Redazione

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Mercoledì, 27 Novembre 2013 07:44

Hövdiving: Il casco invisibile per i ciclisti

Lo hanno inventato Anna Haupt e Terese Alstinat, due ex studentesse svedesi che dopo più di sette anni di sviluppo alla Lund University, più di 7,5 milioni di euro di finanziamenti e rigidissimi collaudi hanno finalmente lanciato sul mercato Hövding , il casco invisibile.
Hövding è il risultato di un approccio creativo al problema di indossare il casco in bici, spesso scomodo e brutto, ma molto utile quando si tratta di incidenti stradali che coinvolgono i mezzi a pedali.
Si tratta di un collare simile ad una sciarpa, che funziona in modo molto simile ad un airbag per automobili ma perfezionato in modo da funzionare in modo sicuro per chi lo indossa.
" Un casco invisibile per biciclette è un simbolo dell'impossibile – racconta infatti la coppia Haupt & Alstinat – all'epoca il nostro professore ci disse: devo sedermi un attimo perché sarete milionarie. Abbiamo sempre pensato che i caschi da bici fossero estremamente fastidiosi, come avere un fungo in testa. E poi le macchine sono il passato, le bici il futuro". Questo sistema è completamente impermeabile, molto comodo (a detta di chi l'ha provato) grazie al peso distribuito nella parte posteriore ed è personalizzabile nel design del rivestimento, che è intercambiabile grazie ad una zip. La cosa più importante però è la struttura, che rimane alla stessa pressione per diversi secondi garantendo una protezione totale anche nel caso in cui la testa sbattesse al suolo più volte. Il meccanismo si attiva invece tramite un bottone collegato alla zip centrale e dispone di una porta micro Usb per ricaricare la batteria. La caratteristica più interessante, infine, è l'incorporamento di una piccola scatola nera che registrerà i movimenti del ciclista nei dieci secondi a cavallo dell'eventuale impatto.
L'Hövdiving costa al pubblico 464,00 €, sicurezza, innovazione, comodità e design inclusi nel prezzo.
Se volete acquistarlo o volete saperne di più potete dare un'occhiata alla pagina web hovding.com. o visitare la pagina facebook ufficiale.https://www.facebook.com/hovdingsverige

 The Invisible Bicycle Helmet Video
Fonte: webtalentcommunication.it

Dagli Stati Uniti arriva dalla Britek, società specializzata nelle produzione di pneumatici innovatici, un'innovazione tecnologica che potrebbe rivoluzionare le bici del futuro, introducendo la ruota senza camera d'aria, le "Airless Bicycle Tire".
La Britek, fondata da Brian Russell, ha sviluppato il prototipo del pneumatico ERW dapprima per le automobili dove ha raggiunto performance notevoli in termini di efficienza e risparmio di carburante ed è poi passata all'estensione della propria tecnologia ad altri veicoli inclusa la bicicletta.
Il telaio della ruota è in fibra di carbonio e si basa due strati di gomma, uno a contatto con il telaio, l'altro su strada, che sono "intercorrelati" con una sorta di armatura in gomma la cui modellizzazione è basata sul principio dell'Energia Potenziale Elastica pere trasferire al meglio la coppia motrice fra la strada ed il telaio: vi riporto integralmente la spiegazione che si trova sul sito, sia perchè non vorrei fare errori di traduzione sia perchè molto tecnica.
E' anche possibile regolare la tensione del"telaio" ERW per adattarlo a condizioni stradali o a sterrato. Per chi avesse notato gli spazi aperti nel pneumatico e si fosse posto il problema dello "sporco" che potrebbe entrare in essi, la Britek ha già pensato di intordurre una copertura molto leggere per evitare quest'inconveniente.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale Britek: www.energyreturnwheel.com
Fonte: www.tuttogreen.it

