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Sabato, 17 Marzo 2012 09:59

La bici piu' grande del mondo

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Sembra incredibile pensare che possa esistere una bicicletta più grande di quelle che utilizziamo ogni giorno per andare al lavoro o spostarci in città, anche perchè, a guidarla, dovrebbe essere un vero gigante... eppure a Iowa (USA) è successo qualcosa di strano...

A Iowa i ciclisti che partecipavano alla manifestazione annuale sulle due ruote, durante il mese di luglio scorso, si sono trovati di fronte una bicicletta lunga 11 metri e mezzo ed alta 7, un vero e proprio mostro metallico. Il suo ideatore Duane Weirich ha utilizzato materiali di ogni genere per realizzare quest opera d'arte..., anche una vecchia sella da moto del 1971! Il diametro delle ruote è di oltre 3,80 metri e, ciò che ha ootenuto dopo aver saldato insieme due tubi di metallo e barre in acciaio,  sono i 37 raggi che compongono ogni ruota. Quella di Duane è sicuramente la bici più pesante al mondo oltre che quella più grande, un vero record! Il sogno dell'artista è quello, un giorno, di poter salire in sella alla sua bicicletta gigante e muoversi su delle strade sicure ed adeguate alle due ruote... sarà mai possibile o è forse solo un'utopia?!?

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In bicicletta dal ministero di Grazia e Giustizia a Montecitorio. L’obiettivo è recapitare al ministro Severino e al Parlamento le oltre 95mila firme raccolte online a sostegno del progetto di legge anticorruzione

"Le tue due ruote contro la corruzione". E’ questo il titolo scelto dagli organizzatori della pedalata che vedrà, nel primo pomeriggio di venerdì, le biciclette attraversare il centro della Capitale. Sono 95850 le firme raccolte su Internet per una petizione che preme sulle istituzioni affinché mettano a punto nel più breve tempo possibile una legge contro la corruzione, piaga che dilaga nel nostro paese e ci fa posizionare sempre più in basso nelle classifiche internazionali.
La petizione è stata promossa da Avaaz.org, la più grande comunità di attivismo sulla rete al mondo e nota in Italia per le sue battaglie contro le “leggi bavaglio”. Durante la manifestazione ciclisti, risciò e monocicli addobbati con cartelli e slogan partiranno dal ministero di Grazia e Giustizia, precisamente da piazza Benedetto Cairoli, alle 15.15, per raggiungere piazza di Montecitorio e consegnare simbolicamente le firme prima al ministro Severino e poi al Parlamento. Tra gli organizzatori della mobilitazione figurano anche Ammazzateci tutti, Il Futurista, Agorà Digitale, MoveOn Italia e Popolo Viola.

Fonte: roma.repubblica.it

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L'ANARCHICO DELLE DUE RUOTE. LUIGI MASETTI: IL PRIMO CICLOVIAGGIATORE ITALIANO MILANO -CHICAGO E ALTRE IMPRESE DI FINE '800Autore: Luigi RossiPrezzo: € 14,50Pagine: 192Eitore: EdicicloUn poeta…
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RISERVATA AI PRIMI 1000 ISCRITTI, QUESTA NUOVA EDIZIONE PROMETTE DI FARVI SCOPRIRE NUOVI PERCORSI CHE ESALTANO LA BELLEZZA DEI PAESAGGI E IL PATRIMONIO ECCEZIONALE DELLA REGIONE FRANCESE DELL’ANJOU.

Riservata ai primi 1000 iscritti, questo raduno di bici retrò organizzato dal Consiglio Generale del Maine-et-Loire per il secondo anno successivo, richiamerà a Saumur (Paesi della Loira, Francia) i nostalgici delle due ruote, i forzati della strada, gli appassionati di passeggiate con gli amici e gli amanti del vintage.

Un’occasione per immergersi nello spirito di un tempo. Mobili antichi, mercatino di bici d’epoca, negozi vintage, musica swing di sottofondo con fisarmoniche, esposizione di bici leggendarie : nessun dettaglio è lasciato al caso. Per perfezionare questo fine settimana 100% retrò, un Concorso d’Eleganza premierà i migliori abiti e le vecchie biciclette. Una carovana pubblicitaria formata da auto e moto di una volta animeranno questo evento colorato.

