Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Dopo molta attesa si aprono finalmente le iscrizioni per la stagione 2014 dell'Umbria Marathon, il prestigioso circuito MTB umbro, che anche quest'anno si preannuncia ricco di novità, ma anche di gradite conferme.
Si partirà il 23 marzo dalla città della Rupe, Orvieto, con l'Orvieto Wine Marathon, organizzata dal Team Eurobici Orvieto, per poi spostarsi il 25 aprile nella splendida Baschi, in casa dell'AVIS Baschi. Appena due settimane di stop e sarà la medievale Nocera Umbra, con la sua Gran Fondo delle Sorgenti dell'11 maggio, ad ospitare la nutrita moltitudine di biker, che si ritroveranno poi l'8 giugno a Costacciaro, antico castello difensivo ed ora cuore del parco del Monte Cucco, per disputare appunto la Gran Fondo Monte Cucco. La tappa finale è prevista, invece, nell'antica città romana di Massa Martana con la Martani Superbike del 29 giugno.
L'abbonamento sarà diviso in due tranche: la prima di 70 Euro entro il 22 febbraio per poi passare ad 80 Euro entro il termine ultimo del 23 marzo 2014. A tutti gli abbonati in regalo un simpatico gadget Umbria Marathon e l'accesso garantito in prima griglia a tutte le gare.
Il montepremi finale sarà di € 2.000,00 per le prime 10 società a punteggio.
Fonte:orvietosi.it
Andare a fare compere o shopping, è una di quelle azioni che tutti nella vita si trovano a compiere spesso. In effetti, è stato calcolato che, di tutti gli spostamenti che avvengono in una città, quelli per andare a fare compere costituiscono più di un terzo del totale, una percentuale decisamente rilevante. Inoltre, la maggioranza di questi trasferimenti avviene all'interno di un'area solitamente circoscritta. Uno studio promosso da Beltè, attraverso 1000 interviste telefoniche su un campione casuale di persone che usano la bici, in età tra i 18-65 anni, per verificare le abitudini e le caratteristiche degli italiani che vanno in bicicletta. Infatti il 35% degli italiani utilizza la bici principalmente per andare a fare la spesa. Un'abitudine che accomuna sia gli uomini che le donne, e che caratterizza principalmente gli abitanti del Centro Italia (37%). Attraverso 1000 interviste telefoniche su un campione casuale di persone che usano la bici, in età tra i 18-65 anni, per verificare le abitudini e le caratteristiche degli italiani che vanno in bicicletta. Chi sono gli amanti del "bike shopping"? Sia gli uomini (36%) che le donne (37%) amano andare in giro in bicicletta per i loro acquisti, distanziandosi di un solo punto percentuale. A quale fascia d'eta' appartengono? La maggioranza (42%) va dai 25 ai 35 anni, seguiti dalla classe d'eta' 56-65 (40%) e da coloro che hanno meno di 25 anni (37%). A quale professione appartengono? Scelgono di fare la spesa in bici principalmente dirigenti, insegnanti, liberi professionisti (38%), seguiti da studenti, casalinghe e pensionati (37%), e artigiani, commercianti, lavoratori autonomi (34%). In quali zone d'Italia e' maggiormente diffusa l'abitudine di andare a fare la spesa in bici?
Troviamo gli amanti del "bike shopping" soprattutto al Centro Italia (37%), seguiti dagli abitanti del Sud (36%), quindi da quelli del Nord Ovest (35%) e del Nord Est (34%). Quanti chilometri percorrono? Ben 7 italiani su 10 (70%) arrivano a percorrere fino a 5 km. Una percentuale che sale fino al 75% prendendo in considerazione soltanto i laureati e i liberi professionisti. Il 19% degli intervistati percorre dai 5 ai 10 km, mentre il 7% si attesta in media tra i 10 e i 15 km.
Fonte: www.adnkronos.com
Sarà Bologna, la città delle due torri, ad ospitare la giornata nazionale "Bici senza frontiere": sabato 8 febbraio i ciclisti di tutt'Italia si daranno appuntamento in piazza Maggiore. L'evento è creato dall'associazione #salvaciclisti, a due anni dalla sua nascita.
Ogni città formerà una squadra che sfiderà le altre in duelli "all'ultima bici" su un terreno di gioco su cui sono allestiti percorsi urbani. Ogni città può dare sfoggio dei suoi migliori pedalatori con ogni tipo di ciclista quotidiano, da zero a 99 anni. E come in ogni competizione che si rispetti, ci saranno prove da superare per testare la propria abilità ciclistica.
