Redazione

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Giusto per non fare cose scontate, c’è chi trasforma la bottega in museo e poi in teatro. E fa bene. Il tempi che impongono la riscoperta della bici come mezzo di locomozione, c’è chi la trasforma in strumento di cultura e di amore quasi filiale. Succede a Padova, nel quartiere del Portello, dove s’intrecciano racconti “marsigliesi” a profumi e rumori universitari. Succede in via Belzoni 31, dove s’inaugura un bel negozio-riparazione di biciclette. E con la scusa del negozio, si mettono in fila alcune delle bici storiche più importanti d’Italia (perchè come le chiamate voi le bici di Coppi e Magni?) e si mette in scena, usando la “parata” di stelle a pedali, una perfomance teatrale degna dei migliori teatri.

Andiamo con ordine, come si dice in questi casi. Patrizio Ferrara, anni 43, decide di mettere in piedi “Pedale Belzoni” e lo fa prendendo spunto dall’amico Federico Borella, 31 anni, appassionato ed esperto delle due ruote pedalata, specie d’antan, che già conduce il negozio “Cicli Giglio”, sempre a Padova in via Facciolati. I due condividono non solo il mestiere, ma anche la passione per i semplici e raffinatissimi congegni a pedali “d’epoca”, oltre ad alcuni amici che nel settore hanno ruolo e peso. Uno di questi è Giorgio Zanardo, un fantastico prezzemolone delle bici d’epoca, uno che contemporaneamente fa parte degli enciclopedici della bicicletta (Rischiatutto non c’è più, peccato), ma anche un intenditore di biciclette-gioiello e un frequentatore delle gare ad esse riservate. L’altro è Alessio Berti, nient’altro che vincitore del Giro d’Italia d’Epoca, una realtà nota a pochi ma suggestiva come poche altre (casomai provate a vedere la “Storica” che si svolge in Toscana, su bici rigorosamente costrute con pezzi d’epoca e prive di congegni e cambi elettronici). Il terzo è Gianfranco Trevisan, uno splendido raccoglitore di bici storiche e maglie di eroi del passato. Quei gioielli con sellini romantici e leve del cambio riccamente istoriate ora si possono ammirare nello spazio di “Pedale Belzoni”. Ci sono le biciclette (2) su cui ha pedalato Coppi, quelle di Magni, di Olmo, della “locomotiva umana” Toni Bevilacqua, di Franco Balmamion e quella di Michele Dancelli, tanto per intenderci.

Queste bici, che costituiranno, assieme alle maglie, un piccolo museo, hanno preso vita grazie allo spettacolo dell’ultimo amico-convitato, Marco Ballestracci, bluesman, scrittore (premio Bancarella Sport) e raccontatore. Ballestracci, recente autore di “Imerio” su Massignan, prima ancora de “L’ombra del Cannibale” su Eddy Merckx.

Con l’immancabile prezzemolone onnisciente Zanardo vestito da meccanico dei tempi andati (ricordate? Quelli che si vedevano nei filmati in bianco e nero mentre cambiavano una ruota e poi spingevano alla morte il corridore nella speranza di fargli riacciuffare al più presto il gruppo...) che gli passa le bici come fossero pagine di storia, il trevigiano Marco Ballestracci, raccogliendo il mezzo meccanico nelle sue mani, racconta  di quella volta che Balmamion..., quella volta che Coppi.... E quella volta che la Dama Bianca fece arrabbiare Magni, quella volta che Bevilacqua redarguì Gianni Brera al Vigorelli, nonchè di quella volta che Dancelli, dopo troppi anni che gli italiani non tagliavano per primi il traguardo della Sanremo... Parole intervallate dal suono dell’armonica (Ballestracci ci soffia l’anima) e della fisarmonica di Franco Cecchetto, che da anni gli è vicino nel mischiare storie e suoni. Presentatore di questa inaugurazione memorabile Alessio Berti. Da oggi, nelle due botteghe (Belzoni e Giglio) varranno le reciproche garanzie sulle bici acquistate. Bello no?

