Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Queste piccole storie sono nate in bicicletta sulla strada per me più bella del mondo, da Luino verso Zenna. Noterelle, raccontini, scorciatoie, cronachette, nostalgie. Non lo so bene. Testi appunto di confine, fra Svizzera e Italia, e non solo.
PEDALANDO LUNGO VIA DELLA SETA-COMO-PECHINO
Autore: Giancarlo Corbellini, Alberto Pozzi
Prezzo: € 39,00
Pagine: 202
Editore: Grafiche Boffi
Sei milioni di pedalate, 13.400 chilometri in 93 tappe della lunghezza media di circa 144 chilometri l'una.
Sono questi i dati piu' rilevanti della ciclo-maratona che ha visto undici ciclisti partire da Como il 26 aprile e raggiungere il 16 agosto Pechino lungo l'itinerario della Via della Seta seguito da Marco Polo alla fine del XIII secolo. Il tracciato scelto rispecchiava la filosofia dell'evento: unire le due capitali della seta utilizzando la bicicletta, il mezzo di locomozione piu' vicino a quelli usati dai viaggiatori medievali, l'ideale per assaporare con lentezza le bellezze dei paesaggi e per lasciarsi suggestionare dal fascino che emanano le costruzioni dell'uomo.
Zero.7 si è già guadagnata una posizione di vertice in classifica. La punta di diamante della gamma 2012 di Wilier Triestina occupa la sesta posizione in un sondaggio di Cyclingnews che ha indagato le preferenze degli appassionati di tutto il mondo riguardo ai prodotti più innovativi.
Wilier Triestina nasce nel 1906 grazie all'idea di un commerciante bassanese, Pietro Dal Molin, di costruire in proprio biciclette. La sua fucina di \"cavalli d'acciaio\" sorge come un piccolo laboratorio sulle rive del Brenta, a Bassano del Grappa, e il suo successo aumenta di pari passo alla sempre maggior richiesta di biciclette. Il primo dopoguerra vede l'avvicendamento alla guida della Wilier di uno dei figli di Dal Molin, Mario, che d' inizio ad un costante perfezionamento delle biciclette tramite cromature e nichelature.
Sotto la sua guida la produzione aumenta notevolmente e l'azienda, passata indenne attraverso la seconda Guerra Mondiale, all'indomani dell'armistizio riavvia subito la propria attività.
Sono gli anni della ricostruzione durante i quali la bicicletta, il più importante mezzo di trasporto cosiccome il ciclismo, insieme al calcio, diventa lo sport più popolare.
Per questo motivo Dal Molin decide di allestire una squadra professionistica capitanata dal triestino Giordano Cottur, noto per essere succeduto nella Bassano-Monte Grappa per dilettanti nientemeno che a Gino Bartali.
Il “best new product”, stando al reader poll di Cyclingnews, è il cambio elettronico Shimano Ultegra Di2. Benché la concorrenza fosse molto numerosa e agguerrita, dato che il quesito era esteso a componenti e accessori, Zero.7 si è inserita alla grande fra i sogni nel cassetto di migliaia e migliaia di praticanti, a conferma del fatto che i ritrovati tecnologici messi a punto da Wilier Triestina hanno esercitato il giusto appeal fra i veri intenditori.
Fonte Wilier blog
L'autore di quest'opera originalissima ha compiuto più ancora che un fatica storica una fatica poetica. E la poesia è la maggiore ricompensa che uno scrittore possa attribuirsi. Dino Pieri, il suo ciclismo, lo ricostruisce in casa, traendolo, posso dirlo, da una scena vasta come il mondo; un mondo visto però "dai confini di Romagna", come a dire da una terra il cui accento mitologico è pieno di rimbombi. Il libro narra la storia del ciclismo cesenate, ma la limitazione geografica, che nasce da un senso di pudore, questo senso lo smarrisce del tutto e spontaneamente nella vastità, nella ricchezza di una storia che diventa italiana. Non per caso Giuseppe Ambrosiani è l'incitatore di quest'opera che nasce in un'aia ma fruttifica al buio, negli archivi e nelle biblioteche, alla ricerca minuziosa di piccole storie, di misteriose situazioni, di edificanti segreti. La Romagna ciclistica, altrettanto sanguigna di quella politica, sta a malapena dentro a queste pagine e mi sembra davvero prodigiosa di quest'autore che, attraverso una ricerca bibliografica paziente e colta, è riuscito a fare spazio a tutti, da Alfredo Oriani, il primo grande vate della bicicletta, all' umile dilettante che forse, una volta, è arrivato secondo.