Apertura del villaggio e registrazione dei partecipanti : sabato 23 giugno dalle 10h30 alle 18h

Partenza del giro Anjou Velo Vintage : domenica 24 giugno alle 9h30

Per maggiori informazioni e per iscrizioni : :

Sito Ufficiale :www.anjou-velo-vintage.com

Facebook : http://www.facebook.com/anjouvelovintage

Flickr : http://www.flickr.com/photos/anjou-velo-vintage/

Youtube : http://www.youtube.com/AnjouVeloVintage

Comunicato Stampa

Venerdì, 16 Marzo 2012 12:15

Smart Cities nel mondo

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Vi consiglio la lettura del report “Smart Cities nel mondo”.

Il report è stato prodotto da “Cittalia” la fondazione dell’ANCI, l’associazione dei Comuni italiani.

Il report ha il pregio di proporre svariati casi di città smart.

Ovviamente si tratta di città -non necessariamente metropoli- di medio grande dimensione.

Ve ne consiglio la lettura per due motivi.

Il primo: copiate gli esempi virtuosi (ad esempio sono stato molto colpito dall’esperienza maturata a Aarhus, città danese di medie dimensioni).

Il secondo: evitate gli errori, numerosissimi nel mondo, delle aree urbane che si affidano esclusivamente alle tecnologie e ai vendors. La dimensione umana di una città è fondamentale per poterla definire “intelligente” (la città).

Buona lettura.

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TRA le prime della classe in Italia, indietro anni luce rispetto al resto d'Europa. È la fotografia di Torino dal punto di vista della mobilità ciclabile che emerge dal primo manuale europeo del bike sharing presentato ieri a Palazzo di Città. Il progetto Obis (Optimising Bike Sharing in European cities), realizzato da quindici organizzazioni a livello europeo, tra le quali Legambiente, mette in luce i passi avanti fatti da Torino negli ultimi anni, ma fa emergere anche le numerose criticità che tuttora permangono. Mentre sembra che i torinesi stiano finalmente iniziando a guardare alla bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e hanno raggiunto quota 16mila gli abbonamenti al bike sharing, il numero di bici messe a disposizione dal servizio ToBike rimane nettamente al di sotto della media europea. Le biciclette gialle a Torino sono circa 700 mentre per essere al pari delle altre grandi città europee, dove il rapporto è di 15,6 bici ogni 10mila abitanti, dovrebbero essere più del doppio: 1.420. Una cifra destinata ad aumentare nel breve periodo, tiene a sottolineare l'assessore comunale all'Ambiente Enzo Lavolta: "Contiamo di arrivare a 1.800 biciclette entro il 2013, mentre per la fine dell'estate le stazioni passeranno dalle attuali 72 a 116. I fondi ci sono e sono già stati stanziati".

Numero di biciclette in condivisione a parte, i problemi principali della mobilità ciclabile torinese riguardano, per Fabio Zanchetta, rappresentante delle associazioni al Tavolo Biciclette del Comune, la pianificazione: "Il bike sharing è sicuramente un'iniziativa positiva che ha contribuito a diffondere l'uso delle due ruote in città, ma purtroppo questa, oltre a essere la città dell'auto, continua a essere una città per le auto. Le piste ciclabili vengono costruite per lo più dove c'è spazio e non dove servono realmente, spesso sono fatte male (quella di via Arcivescovado è un esempio lampante) e si interrompono bruscamente senza collegare la zona centrale con il resto della città". Nell'attesa che il Bici Plan - che vede seduti allo stesso tavolo Comune e associazioni nello studio di un piano strategico per la mobilità ciclabile - possa dare i suoi frutti, "anche se non è detto che i soldi per realizzare i progetti poi ci siano", chiosa Zanchetta, non resta che accontentarsi per il momento delle nuove stazioni di ToBike in corso Lione e lungo Dora Siena. "Stiamo studiando anche un servizio integrato con i trasporti pubblici sul modello milanese  -  spiega Pietro Drago, amministratore della Comunicare srl, azienda affidataria del servizio di bike sharing torinese  -  E grazie agli accordi presi dal Comune di Torino con quelli della cintura ovest, amplieremo ulteriormente il nostro raggio d'azione". Certo, rispetto a Roma, dove ci sono 330 biciclette in condivisione, la situazione torinese sembra idilliaca, ma il resto dell'Europa è ancora molto lontano.

Fonte: torino.repubblica.it


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