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Venerdì, 17 Gennaio 2014 07:52

Groninga. Citta' delle biciclette (VIDEO)

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A Groninga (nel nord dei Paesi Bassi, 190mila abitanti) il 50 per cento degli spostamenti in città avviene in bicicletta, al punto da essere nominata la Città Ciclabile per eccellenza in Olanda, è sicuramente in bicicletta
A partire dagli anni settanta l'amministrazione cittadina ha realizzato una serie di progetti che hanno scoraggiato l'uso dell'auto a favore della bici. Il risultato è che oggi a Groninga ci sono 75mila macchine e circa 300mila biciclette. La bicicletta a Groninga è il mezzo di trasporto più pratico per andare al lavoro, a scuola, all'università o a fare acquisti in centro. Grazie a oltre 145 km di piste ciclabili che scorrono lungo tutte le arterie del traffico, Groninga è a ragione una città importante per i ciclisti.
"Le aziende devono incoraggiare i loro dipendenti a non usare la macchina e ci sono vari modi per farlo: possono mettere dei parcheggi coperti per le bici, delle docce oppure degli armadietti. Alcune offrono abbonamenti al trasporto pubblico o dei bonus per chi non usa la macchina. L'ideale, però, è rendere difficile parcheggiare", spiega il professor Greg J. Ashworth dell'università di Groninga in questo video realizzato da Streetfilms, che produce documentari sul trasporto sostenibile.


Fonte: www.internazionale.it

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Le biciclette sono il mezzo di trasporto privilegiato nelle realtà rurali dell'India: le attività lavorative, spesso erranti fra villaggi diversi, sono direttamente influenzate dalla capacità di spostamento delle persone e, in questo, più si è fisicamente forti, più si è in grado di guadagnare. Per chi fa il medico o il piccolo commerciante, spostarsi vuole dire raggiungere clienti: più ci si può spostare e più clienti si possono servire. Per chi fa fatica a mettere assieme un centinaio di dollari all'anno, una bici o uno scooter elettrico possono rappresentare un salto di qualità notevole.
"Non c'è nessuna idea di riscaldamento globale o protezione dell'ambiente in loro – dice il responsabile di un produttore di EV indiano – ciò che interessa dei veicoli elettrici è che aiutano a guadagnare di più e fanno spostare più facilmente nelle campagne, dove l'auto privata non ce l'ha nessuno".
In alcune aree il ritmo di vendita per le due ruote elettriche è salito sino alle 600 unità al mese, non male rispetto alle 2,500 auto elettriche vendute in tutta l'India da Mahindra dal 1990 ad oggi. La stessa SMEV (Society of Manufacturers of Electric Vehicles) riporta il passaggio dalle 40,000 unità di scooter elettrici del 2009 alle oltre 100,000 del 2011: ragioni dominanti sono il prezzo, più basso di una moto tradizionale, e il costo ogni km percorso, circa un terzo di un due ruote a carburante.
Certo, la strada per un cambiamento globale del mercato dei trasporti del gigantesco Paese asiatico è ancora lunga e disseminata di ostacoli: gli scooter elettrici costano comunque tanto per chi è nel vortice della povertà e le banche non si fidano a prestare loro soldi perché si tratta di veicoli che in India non richiedono immatricolazione e patente, dando quindi poche garanzie di rintracciabilità.

