Promotore della Mobilità Ciclistica
La mobilità ciclistica, un tema complesso ed articolato
In Europa la bici assieme al trasporto pubblico sta diventando l'elemento centrale, la sfida per migliorare la qualità dell'aria, la vivibilità dei centri urbani e per modificare la mobilità spesso impostata sull'uso dell'auto privata sia in ambito urbano che tra centri abitati diversi.
Anche il turismo vede nella bici una risorsa ormai affermata per alleggerire la congestione dei centri turistici principali, inoltre attraverso il cicloturismo itinerante favorire le economie locali minori oppure attraverso la pratica del ciclismo sportivo, della mountain bike e del cicloturismo stanziali su area ristretta ma pregevole, aumentare in modo consistente le presenze turistiche di un territorio elevando in nodo importante i corrispondenti fatturati.
La promozione della mobilità ciclistica necessita di azioni costruttive, come la messa in sicurezza di percorsi, piste ciclabili, zone 30, e di allestimento di servizi, come bici-stazioni, noleggi e bike sharing, fino alla realizzazione di segnaletica di indirizzamento turistico accompagnata da relative cartografie specifiche.
Le predette azioni di tipo "hard", devono essere accompagnate da altrettante e sofisticate azioni di tipo "soft" finalizzate a cambiare atteggiamenti, stili di vita, scale di valori personali. Queste azioni ed interventi sono spesso dimenticati o non intrapresi con la necessaria determinazione per valorizzare con un effetto di rimbalzo le citate azioni costruttive e di attivazioni di servizi.
I benefici di un miglioramento della mobilità ciclistica ricadono sul clima, sull'inquinamento e sulla salute delle persone e delle città.
Figura professionale sue competenze, aspetti formativi e sbocchi professionali
La figura professionale che si individua viene chiamata Promotore della Mobilità Ciclistica.
Le conoscenze necessarie sono fortemente multi disciplinari in quanto il soggetto deve padroneggiare le seguenti competenze con una specificità mirata alla promozione della bicicletta e soprattutto arricchite da una forte motivazione personale al tema:
- aspetti di tipo tecnico:
- una significativa esperienza personale diretta di fruizione di sistemi di mobilità ciclistica con relativi servizi, in ambiti urbani ed extraurbani di qualità effettuata in contesti europei evoluti;
- problemi climatici, ambientali, energetici e della salute;
- codice della strada, percorsi e piste ciclabili, zone 30, loro pianificazione in area ristretta, (quartieri), vasta (province o insieme di comuni o ambito regionale);
- principi generali e specifici della mobilità urbana, PUM, PUT, PPTU, modal spit, azioni di mobility managment;
- servizi integrativi alla rete ciclabile come intermodalità con treno (di interscambio e di trasporto all'interno della carrozze), ciclostazioni, ciclonoleggi, bike sharing;
- la bici, postura, ergonomia e allenamento
- aspetti di tipo gestionale - commerciale:
- cicloturismo e servizi annessi, pianificazione e organizzazione di prodotti turistici e reti di percorsi cicloturistici differenziati per tipo di utente/mezzo, bici da corsa, cicloturismo, mountain-bike, (ognuno di essi con i diversi gradi di difficoltà e di prestazione sportiva richiesta), sistemi cicloturistici adatti a famiglie, ciclisti poco esperti o allenati; redazione ed esecuzione di piani di segnaletica di indicazione e produzione di cartografie specifiche;
strategie di marketing cicloturistico;
- aspetti di tipo formativo - comunicativo:
- processi formativi e di comunicazione, azioni di base nelle scuole elementari, medie, superiori e università, mobility manager scolastici, ed aziendali;
- tecniche di comunicazione persuasiva ed emozionale a mezzo carta stampata, filmati, web e spazi pubblicitari;
- spiccata capacità relazionale, di lavorare in gruppo, di fare rete, di distribuire e raccogliere materiali e collaborazioni
La figura professionale del promotore della mobilità ciclistica non ha provenienza da un curriculum scolastico particolare, ma viene formata sia in aula che sul campo attraverso una fase di approfondimenti interdisciplinari che gli consentiranno di operare mediante le diverse modalità applicative possibili.