Fonte: di Toni Frigo per Il Mattino di Padova

30.000 metri quadrati di superficie espositiva, 8 aree tematiche dedicate alla bicicletta, 3 aree spettacoli, oltre 100 eventi e poi mostre, incontri, esibizioni, animazioni, lounge bar.
Mettersi in sella alla propria bicicletta al passo del Gavia e pedalare su percorsi attrezzati e sicuri fino alle rive del fiume Po. Un sogno? No, una realtà prossima. Ieri a Sale Marasino è stato frimato un protocollo d’intesa tra la Comunità Montana di Valcamonica, la Comunità Montana del Sebino Bresciano, la Comunità Montana dei Laghi Bergamschi, il Parco dell’Adamello, il parco dell’Oglio Sud e il Parco dell’Oglio Nord, è stato Corrado Tomasi.

FIAB sta contattando i candidati che negli anni hanno dimostrato attenzione verso i temi della mobilità ciclistica per chieder loro di sottoscrivere un impegno. Il documento proposto è il «Decalogo mobilità nuova: iniziative legislative e di Governo». Uno dei documenti discussi e approvati nel corso degli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova (ANCI, FIAB, Legambiente e Salvaiciclisti) e che sintetizza le proposte rivolte a Parlamento e Governo.

"Nell'ambito del Piano regionale della mobilità sostenibile e della logistica del Lazio, vogliamo promuovere l'uso della bicicletta sia come alternativa al traffico delle auto private in ambiti urbani, sia come mezzo per la scoperta delle bellezze del Lazio e per attività sportive".
Venerdì, 08 Febbraio 2013 15:32

Ricicletta: la bici che non arruginisce

La bici già ecologica di suo può diventare sempre più green e resistente al tempo, con un grande risparmio di petrolio e un effetto positivo in termini d’impatto ambientale. Milioni di bottiglie recuperate nelle discariche, modellate e riadattate, per creare il telaio del mezzo di trasporto meno inquinante.
Giovedì, 07 Febbraio 2013 14:33

Airbag per ciclisti

Viene dalla Svezia e più precisamente dalla perseveranza di due studentesse in ingegneria, Anna Haupt e Terese Alstin, il primo airbag per ciclisti, Hövding, soprannominato simpaticamente “il casco invisibile”. L’idea nasce nel 2005, nell’ambito di un progetto sperimentale per la tesi del master in Industrial Design e proprio quando in Svezia entra in vigore una legge che impone l’obbligo del casco ai ciclisti minori di 15 anni.

Mercoledì, 06 Febbraio 2013 14:29

La bici flessiibile

Biciclette che si piegano al punto da poterle portare con sé in casa o in ufficio, sui mezzi pubblici, sul treno, nel baule dell’auto e addirittura come bagaglio in aereo. Quelle che vi presentiamo oggi sono le bellissime biciclette pieghevoli create nel 1979 dal designer Andrew Ritchie e prodotte dall’azienda londinese Brompton in cui oggi Ritchie ricopre il ruolo di direttore tecnico.

All’interno del Piano nazionale delle Città per la rigenerazione delle aree urbane, che coinvolge 28 Comuni italiani, Bari propone due progetti per riqualificare il lungomare ovest e le vie di collegamento tra i poli logistici cittadini rappresentati dalla stazione centrale e dal porto.
Il sindaco Emiliano: “Una pista ciclabile da San Girolamo fino alla stazione e sarà abbellita da piantumazioni di verde urbano”. Il dettaglio degli interventi finanziati (totale 8,2 milioni di euro).
Con un'inchiesta parlamentare in corso in Gran Bretagna si parla molto di come il paese potrebbe aumentare l'uso della bicicletta. Il Direttore dello Sviluppo di ECF Kevin Mayne, veterano della bici, con una grande esperienza nel campo dell'advocacy, parlando alla stazione radio globale Monocle ha dato dei suggerimenti importanti.

articolo tradotto dal sito ECF "Want To Increase Cycling? You'll Need Money, Not Just Talk."

Perchè alcuni paesi riescono ad avere più di due terzi degli spostamenti in bici, mentre in certi altri solo pochi coraggiosi usano le due ruote ? E perchè il 40% dei bambini danesi vanno a scuola in bici, mentre negli USA, Australia e Gran Bretagna il loro numero non raggiunge neppure lontanamente il 10% ?

Parlando alla radio il direttore di ECF ha voluto condividere ciò che pensa.

