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Zero.7 si è già guadagnata una posizione di vertice in classifica. La  punta di diamante della gamma 2012 di Wilier Triestina occupa la sesta  posizione in un sondaggio di Cyclingnews che ha indagato le preferenze  degli appassionati di tutto il mondo riguardo ai prodotti più  innovativi.
Wilier Triestina nasce nel 1906 grazie  all'idea di un commerciante bassanese, Pietro Dal Molin, di costruire in  proprio biciclette. La sua fucina di \"cavalli d'acciaio\" sorge come  un piccolo laboratorio sulle rive del Brenta, a Bassano del Grappa, e il  suo successo aumenta di pari passo alla sempre maggior richiesta di  biciclette. Il primo dopoguerra vede l'avvicendamento alla guida della  Wilier di uno dei figli di Dal Molin, Mario, che d' inizio ad un  costante perfezionamento delle biciclette tramite cromature e  nichelature. 
Sotto la sua guida la produzione aumenta notevolmente e  l'azienda, passata indenne attraverso la seconda Guerra Mondiale,  all'indomani dell'armistizio riavvia subito la propria attività. 
 Sono gli anni della ricostruzione durante i quali la bicicletta, il più  importante mezzo di trasporto cosiccome il ciclismo, insieme al calcio,  diventa lo sport più popolare. 
Per questo motivo Dal Molin decide di  allestire una squadra professionistica capitanata dal triestino  Giordano Cottur, noto per essere succeduto nella Bassano-Monte Grappa  per dilettanti nientemeno che a Gino Bartali.
Il “best new product”, stando al reader poll di Cyclingnews, è  il cambio elettronico Shimano Ultegra Di2. Benché la concorrenza fosse  molto numerosa e agguerrita, dato che il quesito era esteso a componenti  e accessori, Zero.7 si è inserita alla grande fra i sogni nel cassetto  di migliaia e migliaia di praticanti, a conferma del fatto che i  ritrovati tecnologici messi a punto da Wilier Triestina hanno esercitato  il giusto appeal fra i veri intenditori.
Fonte Wilier blog

