Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Fuori tempo massimo vuol essere un piccolo omaggio a tre corridori che hanno sacrificato le loro giovani vite sul terreno dell'ipocrisia. E' la stria dell'immensa occasione perduta dal ciclismo sul finire del secolo scorso, quando salirono sulla ribalta internazionale degli atleti assolutamente straordinari.
Non è un racconto storico, non è un romanzo.
E' un libro intimo, controverso, in alcuni passaggi struggente. Una corsa a tappe immaginaria disputata su terreno molle della denuncia e del rimpianto.
Vero omaggio alla bellezza delle due ruote, Ciclopedia celebra il design delle migliori biciclette degli ultimi 90 anni. Michael Embacher possiede una delle più importanti collezioni di biciclette del mondo, riprodotte in questo volume: dalle eroine del tour de France, alle più pratiche pieghevoli, fino all'eccentrica bici per pattinare sul ghiaccio. Da montagna, da corsa, per i più piccoli o ancora per la città; da trasporto, monomarcia, tandem, pieghevole, o dagli accessori futuristici, ogni bicicletta è ritratta da sontuose fotografie che ne esaltano il design, corredate da una scheda tecnica.
Cycling is about joy. Sure, it takes willpower, strength, and grit, but at its core, being on a bike is all about rejoicing in the greatest transportational invention in history. I Love My Bike is a photographic celebration of the grand kinship of bicycles, a bond shared by millions of people around the world. This distinctive and affordable coffee table book for cyclists collects the best of the stories, photographs, and bicycles encountered by the authors during numerous cross-country photo-journaling trips. Readers will meet longtime messengers and hardcore roadies, casual commuters and weekend day-trippers, tattoo artists and skateboarders, bike builders and first-time owners—all of them in love with their two-wheeled contraptions. With gorgeous full-color photos on every spread, I Love My Bike delivers the trifecta of awesome for any cyclist: cool people, cool photos, and really, really cool bikes.
I piccoli artisti dai 3 ai 13 anni saranno chiamati ad esprimere la loro creatività riflettendo su temi formativi quali la mobilità sostenibile, la qualità della vita odierna, la città come luogo sicuro per giocare.
Il tema del Concorso di Disegno 2012 è stato realizzato perché i bambini e i ragazzi riversino sui fogli tutta la loro fantasia per illustrare momenti di gioco nelle strade della loro città a bordo della loro bicicletta.
Lo scopo dell'iniziativa è di far percepire alla collettività le strade non solo come arterie per gli spostamenti urbani, ma anche come luoghi sicuri dove i bambini possono giocare, pedalare in sella alle loro bici, oppure fermarsi ad osservare il mondo, senza essere coinvolti dalla frenesia e dai ritmi di vita insalubri del nostro tempo.
Per i bambini:
È di certo più divertente scendere in strada ed inventare tanti giochi nuovi assieme agli amici del quartiere, ai cuginetti ed ai fratellini, piuttosto che restare in camera da soli ad annoiarsi;
È di certo più bello osservare il paesaggio in sella alla propria bicicletta, ascoltando il canto degli uccellini, respirando aria fresca e scaldandosi al sole, piuttosto che stare fermi e chiusi in auto;
È di certo più interessante conoscere le strade della propria città per poi muoversi liberamente, per mangiare un gelato con gli amici o semplicemente per andare a scuola in autonomia, piuttosto che utilizzare sempre l'automobile di mamma e papà;
È di certo più sano fare una bella corsa in bici all'aperto, piuttosto che rimanere chiusi in casa a guardare la tv o a giocare con i videogiochi.
Documenti utili
Regolamento Concorso di Disegno 2012
Locandina Concorso di Disegno 2012
Talloncino Concorso di Disegno 2012
fonte: http://www.bimbimbici.it/
Il cortile del condominio è molte volte oggetto di discussione nelle assemblee, e da più parti ci arrivano segnalazioni di incongruenza nell’applicazione dei regolamenti comunali e condominiali in merito al parcheggio preposto alla due ruote negli spazi collettivi. Proviamo a fare chiarezza rispetto alla città di Torino.
