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A Maiolo, in provincia di Rimini, è stato inaugurato il più grande Bike Park tecnologico d'Italia. Un paradiso per gli amanti delle cosiddette "ruote grasse", quelli che sotto i pedali amano sentire terra e fango. All'interno del Bike Park ci sono discese mozzafiato per sperimentare il brivido del downhill, piste da enduro e un circuito Pump Truck, un incessante susseguirsi di gobbe, dossi e curve paraboliche su cui mettere alla frusta sospensioni e ammortizzatori.
È il primo bike park italiano interamente smart. Nel cuore della Valmarecchia, sull'appennino del Riminese, nel piccolo comune di Maiolo, nemmeno 900 abitanti, è dotato, grazie alle tecnologie powerline, di una illuminazione "intelligente". Questo grazie a un sistema di telecontrollo che, proprio attraverso le linee elettriche e i proiettori di pista, permette non solo di abbattere i consumi energetici fino a oltre il 35% ma anche di attivare servizi ai clienti e ai visitatori.
Le stazioni urbane di ricarica consentono infatti di agevolare la mobilità sostenibile con auto e biciclette elettriche, i totem multimediali di accedere velocemente a internet e a ogni tipo di informazione di servizio. La sicurezza è garantita dalla video sorveglianza e la piattaforma "intelligente" permette anche di monitorare i consumi di acqua e gas. Il nuovo parco tecnologico di Maiolo è stato realizzato dal Comune insieme alla cooperativa Ecoservizi l'Olmo, con il patrocinio della Provincia di Rimini e il supporto di aziende private, tra cui Umpi, impresa romagnola (la sede è Cattolica) leader nel settore dell'innovazione e della tecnologia smart. "Con questo impianto – spiega il sindaco Marcello Fattori - avremo la possibilità di vedere quali sono in pratica le applicazioni più innovative della interattività con le luci e con gli apparati multimediali interconnessi, fino ad un Wifi distribuito e a servizi ad alto valore aggiunto".

Fonte: www.corriere.it

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Martedì, 03 Dicembre 2013 07:18

Filiberto: Il solfanaio delle biciclette

Dal 1985 signor Filiberto recupera i vecchi telai e regala una seconda vita a quegli oggetti abbandonati. Si definisce, ricorrendo a un termine bolognese, "solfanaio", una specie a metà tra il rigattiere e il riparatore. La sua passione è quella di rimettere a posto le biciclette. Si rivolgono a lui soprattutto gli studenti, quelli che non vanno in piazza Verdi a comprare biciclette rubate, spezzando così il fastidioso mercato nero delle due ruote.
Di solito impiega due settimane per rimetterle in sesto. Un telaio, che spesso assomiglia a una carcassa, viene "salvato" da Filiberto, pulito dalla ruggine. Poi rimette a nuovo i freni, i pedali e la catena. Le ruote le va a prendere a Imola. Fa il viaggio in treno e poi ritorna a casa caricandosi sulle spalle venti copertoni. "Quello è il numero massimo che riesco a portare. Purtroppo a Bologna non trovo copertoni di quella qualità, ma questi durano anni, lo posso garantire". Basco nero in testa, le mani impastrocchiate d'olio, Filiberto ha lavorato per una vita al mercato ortofrutticolo di Bologna, come facchino. Poi dopo aver detto addio all'automobile, rimane folgorato dalla bicicletta. Pur dedicando gran parte del suo tempo alla famiglia - "non riesco a stare lontano da mio nipote" - quattro ore al giorno le passe nel suo garage in periferia. Il motto, in salsa emiliana, è "non si butta via niente". Filiberto ritaglia dalla superficie dei divani la stoffa necessaria per coprire un sellino, oppure realizza dei cestini adattando vecchie scatole di metallo. Ha riparato biciclette degli anni Quaranta, oggi ancora perfettamente funzionanti. "Io non ne sapevo niente di biciclette. Poi ci ho messo le mani sopra e non me ne sono più allontanato", racconta mentre poggia sull'asfalto l'ultimo "ferro vecchio" vestito di nuovo.
Fonte: bologna.repubblica.it

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Giovedì, 28 Novembre 2013 07:55

