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Martedì, 06 Marzo 2012 10:44

Ciclismo

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CiclismoAutori: Confalonieri Francesco , Vedana FabioPagine: 160Prezzo: € 12,50Editore: elikaFinalmente in un solo libro tutto quello che occorre sapere a proposito di telai e rapporti,…
Martedì, 06 Marzo 2012 10:06

Francia, ciclisti liberi ai semafori

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Già nel 2010 in Francia 12 creativi di tutto il mondo si sono messi a ricordare quanto è cool andare in bicicletta, soprattutto in edizione limitatissima. Il progetto charity si chiama Be Cycle and Fashion e fra i suoi organizzatori ha un portale multimediale internazionale dedicato alla solidarietà, La Chaine du Coeur. I proventi delle vendite saranno destinati ad Act Responsible, un’associazione che promuove campagne pubblicitarie di utilità sociale o ambientale. Oggi Thierry Mariani ministro dei Trasporti francesi, ha annunciato la rivoluzione del settore puntando sul rilancio della bicicletta che sarà considerata negli anni a venire il mezzo privilegiato per gli spostamenti cittadini. Per ora ci sarà una nuova luce sui semafori per garantire ai ciclisti previo avviso luminoso la svolta a destra a semaforo rosso o per andare dritto a patto che comunque diano precedenza ai pedoni; in più sarà obbligatorio nelle nuove costruzioni prevedere parcheggi per le biciclette, marcature dei telai contro i furti e chip elettronico, scuola guida per ciclisti e una campagna media per migliorare la percezione che hanno i francesi della bicicletta e dei ciclisti in strada. Detto ciò a mancare all’appello, con gran delusione delle associazioni di ciclisti, l’ attuazione della defiscalizzazione dei costi per le aziende che sostengono l’uso della bicicletta per i lavoratori e l’incentivo in busta paga ai dipendenti che per il tragitto casa-ufficio e/o fabbrica usano la bicicletta con o senza mezzi pubblici. Il ministro ha detto che se ne dovrà riparlare. L’idea di un piano trasporti per la bicicletta è nata dalla considerazione che un francese in media percorre in bicicletta in un anno 87 Km contro gli 800 Km o 1000 Km di un danese o di un olandese. Dunque nero su bianco il ministro Mariani ha messo i vantaggi della bicicletta in termini di salute, riduzione dell’inquinamento, costi di trasporto e sviluppo economico. Al lavoro dal luglio scorso un team di esperti composto da 17 persone presiedute da Philippe Goujone con rappresentanti di associazioni, ciclisti e politici, ha lavorato per progettare appunto il Piano di mobilità in bicicletta.

Fonte: www.ecoblog.it

Lunedì, 05 Marzo 2012 16:35

Ciclismo e benessere

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Ciclismo e benessereAutore: Posabella GiovanniPagine: 224Prezzo: € 12,50Editore: elika Questo testo, rivolto a preparatori e ciclisti appassionati, tratta di anatomia, fisiologia e biomeccanica del gesto…
Lunedì, 05 Marzo 2012 16:32

La mountain bike

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La mountain bikeAutore: Diamantini SimonePagine: 128prezzo: € 12,50Editore: elika Questo testo illustra il mondo delle "route grasse" all'appassionato, al preparatore e all'amatore agonista. Partendo dalla…
Lunedì, 05 Marzo 2012 15:37