SERSE E LA BESTIA
Autore: GORRINO MAURO
Prezzo: € 12,00
Pagine: 87
Editore: Limina
Questo libro racconta una giornata di prima estate del 1951. Serse Coppi, corridore professionista non di primo ordine ma di grande vivacità e di amore guascone per la vita, è impegnato nel Giro ciclistico del Piemonte, che non riesce a concludere a causa di una caduta a un paio di chilometri dall'arrivo. Suo antagonista è la «bestia», cioè lo sfrenato gruppo dei ciclisti lanciato in corsa, percepito come un unico organismo vivente ribollente di energia e di forza, che divora la strada, e con quella i paesi, le città, i paesaggi, gli orizzonti, gli spettatori. Così, correndo, il gruppo assimila anche le lingue, i pensieri, le esperienze che incontra e le mescola in un impasto gonfio e mutevole, che è anche la lingua scelta per raccontare la vicenda. Ma dove c'è eccesso di energia e di vita, c'è anche il suo contrario, ci sono il gelo e l'immobilità della morte, che sin dall'inizio si proiettano come ombre minacciose sul destino di Serse. L'argomento trattato si porta dietro forti suggestioni letterarie, a partire da Beppe Fenoglio e Cesare Pavese, inevitabili per una storia che percorre anche le colline piemontesi, fino a echi di scrittori che seguirono come giornalisti il Giro d'Italia proprio negli anni in cui si svolge la vicenda, cioè Dino Buzzati, Vasco Pratolini, Alfonso Gatto. Vi sono anche influenze musicali, e si tenta di avvicinarsi a quel ritmo teso di narrazione che si impara a teatro da Marco Paolini, Laura Curino e Marco Baliani.
Sabato 10 dicembre a Bologna si è svolta la manifestazione: "Critical Mass Human Motor" organizzata da Ciclofficina. I motori umani si sono opposte ai motori rombanti delle automobili esposte al Salone internazionale dell’automobile. Giunta alla sua quinta edizione, Human Motor ha un’urgenza: quella di “liberare la città dall’immaginario dell’autodistruzione full-optional con gli interni in pelle; per contestare con forza una fiera che ripropone la donna come cosa; per riaffermare che un’altra mobilità, libera, pulita non è solo possibile, è più che mai necessaria”. Tra le dimostrazioni pacifiche, ci sono state azioni simboliche come il guerrilla gardening (gestite dall’associazione Terra di Nettuno), allo scopo di riappropriarsi degli spazi della città tra cui: “piantare un cavolo per dire che il Motor Show è una cavolata, o lasciando foglie secche intorno alla Fiera per dire che ci hanno seccato”, spiega Gabriele Annicchiarico, tra gli organizzatori della Critical Mass.
Le Ciclofficine, sono raggruppamenti acefali di persone che attraverso il baratto e il riciclo offrono pezzi di ricambio, competenze e strumenti per consentire di mettere a posto le bici in autonomia: “così, sei libero di muoverti e esci dai vincoli consumistici classici come quelli delle automobili”. Verranno da Roma, Milano, Lecce e altre città dell’Emilia Romagna. Giunta alla sua quinta edizione, Human Motor ha un’urgenza: quella di “liberare la città dall’immaginario dell’autodistruzione full-optional con gli interni in pelle; per contestare con forza una fiera che ripropone la donna come cosa; per riaffermare che un’altra mobilità, libera, pulita non è solo possibile, è più che mai necessaria”. Il binomio donne e motori, è un altro dei cardini della protesta: all’interno di Human Motor, le quote rosa sono rappresentate dal gruppo Critical Girls, che rimprovera l’uso strumentale del corpo delle donne a fini promozionali e di mercato, condotto spudoratamente dal Salone. “Farle diventare oggetto di pubblicizzazione è a dir poco di cattivo gusto”.
Non solo. La quattroruote è simbolo di un paradosso: le merci hanno più libertà di movimento delle persone: “è il paradosso dell’età globale. Ci avevano promesso largo movimento e ci ritroviamo che l’unica cosa che riesce a circolare sono le merci. I fatti di Lampedusa ci dimostrano che la libertà di movimento non esiste”. Un’inversione di rotta della mentalità produttiva, che rilanci l’uomo rispetto all’industria dunque: “Monti ha appena varato la sua stangata, si sente parlare di crescita, crescita, crescita: e non si riesce bene a capire fino a che punto dovremmo crescere. Forse sarebbe il caso di sposare l’insegnamento di Serge Latouche, ovvero una descrescita consapevole e anche più democratica.”