Ogni anno, nel nostro Paese, vengono rubate circa 320.000 biciclette dei quattro milioni di pezzi circolanti: per i ciclisti italiani la paura di essere derubati è seconda solo a quella di essere investiti. Per moltiplicare il numero dei ciclisti dentro e fuori i centri urbani e per sostenere i progetti di mobilità sostenibile e tutela ambientale è indispensabile occuparsi seriamente anche dei ladri di biciclette.
Lo sa bene FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta che, in occasione del 65° anniversario della prima proiezione del capolavoro di Vittorio De Sica "Ladri di Biciclette" (24 novembre 1948) promuove il 1° Convegno Nazionale sul Furto di Biciclette, il 21 novembre a Milano. Obiettivo dell'iniziativa, che vede coinvolti più attori, quello di definire delle "linee guida" utili alla redazione di piani comunali di contrasto al furto delle biciclette e di pubblicarle in un quaderno tecnico a disposizione degli amministratori attenti alla promozione della mobilità sostenibile e degli spostamenti sulle due ruote a pedali.
A differenza di quanto succede nella maggior parte degli altri paesi europei, in Italia non esistono dati sul problema dei furti di biciclette. Eppure il fenomeno ha pesanti ripercussioni anche sull'economia del nostro Paese e, secondo le stime di FIAB e Confindustria ANCMA, genera ogni anno un danno pari a 150 milioni di Euro, composto dai mancati introiti per l'industria nazionale della bicicletta, incluso l'indotto, e dalle transazioni in nero che sfuggono a ogni controllo d'imposta. A questo si aggiungono i danni legati alla sicurezza: chi ha subito un furto è più incline ad acquistare una bici a basso costo, spesso proveniente da mercati extraeuropei e, in genere, di inferiori standard di sicurezza, oppure a rivolgersi al mercato dell'usato, talvolta di dubbia provenienza, concorrendo, di fatto, al reato di ricettazione.
Per sviluppare un piano articolato di contrasto al furto è necessario inquadrare il problema. Ecco perchè FIAB ha deciso di scattare una prima fotografia del fenomeno dei furti di biciclette in Italia, e si è fatta promotrice di un'indagine su tre fronti che ha coinvolto le prefetture, i comuni capoluoghi di provincia e i cittadini/ciclisti. Attraverso specifici questionari, i destinatari dell'indagine FIAB sono stati invitati a fornire, rispettivamente, i dati sulle denunce ricevute; risposte sulle azioni concrete di sviluppo e sicurezza per l'incentivazione all'uso della bicicletta negli spostamenti urbani, nonché sulle attività e sugli strumenti già in essere per il contrasto al furto; infine i questionari realizzati sui ciclisti hanno attestato la quantità dei furti subiti negli ultimi due anni e le denunce inoltrate, evidenziando che si tratta di un fenomeno in crescita.
Per quanto disomogenei tra loro, poiché riferiti ad aree geografiche diverse per tipologia, stili di vita, gestione della mobilità, ecc., i dati riferiti all'anno 2012 parlano comunque chiaro: solo il 40% dei furti viene regolarmente denunciato.
L'INDAGINE COMPLETA, CON I DATI PERVENUTI DALLE PREFETTURE E RACCOLTI CON UN QUESTIONARIO DISTRIBUITO IN TUTTA ITALIA, E' PUBBLICATA NEL SITO FIAB:
http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/campagne-ed-interventi/lotta-al-furto/item/772-indagine-furti-bici.html
Fonte: Ufficio Stampa Fiab

A Dicembre un mondo di regali ti aspetta online per un Natale solidale. Cibo, moda, cosmetica, libri e artigianato etnico per sostenere progetti di sviluppo in Africa e America Latina. Doni etici, ecologici, utili, per tutti i gusti e le tasche, realizzati nel rispetto dell'ambiente e dei lavoratori.

