Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Il coordinamento ciclabili Abruzzo teramano (Ciclat) chiede agli organi regionali una legge per incentivare i bike hotel, strutture ricettive predisposte per l'accoglienza dei turisti in bicicletta. "In Italia – sottolinea il Coordinamento – esistono numerose strutture ricettive dedicate alle diverse tipologie di cicloturisti, un segmento del mercato in costante crescita anche nella nostra Regione." "Le strutture classificate Albergabici – continua il CCiclAT – in Italia sono oltre 2.000, di cui 51 in Abruzzo, distinte tra attività alberghiere ed extralberghiere, mentre quelle appartenenti alla rete Italy Bike Hotels sono in constante aumento e, in particolar modo, in Abruzzo, si sta sviluppando, a cura di un consorzio locale di operatori, una rete di hotel dedicati ai turisti in bicicletta".
Il Coordinamento chiede, pertanto, che, come già fatto dalla vicina Regione Marche, si valorizzi, oltre al sistema degli alberghi diffusi, anche quello delle strutture ricettive per turisti in bicicletta, stanziando contributi economici per le strutture che vogliano adeguarsi per l'ottimale accoglimento di questa tipologia di turisti, siano essi sportivi, itineranti o semplici appassionati delle due ruote che vogliano affiancare alle vacanze tradizionali giri turistici in bicicletta alla scoperta del territorio.
Questo anche alla luce della recente L.R. 8/2013, entrata in vigore il 4 aprile scorso, che si propone di promuovere la mobilità ciclistica, sia per gli spostamenti quotiziani che per il turismo, e dei recenti finanziamenti regionali per il completamento delle ciclabili costiere abruzzesi.
"Si tratterebbe – conclude il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano – di una somma tutto sommato modesta che potrebbe, però, porre l'attenzione dei nostri operatori su un settore di mercato ancora misconosciuto ma dalle enormi potenzialità".
Fonte: www.giulianovailbelvedere.it
Dal 27 giugno a inizio settembre, appuntamento ogni giovedì alle ore 21 a Piazza del Ferrarese: pedalate serali di gruppo in bicicletta per le vie della città, alla ricerca di fresco, relax e buona compagnia.
L'iniziativa di Ruotalibera Bari è finalizzata non solo a regalare ai ciclisti baresi che vorranno unirsi un momento di relax senza lo stress del traffico e delle auto, ma soprattutto a stimolare gli organizzatori di eventi musicali baresi, che stanno scoprendo e rivalutando tanti luoghi alternativi, tutti in città, dove fare musica (Anfiteatro Ipercoop Japigia, Terminal crociere, colmata di Marisabella, Fiera del Levante, Pane e Pomodoro, Cittadella della Cultura) a preoccuparsi di mitigare l'impatto sulla viabilità causato dalla notevole affluenza di pubblico e di fare qualcosa per promuovere, incentivare e indirizzare l'afflusso ai concerti in bicicletta.
Del resto il decreto del Ministero dell'Ambiente sulla "Mobilità sostenibile nelle aree urbane" attribuisce anche ai responsabili di manifestazioni destinate ad attirare anche occasionalmente grandi flussi di traffico, il compito di attuare il Piano degli spostamenti eco-sostenibili.
Programma di massima
27 giugno: inizio pedali nella notte con visita molo Borbonico.
04 luglio: lungomare NORD per la pineta di S. Francesco.
11 luglio: tra le vie del borgo murattiano
18 luglio: lungo i viali di Poggiofranco.
25 luglio: per i vicoli di Bari Vecchia (da confermare con Fanelli) oppure S.Girolamo.
Fonte: ruotaliberabari
Girolibero è oggi il principale operatore in Italia specializzato in vacanze in bicicletta. Nasce nel 2002, dall'esperienza dell'Associazione Zeppelin, associazione vicentina che dal 1998 organizza viaggi con mezzi "alternativi" (bicicletta, barca a vela, trekking...). Girolibero si specializza in vacanze in bicicletta offrendo pacchetti cicloturistici (prenotazione hotel, trasporto bagagli, bici a noleggio, materiale informativo, assistenza) in Italia e in Europa, sia a stranieri (che preferiscono l'Italia) che a italiani, che scelgono di pedalare all'estero.
