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Lunedì, 12 Dicembre 2011 09:00

UOMINI IN BICICLETTA-STORIA CICLISMO CESENA

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UOMINI IN BICICLETTA-STORIA CICLISMO CESENAAutore: PIERI DINOPrezzo: € 15,00Pagine: 296Editore: Limina L'autore di quest'opera originalissima ha compiuto più ancora che un fatica storica una fatica…
Lunedì, 12 Dicembre 2011 08:55

SERSE E LA BESTIA

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SERSE E LA BESTIAAutore: GORRINO MAUROPrezzo: € 12,00Pagine: 87Editore: Limina Questo libro racconta una giornata di prima estate del 1951. Serse Coppi, corridore professionista non…
Lunedì, 12 Dicembre 2011 08:44

La quinta edizione Human Motor

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Sabato 10 dicembre a Bologna si è svolta la manifestazione: "Critical Mass Human Motor" organizzata da Ciclofficina. I motori umani si sono opposte ai motori rombanti delle automobili esposte al Salone internazionale dell’automobile. Giunta alla sua quinta edizione, Human Motor ha un’urgenza: quella di “liberare la città dall’immaginario dell’autodistruzione full-optional con gli interni in pelle; per contestare con forza una fiera che ripropone la donna come cosa; per riaffermare che un’altra mobilità, libera, pulita non è solo possibile, è più che mai necessaria”. Tra le dimostrazioni pacifiche, ci sono state azioni simboliche come il guerrilla gardening (gestite dall’associazione Terra di Nettuno), allo scopo di riappropriarsi degli spazi della città tra cui: “piantare un cavolo per dire che il Motor Show è una cavolata, o lasciando foglie secche intorno alla Fiera per dire che ci hanno seccato”, spiega Gabriele Annicchiarico, tra gli organizzatori della Critical Mass.
Le Ciclofficine, sono raggruppamenti acefali di persone che attraverso il baratto e il riciclo offrono pezzi di ricambio, competenze e strumenti per consentire di mettere a  posto le bici in autonomia: “così, sei libero di muoverti e esci dai vincoli consumistici classici come quelli delle automobili”. Verranno da Roma, Milano, Lecce e altre città dell’Emilia Romagna. Giunta alla sua quinta edizione, Human Motor ha un’urgenza: quella di “liberare la città dall’immaginario dell’autodistruzione full-optional con gli interni in pelle; per contestare con forza una fiera che ripropone la donna come cosa; per riaffermare che un’altra mobilità, libera, pulita non è solo possibile, è più che mai necessaria”. Il binomio donne e motori, è un altro dei cardini della protesta: all’interno di Human Motor, le quote rosa sono rappresentate dal gruppo Critical Girls, che rimprovera l’uso strumentale del corpo delle donne a fini promozionali e di mercato, condotto spudoratamente dal Salone. “Farle diventare oggetto di pubblicizzazione è a dir poco di cattivo gusto”.
Non solo. La quattroruote è simbolo di un paradosso: le merci hanno più libertà di movimento delle persone: “è il paradosso dell’età globale. Ci avevano promesso largo movimento e ci ritroviamo che l’unica cosa che riesce a circolare sono le merci. I fatti di Lampedusa ci dimostrano che la libertà di movimento non esiste”. Un’inversione di rotta della mentalità produttiva, che rilanci l’uomo rispetto all’industria dunque: “Monti ha appena varato la sua stangata, si sente parlare di crescita, crescita, crescita: e non si riesce bene a capire fino a che punto dovremmo crescere. Forse sarebbe il caso di sposare l’insegnamento di Serge Latouche, ovvero una descrescita consapevole e anche più democratica.”

 