Fonte: veicolielettricinews.it

Mercoledì, 15 Gennaio 2014 07:08

Vento. L’Italia in bicicletta lungo il fiume Po

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Il documentario "Vento. L'Italia in bicicletta lungo il fiume Po", un diario di viaggio di Paolo Casalis, Pino Pace e Stefano Scarafia, è uscito ufficialmente l'8 gennaio. Il doc racconta gli otto giorni necessari a cinque progettisti per attraversare l'Italia in bicicletta seguendo il corso del fiume Po, da Torino a Venezia. I protagonisti di questa affascinante passeggiata sono Paolo Pileri, Diana Giudici, Alessandro Giacomel, Chiara Catarozzolo e Ercole Giammarco, che hanno percorso i 630 km (in otto giorni e 15 tappe) per dimostrare la fattibilità di quella che potrebbe essere la ciclabile più lunga d'Italia e una delle più lunghe d'Europa, un progetto che significherebbe migliaia di nuovi posti di lavoro, green economy, sviluppo sostenibile, al costo di soli 2 km di autostrada.
Un viaggio dalle Alpi all'Adriatico attraverso quattro regioni e lungo tutta la Pianura Padana, che diventa l'occasione per raccontare un pezzo d'Italia da una prospettiva inedita. Un viaggio dalle Alpi all’Adriatico attraverso quattro regioni e lungo tutta la Pianura Padana, che diventa l’occasione per raccontare un pezzo d’Italia da una prospettiva inedita. Un road movie su due ruote tra città d’arte, paesaggi e persone profondamente cambiati in questi ultimi 50 anni. Per chi volesse avventurarsi in questo road movie su due ruote il documentario è già disponibile in DVD o via streaming.

info

Fonte: http://filmvento.wordpress.com/

Martedì, 14 Gennaio 2014 12:44

Strasburgo. La bici come ricetta per la salute

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Il Vice Presidente della Comunità Urbana di Strasburgo Alexandre Feltz, ha recentemente raccontato al blog "I Bike Strasbourg" i risultati dell'iniziativa Sport-santé sur ordonnance à Strasbourg" (lo sport come ricetta per la salute a Strasburgo), promosso nel 2013 a Strasburgo, capoluogo dell'Alsazia francese.
Il progetto, che coinvolgeva i medici di famiglia, incentivava i medici a prescrivere delle ore di bicicletta come "medicina" per i loro pazienti. In 9 mesi, sono stati coinvolti 250 pazienti, cifra abbastanza rilevante se si pensa che rappresenta l'un per mille della intera popolazione di Strasburgo.
I pazienti che potevano trarre benefici dall'attività fisica venivano indirizzati verso un personal trainer. Quest'ultimo insieme al paziente definivano un'attività sportiva da compiere e un programma di allenamento (la consulenza dell'educatore sportivo è gratuita grazie ai finanziamenti pubblici). L'attività sportiva d'elezione è la bici, in quanto – come ricorda il dottor Feltz – permette di fare sforzi molto progressivi e graduali, salvaguardando le articolazioni; viene consigliato un ritmo abbastanza blando, al quale si possa parlare tranquillamente. L'inquadramento in un contesto ufficiale e regolamentato fa sì che i pazienti rispettino effettivamente il programma d'allenamento, evitando il tipico problema dell'abbandono dell'attività fisica da parte di chi ha forte entusiasmo iniziale, ma poca costanza.
Infatti le due ruote sono lo svago ideale che consente a chiunque di rimanere in ottima salute senza dover per forza sottoporsi a massacranti allenamenti. Il nostro organismo comincia a bruciare i grassi dopo circa 20-25 minuti di attività fisica. Le calorie bruciate dipendono dall'intensità della pedalata, dalla lunghezza e dalla difficoltà del percorso. Ad un buon ritmo si bruciano circa 400 calorie all'ora.