Sbocchi professionali; per promuovere anche in Italia una mobilità ciclistica di livello europeo, sia urbana, che di area vaste e di tipo cicloturistico, è necessario oltre ad una volontà politica chiara che metta a disposizione fondi dedicati, anche di una rete di figure competenti che attivino le azioni: Sarebbe necessaria una Direzione generale per la mobilità ciclistica a livello centrale – ministeriale, Uffici regionali di pianificazione degli interventi e individuazione delle priorità da finanziare, uffici a carattere provinciale o comunque di bacino-area vasta per le pianificazioni intermedie fino agli Uffici comunali che dovranno contenere uno specifico ufficio per la mobilità ciclistica con finzione di pianificazione e costruzione di interventi, manutenzione, promozione e che si interfacci con gli uffici educazione e per la promozione della salute.
Oltre a tutti questi ambiti definibili "pubblici" esistono poi gli impieghi privati nell'ambito della progettazione delle infrastrutture, negli ambiti del marketing e comunicazione, ne cicloturismo e nel modo educativo attraverso studi professionali tecnici, di comunicazione o cooperative di servizi.
I laureati in scienze motorie potrebbero essere interessati come promotori di sport ed attività outdoor che oggi sono in crescita
Direttore
Prof Federico Schena, Professore Ordinario, Vicepreside Facoltà di Scienze Motorie
Dipartimento promotore
Scienze neurologiche, neuropsicologiche, morfologiche e motorie dell'Università di Verona -
Approvato con nota del Direttore del Dipartimento del 14 maggio 2012.
maggiori info Università di Verona
http://www.univr.it/main?ent=offerta&fac=8&tcs=P
Fonte: FIAB
Un convegno, una mostra, un concerto e due pedalate per le vie cittadine sono il ricco menù della manifestazione «Storia e tecnica della bicicletta macchina perfetta», che andrà in scena a Piacenza nel fine settimana del 22 e 23 settembre.
Scaturita dalla proficua collaborazione tra la sede di Piacenza del Politecnico di Milano, le associazioni VeloLento e Fiab-Amolabici e patrocinato dal Comune di Piacenza, l'evento sarà quindi tutto incentrato su uno dei mezzi di locomozione più antichi, ma anche più attuali: la bicicletta, appunto.
Una trattazione a trecentosessanta gradi, perché nel convegno in programma sabato mattina si parlerà di storia, tecnica, materiali, del rapporto "passionale" con la bicicletta, ma anche dei problemi che oggi si trova quotidianamente ad affrontare chi sceglie la bicicletta per i suoi spostamenti urbani ed extraurbani. Un'attenzione particolare verrà posta sulla situazione locale, con l'intervento dell'assessore all'ambiente Comune di Piacenza, Luigi Rabuffi.
Particolarmente interessante, soprattutto per i patiti del vintage, si preannuncia l'esposizione di biciclette d'epoca che sarà allestita presso il cortile interno del Politecnico, con autentici "pezzi da museo", partendo dalla draisina (l'antenato della bicicletta) e del biciclo (il velocipede dall'enorme ruota anteriore), per poi passare alle biciclette militari, sportive, da corsa e da lavoro dai primi del Novecento fino ai giorni nostri. La mostra verrà inaugurata sabato 22 alle 11,30 – al termine del convegno – con una visita guidata da appassionati della materia che illustreranno le peculiarità delle biciclette esposte e rimarrà aperta fino alle 19; il giorno dopo sarà ancora visitabile dalle 9.00 alle 12.30.
Di matrice diversa le due "pedalate" in programma: quella di sabato – partenza ore 19.00 dalla sede del Politecnico di Via Scalabrini, 76 – sarà aperta a tutti, compresi i bambini, con il duplice obiettivo di far conoscere meglio le ciclabili cittadine e soprattutto, nell'ambito della campagna salvaciclisti, di promuovere la sicurezza ed in particolar modo l'importanza dell'uso delle luci sulla bicicletta; chi parteciperà alla pedalata dovrà infatti obbligatoriamente esserne dotato. Conclusione poi nel caratteristico scenario di Piazza Duomo, dove ad attendere i partecipanti ci sarà il meritato ristoro offerto dal Comitato dei Commercianti di Piazza Duomo e, a seguire, il concerto del cantante Mauro Sbuttoni, dall'emblematico titolo "Bici in Blues".