Usare le nuove tecnologie per abbattere le barriere geografiche, le distanze e per essere una volta noi stessi, in prima persona, a mobilitarci. Da casa, dall'ufficio o dal proprio telefonino con un semplice click . E' questa la sfida del nuovo progetto che CISV, l'ONG torinese da 50 anni impegnata nella lotta contro la povertà e per i diritti umani, mette in campo per questo Natale 2013. Un'occasione per regalare speranza e dignità a chi quotidianamente deve lottare per il diritto al cibo, all'acqua, all'istruzione e al lavoro.

Un Natale tutto nuovo, che inizia già a inizio dicembre, quando sarà possibile compiere un gesto concreto di solidarietà, grazie ad una piattaforma online di e-commerce, [www.regalisolidali.cisvto.org] interamente dedicata al diritto al cibo ed ai regali solidali.
Perché come spiega Marta Buzzatti, fundraiser di CISV: "Un bel dono rende felice chi lo riceve ma al tempo stesso può servire a dare speranza e dignità a chi fatica quotidianamente per mancanza di acqua, alimenti, istruzione... A noi questo sembra il modo più completo per vivere il Natale".
Parole rivolte direttamente a privati, aziende e a tutti noi, con le quali CISV investe in una nuova scommessa arricchendo i classici Regali Solidali di nuovi prodotti e idee, destinandone i ricavati ad una campagna certa e solidale.

Tutti i proventi dei Regali Solidali 2013 saranno devoluti ai progetti di diritto al cibo e sovranità alimentare CISV "SIAMO TUTTI NELLA STESSA PENTOLA!"

Con un solo click sarà così possibile da una parte aiutare comunità locali in Brasile, Burkina Faso, Burundi, Guinea, Haiti, Mali, Niger, e Senegal e dall'altra regalarsi o regalare un Natale solidale per davvero. Ad esempio acquistando borse e oggetti di design creati per la cooperativa Papili di Torino dalle donne detenute; prodotti di cosmesi realizzati nel laboratorio Daymons Naturalerbe con materie prime vegetali, biologiche e del commercio equo–solidale; prodotti alimentari certificati delle cascine piemontesi; cinture e lacci stringipantaloni fatti con pneumatici di biciclette riciclati dai ragazzi del Cecchi Point di Torino.

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www.cisvto.org/eventi/regali-solidali-2013

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Si terrà martedì 26 novembre presso la sala assemblee ACI (via Marsala 8 – Roma) dalle 9.30 alle 13.30 l'incontro pubblico sul Nuovo Codice della Strada – organizzato dalla Rete per la Mobilità Nuova: "Una velocità nuova per la sicurezza". I Comuni, sempre più attivamente, promuovono gli spostamenti a piedi e in bicicletta mentre molti cittadini, spontanenamente, hanno deciso di modificare il proprio stile di mobilità. La crescita del traffico non motorizzato impone un ripensamento delle regole della circolazione per favorire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada e una più armonica condivisione della rete viaria.