Fonte: www.bikeitalia.it

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Partono i lavori a Londra per la realizzazione di SkyCycle, la prima pista ciclabile sopraelevata, che collegherà tutti i punti principali della capitale. Il progetto SkyCycle permetterà ai ciclisti di "volare" su tre livelli con numerosi accessi alla pista, senza intralciare il traffico dei mezzi urbani. Il sindaco Boris Johnson, ai primi di gennaio, ha dato il via ai lavori per la prima tratta, che collegherebbe Liverpool Street con l'East London. Il progetto consiste in 210 chilometri di percorso che si allaccerà alle infrastrutture ferroviarie a zero consumo di suolo.
Ciascuna delle dieci rotte potrà ospitare fino a 12mila ciclisti all'ora e migliorare i tempi di percorrenza fino a 29 minuti, secondo i progettisti.
Lord Foster sottolinea che il ciclismo è una delle sue più grandi passioni e descrive il progetto come «un approccio laterale per risolvere il problema del traffico in una città congestionata». La rete si propone di coprire un bacino di utenza di sei milioni di persone, la metà dei quali vivono e lavorano a 10 minuti da uno degli ingressi al sistema di piste ciclabili. Ma le sue ambizioni si estendono oltre la sola Londra. "Il sogno è che si potrebbe esportare il modello anche a Parigi, sopra la Gare du Nord", dice Sam Martin di Exterior Architecture.
Il progetto, sarà curato dagli studi di Exterior Architecture, Foster&Partners e Space Syntax e una volta realizzato permetterà ad oltre 6 milioni di londinesi di recarsi al lavoro in bicicletta. Il pedaggio sarà a pagamento ma il prezzo sarà inferiore alla metà del costo del biglietto metro o bus.
Per quanto riguarda gli accessi, la proposta vedrebbe l'installazione di piattaforme verticali accanto alle stazioni ferroviarie già esistenti, come delle rampe. La struttura potrebbe anche essere una fonte di creazione di energia, supportando pannelli solari e di raccolta di acqua piovana.
Fonte: www.ilsole24ore.com

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La combinazione di bike + bakery ha dato vita a un locale, situata in via Cagliari 18 a Torino, dov'è possibile rilassarsi nelle giornate in cui si è in compagnia della bicicletta.
Ideatori di questo progetto sono 3 giovanissimi e appassionati, Andrea, Arianna e Daniele, i quali quotidianamente si cimentano nell'impresa di preparare buoni piatti in una sala e di riparare, abbellire e personalizzare bici, nell'altra.
Arianna Lia, 27 anni, laureata in Lettere Moderne, ha lavorato come cameriera e barista e per diversi anni ha fatto la dj. È lei che cucina, e ha imparato a farlo da sola e con le amiche (la ricetta dei cookies è della sua amica australiana Katie).
Daniele Gennaccaro, 25 anni, ha lavorato come barista e traduttore e ha sempre avuto la passione per le bici, gestendo per anni un'officina di biciclette con degli amici a livello amatoriale.
Andrea Laurini, 28 anni, laureato in Scienze della Comunicazione, lavora da circa dieci anni nella pizzeria di famiglia.
Il locale ha due ingressi diversi, che collegano due mondi lontani che finiscono per compenetrarsi, a partire dal menù: tra tè, torte salate e cup cake si trovano i prezzi di copertoni, regolazione del cambio e dei freni, tutto in uno.
Un luogo in cui tra la cura e il piacere del fare bene sono disseminate sorprese e storie, dal tavolo dove sotto il tuo gomito ti accorgi esserci incisa una filastrocca di Rodari, agli eccentrici sgabelli monolitici disegnati e realizzati dal papà di Daniele. Dietro la libreria tematica vedi spuntare la pinna blu di uno squalo-delfino dai cui denti sbucano fili di caricabatterie messi a tua disposizione, e tra gli accessori per le bici esposti alle pareti scorgi manifesti e fotografie in bianco e nero reperiti nei mercatini più disparati.
E mentre fai colazione leggi un libro, ricarichi il telefono e già che ci sei fai riparare quella lucina che sono mesi che non funziona.
Ci vuole poco a essere categorizzato come hipster se sei un gruppo di ragazzi che apre un locale che ha la parola "bike" nel nome: utilizzare la bici per i propri spostamenti viene vista come una sorta di deresponsabilizzazione nei confronti del tempo produttivo, quello di chi corre con macchine potenti e lavora sodo. Il resto sono giovani che possono permettersi di andare lentamente, mangiando ciò che li mantiene leggeri.

Fonte: www.torinobygnam.it

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