"Bici senza frontiere" consiste in una gara in 4 prove in cui una squadra di ciclisti urbani gareggerà in bicicletta affrontando prove come portare da casa a scuola quattro bambini nel minor tempo possibile, rispondere correttamente a dei quiz, completare il percorso casa-lavoro il più in fretta possibile. Ogni squadra può contare un minimo di 9 partecipanti a un massimo di 20 (9 per la prima prova, 4 per la seconda e 7 per la terza). Le prove saranno coordinate da un capitano e contraddistinte da un particolare come una divisa o un accessorio comune.
Più che una gara vera e propria è uno spettacolo spontaneo e aperto a tutti; per iscriversi è sufficiente consultare il sito http://bicisenzafrontiere.it/.
Domenica 9 ci sarà una riunione per discutere sulle esperienze di cicloattivismo fatte in questi due anni nelle realtà locali e programmare gli impegni futuri.
Fonte: bicisenzafrontiere.it
Fin dal 2006 Sustrans collabora con alcune scuole londinesi, organizzando una serie di attività sotto l'etichetta "Bike It" per promuovere l'uso della bici da parte dei bambini che si recano a scuola. Ad ogni scuola viene assegnato un "Bike It officer", un volontario della Sustrans che si impegna per alcune settimane a collaborare con la scuola. Il volontario studia i percorsi più adatti per raggiungere la scuola in bici; insegna ai bambini le tecniche per muoversi con sicurezza in bici in un ambiente urbano; cerca in generale di far capire che andare in bici a scuola può essere divertente e sicuro. Importante è anche il contatto con i genitori dei bambini, che sono quelli che decidono se lasciare il proprio figlio o figlia pedalare verso la scuola o no. In totale, i volontari di Sustrans hanno lavorato in 250 scuole primarie e secondarie londinesi, sparse in 23 circoscrizioni diverse.
I risultati, come si accennava, sembrano essere decisamente positivi. L'ultimo sondaggio mostra che nell'ultimo anno la percentuale di bambini che non si recano mai a scuola in bici è scesa dall'83 al 67%. I bambini che affermano di usare la bici anche in altre occasioni durante la giornata, oltre al viaggio casa-scuola-casa, è salita dal 26 al 32%. In media, la percentuale di bambini che usano regolarmente la bici per recarsi a scuola è raddoppiata. Questa media però nasconde molte differenze: come si evince dalla tabella sottostante, in alcune zone l'uso della bici è aumentato enormemente (ad esempio Greenwich, dove si è passati dal 4,9 al 36,4%), mentre in altre l'incremento è stato molto più contenuto (Ealing).
Questi risultati non possono che sottolineare l'importanza di iniziative come i vari "Bike to School Days" che si stanno diffondendo anche da noi. E' importante sottolineare però che i risultati del programma londinese "Bike It" siano stati raggiunti grazie a uno sforzo congiunto e strutturato da parte di Sustrans, le scuole, i genitori, e naturalmente i bambini, e in un contesto, come quello londinese, in cui l'uso della bici è in generale in aumento.
Fonte: Paolo Volpato da Bikeitalia.it www.bikebiz.com
La proposta di legge, firmata da 26 deputati, si propone l'obiettivo di sostenere l'uso della bicicletta per recarsi al lavoro con l'eliminazione delle condizioni che rendono impossibile il riconoscimento dell'indennizzo per infortunio in itinere. Infatti, la normativa vigente riconosce l'infortunio in itinere e la relativa indennità per coloro che usano la bicicletta solo nel caso in cui vi è l'uso necessitato di tale mezzo di trasporto (piste ciclabili, sciopero dei mezzi pubblici e altro). La proposta di legge propone l'eliminazione dell'uso necessitato della bicicletta per recarsi al lavoro nel caso di incidente nel percorso casa, lavoro, casa e di conseguenza faciliterebbe l'uso di tale mezzo. Con i livelli di polveri sottili ed altri inquinanti, dichiara Lorenzo Dalai consigliere della Provincia di Verona, sempre oltre i limiti cercare di attuare anche la più piccola misura che vada a limitare il traffico automobilistico privato è senz'altro encomiabile. Purtroppo fino ad oggi si sono invocate "misure strutturali" e con questo alibi nulla è stato messo in cantiere. L'iniziativa di garantire la copertura assicurativa a chi decide di utilizzare la bicicletta per andare al lavoro è senz'altro piccola cosa di fronte alla gravità del problema, ma ha il grande merito di dare concretezza ad un disegno, che, partendo appunto da misure reali, seppur non eclatanti, può far capire che la direzione intrapresa è quella che nel nord dell'Europa vede appunto una parte consistente dei lavoratori utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto ideale: silenziosa, non inquinante, economica, salutistica. Cominciamo da qui e, senza soste, lavoriamo per una mobilità alternativa e sostenibile!