Il programma del convegno

Fonte: www.greenitalia.org

Dal 23 al 24 novembre la neo costituita Associazione amici della bicicletta-Fiab di Gorizia organizza due giornate all'insegna della bicicletta, convocando una pubblica assemblea e organizzando un interessante giro ciclo-culturale lungo un suggestivo e significativo itinerario di Gorizia e dei suoi dintorni.
L'associazione si propone di promuovere la cultura delle due ruote e i benefici che ne derivano in termini di tutela dell'ambiente, della salute, del risparmio e della valorizzazione turistica del territorio grazie al cicloturismo. ha infatti convocato per sabato 23 una pubblica assemblea e organizzato per domenica 24 un interessante giro ciclo-culturale lungo un suggestivo e significativo itinerario di Gorizia e dei suoi dintorni.
L'assemblea si terrà il 23 novembre, con inizio alle 16.30 al piano terra dell'oratorio della parrocchia di San Rocco in via Veniero 1. All'ordine del giorno la presentazione ufficiale da parte del presidente e del direttivo (vicepresidente Claudio Freddi, consiglieri Daniele Bidut, Lorenzo Ceriani e Marco Cumar) ai cittadini e in particolare agli amanti della bicicletta – che a Gorizia sono tantissimi, di ogni età e di qualsiasi estrazione sociale – dell'Associazione e delle sue finalità. L'assemblea sarà, inoltre, l'occasione per avviare il tesseramento la cui quota è fissata in 20 euro anni (10 per i familiari).
Ma vediamo il programma della gita ciclo-culturale che si svilupperà, con l'andatura tipica della passeggiata, per una decina di chilometri e che offrirà il piacere di "gustare" Gorizia sia sotto il profilo della ciclabilità, percorrendo anche alcuni tratti di piste ciclabili e ragionando sulle arterie che potrebbero ospitarne delle nuove possibilmente con fondi stradali meno ostili, sia sotto il profilo culturale ammirando gli aspetti storici, architettonici e urbanistici del territorio goriziano.
Appuntamento alle 9.30 in piazza Sant'Antonio per la registrazione dei partecipanti che dovranno, ovviamente, seguire le norme del Codice della strada. Alle 10 vi sarà una descrizione delle caratteristiche della storica piazza da parte della dottoressa Antonella Gallarotti, quindi alle 10.20 seguirà la partenza. Il gruppo, con alla testa il capogita Marco Cumar, affronterà quindi il percorso puntando sulla zona Nord della città attraverso via Rastello, piazza della Vittoria. In via Ascoli prima tappa culturale nella Sinagoga le cui caratteristiche saranno illustrate dal signor Claudio Bulfoni. Di nuovo in sella quindi puntando attraverso via Favetti all'ex valico del Rafut con ingresso in Slovenia dove lungo la pista ciclabile si raggiungerà la stazione della Transalpina. Ad attendere i ciclisti qui ci sarà il direttore di Isonzo-Soca Dario Stasi che illustrerà la ricca storia politica, strategica e commerciale di questa stazione. Lungo le vie Ugo Foscolo e Brigata Etna si andrà quindi verso via degli Scogli con una breve tappa alla Villa al confine. Poi si percorreranno le vie dei Torriani, Sile, Brigata Pavia, dei Coronini imboccando viale XX Settembre per poi immettersi, dopo aver percorso, via Diaz in Corso Italia che verrà percorso interamente fino alla Stazione centrale dove la manifestazione si concluderà. La storia e il ruolo della Centrale saranno illustrati dal dottor Alessandro Puhali uno dei massimi esperti in trasporti ferroviari a livello nazionale.

Fonte: bora.la

Insieme al suo amico Gun Gun Gunawan, Abah ha deciso di convertire una piccola stanza per gli ospiti in un laboratorio per creare biciclette in bambù, battezzate col logo "Haur": prodotti ecosostenibili, realizzati con attrezzi fai da te, con un telaio creato utilizzando il golden bamboo.

