IN EVIDENZA

Mercoledì, 27 Novembre 2013 07:44

Hövdiving: Il casco invisibile per i ciclisti

Vota questo articolo
(0 Voti)

Lo hanno inventato Anna Haupt e Terese Alstinat, due ex studentesse svedesi che dopo più di sette anni di sviluppo alla Lund University, più di 7,5 milioni di euro di finanziamenti e rigidissimi collaudi hanno finalmente lanciato sul mercato Hövding , il casco invisibile.
Hövding è il risultato di un approccio creativo al problema di indossare il casco in bici, spesso scomodo e brutto, ma molto utile quando si tratta di incidenti stradali che coinvolgono i mezzi a pedali.
Si tratta di un collare simile ad una sciarpa, che funziona in modo molto simile ad un airbag per automobili ma perfezionato in modo da funzionare in modo sicuro per chi lo indossa.
" Un casco invisibile per biciclette è un simbolo dell'impossibile – racconta infatti la coppia Haupt & Alstinat – all'epoca il nostro professore ci disse: devo sedermi un attimo perché sarete milionarie. Abbiamo sempre pensato che i caschi da bici fossero estremamente fastidiosi, come avere un fungo in testa. E poi le macchine sono il passato, le bici il futuro". Questo sistema è completamente impermeabile, molto comodo (a detta di chi l'ha provato) grazie al peso distribuito nella parte posteriore ed è personalizzabile nel design del rivestimento, che è intercambiabile grazie ad una zip. La cosa più importante però è la struttura, che rimane alla stessa pressione per diversi secondi garantendo una protezione totale anche nel caso in cui la testa sbattesse al suolo più volte. Il meccanismo si attiva invece tramite un bottone collegato alla zip centrale e dispone di una porta micro Usb per ricaricare la batteria. La caratteristica più interessante, infine, è l'incorporamento di una piccola scatola nera che registrerà i movimenti del ciclista nei dieci secondi a cavallo dell'eventuale impatto.
L'Hövdiving costa al pubblico 464,00 €, sicurezza, innovazione, comodità e design inclusi nel prezzo.
Se volete acquistarlo o volete saperne di più potete dare un'occhiata alla pagina web hovding.com. o visitare la pagina facebook ufficiale.https://www.facebook.com/hovdingsverige

 The Invisible Bicycle Helmet Video
Fonte: webtalentcommunication.it

Martedì, 26 Novembre 2013 07:49

Cambridge. La pista ciclabile diventa luminosa

Vota questo articolo
(0 Voti)

Uno degli slogan delle recenti iniziative a favore dell'uso della bici in Gran Bretagna è "Go Dutch!" "fai come gli olandesi!", che hanno l'infrastruttura ciclistica più evoluta d'europa. Ora i sudditi della Regina sembrano voler addirittura superare i loro cugini al di qua della Manica. Se pochi mesi fa era giunta dall'Olanda la notizia di piste ciclabili riscaldate, in Inghilterra si stanno sperimentando piste ciclabili fluorescenti, che si illuminano di notte.
La città di Cambridge ha iniziato a testarle in un parco pubblico, quello di Christ's Pieces. L'azienda detentrice del brevetto – la ProTeq – ha ricoperto alcune centinaia di metri all'interno del parco con uno spray molto particolare: oltre a riparare la superficie dell'asfalto infatti, esso contiene delle sostanze chimiche che riescono a immagazzinare l'energia contenuta nei raggi UV che arrivano dal sole durante la giornata; quando cala la notte, l'energia viene rilasciata sotto forma di radiazioni luminose, facendo risaltare chiaramente il percorso.
L'effetto è decisamente insolito e quasi spettrale, come si può vedere dalla foto in alto scattata a Cambridge. Il procedimento messo a punto dall'azienda sembra essere particolarmente efficiente e veloce, permettendo di abbattere i costi della riparazione delle superfici urbane (almeno quelle destinate alla circolazione di pedoni e veicoli leggeri). Inoltre, questa soluzione permette di dare una risposta alla necessità di ridurre le spese per l'illuminazione pubblica notturna.
In Gran Bretagna – e non solo – sono sempre di più le amministrazioni locali che sono costrette dalla mancanza di fondi a spegnere l'illuminazione pubblica. Spesso i lampioni vengono spenti solo nel cuore della notte, ad esempio fra mezzanotte e le 5, ma in alcuni luoghi lo switch-off avviene anche alle nove di sera. Gli unici ad essere contenti sembrano essere gli astrofili, per la riduzione dell'inquinamento luminoso: molti altri protestano, temendo che queste misure possano causare un aumento degli incidenti stradali o degli atti criminali. Le piste ciclopedonali luminose insomma sembrano arrivare al momento giusto.
Fonte: www.bikeitalia.it