Molto particolare la pedalata di domenica mattina, denominata "come una volta", con protagonisti i cicloturisti d'epoca, vale a dire quella tipologia di appassionati ciclisti che amano cavalcare biciclette "mature" indossando abbigliamenti altrettanto d'antan: un movimento di "nostalgici" che sta trovando sempre più proseliti sia perché propone un modo di intendere il ciclismo molto meno esasperato da quello agonistico sia perché queste vecchie "glorie" mantengono intatti: design, scorrevolezza e soprattutto qualità.
Non è la prima coppia che sceglie un matrimonio ecosostenibile. Lo scorso giugno Luciana e Stefano di Sassari hanno coronato il loro sogno arrivando in bici a Palazzo Ducale - sede del Comune – dove si è svolta la cerimonia, lui vestito da ciclista, lei con una comoda mise in bianco e cappello.
Ma il primo matrimonio completamente ecosostenibile si è celebrato a Pontedera (PI) nel luglio del 2011. Protagonisti Stephanie ed Alessio: lei si è presentata a piedi con un abito noleggiato presso un negozio di costumi teatrali, lui con un vestito riciclato usato dal padre nel 1976 è arrivato in autobus insieme agli invitati, per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica nell'aria. Dal catering all'invio di e-mail per gli inviti, dai vestiti al viaggio di nozze, dal lancio di mangime per uccelli al posto del riso al menù rigorosamente a chilometri zero; tutto rigorosamente secondo le regole per ridurre l'impatto ambientale. E niente bomboniere, ma donazioni a Greenpeace, Amref, Emergency, adozione a distanza di tartarughe a rischio di estinzione.
Se da noi è ancora una novità il matrimonio ecologico è già una realtà in Canada, USA, Nord Europa ed Inghilterra. Ci sono diverse strategie per essere ecologici. Ad esempio, nelle Botteghe del Mondo del circuito CTM-Altromercato si possono trovare oggetti artigianali: per le bomboniere si può optare per i classici sacchettini cuciti e ricamati a mano o altri oggetti in materiale riciclato; per gli inviti si possono usare cartoncini in materiale riciclato, ma anche per gli album fotografici. Ma anche il pranzo può essere ecologico, a chilometri zero, si può scegliere una location vicina al luogo del matrimonio in modo che gli invitati possano presentarsi a piedi o a bordo di una comoda ed ecologica bici, oppure con vetture elettriche.
Attenzione, però, se decidete di sposarvi in bici il tempo deve essere dalla vostra parte.
C'erano praticamente tutti i piloti di MotoGp, Moto2 e Moto3, oggi sul circuito di Misano Adriatico, per ricordare Marco Simoncelli al quale, dopo la sua scomparsa, e' stata intitolata la pista. Ai piloti schierati su biciclette si sono aggregati 58 ciclisti (il numero di gara del 'Sic') che, capitanati dal campione del mondo 1993 di motociclismo Kevin Schwantz, erano partiti domenica scorsa dal circuito inglese di Donington. In precedenza, i 58 'bikers' hanno incontrato la famiglia Simoncelli.
Fonte: Ansa
La parte del leone la fa l'Emilia-Romagna che piazza ben tre città in questa top five. Il primo posto è occupato saldamente da Ferrara definita "città delle biciclette" (come recita il cartello di entrata in città) (http://www.cittainbici.it/notizie/457-lvi-spiego-qual-e-la-citta-ideale-per-girare-sempre-in-bicir-di-daniele-romano.html). La cittadina ferrarese vanta una secolare cultura a due ruote da ricondurre principalmente alla presenza di una delle più antiche università d'Europa fondata nel 1391. Un gradino sotto troviamo Parma che con il Teatro Regio mobilità migliaia di cittadini in bicicletta per ammirare le numerose rappresentazioni operistiche, concerti e balletti che si susseguono durante l'arco dell'anno.
