Mercoledì, 31 Ottobre 2012 11:58

Alfonsina e la bici - Video

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Con Margherita Hack, Têtes de Bois, Militant A (Assalti Frontali), Lao Satta

 

Da un' idea di Agostino Ferrente e Andrea Satta

Regia: A. Ferrente - Fotografia: P. Scarfò - Montaggio: Scarfilm

Riprese: P. Scarfò, S. Scorselo, G. De Lazzaris, G. Horn

Costumi: F. Lombardi - Illustrazione e grafica: M. Dal Prato - Foto di scena: T. Pinto - Effetti speciali: P. Perilli

Presa diretta: G. Costamagna - Supervisione audio: C. Amato

Una produzione Têtes de Bois, Pirata m.c. in collaborazione con Ala Bianca

Produzione esecutiva: Scarfilm - Assistenza legale: Avv. N. Paoletti

Grazie a: Ciclofficina dell'Ex Snia Viscosa, A. Pelini, L. De carlo, A. Piccoli

Ufficio Stampa: STUDIOMORABITO - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Uffico stampa e promozione Têtes de Bois: BIGTIME - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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    Sotto il video di Rik Potoms

    Fonte: la repubblica

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    Ma oltre ad essere una soluzione efficiente per la mobilità sostenibile (e se ce l'hanno fatta in una metropoli come Londra, tutte le città più piccole dovrebbero essere incoraggiate) la circolazione delle due ruote ha avuto anche un effetto inaspettato: fungere da spia per scoprire i percorsi più battuti dai ciclisti e fare nuove ipotesi su come i cittadini vivono e si muovono.

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    Il prossimo passo della ricerca sarà l'implementazione di profili anonimi degli utenti ai dati già raccolti. Questo permetterà, secondo gli scienziati della City University, di ottenere maggiori informazioni sui modi d'uso della bicicletta nel tempo, cosa che ad esempio potrebbe garantire un posizionamento più efficiente delle rastrelliere.

    Il video comincia con la visualizzazione di tutte le traiettorie, in un caos che tratteggia la mappa di Londra come una nuvola confusa. Di secondo in secondo, le traiettorie meno battute scompaiono evidenziando tre circuiti principali: Hide Park, King's Cross St Pancras e il percorso tra Waterloo e la City. Non tutti i percorsi sono cerchi chiusi, in alcuni casi ci sono molte andate e pochi ritorni.

    Alcuni londinesi, commentando l'analisi presentata dal New Scientist, hanno collegato i dati con alcune tipiche routine cittadine: dirigersi verso il centro per andare al lavoro, e una volta usciti dall'ufficio fare una puntata al pub e tornare a casa in taxi, troppo brilli per pedalare.

    Tante altre ipotesi socioculturali si possono fare osservando l'animazione del professor Wood, e gli scienziati ancora non si azzardano a sostenerne alcuna. Di certo anche a Londra come in molti altri centri d'Europa, compresa la nostra Bologna, la bici non è solo uno strumento fondamentale per muoversi, ma è un tassello della cultura urbana che racconta qualcosa della vita e della storia di ogni città.

     

    Fonte: sottobosco.info

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