Vota questo articolo
(0 Voti)

Dagli Stati Uniti arriva dalla Britek, società specializzata nelle produzione di pneumatici innovatici, un'innovazione tecnologica che potrebbe rivoluzionare le bici del futuro, introducendo la ruota senza camera d'aria, le "Airless Bicycle Tire".
La Britek, fondata da Brian Russell, ha sviluppato il prototipo del pneumatico ERW dapprima per le automobili dove ha raggiunto performance notevoli in termini di efficienza e risparmio di carburante ed è poi passata all'estensione della propria tecnologia ad altri veicoli inclusa la bicicletta.
Il telaio della ruota è in fibra di carbonio e si basa due strati di gomma, uno a contatto con il telaio, l'altro su strada, che sono "intercorrelati" con una sorta di armatura in gomma la cui modellizzazione è basata sul principio dell'Energia Potenziale Elastica pere trasferire al meglio la coppia motrice fra la strada ed il telaio: vi riporto integralmente la spiegazione che si trova sul sito, sia perchè non vorrei fare errori di traduzione sia perchè molto tecnica.
E' anche possibile regolare la tensione del"telaio" ERW per adattarlo a condizioni stradali o a sterrato. Per chi avesse notato gli spazi aperti nel pneumatico e si fosse posto il problema dello "sporco" che potrebbe entrare in essi, la Britek ha già pensato di intordurre una copertura molto leggere per evitare quest'inconveniente.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale Britek: www.energyreturnwheel.com
Fonte: www.tuttogreen.it

Vota questo articolo
(0 Voti)

Ogni anno, nel nostro Paese, vengono rubate circa 320.000 biciclette dei quattro milioni di pezzi circolanti: per i ciclisti italiani la paura di essere derubati è seconda solo a quella di essere investiti. Per moltiplicare il numero dei ciclisti dentro e fuori i centri urbani e per sostenere i progetti di mobilità sostenibile e tutela ambientale è indispensabile occuparsi seriamente anche dei ladri di biciclette.
Lo sa bene FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta che, in occasione del 65° anniversario della prima proiezione del capolavoro di Vittorio De Sica "Ladri di Biciclette" (24 novembre 1948) promuove il 1° Convegno Nazionale sul Furto di Biciclette, il 21 novembre a Milano. Obiettivo dell'iniziativa, che vede coinvolti più attori, quello di definire delle "linee guida" utili alla redazione di piani comunali di contrasto al furto delle biciclette e di pubblicarle in un quaderno tecnico a disposizione degli amministratori attenti alla promozione della mobilità sostenibile e degli spostamenti sulle due ruote a pedali.
A differenza di quanto succede nella maggior parte degli altri paesi europei, in Italia non esistono dati sul problema dei furti di biciclette. Eppure il fenomeno ha pesanti ripercussioni anche sull'economia del nostro Paese e, secondo le stime di FIAB e Confindustria ANCMA, genera ogni anno un danno pari a 150 milioni di Euro, composto dai mancati introiti per l'industria nazionale della bicicletta, incluso l'indotto, e dalle transazioni in nero che sfuggono a ogni controllo d'imposta. A questo si aggiungono i danni legati alla sicurezza: chi ha subito un furto è più incline ad acquistare una bici a basso costo, spesso proveniente da mercati extraeuropei e, in genere, di inferiori standard di sicurezza, oppure a rivolgersi al mercato dell'usato, talvolta di dubbia provenienza, concorrendo, di fatto, al reato di ricettazione.
Per sviluppare un piano articolato di contrasto al furto è necessario inquadrare il problema. Ecco perchè FIAB ha deciso di scattare una prima fotografia del fenomeno dei furti di biciclette in Italia, e si è fatta promotrice di un'indagine su tre fronti che ha coinvolto le prefetture, i comuni capoluoghi di provincia e i cittadini/ciclisti. Attraverso specifici questionari, i destinatari dell'indagine FIAB sono stati invitati a fornire, rispettivamente, i dati sulle denunce ricevute; risposte sulle azioni concrete di sviluppo e sicurezza per l'incentivazione all'uso della bicicletta negli spostamenti urbani, nonché sulle attività e sugli strumenti già in essere per il contrasto al furto; infine i questionari realizzati sui ciclisti hanno attestato la quantità dei furti subiti negli ultimi due anni e le denunce inoltrate, evidenziando che si tratta di un fenomeno in crescita.
Per quanto disomogenei tra loro, poiché riferiti ad aree geografiche diverse per tipologia, stili di vita, gestione della mobilità, ecc., i dati riferiti all'anno 2012 parlano comunque chiaro: solo il 40% dei furti viene regolarmente denunciato.
L'INDAGINE COMPLETA, CON I DATI PERVENUTI DALLE PREFETTURE E RACCOLTI CON UN QUESTIONARIO DISTRIBUITO IN TUTTA ITALIA, E' PUBBLICATA NEL SITO FIAB:
http://www.fiab-onlus.it/bici/attivita/campagne-ed-interventi/lotta-al-furto/item/772-indagine-furti-bici.html
Fonte: Ufficio Stampa Fiab

