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Giovedì, 19 Dicembre 2013 07:19

Bologna. Bici senza Frontiere

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A due anni dalla nascita del movimento #salvaiciclisti, l'8 e il 9 febbraio 2014, ci sarà a Bologna l'evento "Bici Senza Frontiere", un appuntamento nazionale per tutti quelli che credono nella bicicletta come mezzo di spostamento urbano. Le due giornate saranno articolate in momenti di festa, pedalate, giochi, incontro e confronto su quello che sarà il futuro del movimento salvaiciclisti.
Si inizia sabato 8 Febbraio, a Piazza Maggiore, con il gioco urbano "Bici Senza Frontiere" : ogni città è invitata a formare una squadra per misurarsi in prove di abilità ciclistica a tuttotondo. Le squadre, una per ogni città-comune, si sfideranno su un terreno di gioco su cui sono allestiti dei percorsi urbani. Ogni città può dare sfoggio dei suoi migliori pedalatori con ogni tipo di ciclista quotidiano, da 0 a 99 anni.
Le prove da superare sono diverse: ci sarà il Bike to Work, una gara tra "lavoratori ciclisti" dove vincerà chi marcherà prima il cartellino, il Bike to School, dove vincerà la squadra dei genitori che porteranno più bambini in bicicletta su una cargo bike, il Bike in progress, un gioco a quiz per vedere chi ne sa di più in tema di mobilità ciclistica e infine il Bike to Sky, pedalando verso il cielo, un gioco a sorpresa tutto da scoprire. Dopo la proclamazione della città vincitrice, prevista una critical mass per le vie della città. Per partecipare all'evento come singoli o come associazione, è necessario registrarsi, compilando il form su salvaiciclisti bologna.
Fonte: www.bicizen.it

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L'idea di rendere il quartiere Solari-Tortona a "mobilità dolce" è arrivata dopo una tragedia, la morte di Giacomo, il ragazzo che, nel novembre di due anni fa, tornando a casa in bicicletta, nel tentativo di evitare un'auto in sosta in via Solari, è stato investito da un tram,.
Il progetto di Zona 30 è dunque partito dai genitori della scuola di via Moisé Loira, quella frequentata da Giacomo, a cui si sono subito unite le scuole di via Foppette e di via Bergognone. Obiettivo, "rendere sicuri i percorsi casa-scuola dei nostri figli, rendendo anche un servizio alla città", ha spiegato uno dei genitori del comitato di quartiere Tortona-Solari all'assemblea tenutasi mercoledì sera nella scuola di via Moisé Loira.
Nelle immagini del progetto si può notare infatti come l'asse delle piste ciclabili collegherà innanzitutto i tre istituti scolastici, ridisegnando, così, la viabilità di un intero quartiere. Per dare spazio alle bici in corsie protette sarà infatti necessario restringere carreggiate, istituire sensi unici in vie finora a doppio senso (in particolare in via Cola di Rienzo e in via Stendhal), restringere i marciapiede e ridurre gli stalli di sosta delle auto. Un'operazione da 1,6 milioni di euro, che vedrà la luce entro il 2014. Nascerà quindi una zona a 30 km orari per le automobili che avrà come lati le vie Foppa e Tortona, spostandosi sull'asse est-ovest, e le vie Montevideo e Troya (esclusa), in direzione nord-sud.
L'assessore alla mobilità Maran ha ribadito la filosofia che guida la realizzazione delle zone 30: "non significa che controlliamo gli automobilisti con gli autovelox, ma che c'è una progettazione stradale fatta pensando che per prima cosa viene la sicurezza degli utenti deboli, pedoni e ciclisti". In pratica, grazie a restringimenti di carreggiata, castellane (ovvero rialzamenti della strada) e altri accorgimenti le auto sono indotte a moderare la velocità. Allo stesso tempo, si creano percorsi privilegiati per le biciclette.
Fonte: www.chiamamilano.it

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Legambiente e Fiab Grossetociclabile continuano l'impegno con costanza e determinazione sul fronte della sicurezza e della mobilità sostenibile, a maggior ragione dopo gli incidenti mortali accaduti negli ultimi anni. Nel capoluogo maremmano si vedono chiari passi avanti sulla mobilità sostenibile. "Apprezziamo i passi in avanti fatti dall'amministrazione comunale sulla mobilità sostenibile: dal nuovo limite di velocità di 30 km l'ora - afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - e i quattro attraversamenti stradali rialzati istituiti su viale della Repubblica alla decisione (presa da sindaco e assessori) di proibirsi l'entrata nella Ztl del centro storico con le proprie auto, o ancora al piano di car e bike sharing che prevede il noleggio di 11 quadricicli e 13 biciclette a pedalata assistita entro la fine del 2013. Adesso però bisogna continuare così ed estendere la Ztl a tutto il centro cittadino, mettere in sicurezza i tratti più pericolosi ed estendere la rete ciclabile in città e frazioni. In questo modo si riesce ad abbattere le emissioni climalteranti, abbassando l'inquinamento e rendendo al tempo stesso la città più vivibile, pulita e sicura. Tutto questo per cercare di rispondere alle esigenze dei cittadini sulla mobilità, trasformare la Maremma in un laboratorio sulla mobilità sostenibile, per il quale da tempo stiamo lavorando senza sosta anche noi". "Abbiamo richiesto con forza il limite di 30 km orari per viale della Repubblica - spiega Angelo Fedi, Presidente Fiab Grossetociclabile - e siamo felici che la richiesta sia stata accolta. Il Comune non deve però fermarsi qui perché sono ancora molti gli interventi necessari per garantire un minimo di sicurezza alla mobilità ciclabile di Grosseto. Bisogna rivedere i punti più critici, tramite la messa in sicurezza degli attraversamenti e la riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h. Questa è l'unica strada per evitare di mettere altre "bici bianche". Le zone che maggiormente necessitano d'intervento sono: gli attraversamenti in zona Quattro Strade, quelli nei pressi di Piazza della Libertà, di Via Senese nei pressi del Villaggio Curiel e dell'Ospedale, la percorrenza da e verso la Stazione, tutta la viabilità su Via Giusti e Via Telamonio. Inoltre, all'intersezione di via Giulio Cesare con Via del Tiro a Segno è prevista una rotatoria, potrebbe essere l'occasione buona per dare continuità all'adiacente vecchia pista ciclabile".