Chiude il podio Verona che conquista posizioni nelle città bike-friendly grazie al nuovo servizio Verona-bike, inaugurato il 30 marzo 2012, ha sortito ottimi riscontri tra gli utenti della provincia veneta: nei soli mesi di marzo-luglio 2012, sono stati registrati 26.415 utilizzi mensili, 1.767 abbonamenti annuali e 656 abbonamenti occasionali (http://portale.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=34993).
In forte ascesa la Versilia e in particolare Forte dei Marmi che occupa la quarta posizione. La località marina in Provincia di Lucca rappresenta un eccellente luogo mondano di villeggiatura per gli amanti della bici che possono pedalare lungo la splendida passeggiata che costeggia le spiagge amate da numerosi vip. Infine, tra le cinque città più bici-dipendenti, c'è un altro comune in riva al mare: Rimini. Il capoluogo della riviera romagnola è da sempre un punto di riferimento per i turisti stranieri ma con gli anni si è affermato anche come meta preferita dalle famiglie che, per trascorrere giorni in completo relax lontano dalla vita caotica delle metropoli, preferiscono spostarsi in bicicletta.
E' quanto emerge da una analisi di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) realizzata in occasione dell'Esposizione Internazionale del Ciclo – EICA 2012, che sabato 15 settembre aprirà le strade ai fan delle due ruote proprio a Verona, inaugurando la domenica ecologica della città (chiusa al traffico per l'intera giornata) portando avanti una cascata di appuntamenti in promozione della bicicletta fino a lunedì 17 settembre.
La riscoperta della passione degli italiani per le due ruote ha messo in evidenza anche un altro fenomeno, ovvero, quello del latin lover in bicicletta che conquista pedalando sempre più cuori. Le ragioni del successo in amore in sella ad una bici risiederebbero nel fatto che è un mezzo maneggevole che permette di raggiungere luoghi romantici e preclusi al traffico, poi perché spostarsi in bicicletta è considerato di moda e "trendy". Inoltre le due ruote attribuirebbero un fascino alternativo e anticonformista, al quale aggiungere la maggiore facilità che si potrebbe avere nell'affiancarsi alle ragazze/i o iniziare una conversazione, magari in attesa che scatti il verde al semaforo. Tra i motivi che rendono la bicicletta uno dei veicoli più adatti a far scoccare il colpo di fulmine c'è il fatto che passeggiare in bici mette in risalto il fisico e i muscoli.
Passeggiare all'area aperta, visitare i centri storici delle città e rilassarsi sotto al sole, tutto rigorosamente su due ruote, non è soltanto un'abitudine che si sta diffondendo tra i "comuni mortali" ma anche tra i personaggi famosi dello star system internazionale. Dopo la beach cruiser rosa anni '50 di Katy Perry e la bicicletta Chanel da 12.000 dollari di Jennifer Aniston (http://www.bild.de/lifestyle/mode-beauty/hollywood/katy-perry-jennifer-lopez-8672722.bild.html), nella Top Five dei VIP bike-addicted che hanno fatto strada non mancano i patiti dell'ecologico, né gli sportivi e i salutisti. Tra gli altri, hanno segnato l'estate Pippa Middleton e Jessica Alba, che durante la settima della moda di Parigi non hanno esitato ad approfittare di Velib, servizio di bike-sharing della capitale francese (http://www.huffingtonpost.com/2012/08/27/pippa-middleton-makeup-tan-hair-photos-pictures_n_1834168.html) e Madonna, avvistata sulle due ruote al centro di Firenze, in completo sport Adidas a scaricare la tensione prima di salire sul palco nella tappa toscana del MDNA Tour (http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-2160336/Madonna-keeps-covered-signature-tracksuits-enjoys-cycling-tour-Florence.html).