"Accrescere sempre più il numero delle persone che utilizzano la bicicletta per recarsi al lavoro, soprattutto in città, è un passo avanti importante per la nostra comunità, afferma Matteo Avogaro. Dal punto di vista della tutela dell'ambiente e della salute. Naturalmente, l'invito ad utilizzare la bicicletta deve corrispondete ad una modifica delle leggi che spinga le persone a fare questo passo. Ed è qui che si rivela la qualità e l'importanza della proposta di Diego Zardini. Un'ottima iniziativa, che dimostra come Diego e gli altri estensori del progetto sappiano occuparsi, in Parlamento, di temi che toccano la vita concreta e quotidiana dei cittadini. E di saperlo fare nel modo migliore". Luca Granzarolo richiama l'impegno degli enti locali: "La Proposta di legge di cui Zardini è primo firmatario è fondamentale, perché costituisce un elemento di modernizzazione del nostro Paese e ha importanti ricadute sulla vita di tutti noi. Rappresenta un incentivo all'utilizzo della bicicletta, con conseguenze positive per la salute delle persone e per dell'ambiente. Tuttavia è anche importante pensare a una seria e completa rete di piste ciclabili che attraversi Verona, per rendere effettiva e concreta la possibilità di spostarsi in bicicletta. A questo scopo dovranno impegnarsi i consiglieri circoscrizionali e comunali." A livello europeo sono numerosi gli esempi di normative tese a favorire l'uso della bicicletta, dichiara Yared Ghebremariam-Tesfau, come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, realtà grandi, come Barcellona o Amsterdam, e realtà meno grandi, come Friburgo, con questo tipo di iniziativa hanno ottenuto una considerevole riduzione del numero di automobili con tutti i vantaggi che da questo comporta. Prendendo questi esempi virtuosi a modello, è giunto il momento di iniziare a valorizzare davvero questo tipo di trasporto e non limitarci a qualche isolata pista ciclabile o a qualche imbarazzante surrogato di bike sharing. A sostegno della proposta di legge è nato un gruppo in Facebook "Al lavoro in bicicletta" che in pochi giorni ha raccolto il consenso di 1.335 persone e tra questi i gruppi amanti della bicicletta sparsi in tutt'Italia.
Numerosi sono stati i commenti degli aderenti e tra questi si riportano i seguenti:
- il mio direttore arriva al lavoro in bici, anche io lo faccio da S. Massimo a corso Porta Nuova con il bel tempo. La salita di via San Marco, però è troppo irta e spesso porto la bici a mano;
- trovo che quando vado a lavoro in bici guadagno in umore, salute ,finanza, felicità, tempo, e tanta goduria nel vedere i miei fratelli ingabbiati e incazzati nelle loro lussuose scatole di ferro!!;
- Awsome!!! cioè.... che figata.... andare al lavoro in bici! Ma quanto sono più rincoglioniti di noi i colleghi che usano l'auto per fare 1 km!!! Prima di carburare di la dalla scrivania impiegano tempo e caffè mentre noi arriviamo già pimpanti ed energizzati. Diffondiamo il verbo;
- Oltre al problema dell'infortunio in itinere, occorrerebbe incoraggiare la pratica economicamente o con un incentivo economico all'olandese o con una riduzione delle imposte sul reddito (come succedeva a mia figlia quando lavorava a Berlino);
Dai commenti si evince che occorre impegnarsi e mobilitare le persone affinché la proposta di legge venga approvata e non dimenticata come è successo con la precedente proposta predisposta da Fiab. Inoltre è necessario attuare una politica territoriale della mobilità sostenibile e sensibilizzare le imprese a mettere a disposizione dei parcheggi custoditi e coperti a favore dei propri dipendenti che usano la bicicletta.
Il primo obiettivo è quello di ampliare il gruppo "Al Lavoro in bicicletta" in Facebook affinché la proposta venga conosciuta e sostenuta dai cittadini e dalle associazioni ciclistiche: https://www.facebook.com/allavoroinbicicletta?ref=ts&fref=ts
L'agenzia per il trasporto Neozelandese ha creato una nuova campagna pubblicitaria a favore della sicurezza stradale.
Il video racconta di un padre che, troppo frettolosamente, esce da uno stop senza guardare se sopraggiungono macchine, l'altro un uomo la cui velocità è troppo elevata. Il padre di famiglia chiede all'uomo di evitarlo, perchè nel sedile posteriore ha suo figlio, ma purtroppo la risposta che riceve è:"Mi dispiace, non posso farci nulla sto andando troppo veloce".
La pubblicità è un pugno allo stomaco ma dice chiaramente:"Nessuno deve pagare un errore con la propria vita. Quando guidiamo condividiamo la strada con gli altri, la velocità che scegliamo di tenere dev'essere tale da evitare qualsiasi potenziale errore"
Fonte: www.italnews.info
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.