Le politiche rivolte all’incentivazione della mobilità sostenibile in Italia stanno facendo notevoli passi avanti. E’ innegabile che oggi sia necessario favorire il trasporto pubblico rispetto a quello privato per ridurre l’inquinamento e migliorare la viabilità nelle città. Sono molti i provvedimenti adottati nel merito da parte dei Comuni che attraverso Ztl, domeniche ecologiche e Eco Pass, tentano di regolamentare la circolazione del traffico attraverso sanzioni e costi da sostenere. Parallelamente c’è da registrare un percorso in crescita nelle metropoli, rivolto all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto. Le vecchie due ruote, con il progredire della società si dimostrano non solo sport da praticare la domenica, ma un mezzo di trasporto per recarsi a lavorare tutti i giorni o utile agli spostamenti cittadini di qualsiasi distanza. Ci sarebbe da analizzare a fondo le politiche adottate un questi anni dai vari comuni, che molte volte tendono alla incongruenza, adottando pratiche di bikesharing ma non intervenendo sulla costruzione di piste ciclabili e messa in sicurezza di quelle esistenti ad esempio. Ma partendo dal piccolo, proviamo ad entrare nel merito del caso personale di un cittadino che si sposta con la bicicletta tutti i giorni per andare a lavorare e che quindi necessita di parcheggiare il proprio mezzo al riparo dalle intemperie e da possibili furti, visto che si stima che un quarto degli amanti delle due ruote è vittima di un furto. Ciò significa almeno nella propria residenza, di poter mettere al riparo la propria bici, sottraendola al parcheggio in strada. Tenere il proprio mezzo al riparo dalle intemperie e dal furto facile, in quadro di incentivazione dell’acquisto e dell’utilizzo delle due ruote, è quindi un diritto di qualsiasi cittadino.
A Torino ad esempio, il comune si è impegnato a tutelare i tragitti casa/lavoro e scuola/lavoro il Consiglio Comunale ha approvato il 20 Febbraio 2001 con deliberazione n. 21 la modifica del Regolamento Edilizio e del Regolamento di Igiene per favorire il parcheggio. In particolare all'art. 48, punto 2 del vigente Regolamento Edilizio, è stabilito che: "In caso di nuova edificazione o di ristrutturazione edilizia ed urbanistica ed in tutti i luoghi previsti dall'articolo 7 della L.R. 33/1990, devono essere ricavati appositi spazi destinati al deposito delle biciclette, nei cortili, o in altre parti di uso comune dell'edificio, in misura non inferiore all'1% della superficie utile lorda oggetto di intervento". All'art. 82 punto 4, del vigente Regolamento d'Igiene è scritto che:
"In tutti i cortili esistenti, o di nuova edificazione, deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile". Lo scopo delle disposizioni contenute all’interno dei due regolamenti è quello di evitare che alcuni regolamenti di condominio possano imporre il divieto di ricovero delle biciclette nei cortili, se non per motivi di provato interesse pubblico, come l’intralcio dei mezzi di soccorso o altri fatti legati alla sicurezza".
Una sentenza emessa dal Tribunale di Milano a seguito di un contenzioso insorto relativamente all'esercizio di tale diritto all'interno di un condominio afferma che:
"la generale destinazione dei cortili al riparo di biciclette utilizzate dagli abitanti degli stabili cui acceda il cortile, non può essere contrastata dai titolari dei diritti reali sui cortili stessi, siano essi proprietari singoli o, come nel caso del condominio, collettivi" ha specificato che il regolamento comunale deve essere ritenuto in ogni caso vincolante rispetto ai privati in quanto "fonte normativa in senso proprio ed incidente in materia di ordine pubblico delineata dalla legge".
Pertanto, trattandosi di norma regolamentare di ordine pubblico e di immediata attuazione deve essere intesa come obbligatoria e prevalente nei confronti dei condomini, anche nell'ipotesi che il regolamento condominiale preveda il divieto del ricovero delle biciclette nei cortili.
Anche sulla ripartizione dei costi e delle responsabilità il Comune parla chiaro, rispondendo dal suo sito alle domande frequenti da parte di amministratori e condomini.
Quindi se nel comune di Torino, volete parcheggiare le vostre biciclette in cortile, ma avete ricevuto dei pareri negativi dall’assemblea condominiale, informatevi bene, potete ancora avere ragione.
- Scarica l'opuscolo Parcheggiare le bicicletta nei cortili DIRITTI - INFORMAZIONI - CONSIGLI (4.4 MB) a cura della Divisione Ambiente e Verde - Settore Tutela Ambiente del Comune di Torino
Fonte: Comune di Torino, Bicifissa, Critical Mass
Una selezione di 61 itinerari in mountain bike ai piedi delle più alte cime dell'arco alpino, vi faranno scoprire angoli nascosti di questa bellissima regione: la Valle d'Aosta.