Fonte: video.corriere.it

Nel 2011 l'UE ha dato il via ad uno studio, Cyclelogistics, per determinare la fattibilità della bicicletta come mezzo per alcune forme di spedizione e proporre un piano industriale per una logistica merci, che abbia nella bicicletta il suo punto forte. Tra gli obiettivi c'è anche quello di creare una federazione che unisca le aziende europee interessate al trasporto merci in bicicletta. Per ora sono stati coinvolti 322 centri urbani, di questi sei sono le città-partner in cui si sta sperimentando il progetto: Utrecht, Bruxelles, Cambridge, Copenaghen, Londra e Ferrara.
I passi principali che hanno portato all'implementazione del progetto sono stati:
- incoraggiare i privati ​​ad utilizzare le bici da carico
- rimorchi e ceste per il trasporto di attrezzature per lo shopping e il tempo libero,
- dare informazioni sui vari prodotti di trasporto di bici da carico (cargo bikes , rimorchi , motori elettrici e cestini)
- istituire la Federazione europea Cyclelogistics - la prima organizzazione di categoria che rappresenta e supporta le esigenze di aziende di logistica e mobilità in tutta Europa.
Allo stato attuale quasi il 100 % del trasporto merci nelle città è fatto da veicoli a motore, che vanno dalle automobili personali agli autocarri commerciali. Merci leggere sono spesso trasportate su distanze molto brevi da veicoli pesanti e le persone usano spesso le loro auto nello stesso modo. Lo studio di Cyclelogistic ha dimostrato che il 51% di tutti gli spostamenti privati o di lavoro collegati al trasporto di merci potrebbero essere fatti utilizzando delle biciclette o delle cargo bike. "Il 51% dei trasporti merce, infatti, non supera i 7 chilometri di distanza e non va oltre i 200 chili di merce, quindipotrebbe già oggi essere effettuato in bicicletta": afferma Karl Reiter, dell'Austrian Mobility Research sul progetto City Logistics.
Altrettanto evidenti sono i benefici generati da un tale successo per i comuni, le aziende e la popolazione in generale come il minore consumo di energia e le emissioni di CO2, la riduzione della congestione, il rumore e l'inquinamento, l'aumento dello spazio per i cittadini, tema non da trascurare soprattutto in Italia, e l'aumento della qualità della vita urbana.
"Le biciclette da carico sono perfette per trasportare carichi leggeri (dagli 80 ai 200 kg o più) per brevi distanze e per questo rappresentano la soluzione ideale per l'uso nei centri città e nelle aree urbane": continua Reiter.
Sono diversi i progetti che coinvolgono privati, cittadini e amministrazione nell'uso del trasporto via bicicletta.
La campagna Shop-by-bike si propone di modificare il comportamento di acquisto dei privati ​​al fine di spostare i viaggi in auto non necessari verso una maggiore sostenibilità. "Abbiamo fatto un test di 1-2 mesi, durante il quale i cittadini esercitano i loro acquisti con i cestini per biciclette, borse laterali e/o rimorchi per dimostrare che le biciclette sono spesso i veicoli più efficienti per il trasporto di merci commerciali o attrezzature per il tempo libero nelle aree urbane": dice Karl Reiter. C'è un enorme potenziale, infatti, per i privati ​​ad utilizzare la bici per il trasporto di merci. Uno studio austriaco considera che l'80% di tutti i beni di shopping potrebbe essere trasportato tramite bicicletta o rimorchio della bicicletta. Questo non si riferisce solo alle borse della spesa che si adattano perfettamente in un cestino della bicicletta. Ci sono infinite possibilità per il trasporto di merci via bicicletta, che vengono ulteriormente ampliate con l'aggiunta per esempio di rimorchi.
L'altra cosa interessante è Goods delivery, un sistema di consegna di pacchi e posta aziendale tramite bicicletta. Il sistema prevede anche un tracking GPS, le prova di consegna e un assicurazione. La consegna delle merci comporta lo sviluppo di un modello di business per lo spostamento di una parte del trasporto merci urbano alle bici da carico . I punti essenziali sono che le merci pesino fino a 250kg e che il tragitto coinvolga zone interne della città.
La città italiana in bicicletta per eccellenza, Ferrara, è partner in sperimentazione del progetto. Il setting è ideale: città monocentrica con alcuni villaggi ad una distanza massima di 5 km, per la prima metà del 20 ° secolo la bicicletta era l'unico veicolo a disposizione per i viaggi tra le case e i campi o nelle fabbriche. Ancora oggi circa quattro su dieci viaggi sono fatti in bicicletta, mezzo utilizzato da tutti i gruppi sociali e da persone di tutte le età, in ogni momento dell'anno. I cittadini di Ferrara dicono che i bambini ottengono la loro prima bicicletta prima di aver imparato a camminare.
Nella politica di "nuova mobilità" per Ferrara, la bicicletta ha un ruolo principale e fa parte di una politica di mix sulla mobilità che comprende il car pooling, il car sharing , i taxi collettivi , ecc
Cyclelogistics Ferrara offre un sistema di consegna merci in centro città senza compromettere gli aspetti estetici delle sue architetture, sostenendo con piccoli investimenti il lavoro quotidiano dei negozi, offrendo agli amanti della bicicletta nuove opzioni per bypassare l'uso dell'automobile e , ultimo ma non meno importante , per ispirare la creazione di nuove imprese.
Fonte: saperi.forumpa.it

