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Arriva la quinta edizione della Milano-Torino in fissa 2012.
per ora c'è la data del 22 Aprile 2012 e presto tutti i dettagli per partecipare, cominciate ad organizzarvi.
Per maggiori info a questolink
Dopo aver incuriositi i veronesi con le misteriose bicigialle, il gruppo esce alla scoperta con una biciclettata per le vie del centro in programma sabato 10 marzo.
"Vogliamo una Verona in movimento e non più ferma, immobile e triste - dichiarano i membri del movimento #bicigialle - il concetto che ci ha uniti in questa avventura è la “cooperazione” intesa come sviluppo insieme. Invitiamo i veronesi che vogliono muoversi e smuovere la città e a unirsi a noi. Passeremo per alcuni luoghi simbolo della città per esprimere alcune idee che ci stanno a cuore e che presenteremo... pedalando".
Fonte: www.larena.it
Un giro del mondo in bicicletta, per portare un messaggio di speranza a chi vive con una disabilità e invitare tutti gli altri a uno stile di vita più attivo. È la sfida di Dejan Zafirov, ciclista macedone, che dal 2009 gira il mondo con la sua bici, nonostante una gamba amputata e una lesionata. Un'avventura raccontata anche sul grande schermo dal documentario del regista Renato Giugliano intitolato "Un grande macedone" (giovedì 8 marzo al cinema Odeon è in programma la proiezione bolognese). Tutto inizia in una fattoria biologica nei dintorni di Nizza, dove Dejan lavora come volontario: durante una pausa dal lavoro, per sbaglio aziona una trebbiatrice che a marcia indietro cattura le sue gambe. Una viene amputata all'altezza del femore, l'altra si riesce a salvare, ma il 70% dei tendini è lesionato. Dejan però non si perde d'animo. Già appassionato di ciclismo, nel 2009, a pochi anni dall'incidente, risale in sella con un obiettivo preciso: un viaggio in solitaria da Skopje a Nizza. Duemila chilometri di pedalate con l'aiuto di una protesi per la gamba amputata e di un tutore per quella lesionata.
Nel suo viaggio Dejan fa tappa anche a Bologna: qui ritrova il regista e amico Renato Giugliano. "Ero in Macedonia per un documentario sulle nuove generazioni dopo le guerre nei Balcani (intitolato ‘Such a game' e quasi ultimato, ndr)", racconta Giugliano, "ma quasi subito ho incontrato Dejan e ho deciso di raccontare la sua storia. Quando è passato da Bologna lo abbiamo accompagnato per 3-4 giorni, fino in Liguria". Il risultato è il documentario "Un grande macedone", premiato anche da Inail allo Sportfilmfestival di Palermo. "Penso che il limite più grande sia quello che ci imponiamo da soli", racconta Dejan nel documentario. "Ma quando lo superi arrivi a quello successivo, poi a quello dopo, poi ancora. E poi ti domandi: ma allora cosa altro sono in grado di fare?". Così dopo aver raggiunto Nizza il viaggio di Dejan è andato avanti. Con la sua prima impresa è riuscito ad attirare l'attenzione dei media e a procurarsi qualche sponsor. "Il suo obiettivo adesso è il giro del mondo in bicicletta", spiega Giugliano, "è stato in Argentina, in Cina e negli Stati Uniti d'America, e ora è in procinto di partire per l'Australia e il Nord Africa: dopodiché ce l'avrà fatta".
Ma quella di Dejan non è solo una sfida personale. "Il mio primo obiettivo è motivare non solo chi ha una disabilità fisica ma le persone in generale ad avvicinarsi a uno stile di vita più attivo e salutare. Lo scopo non è semplicemente attraversare i continenti in bici: a cosa servirebbe?", spiega in un'intervista, "Penso alle persone con una disabilità fisica e alla situazione in Macedonia. Penso a quanto sia sottovalutato lo sport: tutto si riduce a giocare a tennis tavolo e a qualche altra disciplina semplice. Io sto tentando di trovare un modo per fare qualcosa di più". Insieme ad alcuni amici Dejan ha infatti creato Gaia, una fondazione che in Macedonia si occupa di bambini con disabilità. "Cerchiamo di instillare in loro l'ambizione e di lavorare sulla fiducia che hanno in se stessi attraverso esercizi fisici e workshop creativi", spiega Dejan. "Dovrebbero essere in grado di prendere in mano la propria vita, di decidere cosa studiare all'università o dove cercare lavoro. Vorremmo dargli una base perché abbiano la possibilità di costruire il loro futuro".
Il documentario "Un grande macedone" è in programma a Bologna giovedì 8 marzo (alle 18.30 al cinema Odeon) nell'ambito della rassegna Sala Doc. La proiezione sarà seguita da un incontro con Fabian Mazzei, campione di tennis con disabilità e Alessandro Bortolotti della facoltà di Scienze motorie dell'Università di Bologna. In sala anche il regista Renato Giugliano, che fra l'altro non è nuovo alle tematiche sociali. Dal 2009 infatti collabora con la onlus Cefa, con cui ha prodotto vari racconti di cooperazione e il suo primo lungometraggio, "Cooperanti" (2010, Italia/Albania). Fra i progetti "in progress" c'è il documentario "Such a game", un viaggio fra le memorie di Tito e delle guerre nei Balcani per scoprire i sogni e le esperienze delle giovani generazioni nell'ex Jugoslavia.
Fonte: superabile.it
Cicloattivi Università è pronto a mettere sulle due ruote gli studenti. L'assessore alla mobilità, Guglielmo Minervini, e il Rettore dell'Università degli studi di Bari, Corrado Petrocelli, consegneranno le prime biciclette agli universitari oggi, venerdì 9 marzo, alle ore 11.00 presso l’atrio del palazzo Ateneo di Bari in Piazza Umberto. Durante la cerimonia, alla quale intervennano anche le associazioni studentesche che hanno contribuito alla definizione dei criteri di assegnazione, gli studenti, inseriti nella prima graduatoria dell’Università di Bari, potranno ritirare le biciclette pieghevoli donate dalla Regione alle Università per utilizzarle in comodato gratuito per un anno. Il modello delle biciclette sarà pieghevole così da favorire il trasporto intermodale non solo in treno ma anche sui bus interurbani e urbani. Il progetto dell'assessorato alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia, che rientra nell'ambito del programma “CreAttivaMente” per la diffusione di una mobilità sostenibile, complessivamente prevede di assegnare 868 biciclette all’Università di Bari, che ricomprende le sedi decentrate di Brindisi e Taranto, 168 a Foggia, 379 a Lecce e 185 al Politecnico di Bari. La scelta dei criteri con i quali le bici saranno affidate in “adozione” agli studenti sono invece stati definiti dalle singole università in accordo con le rappresentanze studentesche. Prevalentemente si tratta di regole che premiano gli studenti fuori sede, in Erasmus o residenti nei quartieri lontani dai plessi universitari o che devono spostarsi da una sede all’altra della propria Facoltà. Insomma tutti coloro che possono trovare da subito utile e conveniente lo spostamento in bici.
Fonte: regione.puglia.it
Comunicato Stampa
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