Lunedì, 13 Gennaio 2014 14:49

Bikery Torino. Dove la cucina incontra il pianeta bike

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La combinazione di bike + bakery ha dato vita a un locale, situata in via Cagliari 18 a Torino, dov'è possibile rilassarsi nelle giornate in cui si è in compagnia della bicicletta.
Ideatori di questo progetto sono 3 giovanissimi e appassionati, Andrea, Arianna e Daniele, i quali quotidianamente si cimentano nell'impresa di preparare buoni piatti in una sala e di riparare, abbellire e personalizzare bici, nell'altra.
Arianna Lia, 27 anni, laureata in Lettere Moderne, ha lavorato come cameriera e barista e per diversi anni ha fatto la dj. È lei che cucina, e ha imparato a farlo da sola e con le amiche (la ricetta dei cookies è della sua amica australiana Katie).
Daniele Gennaccaro, 25 anni, ha lavorato come barista e traduttore e ha sempre avuto la passione per le bici, gestendo per anni un'officina di biciclette con degli amici a livello amatoriale.
Andrea Laurini, 28 anni, laureato in Scienze della Comunicazione, lavora da circa dieci anni nella pizzeria di famiglia.
Il locale ha due ingressi diversi, che collegano due mondi lontani che finiscono per compenetrarsi, a partire dal menù: tra tè, torte salate e cup cake si trovano i prezzi di copertoni, regolazione del cambio e dei freni, tutto in uno.
Un luogo in cui tra la cura e il piacere del fare bene sono disseminate sorprese e storie, dal tavolo dove sotto il tuo gomito ti accorgi esserci incisa una filastrocca di Rodari, agli eccentrici sgabelli monolitici disegnati e realizzati dal papà di Daniele. Dietro la libreria tematica vedi spuntare la pinna blu di uno squalo-delfino dai cui denti sbucano fili di caricabatterie messi a tua disposizione, e tra gli accessori per le bici esposti alle pareti scorgi manifesti e fotografie in bianco e nero reperiti nei mercatini più disparati.
E mentre fai colazione leggi un libro, ricarichi il telefono e già che ci sei fai riparare quella lucina che sono mesi che non funziona.
Ci vuole poco a essere categorizzato come hipster se sei un gruppo di ragazzi che apre un locale che ha la parola "bike" nel nome: utilizzare la bici per i propri spostamenti viene vista come una sorta di deresponsabilizzazione nei confronti del tempo produttivo, quello di chi corre con macchine potenti e lavora sodo. Il resto sono giovani che possono permettersi di andare lentamente, mangiando ciò che li mantiene leggeri.

Fonte: www.torinobygnam.it

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