Dagli antichissimi carri a due ruote alle moderne bici da corsa, dai primi rudimentali mezzi trasporto al modo più smart, veloce ed ecologico di spostarsi nel traffico. Questa animazione creata dallo studio di design danese Visual Artwork ripropone, in 90 secondi, la storia della bicicletta.
Sotto il video di Rik Potoms
Fonte: la repubblica
Il risultato è un suggestivo video che descrive in bianco e blu i tragitti delle celebri bici Barclays londinesi. Questo avanzato servizio di bike sharing, sponsorizzato dalla banca omonima, ha raggiunto un bacino d'utenza eccezionalmente ampio, anche date le difficoltà ad entrare nel centro di Londra con mezzi a motore. Dall'inizio del programma, il 3 dicembre 2010, sono stati oltre 16 milioni i viaggi sulle biciclette noleggiate, che sono comode ed economiche.
Ma oltre ad essere una soluzione efficiente per la mobilità sostenibile (e se ce l'hanno fatta in una metropoli come Londra, tutte le città più piccole dovrebbero essere incoraggiate) la circolazione delle due ruote ha avuto anche un effetto inaspettato: fungere da spia per scoprire i percorsi più battuti dai ciclisti e fare nuove ipotesi su come i cittadini vivono e si muovono.
"L'analisi visuale – ha detto Wood al New Scientist -permette ai progettisti del sistema di trasporti e alle organizzazioni come Transport for London di prendere decisioni più consapevoli, per accompagnare al meglio gli spostamenti delle persone attraverso la città".
Il prossimo passo della ricerca sarà l'implementazione di profili anonimi degli utenti ai dati già raccolti. Questo permetterà, secondo gli scienziati della City University, di ottenere maggiori informazioni sui modi d'uso della bicicletta nel tempo, cosa che ad esempio potrebbe garantire un posizionamento più efficiente delle rastrelliere.
Il video comincia con la visualizzazione di tutte le traiettorie, in un caos che tratteggia la mappa di Londra come una nuvola confusa. Di secondo in secondo, le traiettorie meno battute scompaiono evidenziando tre circuiti principali: Hide Park, King's Cross St Pancras e il percorso tra Waterloo e la City. Non tutti i percorsi sono cerchi chiusi, in alcuni casi ci sono molte andate e pochi ritorni.
Alcuni londinesi, commentando l'analisi presentata dal New Scientist, hanno collegato i dati con alcune tipiche routine cittadine: dirigersi verso il centro per andare al lavoro, e una volta usciti dall'ufficio fare una puntata al pub e tornare a casa in taxi, troppo brilli per pedalare.
Tante altre ipotesi socioculturali si possono fare osservando l'animazione del professor Wood, e gli scienziati ancora non si azzardano a sostenerne alcuna. Di certo anche a Londra come in molti altri centri d'Europa, compresa la nostra Bologna, la bici non è solo uno strumento fondamentale per muoversi, ma è un tassello della cultura urbana che racconta qualcosa della vita e della storia di ogni città.
Fonte: sottobosco.info
Interessanti i risultati ottenuti con un crollo del numero degli incidenti e un aumento del gradimento dei cittadini, anche non ciclisti e non pedoni. La velocità delle auto è diminuita, ma non i tempi di percorrenza.
Sappiamo che le dimensioni delle strade nei nostri centri storici non permettono sempre queste soluzioni, ma in tutte le nostre città in periferia ci sono talvolta alcune strade molto ampie poco regolamentate con più corsie di auto e in cui ai pedoni e ai ciclisti vengono lasciati solo spazi residuali. Un altro punto di vista è possibile.
Loro le chiamano "strade complete - non solo piste ciclabili".
Il video dura 11 minuti. L'audio è solo in inglese, ma anche se dovesse sfuggire qualche parola la soddisfazione dei residenti è ugualmente tangibile.
Fonte: Fiab
Guardate il video e giudicate voi.
Interessanti i risultati ottenuti con un crollo del numero degli incidenti e un aumento del gradimento dei cittadini, anche non ciclisti e non pedoni. La velocità delle auto è diminuita, ma non i tempi di percorrenza.
Sappiamo che le dimensioni delle strade nei nostri centri storici non permettono sempre queste soluzioni, ma in tutte le nostre città in periferia ci sono talvolta alcune strade molto ampie poco regolamentate con più corsie di auto e in cui ai pedoni e ai ciclisti vengono lasciati solo spazi residuali. Un altro punto di vista è possibile: http://www.streetfilms.org/complete-streets-its-about-more-than-just-bike-lanes/.
Loro le chiamano "strade complete - non solo piste ciclabili".
Il video dura 11 minuti. L'audio è solo in inglese, ma anche se dovesse sfuggire qualche parola la soddisfazione dei residenti è ugualmente tangibile.
Fonte: Fiab onlus
Più di un chilometro e mezzo di discesa "impossibile", saltando tra i palazzi, sfrecciando tra i vicoli e affrontando i gradini (più di 1000) di scale insidiose. E' il Descenso del Cóndor, uno dei percorsi più spettacolari al mondo allestito a La Paz, in Bolivia, dalla Red Bull. Tra i coraggiosi biker che lo hanno portato a termine il più veloce è stato lo slovacco Filip Polc: è sua la pazza corsa che state guardando, ripresa dalla telecamera fissata sul casco. Il ciclista ha chiuso in 2'32".
Guarda il video (a cura di Pier Luigi Pisa)
fonte: la repubblica
Da un' idea di Agostino Ferrente e Andrea Satta
Regia: A. Ferrente - Fotografia: P. Scarfò - Montaggio: Scarfilm
Riprese: P. Scarfò, S. Scorselo, G. De Lazzaris, G. Horn
Costumi: F. Lombardi - Illustrazione e grafica: M. Dal Prato - Foto di scena: T. Pinto - Effetti speciali: P. Perilli
Presa diretta: G. Costamagna - Supervisione audio: C. Amato
Una produzione Têtes de Bois, Pirata m.c. in collaborazione con Ala Bianca
Produzione esecutiva: Scarfilm - Assistenza legale: Avv. N. Paoletti
Grazie a: Ciclofficina dell'Ex Snia Viscosa, A. Pelini, L. De carlo, A. Piccoli
Ufficio Stampa: STUDIOMORABITO - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Uffico stampa e promozione Têtes de Bois: BIGTIME - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.