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L'area delle Greater Blue Moutains, iscritta tra i Patrimoni dell'Umanità, si estende per oltre un milione di ettari. La regione presenta inoltre foreste tanto dense che l'albero più antico del mondo, il pino di Wollemi, è continuato a crescere indisturbato in una remota valle di questa zona fino al 1994.
L'area della Greater Blue Moutains offre percorsi e itinerari per ogni livello di difficoltà e lunghezza. Migliaia di chilometri di sentieri antincendio attraversano in questa zona le creste delle scarpate e scendono nelle valli sottostanti.
Potrete provare il vostro livello di preparazione fisica sui 120 chilometri di territorio collinoso da Glenbrook a Wentworth Falls. Questa pista vi farà attraversare il lato meridionale della cresta della montagna, soprannominata "Labirinto blu" dai primi esploratori confusi dalla conformazione labirintica delle creste, tutte uguali tra loro.
Esplorate i punti panoramici della Jamison Valley o seguite la rotta dell'esploratore George Caley sul percorso da completare in cinque ore lungo Mount Banks Road. Ammirate le stupende vedute dalle cime basaltiche di Mount Banks e i panorami che si aprono su Grose River Gorge. Al contrario di Caley, che vedendo la fitta nebbia su Grose Valley si arrese e non attraversò le Blue Mountains, voi non tornerete a Sydney delusi.
Seguite piste asfaltate lungo i 10 chilometri del tour di Blackheath, oltrepassando Govets Leap, Evans Lookout, Pulpit Rock e Perrys Lookdown. Lungo il Murphy's Trail tra Wentworth Falls e Woodford potrete fermarvi per fare una nuotata all'Ingar Picnic Ground. Avrete bisogno di questa sosta, dal momento che questa passeggiata della durata di tre-quattro ore comprende alcune brevi ma ripide parti in salita.
Fonte: www.australia.com/

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La storia di Norberto De Angelis, è senza precedenti che supera i confini geografici italiani e non solo. Campione europeo di football americano, nel '92 perde l'uso delle gambe dopo un incidente d'auto. L'incidente avvenne lungo la strada che collega Dar es Salaam a Matembwe, nel sud della Tanzania, dove era volontario del CEFA: CEFA - il seme della solidarietà Onlus è una ONG di Volontariato Internazionale, che dal 1972 lavora per sconfiggere fame e povertà realizzando progetti di sviluppo sostenibile prevalentemente di carattere agricolo. A questi progetti si associano attività specifiche di animazione sociale, formazione e di educazione igienico-sanitaria, supporto e inserimento sociale e lavorativo ai soggetti svantaggiati e disabili.
CEFA in Tanzania dal 2009 sta realizzato il progetto LESS is MORE: Labuor, Empowerment and Social Services for vulnerable people in Dar es Salaam.
Durante il tragitto Norberto si fermerà in varie realtà e località in cui il CEFA ha operato o sta operando. Un mangimificio, un allevamento di polli, una latteria (in collaborazione con Granarolo) che fornisce latte ad oltre 25.000 bambini nelle scuole, un orfanotrofio, progetti di sviluppo agricolo, il parco nazionale del Mikumi e infine un progetto di empowerment, di inserimento sociale e nel mondo del lavoro di persone svantaggiate nel comprensorio di Dar Es Salam. Il nome del progetto è Less is More. Non a caso questo progetto sarà la tappa finale del tragitto. Il CEFA in Tanzania desidera, insieme a Norberto testimone diretto che vive in prima persona la disabilità e che incontra le Comunità, aiutare una delle fasce più svantaggiate dell'Africa Sub – sahariana, ovvero le persone con disabilità fisica e mentale.
Il 10 ottobre, da Milano, Norberto De Angelis saluterà l'Italia e volerà in Tanzania per attraversarla con la sua handbike. Sono 800 km di strade impervie e selvagge, per provare a se stessi e ai tanzaniani che più forte della volontà e della propria persona, non c'è pregiudizio che tenga! La sua impresa si svolge a favore del progetto LESS IS MORE per cui il CEFA Onlus lavora dal 2009 in Tanzania.
IL TRAGITTO
- A Matembwe: la partenza dal villaggio dove Norberto è stato volontario. Norberto sarà accolto e accompagnato da persone della Matembwe Village Company, l' impresa di villaggio che da vent'anni crea iniziative di sviluppo economico sostenibili nel territorio (Incubatoio, allevamenti avicoli, mangimificio, scuola secondaria, acquedotti ed energia elettrica)
- A Njombe, il centro principale della regione e capitale di regione, Norberto inconterà autorità regionali,(la Njombe Milk Factory altro esempio di sviluppo economico, vedi www.africamilkproject.org) oltre che realtà locali che operano nell'ambito della disabilità.
- A Makambako - Wangingombe: Incontro con il Centro di riabilitazione su base comunitaria gestito dal CESC project di Roma.
- A Iringa, altro capoluogo di regione: Norberto incontrerà le autorità regionali insieme ad alcune delle realtà che operano nell'ambito della disabilità:
• Nyumba Ali (casa famiglia gestita da una coppia di Bologna che accoglie disabili e fornisce servizi di fisioterapia),
• Neema Craft (progetto della chiesa anglicana con ostello, ristorante-bar e laboratori artigianale gestiti da disabili).
- A Ilula: Incontro Centro per bambini disabili gestito da un missionario italiano
- A Morogoro: Incontro con le autorità locali e visita ad un centro diurno per bambini disabili che opera in città.
- all'Arrivo a Dar es Salaam: Norberto incontrerà il progetto "LESS is more" per l'inserimento professionale dei disabili.
La festa per l'arrivo di Norberto vedrà un incontro con tutte le Disabled People Organizations locali con cui abbiamo collaborato in questi anni, coinvolgendo autorità locali e statali cui Norberto consegnerà un messaggio sul significato della sua "impresa" e sulle politiche e iniziative da attivare/rinforzare in Tanzania.
Fonte: www.mentalitasportiva.it www.verieroi.it

