Martedì, 17 Dicembre 2013 07:48

California. E' vietato spostarsi con le bici a scatto fisso

Vota questo articolo
(0 Voti)

La contea di Ventura, nel sud dello stato della California, ha emesso martedì scorso un'ordinanza che vieta la circolazione delle biciclette cosiddette "a scatto fisso", o a ruota fissa, un particolare tipo di bici, molto in voga negli ultimi tempi, con un solo rapporto e nessun meccanismo di ruota libera, in cui la funzione dei freni è sostituita dai pedali, sia per rallentare che per arrestarsi. La decisione della contea di Ventura di vietare le fixed bike è stata presa dopo l'ultimo di una serie di incidenti che ha coinvolto un ciclista su una bici a scatto fisso sprovvista di freni.
Nel 2010 anche in Australia si è verificato un giro di vite intorno alla vendita di fixed bike, e alcuni negozi che le commerciavano sono stati intimati con multe fino a 1 milione di dollari australiani qualora non le avessero ritirate, vendendo invece solo biciclette dotate di freni.
Fonte: www.bikeitalia.it www.vcstar.com

Letto 3555 volte

Potrebbero interessarti anche

  • Milano capitale della bici a scatto fisso

    A Milano sta diventando uno stile di vita. Un rapporto solo, la trazione continua tra pedali è il must del nuovo urban cycling in numerose città italiane.

  • Groninga. Citta' delle biciclette (VIDEO)

    A Groninga (nel nord dei Paesi Bassi, 190mila abitanti) il 50 per cento degli spostamenti in città avviene in bicicletta, al punto da essere nominata la Città Ciclabile per eccellenza in Olanda, è sicuramente in bicicletta
    A partire dagli anni settanta l'amministrazione cittadina ha realizzato una serie di progetti che hanno scoraggiato l'uso dell'auto a favore della bici. Il risultato è che oggi a Groninga ci sono 75mila macchine e circa 300mila biciclette. La bicicletta a Groninga è il mezzo di trasporto più pratico per andare al lavoro, a scuola, all'università o a fare acquisti in centro. Grazie a oltre 145 km di piste ciclabili che scorrono lungo tutte le arterie del traffico, Groninga è a ragione una città importante per i ciclisti.
    "Le aziende devono incoraggiare i loro dipendenti a non usare la macchina e ci sono vari modi per farlo: possono mettere dei parcheggi coperti per le bici, delle docce oppure degli armadietti. Alcune offrono abbonamenti al trasporto pubblico o dei bonus per chi non usa la macchina. L'ideale, però, è rendere difficile parcheggiare", spiega il professor Greg J. Ashworth dell'università di Groninga in questo video realizzato da Streetfilms, che produce documentari sul trasporto sostenibile.


    Fonte: www.internazionale.it

  • India. Le eletric bike aiutano l'economia delle zone rurali

    Le biciclette sono il mezzo di trasporto privilegiato nelle realtà rurali dell'India: le attività lavorative, spesso erranti fra villaggi diversi, sono direttamente influenzate dalla capacità di spostamento delle persone e, in questo, più si è fisicamente forti, più si è in grado di guadagnare. Per chi fa il medico o il piccolo commerciante, spostarsi vuole dire raggiungere clienti: più ci si può spostare e più clienti si possono servire. Per chi fa fatica a mettere assieme un centinaio di dollari all'anno, una bici o uno scooter elettrico possono rappresentare un salto di qualità notevole.
    "Non c'è nessuna idea di riscaldamento globale o protezione dell'ambiente in loro – dice il responsabile di un produttore di EV indiano – ciò che interessa dei veicoli elettrici è che aiutano a guadagnare di più e fanno spostare più facilmente nelle campagne, dove l'auto privata non ce l'ha nessuno".
    In alcune aree il ritmo di vendita per le due ruote elettriche è salito sino alle 600 unità al mese, non male rispetto alle 2,500 auto elettriche vendute in tutta l'India da Mahindra dal 1990 ad oggi. La stessa SMEV (Society of Manufacturers of Electric Vehicles) riporta il passaggio dalle 40,000 unità di scooter elettrici del 2009 alle oltre 100,000 del 2011: ragioni dominanti sono il prezzo, più basso di una moto tradizionale, e il costo ogni km percorso, circa un terzo di un due ruote a carburante.
    Certo, la strada per un cambiamento globale del mercato dei trasporti del gigantesco Paese asiatico è ancora lunga e disseminata di ostacoli: gli scooter elettrici costano comunque tanto per chi è nel vortice della povertà e le banche non si fidano a prestare loro soldi perché si tratta di veicoli che in India non richiedono immatricolazione e patente, dando quindi poche garanzie di rintracciabilità.

    Fonte: veicolielettricinews.it

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.