Vota questo articolo
(0 Voti)

Si terrà martedì 26 novembre presso la sala assemblee ACI (via Marsala 8 – Roma) dalle 9.30 alle 13.30 l'incontro pubblico sul Nuovo Codice della Strada – organizzato dalla Rete per la Mobilità Nuova: "Una velocità nuova per la sicurezza". I Comuni, sempre più attivamente, promuovono gli spostamenti a piedi e in bicicletta mentre molti cittadini, spontanenamente, hanno deciso di modificare il proprio stile di mobilità. La crescita del traffico non motorizzato impone un ripensamento delle regole della circolazione per favorire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada e una più armonica condivisione della rete viaria.

Il programma del convegno

Fonte: www.greenitalia.org

Vota questo articolo
(0 Voti)

A Dicembre un mondo di regali ti aspetta online per un Natale solidale. Cibo, moda, cosmetica, libri e artigianato etnico per sostenere progetti di sviluppo in Africa e America Latina. Doni etici, ecologici, utili, per tutti i gusti e le tasche, realizzati nel rispetto dell'ambiente e dei lavoratori.

Usare le nuove tecnologie per abbattere le barriere geografiche, le distanze e per essere una volta noi stessi, in prima persona, a mobilitarci. Da casa, dall'ufficio o dal proprio telefonino con un semplice click . E' questa la sfida del nuovo progetto che CISV, l'ONG torinese da 50 anni impegnata nella lotta contro la povertà e per i diritti umani, mette in campo per questo Natale 2013. Un'occasione per regalare speranza e dignità a chi quotidianamente deve lottare per il diritto al cibo, all'acqua, all'istruzione e al lavoro.

Un Natale tutto nuovo, che inizia già a inizio dicembre, quando sarà possibile compiere un gesto concreto di solidarietà, grazie ad una piattaforma online di e-commerce, [www.regalisolidali.cisvto.org] interamente dedicata al diritto al cibo ed ai regali solidali.
Perché come spiega Marta Buzzatti, fundraiser di CISV: "Un bel dono rende felice chi lo riceve ma al tempo stesso può servire a dare speranza e dignità a chi fatica quotidianamente per mancanza di acqua, alimenti, istruzione... A noi questo sembra il modo più completo per vivere il Natale".
Parole rivolte direttamente a privati, aziende e a tutti noi, con le quali CISV investe in una nuova scommessa arricchendo i classici Regali Solidali di nuovi prodotti e idee, destinandone i ricavati ad una campagna certa e solidale.

Tutti i proventi dei Regali Solidali 2013 saranno devoluti ai progetti di diritto al cibo e sovranità alimentare CISV "SIAMO TUTTI NELLA STESSA PENTOLA!"

Con un solo click sarà così possibile da una parte aiutare comunità locali in Brasile, Burkina Faso, Burundi, Guinea, Haiti, Mali, Niger, e Senegal e dall'altra regalarsi o regalare un Natale solidale per davvero. Ad esempio acquistando borse e oggetti di design creati per la cooperativa Papili di Torino dalle donne detenute; prodotti di cosmesi realizzati nel laboratorio Daymons Naturalerbe con materie prime vegetali, biologiche e del commercio equo–solidale; prodotti alimentari certificati delle cascine piemontesi; cinture e lacci stringipantaloni fatti con pneumatici di biciclette riciclati dai ragazzi del Cecchi Point di Torino.

Sfoglia l'anteprima del catalogo
www.cisvto.org/eventi/regali-solidali-2013

Segui gli aggiornamenti su:
www.cisvto.org
Facebook: www.facebook.com/cisvto
Twitter: twitter.com/CISVto

Per saperne di più: CISV Sara Colombo 011 8993823, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Itinerari

Tuttobike

Tutto quello che serve agli appassionati delle due ruote, punti vendita, assistenza, riparazioni e abbigliamento.