Il 29 novembre a scuola si va in bici

Tutti in bici a scuola, lasciando a casa l'auto almeno per un giorno. Obiettivo? «Andare a scuola in un modo diverso, in allegria e libertà, appropriandosi delle strade e di una città troppo spesso percepita come pericolosa». È l'esperimento, primo nel suo genere in Italia, che stanno tentando un vasto gruppo di genitori attivisti della ciclabilità in quattro città: Roma, Milano, Bologna, Napoli e Caserta, e in calendario per venerdì 29 novembre.
A Roma sono 20 le scuole che hanno aderito partendo dall'appello lanciato dai genitori della scuola media Di Donato. L'espandersi dell'iniziativa ha convinto gli assessorati alla scuola e alla mobilità del Campidoglio a concedere, proprio oggi, il patrocinio del comune.
Il primo esperimento è stato messo in campo il 20 settembre scorso, racconta Anna Becchi, madre di tre figli, del gruppo romano di #salvaiciclisti e tra le più attive alla Di Donato: "ci è venuto in mente di farlo durante la settimana europea della mobilità sostenibile - spiega Becchi-, proprio per dimostrare che andare a scuola in bici è bello e si può fare, soprattutto se si è in tanti. Per simpatia con la Critical mass dei grandi abbiamo pensato di farlo ogni ultimo venerdì del mese. La prima volta eravamo una trentina, adesso non li conto più. Dopo l'esempio della Di Donato, e solo con il passaparola dei genitori, anche altre scuole hanno voluto farlo, per esempio alla Garbatella». Due giorni fa erano 16 le scuole romane che avevano aderito a Bike to School del 29: Ora siamo a 20, e mi hanno appena scritto dal comune di Caserta perché vogliono aderire. Gli ho risposto che per aderire basta organizzarsi e farlo".
A Milano, per una volta a ruota di Roma, l'esperimento è iniziato a ottobre scorso grazie agli attivisti della locale Critical Mass, che hanno già accompagnato diverse volte a scuola i bambini, insieme naturalmente ad alcuni genitori, con appuntamento alle 8 a viale Monza. A ogni «massa marmocchi», così è stata chiamato l'appuntamento, un gruppo sempre più consistente di ragazzini si presenta al meeting point della fermata M1 di Gorla.
A Bologna, che per il momento partecipa con una sola scuola, l'appuntamento è stato chiamato Cinnical mass, da "cinni", nome dialettale locale per bambini. Nei giorni scorsi i genitori-attivisti si sono contattati per lanciare l'idea a livello nazionale. Di qui l'appello: "la bicicletta continua a essere il regalo più desiderato per i bambini di ogni parte del mondo perché rappresenta il primo passo verso l'indipendenza negli spostamenti e il raggiungimento di velocità fino a quel momento sconosciute. Nonostante questo, nella stragrande maggioranza delle città italiane ai bambini viene impedito di utilizzare la bicicletta anche solo per il normale tragitto casa-scuola perché è troppo pericoloso e l'uso della bici viene quindi relegato nel weekend quando, dopo essere stata caricata nel bagagliaio di un'auto, viene liberata nei parcheggi ipercongestionati di parchi pubblici o altre aree delimitate dove, finalmente, i bambini possono pedalare in libertà. Da queste considerazioni nasce l'idea di un gruppo di genitori di «fare rete» per creare un evento di portata nazionale in cui adulti e bambini diano vita a una massa critica in grado di affrontare il traffico motorizzato in sicurezza".
Fonte: www.lastampa.it

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Mercoledì, 27 Novembre 2013 07:52

COP19. Clima e mobilita'

Sabato scorso si è tenuta a Varsavia la pedalata organizzata a per lanciare ufficialmente il Transport Day del giorno seguente, un evento a margine del summit mondiale sul clima (COP19) che vede impegnati i leader di tutte le nazioni del mondo nella lotta ai cambiamenti climatici. Secondo quanto reso noto, i partecipanti alla pedalata sarebbero stati una sessantina. Obiettivo della pedalata era di evidenziare agli occhi dei grandi della terra l’esigenza di agire in modo efficace sul settore dei trasporti per ridurre in modo consistente le emissioni di CO2 generate: il mondo dei trasporti è infatti responsabile del 13% del totale delle emissioni di CO2 e del 23% dei consumi mondiali di energia e rappresenta il settore con il più alto tasso di crescita delle emissioni di gas serra. Il Transport Day, promosso dalle organizzazioni internazionali operanti nel mondo dei trasporti (tra cui la European Cyclists’ Federation, Institute for Transportation and Development Policy, Embarq) si è concluso con la firma della Dichiarazione di Varsavia con cui si chiede a tutti i paesi della terra di intensificare gli sforzi per ridurre l’impronta carbonica del settore e di mettere in atto una collaborazione reale per delineare linee di azione comuni per facilitare il passaggio a modalità di trasporto a minore impatto ambientale. All’interno del documento firmato dai partecipanti, un grande accento è stato posto anche sul tema della sicurezza e sull’annoso problema della congestione stradale, così come sull’importanza di aiutare i paesi emergenti a orientarsi forme di trasporto più sostenibili. Ad oggi la dichiarazione è stata sottoscritta da 124 organizzazioni e 324 persone a titolo individuale.

