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Martedì, 13 Marzo 2012 09:00

Bicycling Science

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Bicycling ScienceAutori: David Gordon Wilson, Jim Papadopoulos, Frank Rowland WhittPagine: 480Prezzo: € 18,34Editore: The Mit Press; 3rd edition. edizione (aprile 2004)Lingua: Inglese Questa nuova edizione…
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Un olandese ha creato un modo semplice e rivoluzionaria di ridisegnare la tipica scuola bus giallo, il che rende il veicolo più verde possibile.
Oltre ai mulini a vento e tulipani, le biciclette fanno parte della cultura olandese e del paesaggio. La bicicletta è una parte essenziale dello stile di vita olandese, non sorprendentemente, Amsterdam, la capitale, è stato onorato più volte come il ciclista città in Europa.
L'eco-bus-bike pedale include otto punti per i bambini, uno per i cavi di adulti senza pedali e una panca per i tre figli. Le selle sono progettati per gli studenti di età compresa tra 4 e 12.
La velocità media è 16 kmh, compreso un motore elettrico per il supporto del pedale che serve a compensare la fatica e affrontare pendenze. L'autobus è in vendita per $ 15.000 e ci sono 25 lavoro verniciato in vari colori, oltre al giallo tradizionale. Altri componenti aggiuntivi vengono aggiunti da un tetto per la pioggia per un lettore musicale.
Il bus viene venduto in De Cafe Racer, dove anche distribuito ai mercati vicini come il Belgio o la Germania. Il progettista del bus, Thomas Tolkamp, ha basato la sua idea su precedenti veicoli simili, come il cosiddetto "beerbike" - una bicicletta gruppo costruito intorno ad un bar, dove la gente parla animatamente mentre si pedala e bere una birra.

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 Copenhagen è il paradiso di chi ama spostarsi in bicicletta.
Ora in fatti al distributore di benzina si trova anche una stazione di servizio per la bicicletta.
Nella capitale danese una compagna petrolifera norvegese ha deciso infatti di installare nei sui distributori di carburante una mini stazione per riparare i veicoli a due ruote.
La postazione è costituita da una sorta di scaffale ribaltabile che contiene una postazione su cui posizionare la bicicletta durante le riparazioni, una pompa ad aria compressa, fazzoletti di carte e guanti.  Inoltre all’interno del negozio della stazione di servizio è possibile ritirare gratuitamente un kit gratuito per riparazioni più complesse e accurate; una sorta di pronto soccorso per veicolo a pedali che comprende: olio, una chiave esagonale, leve del freno e altri pezzi di ricambio.
Sicuramente un gesto gentile e beneaugurante da parte di una compagnia che vende carburante e per questo talvolta ostile a chi sceglie mezzi di locomozione a basso impatto ambientale.

Fonte: www.stilenaturale.com

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Con il nuovo piano d’azione per i brevi spostamenti, ed un prossimo finanziamento di 46 milioni di euro per realizzare nuove piste ciclabili, la regione tedesca del Nord Reno-Westfalia mira a migliorare le condizioni di sicurezza di ciclisti, pedoni e disabili nelle aree urbane.

La città di Münster in particolare è il fiore all’occhiello della regione per la mobilità ciclabile; gli abitanti compiono il 37% degli spostamenti su distanze brevi in ​​bicicletta, a fronte di un 12,5% nel Nord Reno-Westfalia ed un 5% in tutta la Germania. Dati talmente alti che in alcuni casi, ad esempio Düsseldorf, si è dovuto affrontare recentemente il problema del parcheggio selvaggio delle biciclette, un lusso per il Ministro dei Trasporti Harry Voigtsberger che giovedì scorso si è recato nella città universitaria tedesca per annunciare il nuovo programma per la sicurezza dei ciclisti.

L’incentivazione della bicicletta come mezzo di spostamento per andare al lavoro è diventato il punto cardine della politica sulla mobilità sostenibile della regione, e considerando che la maggior parte dei residenti deve affrontare tragitti medio lunghi stanno prendendo sempre più piede anche le biciclette a pedalata assistita. L’obiettivo è quello di portare nei prossimi otto anni da 66 a 100 il numero dei Comuni del Reno-Westfalia cosiddetti “bike friendly“, aderenti al programma AGSS.

In Germania dunque si continua a spendere, ma sarebbe meglio dire ad investire, in mobilità dolce, nella stessa Germania patria delle case automobilistiche e delle autostrade senza limiti di velocità.

Fonte: amicoinviaggio

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Anne “Londonderry” Kopchovsky non era un’attivista né una benestante cosmopolita, ma diventò un simbolo della libertà femminile perché fu la prima donna a fare il giro del mondo in bicicletta, sfidando le proprie difficoltà economiche e i pregiudizi altrui.

Si dedicò al giornalismo ma, nonostante la celebrità, dopo la sua morte, avvenuta nel 1947, la sua vicenda è stata completamente dimenticata. Oggi, grazie allo straordinario lavoro del suo pronipote, il giornalista Peter Zheutlin, abbiamo la possibilità di rileggere una delle più importanti avventure che abbiano avuto luogo nel XIX secolo, un’esperienza che ha simboleggiato la voglia di ribellione, di sfida alla morale comune, di ricerca della libertà da parte di tutte le donne che in quel periodo hanno voluto cambiare il loro destino. Dopo una sosta durata più di un secolo, il giro di Annie oggi comincia nuove tappe.

IL GIRO DEL MONDO IN BICICLETTA (un libro da non perdere)

Fonte: urbancycling.it

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L’idea nasce tra le strade della loro Caserta in risposta a due semplici presupposti: primo, una città popolata da biciclette è meglio per i cittadini; secondo, una città popolata da biciclette è meglio anche per i commercianti.
E’ tristemente noto il malinteso secondo il quale le pedonalizzazioni e le giornate di blocco del traffico penalizzerebbero le attività commerciali del centro. Idea che mostra presto la sua completa infondatezza. Un centro urbano con meno macchine e smog è un centro più bello da vivere, per passeggiare, chiacchierare e anche per fare acquisti.
I dati delle vendite nelle giornate di blocco lo dimostrano ampiamente. Ma se neanche questo servisse a dissuadere i più convinti, ecco che arriva city4bike, un progetto che guarda sia alla sostenibilità sia al marketing.
L’idea è tanto semplice quanto efficace. Le bici di cortesia messe a disposizione dai negozianti per clienti e turisti in cambio di… pubblicità!
I ragazzi di city4bike infatti non vendono soltanto biciclette ma dei veri e propri pacchetti di comunicazione. Si tratta di un rivestimento grafico ad hoc per lebici, brochure, adesivi, locandine, applicazioni per iPhone e molto altro, a seconda delle richieste specifiche.
A Caserta il primo esperimento è stato un successo ma perché non portare le bici di cortesia anche nella tua città?
Basta convincere un gruppo di cittadini o un’associazione dicategoria ad aderire al progetto, contattare city4bike, inviare il logo e altro materiale utile e il gioco è fatto!
E poi, una bici tira l’altra… potrebbe essere l’inizio di una piacevolissima invasione!
Per maggiori informazioni city4bike.

Fonte tuttogreen

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