Martedì, 03 Dicembre 2013 07:18

Filiberto: Il solfanaio delle biciclette

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Dal 1985 signor Filiberto recupera i vecchi telai e regala una seconda vita a quegli oggetti abbandonati. Si definisce, ricorrendo a un termine bolognese, "solfanaio", una specie a metà tra il rigattiere e il riparatore. La sua passione è quella di rimettere a posto le biciclette. Si rivolgono a lui soprattutto gli studenti, quelli che non vanno in piazza Verdi a comprare biciclette rubate, spezzando così il fastidioso mercato nero delle due ruote.
Di solito impiega due settimane per rimetterle in sesto. Un telaio, che spesso assomiglia a una carcassa, viene "salvato" da Filiberto, pulito dalla ruggine. Poi rimette a nuovo i freni, i pedali e la catena. Le ruote le va a prendere a Imola. Fa il viaggio in treno e poi ritorna a casa caricandosi sulle spalle venti copertoni. "Quello è il numero massimo che riesco a portare. Purtroppo a Bologna non trovo copertoni di quella qualità, ma questi durano anni, lo posso garantire". Basco nero in testa, le mani impastrocchiate d'olio, Filiberto ha lavorato per una vita al mercato ortofrutticolo di Bologna, come facchino. Poi dopo aver detto addio all'automobile, rimane folgorato dalla bicicletta. Pur dedicando gran parte del suo tempo alla famiglia - "non riesco a stare lontano da mio nipote" - quattro ore al giorno le passe nel suo garage in periferia. Il motto, in salsa emiliana, è "non si butta via niente". Filiberto ritaglia dalla superficie dei divani la stoffa necessaria per coprire un sellino, oppure realizza dei cestini adattando vecchie scatole di metallo. Ha riparato biciclette degli anni Quaranta, oggi ancora perfettamente funzionanti. "Io non ne sapevo niente di biciclette. Poi ci ho messo le mani sopra e non me ne sono più allontanato", racconta mentre poggia sull'asfalto l'ultimo "ferro vecchio" vestito di nuovo.
Fonte: bologna.repubblica.it

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