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
COINCIDENZE
POLIDORO IVAN
Prezzo: € 15,00
Pagine: 240
Editore: 66thand2nd
Tra campioni e perdenti, vittorie e sconfitte, venti storie sul senso di precarietà che caratterizza ogni sfida. Perché nello sport, come nella vita, è tutta una questione di equilibrio. Vite che si intrecciano, si sfiorano, spesso inconsapevolmente, da un racconto all'altro, in un gioco dove le comparse si trasformano in protagonisti e i protagonisti tornano sullo sfondo, dove un luogo o un ricordo uniscono due sconosciuti e un dettaglio diventa sostanza. Così, alla periferia di Napoli, un pugile a fine carriera bussa alla porta del vicino per chiedergli aiuto. L'anziano signore è tornato nella sua città dopo una vita trascorsa al Nord, forse a Ivrea, lavorando come operaio. Per anni l'unico punto di riferimento dell'uomo è stato il canoista che vedeva ogni mattina, alle sette e trentacinque in punto, dal finestrino dell'autobus, lo stesso canoista che ha smesso di andare sul fiume e adesso non trova la forza di alzarsi da letto. Lì vicino, nella stessa sconfinata periferia, c'è una donna affacciata al balcone, guarda la croce della parrocchia e fuma. Il figlio si è fatto prete e il marito, costretto su una sedia a rotelle, si è dato alla fotografia. La stessa donna, cinque anni più tardi, incontra a una mostra del marito – fotografie di atleti, scatti fugaci dei protagonisti di questa grande storia – una neurologa che ha una relazione con un giocatore di golf. È la stessa donna che ha lasciato il compagno dopo che la figlia è morta durante un incontro di tennis. Lui, distrutto, solo, una domenica incontra su un treno un ciclista che assomiglia in modo impressionante a Fausto Coppi. Comincia la storia dei novelli Coppi e Bartali...
TUe LA TUA BICI siete invitati a portare in regalo aria più pulita alla città!!
Giovedì 15 dicembre ricordiamo a tutti i cittadini che un Natale migliore e più felice per tutti è un Natale dove si CONSUMA MENO e si sta insieme!!!
Piemonte da diverse settimane è soffocato dalle polveri sottili. Le concentrazioni più alte di PM10 sono state registrate negli ultimissimi giorni: a Torino sono ben 23 i giorni consecutivi di sforamento dei 50 mg/mc medi. Vercelli lunedì 5 dicembre ha toccato quota 151 mg/mc di concentrazione media giornaliera, nello stesso giorno in cui anche ad Alessandria si registrava un picco di 109 mg/mc.
Ma non si tratta solo di picchi. La qualità dell'aria è costantemente al di sopra dei limiti di legge:
I Guerrieri Urbani si uniscono alla con...sueta Massa Critica del terzo giovedì del mese e si ritrovano con i "massacritici" alle 21.00 in piazza Palazzo di Città, davanti al comune, per discutere idee e proposte da proporre alle autorità locali.
Saranno molto apprezzati costumi da Babbo Natale (anche quello originale di colore verde! =D ) con i quali i partecipanti porteranno una fantastica idea regalo ai bambini che li guarderanno.
Come associazione referente del settore sostenibilità/ambiente MuoviEquilibri si sta occupando dell'allestimento, progettualità e gestione di uno spazio di circa 600 metri quadri, l'ex falegnameria che qualcuno avrà già visto. Lo spazio è stato diviso in 3 parti una di magazzino per le associazioni del centro, una parte di officina polivalente (ciclofficina il sabato pomeriggio) e una parte espositiva e magazzino speciale. Su quest'ultima l'associacione sta concentrando la maggior parte dei suoi sforzi per prepararla per ospitare dal 16 dicembre una mostra fotografica ma si vorrebbe farne un piccolo museo della bici e del recupero. L'idea è di arrivare a rendere "produttivo" lo spazio quotidianamente lavorando con ragazzi e adulti che necessitano percorsi di inserimento sociale e lavorativo. Stanno lavorando con MuoviEquilibri anche le associazioni Izmo, Arcobaleno e Il Porto.
MuoviEquilibri ha BISOGNO DEL TUO AIUTO in termini di manodopera e di materiali. La manodopera è la prima necessità in questa fase di allestimento ma servirà in generale per gestire il tutto, sono aperti tutti i giorni almeno dalle 10 alle 18. Per i materiali diverse cose sono utili: pallets (bancali di legno con cui stiamo facendo di tutto), materiali da cantiere (assi, tubi, morsetti), attrezzature di ogni tipo (dalle chiavi agli strumenti elettrici), elettrici (canaline, cavi, prolunghe), abiti da lavoro.
Per ogni informazione fate riferimento a questi numeri:
Michele (3493250341, 3938905355)
Fonte: MuoviEquilibri
In giorni nei quali è complicato mantenere la sensazione del mistero intorno a noi, quella percezione che porta in sè il desiderio tutto umano di svelare ogni segreto in un processo cognitivo che si ripeta senza fine, risulta spesso difficile accorgersi della bellezza e delle opportunità che offre la grande avventura della vita. Ed è perciò che risulta benvenuto, in un'era che rischia di spegnere ogni anelito vitale, il messaggio esplicito contenuto in Life Cycles, l'invito a partecipare a una sorta di addomesticamento del tempo nel rispetto dei ritmi naturali, affinchè di nuovo e continuamente, si possa gustare il sapore dei desideri umani, secondo lo spirito del mountain biking.
Life Cycles, 2010
Canada, 47'
Regia: Derek Frankowski, Ryan Gibb
Produzione: Stance Films
EcoAzione! La rubrica dei film sull'ambiente di Effetto Terra
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.