• Girolibero è rivolto prevalentemente a clienti individuali. Organizza e vende vacanze in bicicletta al mercato italiano, con oltre 200 proposte tra Italia ed Europa suddivise nelle seguenti sottocategorie:
• Bici e Hotel. Sono i tour in bicicletta normalmente a tappe che possono essere di più tipologie (itineranti, semi itineranti, a margherita, in linea, ad anello). Le caratteristiche sono: tappe da 50km, percorsi facili e sicuri lungo ciclabili o strade secondarie, itinerari di interesse turistico (natutalistico e/o storico-culturale). Vengono proposte in questa categoria più di 200 destinazioni in Europa. La ciclabile per eccellenza è la Passau-Vienna in Austria.
• Bici e Barca. Di giorno sui pedali e la sera a bordo di confortevole battello fluviale o imbarcazione marittima. Sono tour che si sviluppano lungo i grandi fiumi (Danubio, Reno, Mosella) o i canali del nord Europa (Olanda, Fiandre).
• Bici e Famiglia. Pacchetti per le famiglie con tappe più ridotte e su ciclabili sicure, alberghi dotati di camere familiari, fornitura di bici e appendici per bambini di tutte le età ed una scontistica dedicata per fasce di età . Es. Loira per Famiglie. Si tratta della tipologia di vacanze che sta avendo il trend di crescita più elevato.
• Bici e Benessere. Tour che abbinano alle pedalate il pernottamento in hotel con area wellness. Es. Vienna-Budapest wellness
Riportiamo l’intervista rilasciata al corriere del veneto
Gli Italiani quali mete preferiscono? Gli italiani preferiscono i paesi Europei dove è più sviluppata la rete ciclabile, su tutti Austria, Germania, Olanda, paesi con migliaia di km di piste ciclabili lontane dal traffico. Una vacanza cicloturismo è davvero più costosa rispetto a quelle tradizionali? No, in realtà esiste un ottimo rapporto tra prezzo e servizi offerti: la vacanza in bici è perfettamente organizzata, dal primo all'ultimo giorno e il grande numero di cicloturisti sulla stessa rotta ciclabile consente l'abbattimento dei costi di tutti i servizi offerti (trasporto dei bagagli, tariffe alberghiere, noleggio bici...). Chi vuole intraprendere una vacanza in bici e contenere al massimo i costi, può organizzarla autonomamente rinunciando alla comodità di qualche servizio: hotel meno confortevoli, no trasporto bagagli... I ciclisti spesso richiedono le colazioni rinforzate, la bici in camera. Gli hotel, in particolare quelli italiani, hanno capito l’opportunità o fanno ancora fatica a recepirla e ad adattarsi? Gli hotel che Girolibero utilizza in Italia sono bene informati e capiscono le esigenze dei cicloturisti: offrono colazioni abbondanti e spesso consentono di parcheggiare la bici in un luogo sicuro, magari un garage chiuso, per evitare spiacevoli sorprese. Le aziende del settore supportano il cicloturismo o sono sempre concentrate sulle vendite esclusivamente agli appassionati, magari amatori che corrono la domenica nelle varie Gran fondo? La cultura del cicloturismo in Italia si sta progressivamente diffondendo, ma ancora la "vacanza in bici" è intesa dai più come un'impresa da sportivi. Basterà continuare a promuoverlo come attività facile, che non richiede allenamento, ne' lunghe o faticose tappe sui pedali. E' pur sempre una vacanza! Qual è secondo la vostra esperienza il Paese più all’avanguardia per quanto riguarda le vacanze sportive e in particolari in bicicletta? Sicuramente la Germania: da anni più della metà dei tedeschi dedicano almeno 4-5 giorni al cicloturismo, anche nel proprio Paese, che vanta 40 mila km di piste ciclabili di lunga percorrenza (non contiamo quindi le ciclabili "urbane" o i collegamenti di pochi km). Qual è il vostro “viaggiatore tipo”? Solitario, in famiglia, con amici? Giovane, di mezz’età? I clienti stranieri sono per lo più over 50, spesso marito e moglie e preferiscono viaggiare da soli, «in libertà» come diciamo noi. Per loro solo hotel prenotati, trasporto bagagli, assistenza telefonica e materiale informativo/guide ciclabili dettagliate per orientarsi da soli lungo il percorso. Gli italiani si dividono in due tipologie: giovani, tra i 30 e i 50 anni, che pedalano volentieri anche in gruppo, con altri partecipanti con cui socializzare e un accompagnatore a fare da apripista; famiglie, in costante crescita, che viaggiano volentieri sia «in libertà» che in gruppo con altre famiglie; infine coppie che viaggiano in libertà. Non solo bici, con Zeppelin.it offrite diverse tipologie di viaggi a contatto con la natura. Ci potete raccontare nel dettaglio il progetto? Zeppelin è il nostro punto di partenza. Oltre alle vacanze in bici, Zeppelin propone viaggi a piedi, di varia difficoltà, dal trekking nel deserto in Giordania al walking urbano a Trieste. Altra attività sono i viaggi in barca a vela e crociere a bordo di motovelieri o catamarani, per provare la libertà di un viaggio in mezzo al blu del Mediterraneo o anche dei mari più esotici, ai Caraibi ad esempio; infine i «viaggiamondo», alcuni a carattere culturale, altri più avventurosi, ma sempre perfettamente organizzati: viaggi in gruppo con accompagnatore dall'Italia e spesso anche una guida locale per conoscere ancora meglio il Paese che visitiamo. Tra i viaggiamondo più amati: Turchia, Perù, Repubbliche Baltiche, Ecuador e Galapagos, Costa Bretone e Normanna...