Fonte: http://www.bikeitalia.it

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Dagli Stati Uniti arriva dalla Britek, società specializzata nelle produzione di pneumatici innovatici, un'innovazione tecnologica che potrebbe rivoluzionare le bici del futuro, introducendo la ruota senza camera d'aria, le "Airless Bicycle Tire".
La Britek, fondata da Brian Russell, ha sviluppato il prototipo del pneumatico ERW dapprima per le automobili dove ha raggiunto performance notevoli in termini di efficienza e risparmio di carburante ed è poi passata all'estensione della propria tecnologia ad altri veicoli inclusa la bicicletta.
Il telaio della ruota è in fibra di carbonio e si basa due strati di gomma, uno a contatto con il telaio, l'altro su strada, che sono "intercorrelati" con una sorta di armatura in gomma la cui modellizzazione è basata sul principio dell'Energia Potenziale Elastica pere trasferire al meglio la coppia motrice fra la strada ed il telaio: vi riporto integralmente la spiegazione che si trova sul sito, sia perchè non vorrei fare errori di traduzione sia perchè molto tecnica.
E' anche possibile regolare la tensione del"telaio" ERW per adattarlo a condizioni stradali o a sterrato. Per chi avesse notato gli spazi aperti nel pneumatico e si fosse posto il problema dello "sporco" che potrebbe entrare in essi, la Britek ha già pensato di intordurre una copertura molto leggere per evitare quest'inconveniente.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale Britek: www.energyreturnwheel.com
Fonte: www.tuttogreen.it

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Si terrà martedì 26 novembre presso la sala assemblee ACI (via Marsala 8 – Roma) dalle 9.30 alle 13.30 l'incontro pubblico sul Nuovo Codice della Strada – organizzato dalla Rete per la Mobilità Nuova: "Una velocità nuova per la sicurezza". I Comuni, sempre più attivamente, promuovono gli spostamenti a piedi e in bicicletta mentre molti cittadini, spontanenamente, hanno deciso di modificare il proprio stile di mobilità. La crescita del traffico non motorizzato impone un ripensamento delle regole della circolazione per favorire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada e una più armonica condivisione della rete viaria.