E mentre il fenomeno raggiunge l'Italia come un vero e proprio contro-costume sempre più diffusi i veicoli a due ruote e sempre più diffuse le piste ciclabili, soprattutto al Nord. Le recenti statistiche, pubblicate il 3 luglio 2012, riportano che l'andamento può essere ricondotto da un lato ai livelli di congestione raggiunti dal sistema di mobilità urbana, soprattutto nei comuni di maggiori dimensione e alla limitata disponibilità di parcheggi, dall'altro all'aumento del prezzo del carburante. Infatti, se il 2009 aveva già risposto all'aumento di domanda di trasporto pubblico con un +6,1% di densità di piste ciclabili in Italia, si è fatto di meglio nel 2010, anno in cui è stato registrato un ulteriore aumento percentuale dello stesso dato dell'11,1% (http://www.istat.it/it/archivio/65969) – per un totale di ben +17,2% in due anni.
Insomma gli italiani amano sempre di più pedalare.
Fonte: Ris Press - Roma
Domenica 16 settembre si terrà "Piano... per Bassano" prima pedalata slow in apertura della settimana della mobilità sostenibile: ritrovo ore 8,30 il Viale dei Martiri.
maggiori informazioni www.tuttinbici.it
Chen Guanming, ha quasi 60 anni ed è arrivato a Londra dalla Cina in bicicletta. Il suo mezzo è tipico carretto cinese tappezzato di foto con cui gira il mondo da 11 anni. Ha percorso più di 13 mila chilometri.
Chen ha deciso di dare uno scossone alla sua vita e di girare il mondo senza inquinare, usando tre ruote. "La mia missione? Diffondere un messaggio di pace e di rispetto verso l'ambiente". Il suo obiettivo era quello di arrivare a Londra per le Olimpiadi 2012.
Guanming ha già girato tutta l'Asia ed è stato anche in Paesi come Pakistan e Iraq. "Lì mi ha fermato la polizia per proteggermi. Situazioni di pericolo ne ho incontrate, ma sul mio carretto mi sento sereno, è tutta la mia vita". Nel bagaglio porta biscottini, pane e semi di girasole che dona generosamente alla cronista del Tirreno come ricordo. E poi porta con sé vestiti e coperte. Niente altro. Qualche offerta gliela fa la gente. E lui sorride e sembra la persona più serena del mondo.
"Il mio è un percorso di pace - dice Chen - Ero stufo di sentire in televisione storie di guerra, uomini uccisi a colpi di fucile e sofferenze. E così ho deciso di dare un taglio e di girare il mondo per incontrare le persone più diverse e trasmettere alla gente il mio messaggio di amore. Non ci sono differenze: non c'è grande e piccolo, ricco e povero. Siamo tutti uguali, io mi rapporto con gente normale". Chen parla e incanta i clienti del bar Bamboo con la sua saggezza: "L'amore e l'amicizia sono le uniche cose che contano. E la cosa più bella del mio viaggio è incontrare le persone e stabilire un contatto con loro. Ed è anche il motivo per cui mi sono fermato a Livorno". Una notte in città, a dormire sul suo carro, tra i binari. E poi via, per una nuova avventura on the road.
Fonte: iltirreno.it
Parenzana era la linea ferroviaria a scartamento ridotto Trieste – Parenzo. È stata utilizzata dal 1902 fino 1935 anno, in cui viene soppressa per motivi di scarsa convenienza economica, a favore di altri modi di trasporto su strada più veloci e più economici.
Ciclovacanza in Istria lungo la Parenzana dal 11 al 18 agosto 2012 è un'evento che viene organizzato dall'associazione modenese (FIAB-Amici della bicicletta di Modena).
Il giro quest'anno parte da Trieste, che contiamo di raggiungere in treno.
"Seguiremo la Parenzana, la ciclovia costruita sul vecchio percorso della linea ferroviaria Trieste – Parenzo ora dismessa, percorreremo i ca 150 km fino a Rovigno, costeggiando l'istria slovena e croata ed inoltrandoci anche nei caratteristi paesini interni, alternando bici e giornate al mare. Pernottamenti in agriturismo/alberghi."