In un certo senso non offrite solo una vacanza ma un’esperienza e promuovete uno stile di vista sano, fatto di contatto con la natura e attenzione alla salute. Quali consigli dareste a chi vuole provare questa tipologia di vacanza per la prima volta? A chi intraprende una delle nostre vacanze in bicicletta, nessun consiglio particolare: sono itinerari facili, salvo qualche eccezione. Lo stesso vale per i trekking, i viaggi a vela o i viaggiamondo di Zeppelin: ce n'è per tutti, dai principianti ai viaggiatori più esperti. Ultima domanda. Anzi, un consiglio: tre mete da non perdere per chi cerca una vacanza sulle due ruote. Venezia tra bici, barca e mare: una settimana in Italia, dalla magica Venezia alla Mantova dei Gonzaga, passando per le spiagge del Lido, Pellestrina, Chioggia e Albarella: facili biciclettate, ampi lidi soleggiati e ottima cucina nostrana per una settimana di relax in movimento. Info
Olanda in bici e barca, Amsterdam e la rotta nord: In barca per pasti e pernottamenti; in bici tra le spiagge selvagge del Nord e le bianche dune di Texel: piccoli borghi, vaste campagne e le grandi dighe, vera e propria meraviglia dell’ingegneria olandese. Info
Viaggiamondo in India, da Delhi a Varanasi: Viaggio emozionante nel mitico triangolo d’oro indiano, con passaggio per Varanasi e visita agli spettacolari templi Khajuraho. Info
Fonte: corriere del veneto
Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".
Fonte: Fiab Onlus
Spostarsi in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. L’ultimo rapporto dell’Istat sulla mobilità urbana, relativo al 2011, ha rilevato un dato sconcertante. Infatti l’indice di mortalità, e’ pari a 0,86 ciclisti per incidente (ogni 100 eventi verificatisi nei comuni capoluogo che hanno coinvolto le biciclette) e 0,38 morti in incidenti che coinvolgono ciclisti ogni 100 mila residenti. Nel 2011 sono stati registrati 3860 morti di cui 1889 su quattro ruote, 923 motocicli, 165 ciclomotori, 282 biciclette e 589 pedoni. Resta comunque allarmante il fatto che negli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti e 7.625 pedoni sono stati uccisi sulle strade italiane. E’ questo il tragico bollettino di quella che somiglia sempre più ad una guerra della mobilità dominante contro la mobilità considerata debole. Per quanto riguarda le biciclette, accanto al già citato profilo medio dalla ricerca emerge come, “in alcuni capoluoghi, i tassi di mortalità associati all’uso di biciclette registrino valori considerevolmente più elevati (oltre 2 morti ogni 100.00 abitanti, talvolta persino superiori a quelli associati alle autovetture)”. Per questo molte associazioni tra cui Fiab e #Salvaciclisti si battono per il riconoscimento della libertà di mobilità, sottolineando che mezzi come la bicicletta costituiscono un’avanguardia e non un passo indietro. Per ridurre il numero dei morti cosiddetti deboli bisognerebbe partire delle semplici infrastrutture per bici, le piste ciclabili, che sono presenti in maniera considerevole al nord e quasi inesistenti al sud. La città con la maggiore densità è Padova (164, 8 km ), seguita da Torino, Brescia, Modena e Treviso.