Il programma del convegno

Fonte: www.greenitalia.org

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Dal 23 al 24 novembre la neo costituita Associazione amici della bicicletta-Fiab di Gorizia organizza due giornate all'insegna della bicicletta, convocando una pubblica assemblea e organizzando un interessante giro ciclo-culturale lungo un suggestivo e significativo itinerario di Gorizia e dei suoi dintorni.
L'associazione si propone di promuovere la cultura delle due ruote e i benefici che ne derivano in termini di tutela dell'ambiente, della salute, del risparmio e della valorizzazione turistica del territorio grazie al cicloturismo. ha infatti convocato per sabato 23 una pubblica assemblea e organizzato per domenica 24 un interessante giro ciclo-culturale lungo un suggestivo e significativo itinerario di Gorizia e dei suoi dintorni.
L'assemblea si terrà il 23 novembre, con inizio alle 16.30 al piano terra dell'oratorio della parrocchia di San Rocco in via Veniero 1. All'ordine del giorno la presentazione ufficiale da parte del presidente e del direttivo (vicepresidente Claudio Freddi, consiglieri Daniele Bidut, Lorenzo Ceriani e Marco Cumar) ai cittadini e in particolare agli amanti della bicicletta – che a Gorizia sono tantissimi, di ogni età e di qualsiasi estrazione sociale – dell'Associazione e delle sue finalità. L'assemblea sarà, inoltre, l'occasione per avviare il tesseramento la cui quota è fissata in 20 euro anni (10 per i familiari).
Ma vediamo il programma della gita ciclo-culturale che si svilupperà, con l'andatura tipica della passeggiata, per una decina di chilometri e che offrirà il piacere di "gustare" Gorizia sia sotto il profilo della ciclabilità, percorrendo anche alcuni tratti di piste ciclabili e ragionando sulle arterie che potrebbero ospitarne delle nuove possibilmente con fondi stradali meno ostili, sia sotto il profilo culturale ammirando gli aspetti storici, architettonici e urbanistici del territorio goriziano.
Appuntamento alle 9.30 in piazza Sant'Antonio per la registrazione dei partecipanti che dovranno, ovviamente, seguire le norme del Codice della strada. Alle 10 vi sarà una descrizione delle caratteristiche della storica piazza da parte della dottoressa Antonella Gallarotti, quindi alle 10.20 seguirà la partenza. Il gruppo, con alla testa il capogita Marco Cumar, affronterà quindi il percorso puntando sulla zona Nord della città attraverso via Rastello, piazza della Vittoria. In via Ascoli prima tappa culturale nella Sinagoga le cui caratteristiche saranno illustrate dal signor Claudio Bulfoni. Di nuovo in sella quindi puntando attraverso via Favetti all'ex valico del Rafut con ingresso in Slovenia dove lungo la pista ciclabile si raggiungerà la stazione della Transalpina. Ad attendere i ciclisti qui ci sarà il direttore di Isonzo-Soca Dario Stasi che illustrerà la ricca storia politica, strategica e commerciale di questa stazione. Lungo le vie Ugo Foscolo e Brigata Etna si andrà quindi verso via degli Scogli con una breve tappa alla Villa al confine. Poi si percorreranno le vie dei Torriani, Sile, Brigata Pavia, dei Coronini imboccando viale XX Settembre per poi immettersi, dopo aver percorso, via Diaz in Corso Italia che verrà percorso interamente fino alla Stazione centrale dove la manifestazione si concluderà. La storia e il ruolo della Centrale saranno illustrati dal dottor Alessandro Puhali uno dei massimi esperti in trasporti ferroviari a livello nazionale.

Fonte: bora.la

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Mercoledì, 20 Novembre 2013 07:34

La formula treno + bici in Inghilterra funziona

Dal 2009 a oggi i viaggi treno + bici in Gran Bretagna sono aumentati del 180%, passando da 14 milioni nel 2009 a 39 milioni all'anno oggi. Fin dal 2007 la ATOC (Associazione delle aziende che operano sul liberalizzato mercato ferroviario britannico) ha creato un Cycle Rail Working Group dedicato a studiare il problema della mobilità. L'iniziativa di gran lunga più importante ad essere adottata è stata la creazione di parcheggi di scambio per bici. L'integrazione delle biciclette con i mezzi di trasporto pubblico è fondamentale per diffondere l'uso della bici. In gergo tecnico, si chiama "intermodalità": usare in un solo viaggio più mezzi di trasporto. Non è un caso che i paesi in cui più si usa la bici siano anche quelli che favoriscono l'intermodalità. Un rappresentate della ATOC ha affermato che non appena vengono creati nuovi posti per le bici, questi vengono subito usati, anche in luoghi non famosi per essere pieni di ciclisti urbani.
In alcune stazioni si mette a disposizione dei ciclisti molto di più di un semplice parcheggio. A Paddington ad esempio (una delle stazioni di Londra) ci sono anche delle aree dedicate alle piccole riparazioni. Nella famosa città universitaria di Cambridge invece, dove le bici sono molto diffuse, alcuni parcheggi in fase di realizzazione avranno spogliatoi e docce. Nella app ufficiale della National Rail vi sono informazioni specifiche per i ciclisti, che indicano appunto quali servizi sono disponibili in stazione.
Un'altra area su cui si sta puntando molto è quella del noleggio delle bici in stazione. Il progetto, chiamato Bike&Go, è disponibile al momento solo in una ventina di stazioni, ma sono almeno altrettante quelle che parteciperanno a breve. Il funzionamento è semplice: si paga un abbonamento annuale di 10 sterline (circa 12 euro) e si riceve una card. Con questa card ci si può recare in stazione e noleggiare una bici per un massimo di 72 ore, al prezzo di 3,80 sterline al giorno (circa 4,5 euro). La bici è un comodo modello classico da città, con portapacchi anteriore e posteriore, cambio Shimano Nexus da 7 marce e due antifurto integrati.
La diffusione di questi servizi stanno sicuramente portando i sudditi della Regina nella giusta direzione, nonostante alcuni recenti dubbi. Una preoccupazione riguarda il fatto che lo spazio per i parcheggi per le bici sembra essersi esaurito in gran parte del territorio nazionale. Probabilmente è ora di ridurre i posti per le automobili.