Programma
Prima di tornare a scuola: Ciclovacanza in Istria lungo la Parenzana dal 11 al 18 agosto 2012 Treno + Bici
Iniziativa per famiglie con bambini
Sabato 11.08
arrivo a Trieste con spostamento a Muggia con motonave e veicoli alternativi per le bici - Partenza da Muggia e arrivo in serata a Isola/Strugnano per pernottamento Km 22
Domenica 12.08
Tratto fino a Buie con passaggio frontiera sloveno/croata e sistemazione presso struttura lungo il tracciato - Km 28
Lunedì 13.08
Da Buie verso Grisignana, Livade e sosta serale presso agriturismo nei pressi di Montona - Km 38
Martedì 14.08
Tratto finale verso Visinada e poi verso Parenzo per sistemazione serale - Km 27
Mercoledì 15.08
Visita a Parenzo e dintorni con pernottamento nella stessa struttura della sera prima
Giovedì 16.08
Da Parenzo ad Orsera verso Rovigno e sistemazione nei pressi della città per 2 notti
Venerdì 17.08
Visita a Rovigno e dintorni con tratto in bici verso il Montauro e poi fino al Polari - una dozzina di km lungomare..
Sabato 18.08
rientro a Trieste e poi in treno a Modena
Fonte: http://www.modenainbici.it
Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, e tramite questa all'ECF - European Cyclist's Federation. La FIAB organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente quale associazione di protezione ambientale ai sensi della legge 349/86. Tra le prime iniziative dell'associazione vi è la raccolta di oltre 10.000 firme a sostegno di una petizione inviata all'amministrazione comunale per la realizzazione di una rete ciclabile continua, sicura e protetta.
Il 5 agosto gli amici della bicicletta di Mestre organizza l'evento "Altopiano di Asiago - l'uso pratico del GPS"
Programma dell'evento
Salendo da Bassano verso Asiago, alcuni km prima di arrivare al paese, si incontra uno storico ristorante in loc. IL TURCIO a m. 1100. Parcheggiate le auto ci avvieremo per una delle tante stradine che scorrono nella fitta abetaia che ricopre gran parte dell'altopiano nella zona sud ovest.
Salendo a Granezza il bosco si dirada lasciando spazio a vaste praterie fino allo scollinamento di Monte Corno. Da qui ci si porta sulla strada panoramicache percorre il bordo sud dell'altopiano e che consente allo sguardo di spaziare sulla pianura veneta.
Procedendo in dir. ovest si arriva al belvedere di Bocchetta Paù, a strapiombo sulla sottostante Val D'Astico. Rientrati nel bosco, si scende ai Granatieri del Cengio potremo rifocillarci e fruire anche della colazione al sacco.
Si risale fin nei pressi di Asiago utilizzando la ciclabile ricavata sulla ex sede ferroviaria (Piovene - Asiago). Ottimo il fondo e mite la pendenza con una sola avvertenza: incontreremo due gallerie (scarsamente illuminate) per cui è d'obbligo munirsi di torce elettriche .
Nel finale, la breve risalita del Pennar ci consentirà di rientrare al Turcio evitando la strada statale.
Mezzo di trasporto: Auto personali con portabici
Ritrovo e partenza: ore7.00 da Mestre – Via Torino - Mercato Ortofrutticolo
Rientro: a Mestre ore 18
Lunghezza: 45 Km
Dislivello in salita: 700 m
Percorso: 70% sterrato buono + 30% asfalto
Difficoltà: medio/impegnativo ****
Bicicletta: mountain bike con ruote grosse
Pranzo: al sacco o presso Rif. Granatieri o Cesuna
Quota Contributo Soci € 3,00 (esclusi autisti) + carburante auto
Iscrizioni in sede negli orari di apertura:
Martedì ore 15.00 – 18.00
Giovedì ore 18.00 – 20.00
Venerdì ore 15.00 – 18.00
NOTA 1: si richiedono casco, guanti, occhiali e "LUCI" oltre a copertoni in buono stato per evitare forature su sterrato.
NOTA 2: durante la gita verrà data una dimostrazione pratica sull'uso del GPS, ma non è indispensabile esserne muniti.