Dalle rotaie alle bici”, offerto a FIAB, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, dal Touring Club Italiano, in una delle pubblicazioni più rappresentative della sua tradizione editoriale di alta qualità e diffusione, quel quiTouring in continua evoluzione e sempre più attento al mondo in bici, quello stesso mondo da cui l’associazione italiana di amanti del viaggio ha avuto origine più di un secolo fa quando appunto prese a chiamarsi Touring Club Ciclistico Italiano".

Comunicato stampa

http://www.fiab-onlus.it

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