Dal 15 al 17 novembre, ad Arezzo, si è tenuto il primo salone italiano dedicato esclusivamente al cicloturismo "Cicl@tour". Tra gli eventi svolti, il seminario "Le reti ciclabili regionali e i servizi per il cicloturismo" con rappresentanti di Regione Toscana e FIAB, nella quale si è parlato della creazione di una Rete per fornire il massimo di supporto e ospitalità a chi cerca di visitare l'Italia.
E' appurato che l'Italia è al primo posto tra i luoghi del desiderio dei turisti sia tradizionali che a mezzo bici. Il forte sviluppo e la diffusione del cicloturismo in Italia influisce sull'organizzazione di eventi dedicati ai viaggi in bicicletta e al viaggio lento.Non riusciamo però a sfruttare appieno questo fenomeno perché in Italia non si riesce a "fare sistema" e a garantire infrastrutture adeguate e servizi come invece fanno i nostri competitor sul piano internazionale.
Quello del cicloturismo è un fenomeno cresciuto moltissimo negli ultimi cinque anni e che va evolvendosi sempre di più. Proprio gli agriturismi diventano naturali punti di riferimento per praticare e godere al meglio questo tipo di vacanza.
I cicloturisti sono in genere accomunati da una spiccata sensibilità ambientale e da una grande passione per la bicicletta sia come mezzo di trasporto che come stile di vita, da una vivace curiosità per i luoghi fuori dalle grandi rotte del turismo, in altre parole sono interessati allo Slow Travel tra paesaggi e tempi a misura d'uomo.
L'Italia è uno dei paesi leader nella produzione di biciclette (circa 25 milioni all'anno) ma non è facile dare numeri esatti sul fenomeno del cicloturismo. In Italia il turismo ha un grande peso sul PIL ,quota che dovrebbe tendere ad aumentare grazie anche al nostro clima che favorisce stagioni più lunghe e allo straordinario patrimonio dei nostri territori. Nel 2012 – secondo i dati Enit – sono arrivati in bici 450 mila turisti e di questi il 42% solo dalla Germania, il paese con il più alto numero di cicloamatori (se ne contano 2,5 milioni secondo i dati BTS) e dove il fenomeno è cresciuto negli ultimi due anni del 15 per cento. Le regioni più amate da questo tipo di turista sono il Veneto (oltre 80 mila presenze nel 2012), seguito da Toscana con 60 mila e e Lazio con 58 mila, seguite dal Trentino – Alto Adige (48 mila) e Lombardia (42 mila) e così via.
E' quindi opinione comune che il Sistema Cicloturistico Italiano- se adeguatamente supportato – possa arrivare in breve tempo a uguagliare i risultati ottenuti dai Paesi ove il sistema è ben più evoluto, pubblicizzato e strutturato. Sarebbe inoltre un grave errore considerare il Cicloturismo un turismo povero Riportiamo a titolo di esempio come alcune delle più famose rotte (vedasi http://www.bicitalia.org/eurovelo.htm) generino passaggi di cicloturisti per 800.000 persone nella valle della Loira, oltre il milione nel Camino de Santiago, mentre oltre 75 milioni di € costituiscono l' indotto generato dalla sola Ciclopista del Danubio, cifra perfino superata dalla Ciclopista dell'Elba ( oltre 840 km per 90 milioni circa). In Italia solo il Trentino si avvicina a queste cifre, la Provincia di Trento ha calcolato in 79 milioni di euro la ricaduta dal cicloturismo lungo le sue 4 principali Ciclovie.