Giovedì, 03 Ottobre 2013 08:45

Milano. Michelin Bike Ride

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Domenica 6 ottobre a Milano si svolgerà la seconda edizione della festa dell'educazione stradale in programma in piazza Castello. L'obiettivo è sensibilizzare tutti, a partire dai due anni di età, alla sicurezza stradale, attraverso attività formative ed esperienze pratiche divertenti e coinvolgenti. Quest'anno, poi, ad animare la festa ci sarà il Villaggio Michelin che da maggio sta girando per le piazze d'Italia per divulgare le regole fondamentali della sicurezza stradale. Il "pezzo forte" della giornata sarà la Michelin Bike Ride, la gimkana che vedrà impegnati bambini dai 5 agli 11 anni. Prima di partire i piccoli ciclisti riceveranno qualche dritta sulla bicicletta, a cura dei maestri di mountain bike coinvolti nell'iniziativa, e un mini corso di guida, organizzato dagli agenti della Polizia locale. A tutti gli iscritti (l'iscrizione è gratuita, si chiude domani 4 ottobre e può essere fatta chiamando al numero 334-9004100 oppure su questo sito) sarà regalato un casco da bicicletta. Inoltre i bimbi che dimostreranno di aver imparato le regole della strada riceveranno in omaggio la t-shirt della Sicurezza Stradale, che verrà consegnata direttamente sul percorso insieme al patentino, rilasciato dalla Polizia locale. E per tutti, ovviamente, merenda gratis!
Fonte: www.rivistabc.com