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

Venerdì, 09 Dicembre 2011 09:29

COINCIDENZE

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COINCIDENZEPOLIDORO IVANPrezzo: € 15,00Pagine: 240Editore: 66thand2nd Tra campioni e perdenti, vittorie e sconfitte, venti storie sul senso di precarietà che caratterizza ogni sfida. Perché nello…
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Più che un documentario, quasi un inno all'armonia tra macchina e natura, Life Cycles è la storia di una “pista”, metafora di ogni esistenza: quella dell'uomo e degli strumenti che esso crea per superare ogni limite, quella delle strade e dei percorsi intrapresi, quella degli scenari vitali che tutto comprendono e restituiscono emozioni ad ogni ritorno di stagione.
Girato in Canada, in Giappone, in Islanda e negli Stati Uniti, Life Cycles è la rappresentazione dei cicli vitali che caratterizzano l'universo degli appassionati di mountain bike. A dar forma a un'opera dai contenuti assoluti che vanno oltre la descrizione di una semplice impresa sportiva, intervengono le immagini filmate da Derek Frankowski, fotografo canadese e ora filmmaker, e di Ryan Gibb regista e sportivo innamorato degli spazi aperti; e il racconto scritto da Mitchell Scott, a cui dà voce Graham Tracey è parte essenziale di un film che tratta l'intero spettro dell'esistenza.
Life Cycles narra una storia di stagioni e di condizioni atmosferiche e insieme descrive la vita della bicicletta – l'invenzione più nobile – dalla fusione dei metalli che la compongono al cedimento delle  sue parti meccaniche al culmine della performance nel cuore della natura. E intanto che le storie si intrecciano a costruire un'unica trama, il documentario riproduce i passaggi che disegnano la pista, il sentiero montano, la direzione che delinea il destino dell'uomo e del biker.
Le parole semplici e intense che punteggiano il lavoro di Frankowski e Gibb suggeriscono quanto  siano necessarie connessioni profonde con la natura, per dar senso reale alla vita e per superare serenamente quella rabbia contro la macchina che contamina di pregiudizi l'inventiva e il progresso degli esseri umani. Perché si, l'uomo nella sua voglia di crescita è capace di distruggere gli equilibri di interi sistemi ma è altrettanto vero che produce atti stupefacenti quando, per istinto o per curiosità, per bisogno di sopravvivenza o per ambizione, supera il caos del mondo e permette alla forza della creazione di prevalere sugli impulsi distruttivi.
La narrazione, sottofondo quasi impercettibile alle spettacolari riprese che catturano l'essenza della montagna e inducono nello spettatore la sensazione della corsa, procede su diversi piani ed è applicabile sia alla vita di un uomo che al ciclo di una mountain bike, sia al formarsi del sentiero nella foresta che all'evolversi delle stagioni. Le riflessioni possono infatti riferirsi con la medesima efficacia ad ogni aspetto della storia e, se si chiudono gli occhi - come quando si ascoltavano le favole dei nostri nonni – o se per qualche momento si distoglie lo sguardo dalle immagini, allora ci si rende conto che i termini possono adattarsi ad ogni situazione e, in uno stesso istante, ci si ritrova a pensare che si è nell'atto di forgiare i singoli pezzi di una bicicletta, o che si sta progettando la pista da percorrere, o che si è già in corsa e si è nel punto in cui interviene l'urgenza di spingere sui pedali e di reagire alle sollecitazioni imposte dal terreno alla meccanica del mezzo e al corpo del biker.
E' così che l'equazione sensoriale proposta in Life Cycles, offre soluzioni che lasciano intuire la consapevolezza dell'appartenenza a un tutto che completa e che rende speciali quando la coscienza intenzionale del vivere risulta palpabile nei balzi e negli scarti irragionevoli, intanto che le musiche della colonna sonora cadenzano la magia della corsa, durante la leggerezza del volo o nella sorpresa improvvisa delle curve e degli impatti inattesi.

In giorni nei quali è complicato mantenere la sensazione del mistero intorno a noi, quella percezione che porta in sè il desiderio tutto umano di svelare ogni segreto in un processo cognitivo che si ripeta senza fine, risulta spesso difficile accorgersi della bellezza e delle opportunità che offre la grande avventura della vita. Ed è perciò che risulta benvenuto, in un'era che rischia di spegnere ogni anelito vitale, il messaggio esplicito contenuto in Life Cycles, l'invito a partecipare a una sorta di addomesticamento del tempo nel rispetto dei ritmi naturali, affinchè di nuovo e continuamente, si possa gustare il sapore dei desideri umani, secondo lo spirito del mountain biking.

Life Cycles, 2010
Canada, 47'
Regia: Derek Frankowski, Ryan Gibb
Produzione: Stance Films

Sito Ufficiale

EcoAzione!EcoAzione! La rubrica dei film sull'ambiente di Effetto Terra

Venerdì, 09 Dicembre 2011 09:03

CRITICAL (Christ)MASS!!!

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TUe LA TUA BICI siete invitati a portare in regalo aria più pulita alla città!!
Giovedì 15 dicembre ricordiamo a tutti i cittadini che un Natale migliore e più felice per tutti è un Natale dove si CONSUMA MENO e si sta insieme!!!
 Piemonte da diverse settimane è soffocato  dalle polveri sottili. Le concentrazioni più alte di PM10 sono state registrate negli ultimissimi giorni: a Torino sono ben 23 i giorni consecutivi di sforamento dei 50 mg/mc medi. Vercelli lunedì 5 dicembre ha toccato quota 151 mg/mc di concentrazione media giornaliera, nello stesso giorno in cui anche ad Alessandria si registrava un picco di 109 mg/mc.
Ma non si tratta solo di picchi. La qualità dell'aria è costantemente al di sopra dei limiti di legge:
I Guerrieri Urbani si uniscono alla con...sueta Massa Critica del terzo giovedì del mese e si ritrovano con i "massacritici" alle 21.00 in piazza Palazzo di Città, davanti al comune, per discutere idee e proposte da proporre alle autorità locali.
Saranno molto apprezzati costumi da Babbo Natale (anche quello originale di colore verde! =D ) con i quali i partecipanti porteranno una fantastica idea regalo ai bambini che li guarderanno.

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