Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.
Cortili aperti alle bici. Palazzo Marino scrive agli amministratori degli stabili milanesi per sollecitarli a far rispettare il diritto dei ciclisti a parcheggiare nella corte del condominio dove vivono o lavorano. Un’esortazione necessaria dopo le tante denunce di biker ai quali viene negata questa opportunità prevista invece dal regolamento edilizio, «interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica». Cortili liberi per le bici, quindi. Si vada oltre le lamentele di chi le bici sotto casa non le desidera proprio. «L’amministrazione riceve sovente lamentele di cittadini che si sono visti negare o limitare fortemente il diritto a depositare le biciclette nei cortili». La lettera scritta dall’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, parte da qui. La norma però prevede che «in tutti i cortili esistenti o di nuova costruzione debba essere consentito il deposito delle bici di chi abita o lavora ai numeri civici collegati al cortile». A meno che «si dimostri l’assenza di un cortile o altro spazio utile o di un vincolo storicomonumentalepaesaggistico che ne impedisca la realizzazione». Per rifiutare l’ingresso alla bici non basta «la presenza di fiori, posti auto, il fastidio di avere le bici sotto la finestra». Un obbligo di aprire alle bici, per le case ma anche per uffici e industrie, che «la nuova proposta di regolamento edilizio rafforzerà individuando anche uno standard numerico di stalli».
Fonte: milano.repubblica.it