Martedì, 06 Marzo 2012 10:06

Francia, ciclisti liberi ai semafori

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Già nel 2010 in Francia 12 creativi di tutto il mondo si sono messi a ricordare quanto è cool andare in bicicletta, soprattutto in edizione limitatissima. Il progetto charity si chiama Be Cycle and Fashion e fra i suoi organizzatori ha un portale multimediale internazionale dedicato alla solidarietà, La Chaine du Coeur. I proventi delle vendite saranno destinati ad Act Responsible, un’associazione che promuove campagne pubblicitarie di utilità sociale o ambientale. Oggi Thierry Mariani ministro dei Trasporti francesi, ha annunciato la rivoluzione del settore puntando sul rilancio della bicicletta che sarà considerata negli anni a venire il mezzo privilegiato per gli spostamenti cittadini. Per ora ci sarà una nuova luce sui semafori per garantire ai ciclisti previo avviso luminoso la svolta a destra a semaforo rosso o per andare dritto a patto che comunque diano precedenza ai pedoni; in più sarà obbligatorio nelle nuove costruzioni prevedere parcheggi per le biciclette, marcature dei telai contro i furti e chip elettronico, scuola guida per ciclisti e una campagna media per migliorare la percezione che hanno i francesi della bicicletta e dei ciclisti in strada. Detto ciò a mancare all’appello, con gran delusione delle associazioni di ciclisti, l’ attuazione della defiscalizzazione dei costi per le aziende che sostengono l’uso della bicicletta per i lavoratori e l’incentivo in busta paga ai dipendenti che per il tragitto casa-ufficio e/o fabbrica usano la bicicletta con o senza mezzi pubblici. Il ministro ha detto che se ne dovrà riparlare. L’idea di un piano trasporti per la bicicletta è nata dalla considerazione che un francese in media percorre in bicicletta in un anno 87 Km contro gli 800 Km o 1000 Km di un danese o di un olandese. Dunque nero su bianco il ministro Mariani ha messo i vantaggi della bicicletta in termini di salute, riduzione dell’inquinamento, costi di trasporto e sviluppo economico. Al lavoro dal luglio scorso un team di esperti composto da 17 persone presiedute da Philippe Goujone con rappresentanti di associazioni, ciclisti e politici, ha lavorato per progettare appunto il Piano di mobilità in bicicletta.

Fonte: www.ecoblog.it

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