«Il governo deve investire nella fiducia dei cittadini» ha detto Mayne. «Quando in Europa si chiede che cosa ha dato fiducia ai cittadini, la prima cosa è il fatto che le politiche per la bici sono sostenute in modo consistente e continuativo da soldi e non solo da parole. La bici è un mezzo di trasporto a tutti gli effetti. »

I paesi che hanno livelli importanti di spostamenti in bici investono soldi. Gli olandesi stanziano circa 25 Euro per abitante. Come minimo i governi nazionali e locali dovrebbero spendere il 10% del budget dei trasporti a favore della bici. Ma per spingere le persone ad usare la bici ci sono anche altri problemi da affrontare, come ad esempio l'uso dell'auto.

«Nessuno è riuscito a cambiare i comportamenti concentrandosi semplicemente sulla bicicletta. Si sono occupati delle abitudini degli automobilisti, si sono occupati di limiti di velocità... di strade in cui i bambini possano camminare e giocare» ha detto Mayne.

Mayne è ugualmente convinto che i governi nazionali debbano guardare anche a quale mezzo si usa per recarsi al lavoro. Durante la trasmissione anche Helle Soholte di Gehl Architects ha dato alcuni consigli utili.

«Non c'è un unico modello che funzioni in tutto il mondo», ha spiegato Soholte.

«Ma non c'è un urbanista del traffico che non sarà d'accordo con me su questo punto. Più strade si costruiscono, più le auto aumentano. Lo stesso vale per le infrastrutture per la bici. Se offriamo delle infrastrutture adatte per i ciclisti, avremo più ciclisti sulle strade».

Con l'inchiesta parlamentare in corso speriamo che le parole si trasformeranno in fatti, cioè una continuo flusso di soldi stanziati nei budget. Questo è ciò che farà la differenza tra il 2% di spostamenti in bici e il 20%.

(In Youtube l'intervista su Monocle Gobal Radio. Solo audio, in inglese).

Successivamente il sito Bike BIZ riporta che il Dft (Department for Transport) ha stanziato 62 milioni di sterline per la bici – questo è l'annuncio fatto dal Ministro dei Trasporti. Ma il British Cycling afferma «Una sterlina per persona non è sufficiente, ce ne vogliono 25».

Il Ministro dei Trasporti Norman Baker ha rivelato al Times che ulteriori 62 milioni di sterline saranno messi a disposizione per la bicicletta in Gran Bretagna. E' una manovra già annunciata e si presume che più soldi saranno stanziati quando in primavera David Cameron e Nick Clegg renderanno nota un'importante campagna per la bici.

Per quanto riguarda l'ultimo stanziamento le città potranno concorrere al fondo di 20 milioni di sterline per il miglioramento della sicurezza dei ciclisti. Ulteriori 32 milioni di sterline andranno al miglioramento degli incroci, per i parcheggi nelle stazioni ferroviarie e per itinerari ciclabili nei parchi. «Questo è l'investimento più importante per la bici che mai sia stato fatto» ha detto Baker al Times.

Il pacchetto principale riguarda il miglioramento della ciclabilità nelle città al di fuori di Londra. Il Ministro dei Trasporti ha detto che si aspetta di ricevere le richieste di finanziamento da parte delle municipalità entro l'estate.

«Siamo impazienti di dare il via. L'intenzione è di spendere questi soldi il prima possibile» ha affermato.

Il British Cycling ha accolto con soddisfazione il finanziamento, ma ha detto che si tratta ancora di una goccia d'acqua nell'oceano.

Martin Gibbs, direttore delle politiche e questioni legali di Bristish Cycling ha detto: «Bisogna dar credito a Norman Baker per questo ulteriore finanziamento per le infrastrutture per la bici, ma ciò di cui abbiamo bisogno è un investimento massiccio a lungo termine e una strategia che metta la bici al centro delle politiche dei trasporti.»

«L'investimento totale corrisponde a meno di una sterlina l'anno per abitante. Gli olandesi ne spendono 25 per persona e lo fanno da decenni. Abbiamo bisogno di arrivare a questi livelli di finanziamenti se vogliamo davvero fare decollare la bici in Gran Bretagna».

Pensate un po'. Un dibattito così da noi è pura fantascienza. In Italia per la mobilità ciclistica milioni di chiacchiere.

Fonte: Fiab onlus

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