Attraverso boschi, pascoli e colli, dal fondovalle all'alta montagna, percorrendo single track o strade poderali, gli itinerari proposti sapranno appagare sia il principiante che si sta avvicinando al mondo della mountain bike che il biker esperto alla ricerca di sensazioni forti.
La descrizione dei tours del Fallère, del Monte Bianco e del Grand Combin completa questa guida e offre la possibilità di intraprendere un vero e proprio viaggio in mountain bike intorno a questi magnifici 4.000.
Non vi resta che saltare in sella alla mountain bike e partire alla scoperta di questa straordinaria regione e dei suoi sentieri più belli!
Tre uomini in bicicletta
Autore: Rumiz Paolo; Altan Tullio F.
Prezzo: € 8,50
Pagine: 168
Editore: Feltrinelli
"Dove andate?" Istanbul. Confine di Trieste, ore 16, vento di Nordest. Il poliziotto sloveno confronta i ciclisti sbucati dal nulla con le foto segnaletiche sui loro passaporti. Altan Francesco, 58, vignettista. Rigatti Emilio, 47, professore. Rumiz Paolo, 53, giornalista. I tre matti in mutande aspettano davanti all'autorità costituita, si godono l'effetto della loro risposta demenziale. Sanno che l'uomo in divisa deve calcolare in fretta molte distanze anomale. Primo, tra la lentezza delle bici e la lunghezza della strada, duemila chilometri. Secondo, fra la rispettabile maturità dei viaggiatori e le loro sacche da globe-trotter. Terzo, tra la nobiltà della meta finale e la miseria che c'è in mezzo, i Balcani.
In bici. Percorsi ciclabili tra Cividale e Tarcento
Autore: Schumann Robert
Prezzo di Vendita: € 18,50
Pagine: 23
Editore: Cooperativa Alea
La bici dopata. Tutta la verità sul doping tecnologico, lo scandalo ciclistico del 2010, attraverso analisi, articoli e testimonianze
Autore: Bufalino Michele
Prezzo di Vendita: € 13,00
Pagine: 136
Editore: CLD
"La bici dopata" è il volume scritto da Michele Bufalino, il giovane giornalista che nel 2010 ha suscitato clamore realizzando un video che ha fatto il giro del mondo in pochi giorni collezionando una quantità impressionante di visualizzazioni (ad oggi sono più di tre milioni!).Nel libro Bufalino promette "Tutta la verità sul doping tecnologico, lo scandalo ciclistico del 2010, attraverso analisi, articoli e testimonianze".
Il libro è una raccolta di quanto riportato dai vari organi di informazione dal momento in cui l'argomento ha destato l'interesse del grande pubblico. Non si trovano prove di colpevolezza di alcun corridore (e pure i sospetti gettati su Cancellara nel video su Youtube sono discutibili – se guardiamo la pedalata di un qualsiasi ciclista potremmo trovare tantissimi movimenti "sospetti" senza che questi stia facendo, in realtà, niente di male) ma solo costruzioni se pur plausibili.
Il libro pone degli interrogativi importanti, comunque, tant'è che l'autore stesso (come riporta nel libro) è stato oggetto di minacce da parte dell'ungherese Istvan Varjas che sarebbe il costruttore del vero motorino "silenzioso" che avrebbe cercato di impedire la pubblicazione del libro quando ha saputo della sua lavorazione. E alcune testimonianze riportate andrebbero forse approfondite meglio da chi ha le responsabilità di un movimento già piuttosto in difficoltà in tema di doping.
Questo lavoro ha comunque il merito di tenere alta l'attenzione su un doping tecnologico che oggi è possibile più che mai, soprattutto pensando a chi non ha problemi di disponibilità economica. E certo risulta anomalo come l'UCI, dopo gli annunci della prima ora, non abbia effettivamente preso provvedimenti per controlli che andrebbero fatti sulle biciclette. Si era parlato di speciali scanner in grado di individuare eventuali meccanismi sospetti nelle biciclette, ma ancora non si è visto nulla di concreto in proposito. L'Uci invece sembra decisamente più concentrata sull'omologazione dei componenti e su discorsi geometrici discutibili.
Insomma, leggendo questo libro troverete un bel riassunto di quanto accaduto con anche una puntata sui nuovi famigerati cuscinetti che permetterebbero di aumentare notevolmente le prestazioni grazie alla riduzione degli attriti (ne avevamo parlato su Cyclinside.com). In questo caso, comunque, non si tratterebbe certo di "doping tecnologico" ma di miglioria tecnica, per quanto discutibile nella sostanza.
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.