Fonte: www.improntalaquila.org
Mercoledì 26 giugno alle 21 a Roma, incontro pubblico del gruppo interparlamentare per la mobilità nuova/ciclistica con le associazioni Fiab, Legambiente e #Salvaiciclisti.
L'iniziativa, che si terrà presso la sede dell'associazione umanitaria INTERSOS (via Aniene 26/A, nei pressi di Piazzale Fiume) è stato promossa dall'on. Paolo Gandolfi che, per il coordinamento dell'intergruppo, si avvale della collaborazione dei colleghi parlamentari Decaro, De Lorenzis, Pellegrino, Nardi per la Camera dei Deputati, e di Cotti e Vaccari per il Senato.
La delegazione FIAB, guidata dalla Presidente Giulietta Pagliaccio, sarà composta, tra gli altri, dal Vice Presidente Marco Gemignani e dal Responsabile Sicurezza Edoardo Galatola.
Tra i punti all'ordine del giorno: formulazione di una legge quadro nazionale sulla mobilità ciclistica partendo dall'esame dei disegni di legge già precedentemente presentati in Parlamento; modifica del Codice della Strada con l'introduzione di norme riguardanti la mobilità ciclistica e la sicurezza degli utenti non motorizzati; modifica della legge nazionale sull'infortunio sul lavoro con una norma che includa la tutela giuridica dell'infortunio in itinere in bicicletta, attualmente non prevista, come già proposto dalla FIAB con petizioni e campagne nazionali.
La Presidente FIAB Giulietta Pagliaccio dichiara: "Siamo particolarmente soddisfatti di questo incontro con il gruppo interparlamentare per la mobilità nuova e ciclistica, che aspettavamo, e che avremo insieme ad altre associazioni con cui abbiamo già condiviso l'organizzazione degli Stati Generali della Bicicletta tenutisi ad ottobre dello scorso anno a Reggio Emilia e con cui abbiamo elaborato i documenti conclusivi".
"Per la FIAB è importante - prosegue la Presidente Giulietta Pagliaccio - oltre a modificare il codice della strada per esempio con l'introduzione del limite dei 30 Km/h in ambito urbano, o della circolazione in bicicletta nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico per le auto quando sussistano particolari condizioni, che a livello nazionale sia istituito un Servizio Nazionale per la Mobilità Ciclistica con specifiche competenze di promozione delle politiche di ciclabilità e di coordinamento tra le iniziative a diverso titolo svolte dai diversi Ministeri".
"Il capitolo finanziamenti - conclude la Presidente FIAB - è essenziale, infine, per il rilancio della mobilità in bicicletta e della sicurezza dei ciclisti. Va trovato sicuramente un meccanismo che assicuri annualmente risorse continuative a favore degli enti locali. Ma occorre pure accrescere la cultura tecnico-progettuale di chi, nei Comuni, nelle Province e nelle Regioni si occupa di programmazione, pianificazione, progettazione, direzione lavori, affinchè la mobilità ciclistica sia vista non come aspetto optionale ma come parte essenziale di un sistema integrato di mobilità sicura e sostenibile".
Fonte: Fiab Onlus
Un weekend “eroico” a Buonconvento da vivere su due ruote tra sport, mercatini e teatro. Da venerdì 21 a domenica 23 giugno il borgo della Valdarbia sarà sede della prima 36 ore in bicicletta disputata in Italia “L’Eroica x36h”, che porterà in strada mountain bike, specialissime da strada e le gloriose bici d’epoca.
Cambia il percorso del grande evento collaterale della 10a Granfondo Straducale, prevista il 30 giugno a Urbino (Pu). Si tratta della Randonnée Straducale in programma a partire dalle ore 21,30 di sabato 29 giugno. Questa decisione è stata presa dalla Ciclo Ducale a seguito dell'ordinanza del sindaco di Carpegna che vieta il transito a qualsiasi mezzo sulla strada del Cippo del Monte Carpegna all'interno del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello a causa del ritrovamento di un ordigno bellico inesploso.