Fonte: legambiente

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La contea di Ventura, nel sud dello stato della California, ha emesso martedì scorso un'ordinanza che vieta la circolazione delle biciclette cosiddette "a scatto fisso", o a ruota fissa, un particolare tipo di bici, molto in voga negli ultimi tempi, con un solo rapporto e nessun meccanismo di ruota libera, in cui la funzione dei freni è sostituita dai pedali, sia per rallentare che per arrestarsi. La decisione della contea di Ventura di vietare le fixed bike è stata presa dopo l'ultimo di una serie di incidenti che ha coinvolto un ciclista su una bici a scatto fisso sprovvista di freni.
Nel 2010 anche in Australia si è verificato un giro di vite intorno alla vendita di fixed bike, e alcuni negozi che le commerciavano sono stati intimati con multe fino a 1 milione di dollari australiani qualora non le avessero ritirate, vendendo invece solo biciclette dotate di freni.
Fonte: www.bikeitalia.it www.vcstar.com

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Dopo tanti mesi di attesa, venerdì scorso è stato votato in Consiglio Comunale lo studio di fattibilità denominato "Piano della Integrato della Mobilità Ciclistica di Figline e Incisa" avviato oltre un anno fa e pronto già dalla scorsa primavera.
"Come associazione FIAB ValdarnoInBici ci dichiariamo soddisfatti dei contenuti del Piano, perché sono state recepite molte delle nostre osservazioni avanzate durante la fase di realizzazione del progetto, nell'ambito di alcuni incontri del Tavolo Tecnico sulla Mobilità al quale anche l'associazione FIAB era invitata" dichiara Christian De Lorenzo, presidente dell'associazione.
Dal punto di vista dei contenuti, il nuovo Piano, oltre a suggerire le direttrici su cui realizzare alcune piste ciclabili, propone alcuni interventi per moderare la velocità del traffico veicolare in alcune zone del paese (zone30 nel centro Storico e aree di moderazione del traffico nei pressi delle scuole) e per istituire alcune strade con il doppio senso ciclabile.
"Ci dispiace però che sia stato perso tanto tempo e che la sua approvazione sia giunta quando i Consigli Comunali si stanno sciogliendo in vista delle prossime elezioni, perché non permetterà che da questo Piano nasca un BiciPlan vero e proprio a breve termine. Il Piano, infatti, era pronto già dalla primavera scorsa e nonostante i nostri solleciti l'iter si è prolungato fino ad ora, non permettendo di attuarlo subito ma demandando la sua attuazione alla futura amministrazione che comunque ne dovrà tenere conto."
Gli amministratori, adesso, hanno un impegno preciso, un piano stabilito che non potranno non mantenere e non portare a compimento. FIAB ValdarnoInBici sarà loro di stimolo e, se necessario, di aiuto perché mantengano l'impegno preso.

Per maggiori informazioni
Vedi sito: valdarnoinbici.blogspot.it/2013/12/finalmente-e-stato-approvato-il-piano.html

Fonte: Fiab

Lunedì, 16 Dicembre 2013 07:33

Un nuovo concept di bici fotosintetica

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Scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto urbano di per sè da una mano importante alla tutela della qualità dell'aria cittadina. E se poi pedalando si riuscisse anche a aspirare via lo smog? La domanda se la sono posta dei giovani designer di Bangkok, città in perenne lotta contro l'inquinamento. La Lightfog Creatività & Design Company ha disegnato un nuovo concept di bici fotosintetica capace di purificare l'aria mentre si pedala in giro per la città. Il telaio in alluminio della due citybike è progettato per generare ossigeno attraverso un "sistema di fotosintesi", che avvierebbe una reazione tra l'acqua e l'energia elettrica fornita da una batteria agli ioni di litio.
L'idea, ovviamente ancora allo stadio prototipale, è quella di realizzare una membrana nel mezzo del manubrio che abbia il compito di filtrare l'aria inquinata, trattenendo il particolato. Inoltre il telaio è stato immaginato affinché imiti il comportamento delle piante, sfruttando l'energia – anziché quella solare in questo caso quella fornita da una fuel cell a idrogeno – per produrre ossigeno a partire da piccolo serbatoio contenetene acqua.
Fonte: http://www.rinnovabili.it

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