Fonte: www.bikeitalia.it

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Nella città di Prato operano ormai da molti anni numerose associazioni amiche della bicicletta che, pur da punti di vista diversi, sono particolarmente sensibili al tema della salvaguardia dell''ambiente e della mobilità sostenibile e si impegnano, con specifiche modalità di azione, per costruire una città più rispettosa della propria storia e delle bellezze paesaggistiche del territorio, nella quale le diverse modalità di traffico possano integrarsi garantendo a tutti standard di sicurezza adeguati e una qualità di vita pari a quella delle più moderne città europee. Accanto ad associazioni di tradizione come Fiab, Wwf e Legambiente, a realtà radicate nella tradizione del ciclismo sportivo e del cicloturismo come Uisp, Ac Pratese 1927, Medici Pratesi e Coppini Sport, ad iniziative legate alla cultura del viaggio e al mondo dei "bike messengers" come Libreria Il ManuAle ed Ecoposta, si sono imposti all''attenzione in questi ultimi anni gruppi di giovani con la passione del collezionismo ciclistico come Pif-Prato in Fissa, e infine è esploso in modo prepotente l''arcipelago variegato dei social network che anche nella nostra città ha visto emergere blog dedicati alla mobilità 'dolce' come "La filosofia va in bicicletta", "Prato Ciclabili", "Pista ciclabile del Bisenzio".
Per dare maggiore visibilità ed efficacia all''impegno di quanti operano all''interno di queste realtà è nato Prato Città in bicicletta, un network di associazioni e di cittadini convinti che solo unendo le forze si può diffondere la cultura della bicicletta, sollecitare le istituzioni a realizzare interventi di politica urbanistica adeguate ai tempi, favorire forme sempre più diffuse di mobilità intermodale, che puntino in modo privilegiato sul trasporto pubblico, le isole pedonali, gli itinerari ciclabili protetti, il transito delle biciclette nelle corsie preferenziali e nei sensi unici, la moderazione del traffico automobilistico con introduzione di zone con limite di velocità a 30 km/ora.
Fin da ora è attivo un blog Prato Città in Bicicletta, per il momento ospitato all'indirizzo http://pratociclabili.teo-soft.com/ nel quale è possibile trovare raccolte in un unico format aggiornato tutte le informazioni che compariranno sui siti internet e Facebook dei soggetti che partecipano al progetto. Una vetrina completa e aggiornata di tutto quello che a Prato, in Italia e nel mondo viene pubblicato sul tema della mobilità.
Fonte: www.tvprato.it

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Lunedì, 18 Novembre 2013 07:23

Bike vs Cars: il film sulle bici

Bikes VS Cars, il film che racconta delle comunità, delle associazioni e dei movimenti di ciclo attivismo i quali, dal basso, fanno leva affinché politici e urbanisti inizino a pianificare sul serio città non più a misura, esclusivamente, di automobile. Così come un film che indaga sulle strategie che le case automobilistiche e le compagnie petrolifere mettono in atto, da sempre, affinché la nostra continui ad essere una società dipendente dall'auto, con la complicità di classi dirigenti e di uomini dello stato senza scrupoli che guardano soltanto al proprio tornaconto. Gran parte delle riprese del film sono già state effettuate, - le storie si sviluppano tra Los Angeles, Toronto, San Paolo, Bogotà, Londra e Copenhagen così come sono in programma riprese a Parigi e in Cina, e dovunque troveremo personaggi o collettività che varrà la pena raccontare, secondo quando ci racconta Glynnys Ritter, della WG film che produce il documentario. Il cambiamento climatico e lo stress quotidiano di essere rinchiusi in una macchina frustrano le persone più che mai. La gente di tutte le città del mondo sta adottando la bicicletta come uno "strumento fai da te "per il provare ad attuare un grande rinnovamento di tendenza.
Ma ancora: le vendite di auto sono in piena espansione, 1 miliardo di automobili oggi e 2 miliardi ce ne saranno nel 2020. Bisogna fare qualcosa!
Il film che uscirà nel 2014, sarà realizzata da Big Boys Gone Bananas!* e diretta dal regista svedese Fredrik Gertten
Il primo passo è quello di aiutare il film a vedere la luce. Servono in tutto 50mila dollari. Potete dare il vostro contributo economico su kikstarter, uno dei siti più famosi di crowdfunding.

Fonte: www.rivistabc.com

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