Pertanto nel primo dei due anelli previsti si andrà da Urbino fino a Carpegna, dove non si entrerà però in paese, ma si scenderà invece subito verso Macerata Feltria e poi, passando per Mercatale, si giungerà in località Celletta di Valle Avellana, dove inizierà il nuovo percorso. Si salirà verso Valle Avellana e Monte Osteriaccia, poi discesa fino a Casinina, da dove si risalirà verso Tavoleto. Scesi a Ca’ Gallo ci si ricongiungerà con il percorso originario: salita verso Pieve di Cagna (primo punto di controllo e di ristoro) e termine del primo anello a Urbino dopo circa 110 chilometri. Ci saranno dunque due salite (4,5 e 2 chilometri), che sostituiranno la mitica scalata al Cippo del Monte Carpegna. In tutto i randagi dovranno percorrere 300 chilometri, in quanto il secondo anello sarà identico al percorso lungo della granfondo, nel quale i randagi potranno usufruire dei ristori previsti per i granfondisti a partire, però, dal chilometro 80 del secondo anello.
Continuano intanto le novità per quanto riguarda la granfondo vera e propria. Per i partecipanti sono infatti previsti premi a sorteggio: due pedivelle GB System e 10 caschi offerti da Pantacicli. Tra i premi anche 10 confezioni di prodotti offerti dalla StacPlastic. Inoltre, non sarà consentito l’ingresso nel percorso lungo ai veicoli privati (auto, motocicli e ciclomotori) al seguito di ciclisti, tranne a quelli autorizzati dal Comitato organizzatore e dal direttore di gara prima della partenza, secondo quanto previsto dal regolamento della manifestazione. Le autorizzazioni verranno rilasciate solamente secondo le necessità dell’organizzazione e il rilascio sarà subordinato alla sussistenza delle condizioni di sicurezza alla luce del numero dei partecipanti e alle condizioni meteo. Sarà possibile chiedere le autorizzazioni sabato 29 giugno dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 14,30 alle ore 19,00 e domenica 30 giugno dalle ore 6,00 alle ore 7,00.
La Straducale pensa anche ai paesi meno fortunati e così da quest’anno la manifestazione sarà partner dell’Ong Africa Mission, che si occupa di recuperare biciclette usate e di portarle in Uganda e che sarà presente il sabato a Urbino con uno stand nella zona espositiva.
Fonte: Play Full - Ufficio Stampa www.csainciclismo.it
Il 20 Giugno 2013 è approdata alla Camera dei deputati la proposta di legge ‘mobilità nuova’ che si articola in tre punti:
-la ridistribuzione delle risorse economiche dall’alta velocità e dalle grandi opere verso il trasporto urbano e pendolare;
-il porre ai comuni l’obbligo di ridurre progressivamente il trasporto motorizzato privato, con un sistema di bonus malus che premia eo/ penalizza chi raggiunge o meno gli obiettivi;
-la riduzione a 30 km/h, al posto dei 50 km/h attuali, della velocità nei centri urbani.
Prima della presentazione del ddl alla sala stampa della camera abbiamo intervistato in bicicletta, con al seguito una delegazione di #salvaiciclisti, Paolo Gandoli, parlamentare PD e membro della Commissione Trasporti e Alberto Fiorillo di Rete Mobilità Nuova. Intervista di Francesco D. Ciani e Giselle Martino, realizzata da Francesco D. Ciani per BicycleTV.it e condotta da Giselle Martino.
Tra le norme proposte la Rete Mobilita' Nuova ipotizza anche l'obiettivo di obbligare i sindaci, entro due anni, a far scendere gli spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati almeno sotto il 50%. ''E' un cammino non facile e periglioso - afferma il deputato PD Paolo Gandolfi, appena sceso dalla bici - siamo un gruppo di circa 60 deputati, tra maggioranza e opposizione, che si interessano ai problemi della mobilita' sostenibile urbana. Siamo di fronte a temi divenuti ormai di politica nazionale perche' mirano a salvaguardare la qualita' di vita dei cittadini divenuta spesso critica. Pensiamo dunque di poter far approvare almeno le parti fattibili e piu' importanti della proposta di legge''. Altro punto chiave in discussione e' quello delle risorse pubbliche, ''fagocitate dall'alta velocita' e dalle autostrade, anche se le lunghe distanze assorbono meno del 3% degli spostamenti di persone e merci''. La legge sulla Mobilita' Nuova prevede invece lo stanziamento di un Fondo per la mobilita' non motorizzata dove ''confluiscano ogni anno il 75% dei fondi complessivi al trasporto e alle infrastrutture per la mobilita''', anche se la norma appare di difficile applicazione.
Fonte: Ansa; bicycletv.it
Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.