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Il conflitto di interessi sulla strada fra ciclisti e automobilisti è sempre più frequente e sotto gli occhi di tutti e anche sotto le ruote di molti automobilisti... visto che gli incidenti che coinvolgono biciclette e ciclisti sono sempre molto frequenti. Ogni anno un numero pari al doppio del gruppo del Giro d'Italia perde la vita sulle strade. Ecco allora che le idee e le proposte fioccano. vi proponiamo l'iniziativa da parte del governatore della California Jerry Brown, il quale ha approvato lunedì 30 settembre, la "regola dei tre piedi", una normativa in materia di traffico che impone alle automobili di tenere una distanza laterale minima di sicurezza dai ciclisti di tre piedi, circa 90 cm, o di rallentare sensibilmente qualora non sia possibile mantenere tale distanza.
Dopo quattro tentativi falliti di introdurre la nuova legge, discussa ma rimasta bloccata per anni in commissione legislativa, le associazioni ciclistiche ottengono un successo ormai insperato allineando la California ad un'altra ventina di stati americani in cui la legge è già realtà. Appena un anno fa, nello stato della Pennsylvania è stata introdotta per legge la distanza di sicurezza auto-bici di 4 piedi, circa 1,2 metri. Rispetto alle vecchie proposte, in cui si era ipotizzato di concedere alle auto la possibilità di oltrepassare la linea di separazione della carreggiata per rispettare la distanza di sicurezza, si è preferito stavolta imporre alle auto di rallentare in caso non riescano a tenersi a debita distanza dalle bici, per scongiurare il rischio di incidenti durante l'invasione della corsia opposta. Secondo Steven Bradford, membro dell'assemblea che ha approvato la nuova legge, si tratta comunque di un successo minimo: "tre piedi sono ancora pochi - spiega Bradford - a quella distanza sporgendo un braccio dal finestrino si riesce anche a toccare qualcuno". Moderatamente soddisfatte anche le associazioni, che riconoscono come nonostante il ritardo della California rispetto ad altri stati americani nell'applicare norme che favoriscano la mobilità ciclistica, questo costituisce un primo passo nella giusta direzione.

Fonte:  www.bikeitalia.it

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Le tall bike sono biciclette “alte” costruite da appassionati con pezzi di ricambio di altre bici, in genere vengono saldati tra loro due telai. Costruire bici di questo tipo è un modo per dare una seconda vita a “scarti” e per esercitarsi in costruzioni creative in modo particolare nelle ciclo officine. In questo video vi proponiamo l’impresa di Richie Trimble creatore della Stoopidtall bike alta quasi 5 metri utilizzata durante la manifestazione a Los Angeles Ciclavia 2013. 

Fonte:  www.ciclavia.org/

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È quasi impensabile per gli italiani rendere la bicicletta il mezzo di trasporto più diffuso, un po’ per la fretta quotidiana, un po’ per pigrizia, un po’ per praticità. Tuttavia impegnarsi ardentemente nella causa della bicicletta è una realtà che si potrebbe concretizzare con l’impegno e con un’attenzione particolare ai vantaggi che da essa derivano: vantaggi per l’ambiente, ma anche per l’economia, locale soprattutto. In città, sostituire ad esempio molti parcheggi per auto con quelli per bici, realizzare piste ciclabili laddove l’auto è regina non solo renderebbe più vivibile il centro abitativo ma aiuterebbe chiunque a stare più in sintonia con l’ambiente circostante senza dover sopportare eccessivamente il traffico: la salute delle famiglie, così come l’umore di ogni singolo cittadino, accoglierebbero positivamente tale cambiamento in modo da impiegare meno soldi nella cura della salute. L’ambiente stesso risulta essere l’indicatore naturale di quanto sia vantaggioso investire nella bicicletta. Ma la bicicletta non offre “solo” vantaggi per quanto riguarda la salute o per la riduzione dell’inquinamento, ma si dimostra essere un canale efficace in termini di contributo all’economia, specie l’economia locale, al punto che in America è stato coniato il termine Bikenomics, da fusione delle parole bike, bicicletta ed economics. Questo per due ragioni principali: in primo luogo usare più la bici significa risparmiare e aumentare il reddito disponibile per i consumi locali. In secondo luogo, muoversi in bici nel proprio quartiere / città e non usare la macchina per fare acquisti magari a decine di chilometri di distanza, ci costringe a scoprire meglio e privilegiare l’offerta più vicino alla nostra residenza. Si pensi che in uno stato medio-grosso degli USA, il Wisconsin, uno studio parla di una bike economy, di un impatto economico, turistico in primis, della bicicletta, che da solo vale 1,5 miliardi su base annua per lo Stato. Insomma, bicicletta vuole dire più soldi che restano nella comunità: partendo dalle realtà più immediate come il fatto che l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro migliora chi la utilizza di conseguenza il datore di lavoro vedrà più profitti o che lasciando l’auto in garage, e girando la città pedalando, i negozi della città risulterebbero essere un’attrattiva maggiore. La comunità, inoltre, vedrebbe destinarsi più soldi dato che i cittadini non si impegnerebbero più grosse somme per la benzina, le assicurazioni e per l’acquisto dell’auto.

Fonte: dedonno.net

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