Tra numerosi espositori sono stati presenti:
Tour Operator specifici e guide
Strutture ed eventi famosi quali l'Eroica e l'Intrepida
Associazioni e Onlus, in primis Fiab e TCI
Infine i Territori, che legano, secondo un filo ideale, le regioni del Trentino-Alto Adige ed il Friuli- tradizionali punti di ingresso in Italia per migliaia di cicloturisti - proseguendo poi secondo le direttrici delle maggiori ciclo vie europee come l'Eurovelo 7 ( che va da Capo Nord a Malta ) nelle Terre di Liguria ed Emilia, per arrivare poi alla Toscana, Umbria e Marche - veri centri nodali ove passano famose Strade come la via Francigena, il Cammino di San Francesco, la Ciclopista del Sole, la ciclopista tirrenica, la ciclopista dei due mari tirreno-adriatica, ed altre ancora che permettono di visitare e godere al meglio quello che è un paradiso per cicloturisti e appassionati di storia ed arte.

Fonte: www.arezzonotizie.it

Mercoledì, 20 Novembre 2013 07:34

La formula treno + bici in Inghilterra funziona

Dal 2009 a oggi i viaggi treno + bici in Gran Bretagna sono aumentati del 180%, passando da 14 milioni nel 2009 a 39 milioni all'anno oggi. Fin dal 2007 la ATOC (Associazione delle aziende che operano sul liberalizzato mercato ferroviario britannico) ha creato un Cycle Rail Working Group dedicato a studiare il problema della mobilità. L'iniziativa di gran lunga più importante ad essere adottata è stata la creazione di parcheggi di scambio per bici. L'integrazione delle biciclette con i mezzi di trasporto pubblico è fondamentale per diffondere l'uso della bici. In gergo tecnico, si chiama "intermodalità": usare in un solo viaggio più mezzi di trasporto. Non è un caso che i paesi in cui più si usa la bici siano anche quelli che favoriscono l'intermodalità. Un rappresentate della ATOC ha affermato che non appena vengono creati nuovi posti per le bici, questi vengono subito usati, anche in luoghi non famosi per essere pieni di ciclisti urbani.
In alcune stazioni si mette a disposizione dei ciclisti molto di più di un semplice parcheggio. A Paddington ad esempio (una delle stazioni di Londra) ci sono anche delle aree dedicate alle piccole riparazioni. Nella famosa città universitaria di Cambridge invece, dove le bici sono molto diffuse, alcuni parcheggi in fase di realizzazione avranno spogliatoi e docce. Nella app ufficiale della National Rail vi sono informazioni specifiche per i ciclisti, che indicano appunto quali servizi sono disponibili in stazione.
Un'altra area su cui si sta puntando molto è quella del noleggio delle bici in stazione. Il progetto, chiamato Bike&Go, è disponibile al momento solo in una ventina di stazioni, ma sono almeno altrettante quelle che parteciperanno a breve. Il funzionamento è semplice: si paga un abbonamento annuale di 10 sterline (circa 12 euro) e si riceve una card. Con questa card ci si può recare in stazione e noleggiare una bici per un massimo di 72 ore, al prezzo di 3,80 sterline al giorno (circa 4,5 euro). La bici è un comodo modello classico da città, con portapacchi anteriore e posteriore, cambio Shimano Nexus da 7 marce e due antifurto integrati.
La diffusione di questi servizi stanno sicuramente portando i sudditi della Regina nella giusta direzione, nonostante alcuni recenti dubbi. Una preoccupazione riguarda il fatto che lo spazio per i parcheggi per le bici sembra essersi esaurito in gran parte del territorio nazionale. Probabilmente è ora di ridurre i posti per le automobili.

Fonte: www.bikeitalia.it

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