A Roma il Bike sharing fermo al palo

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Il bike sharing a Roma è fermo. Infatti come scrive il corriere romano: "La città di Roma è ostile alle due ruote neanche 1% degli spostamenti in bici, graniticamente fermo, ed è scivolato ancora (dopo la proroga di un mese) il bando per l’assegnazione del nuovo gestore per le due ruote «in condivisione»". Ed è di questi giorni la sciabolata di Legambiente: a Roma solo lo 0,4% degli spostamenti avviene in bicicletta, risultato inferiore rispetto a tutte le grandi città italiane. Insomma, la mobilità sostenibile resta un miraggio nella Capitale. Associazioni e ciclisti urbani sono sul piede di guerra. Secondo l’indagine resa nota da Fiab, Legambiente e Città in Bici, continua ancora il corriere romano, una Capitale virtuosa dovrebbe registrare almeno il 15% di spostamenti su due ruote ecologiche e una mobilità in auto (e moto) minore del 50%. Ma i dati caratterizzano invece la Città eterna come fanalino di cosa in Italia con solo il 34% di “spostamenti sostenibili”, realizzati in bici (0,4%), a piedi (6,1%), con il mezzo pubblico (27,7%), e ben il 66% di “spostamenti insostenibili”, attuati in auto o moto. «E' uno scandalo – sottolinea il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati – In quattro anni Roma non ha fatto nulla per i ciclisti, l'Assemblea capitolina non è stata nemmeno in grado di approvare il piano della ciclabilità. Il piano è stato presentato più volte, approvato in giunta il 24 marzo 2011, presentato il 9 maggio: che altro dobbiamo aspettare per vederlo approvato e finanziato? Per far partire gli interventi per nuove piste? Per dotare Roma di un bike sharing come quello di tutte le altre città italiane ed europee? Vanno subito reperiti i 40 milioni necessari ad anticipare la realizzazione degli interventi a breve e medio periodo». E, aggiunge Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio «chiediamo all’assessore Visconti, interventi forti: l’obiettivo finale di 986 chilometri di piste al 2020 è lontanissimo».

PIANO CICLABILITA’ IN STALLO – Dal Campidoglio ricordano i progetti già avviati. «La pista ciclabile della Nomentana è in corso di progettazione e sarà realizzata entro la prossima primavera - afferma l’assessore all’Ambiente, Marco Visconti. - Con l'adesione alla Campagna del Times di Londra “Salva-ciclisti”, il Campidoglio si è impegnato ad accelerare i tempi di approvazione del Piano della ciclabilità». E, continua Visconti, «sono in realizzazione 4 importanti percorsi ciclabili che si aggiungono a quello appena realizzato con il Ponte della Scienza, che raccorda i quartieri Ostiense e Marconi: il raccordo Tor Pagnotta-stazione metro Laurentina, all'interno del corridoio della mobilità; la pista ciclabile che mette in collegamento il Santa Maria della Pietà con la stazione di Valle Aurelia; la pista di via Palmiro Togliatti-Parco della Cervelletta e quella che dal Torrino conduce all'Eur. Ad aprile installeremo i primi 200 portabici nei principali nodi di scambio». OBIETTIVI LONTANI» – Il Parlamento Europeo, già nel 2002, ribadiva la necessità di incrementare gli spostamenti con bicicletta e il Piano Quadro di Roma pone obiettivi precisi: passare da 225 a 1.200 chilometri di rete ciclabile (oggi 115 chilometri sono nel verde e solo 110 su strada), da 26 a 350 stazioni per il bike sharing, con nuovi parcheggi nei nodi di scambio. Ad oggi risultano già finanziati solo 65 chilometri di nuovi itinerari. Nel piano, la rete ciclabile principale è composta da 361 chilometri di piste, di cui 70 esistenti, 50 finanziati e il resto da finanziare. La rete ciclabile locale ha invece circa 40 chilometri di piste già realizzate, 17 già finanziati e circa 550 pianificati. Accanto a queste, ci sono, nel piano, quasi 150 chilometri di corridoi verdi. E, lunedì 5 marzo vengono consegnate le nuove biciclette ai ragazzi del progetto Pica, Percorsi ciclabili sicuri, iniziativa a cura dell’assessore Visconti e dal presidente della commissione sicurezza, Fabrizio Santori, «per monitorarne lo stato e ideare interventi di ottimizzazione della fruibilità». «Troppo poco», concludono le associazioni.

Fonte: www.corriereromano.it

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