Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Il sistema di bike sharing comunale è uno strumento di mobilità sostenibile che ha lo scopo di incentivare l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico e alternativi all'automobile. Due le stazioni a disposizione dei cittadini: una nei pressi della stazione SFM, dotata di pensilina con copertura in pannelli fotovoltaici che producono parte dell'energia occorrente per ricaricare le batterie dei mezzi elettrici, ed un’altra in via Repubblica, nei pressi del parco due agosto. Ogni stazione conta 5 posteggi per biciclette a pedalata assistita e 5 per biciclette tradizionali.
Lorenzo Fortunato, ciclista sanlazzarese che ha vinto lo scorso 28 aprile il giro del Friuli Venezia Giulia nella categoria juniores, è stato il testimonial della manifestazione. Dopo un momento dedicato a giochi in bicicletta per i più piccoli curato dal Monte Sole Bike Group ed il taglio del nastro della postazione in via Repubblica, amministratori e cittadini, accompagnati dalla Polizia Municipale in mountain bike, dalle Guardie Ecologiche e dal WWF, hanno raggiunto la seconda stazione di bike sharing percorrendo alcuni percorsi ciclabili del territorio.
Il progetto è stato finanziato per l’80% dal Ministero dell'ambiente e per il restante 20% più IVA dal Comune e in parte dalla Regione Emilia Romagna, che ha concesso in comodato d'uso gratuito le biciclette tradizionali, complete delle attrezzature necessarie per il loro funzionamento. Il sistema prevede l'utilizzo della tessera MI MUOVO, l’abbonamento annuale che nella regione Emilia Romagna rende possibile lo spostamento in treno, in bus e in bicicletta. Per accedere la prima volta al servizio occorre registrarsi sul sito www.mimuovoinbici.it, poi si può noleggiare la bici 7 giorni su 7, dalle ore 6 alle 24. L’iscrizione annuale al servizio è di 15 euro, la card Mi muovo e l’assicurazione facoltativa costano 5 euro ciascuna, la ricarica minima è di 5 euro. La bici noleggiata può essere riposta in qualunque rastrelliera “Mi muovo in bici” entro e non oltre le 24 ore. La prima mezz’ora di utilizzo è gratis, ogni mezz’ora fino alla terza ora costa 80 centesimi ed oltre la terza ora fino alla ventiquattresima costa 2 euro l’ora.
Sul sito del Comune è disponibile il pieghevole di presentazione del servizio:
http://www.comune.sanlazzaro.bo.it/comunicazione/notizie/ambiente-e-mobilita-domenica-12-maggio-inaugurazione-del-nuono-servizio-di-bike-sharing.
Fonte: Comune di San Lazzaro
Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".
Fonte: Fiab Onlus
Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".
Fonte: Fiab Onlus
Cambia il percorso del grande evento collaterale della 10a Granfondo Straducale, prevista il 30 giugno a Urbino (Pu). Si tratta della Randonnée Straducale in programma a partire dalle ore 21,30 di sabato 29 giugno. Questa decisione è stata presa dalla Ciclo Ducale a seguito dell'ordinanza del sindaco di Carpegna che vieta il transito a qualsiasi mezzo sulla strada del Cippo del Monte Carpegna all'interno del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello a causa del ritrovamento di un ordigno bellico inesploso.
Pertanto nel primo dei due anelli previsti si andrà da Urbino fino a Carpegna, dove non si entrerà però in paese, ma si scenderà invece subito verso Macerata Feltria e poi, passando per Mercatale, si giungerà in località Celletta di Valle Avellana, dove inizierà il nuovo percorso. Si salirà verso Valle Avellana e Monte Osteriaccia, poi discesa fino a Casinina, da dove si risalirà verso Tavoleto. Scesi a Ca’ Gallo ci si ricongiungerà con il percorso originario: salita verso Pieve di Cagna (primo punto di controllo e di ristoro) e termine del primo anello a Urbino dopo circa 110 chilometri. Ci saranno dunque due salite (4,5 e 2 chilometri), che sostituiranno la mitica scalata al Cippo del Monte Carpegna. In tutto i randagi dovranno percorrere 300 chilometri, in quanto il secondo anello sarà identico al percorso lungo della granfondo, nel quale i randagi potranno usufruire dei ristori previsti per i granfondisti a partire, però, dal chilometro 80 del secondo anello.
Continuano intanto le novità per quanto riguarda la granfondo vera e propria. Per i partecipanti sono infatti previsti premi a sorteggio: due pedivelle GB System e 10 caschi offerti da Pantacicli. Tra i premi anche 10 confezioni di prodotti offerti dalla StacPlastic. Inoltre, non sarà consentito l’ingresso nel percorso lungo ai veicoli privati (auto, motocicli e ciclomotori) al seguito di ciclisti, tranne a quelli autorizzati dal Comitato organizzatore e dal direttore di gara prima della partenza, secondo quanto previsto dal regolamento della manifestazione. Le autorizzazioni verranno rilasciate solamente secondo le necessità dell’organizzazione e il rilascio sarà subordinato alla sussistenza delle condizioni di sicurezza alla luce del numero dei partecipanti e alle condizioni meteo. Sarà possibile chiedere le autorizzazioni sabato 29 giugno dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 14,30 alle ore 19,00 e domenica 30 giugno dalle ore 6,00 alle ore 7,00.
La Straducale pensa anche ai paesi meno fortunati e così da quest’anno la manifestazione sarà partner dell’Ong Africa Mission, che si occupa di recuperare biciclette usate e di portarle in Uganda e che sarà presente il sabato a Urbino con uno stand nella zona espositiva.
Fonte: Play Full - Ufficio Stampa www.csainciclismo.it
Spostarsi in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla mobilità urbana, relativo al 2011, ha rilevato un dato sconcertante. Infatti l’indice di mortalità, e’ pari a 0,86 ciclisti per incidente (ogni 100 eventi verificatisi nei comuni capoluogo che hanno coinvolto le biciclette) e 0,38 morti in incidenti che coinvolgono ciclisti ogni 100 mila residenti. Nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Resta comunque allarmante il fatto che negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti e 7.625 pedoni sono stati uccisi sulle strade italiane. E’ questo il tragico bollettino di quella che somiglia sempre più ad una guerra della mobilità dominante contro la mobilità considerata debole. Per quanto riguarda le biciclette, accanto al già citato profilo medio dalla ricerca emerge come, “in alcuni capoluoghi, i tassi di mortalità associati all’uso di biciclette registrino valori considerevolmente più elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture)”. Per questo molte associazioni tra cui Fiab e #Salvaciclisti si battono per il riconoscimento della libertà di mobilità, sottolineando che mezzi come la bicicletta costituiscono un’avanguardia e non un passo indietro. Per ridurre il numero dei morti cosiddetti deboli bisognerebbe partire delle semplici infrastrutture per bici, le piste ciclabili, che sono presenti in maniera considerevole al nord e quasi inesistenti al sud. La città con la maggiore densità è Padova (164, 8 km ), seguita da Torino, Brescia, Modena e Treviso.
Fonte: www.improntalaquila.org
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.