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Il Comune di Bologna ha approvato, qualche giorno fa,  un piano straordinario di potenziamento di sosta ciclabile con l’installazione di nuove rastrelliere e l’allargamento di quelle già esistenti: in totale saranno 108 i posti bici in più rispetto a prima. Ufficialmente saranno eliminati otto stalli per i motociclisti, anche se intervenendo in molto punti dove la sosta non era regolamentata dalle strisce, lo spazio a disposizione per moto e auto, che sfruttavano anche quei posti, diminuirà di più. Si tratta della prima fase di un progetto di Palazzo d’Accursio per dotare la città di un numero maggiore di rastrelliere. Due degli interventi sono già stati realizzati: all’angolo tra le vie Chiudare e Arienti, in zona Castiglione, sono stati eliminati tre fittoni per fare spazio a quattro stalli per le bici; all’incrocio tra via Calzolerie e via Caprarie è invece stata installata una nuova rastrelliera dove un tempo c’era la campana per la raccolta del vetro. L’attenzione alla mobilità sostenibile e il progetto di una zona più vasta per la «pedonalità» dei bolognesi sono uno dei punti cruciali del mandato della giunta Merola che ha deciso di intervenire riscontrando due esigenze principali. «All’interno del centro storico c’è una domanda crescente di sosta ciclabile — aggiunge Carlini —, notevolmente superiore all’offerta di posti bici su rastrelliera. La situazione è testimoniata dall’elevato numero di biciclette quotidianamente legate ai pali e alla segnaletica».

Fonte: corrieredibologna.corriere.it/

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A un anno di sperimentazione i tratti di autostrada gratuita in cui possono circolare le biciclette arrivano a quota 29 con la realizzazione di un accordo tra la capitale danese e 21 circoscrizioni locali per assicurare il collegamento e l'armonizzazione delle autostrade che copriranno un raggio di circa 20 km da Copenaghen alla città di Albertslund.
Lars Gaardhøj, presidente del Comitato ambiente e crescita verde di Copenaghen, sottolinea come, a differenza delle piste ciclabili, in Danimarca l'autostrada per biciclette consente di ridurre possibili situazioni di rallentamento: la frequenza degli incroci, le curve che allungano il tragitto, la contemporanea presenza di altre vetture o l'eventuale accumulo di neve sul tracciato (è attribuita massima priorità alla pulizia, come accade per le autostrade destinate ad autoveicoli). Con il progressivo miglioramento dell'infrastruttura secondo le esigenze emergenti, verranno presto introdotti servizi aggiuntivi, come la presenza di pompe ad aria ogni chilometro e mezzo e l'aumento dell'illuminazione pubblica. Gli urbanisti danesi hanno pensato a questo progetto con la volontà di incrementare l'uso della bici in un Paese in cui già la metà dei residenti usa la bici per spostarsi. Lars Gaardhøj, evidenzia che questo tipo di tracciato è differente dalle piste ciclabili, l'idea è appunto quella di sostituire al 100% gli altri mezzi di locomozione. Più avanti, afferma il presidente Lars Gaardhøj, saranno effettuate altre migliorie, per rendere il servizio ancora più piacevole ed efficiente, come la presenza di pompe ad aria ogni chilometro e mezzo e l'aumento dell'illuminazione pubblica.
Oltre che in Danimarca, anche in Germania e Regno Unito progetti di questo tipo stanno acquistando grande rilievo e supporto da parte dei cittadini e degli amministratori locali e nazionali. L'obiettivo finale è di estendere il progetto a livello di Unione Europea.
Fonte: www.tuttogreen.it

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Rubbee Elecrtic Drive, è un piccolo motore che può essere posizionato sopra alla ruota posteriore per trasformare la bicicletta senza la necessità di investire in un nuovo mezzo e permettendo la conversione della bici a seconda delle esigenze. Il motore Rubbee Electric Drive può essere installato in pochissimi secondi su qualsiasi bicicletta, per poter sfruttare l'energia elettrica fino alla velocità di 29 chilometri orari. Il modulo Rubbee si installa sul tubo sella di quasi tutte le biciclette in commercio. E’ dotato di particolari rotelle costituite da un mix di poliuretano per trasferire la potenza del suo motore di 250 watt, 800 watt di picco, alla ruota posteriore della bicicletta. Il Rubbee può essere usato in modalità “ruota libera”, in pedalata parzialmente assistita e in modalità completamente elettrica, cioè senza pedalare. Ciò permette ai ciclisti di decidere se aumentare la durata della batteria oppure la loro velocità di spostamento. Il Rubbee ha appena concluso con successo una campagna di raccolta fondi su Kickstarter, e sebbene non ci sia ancora la possibilità di effettuare ordini sul loro sito, appena la società raggiungerà i livelli standard di produzione il Rubbee sarà disponibile on-line.

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 Il sistema GPS per bici, denominato ‘BikeSpike’, è composto in particolare da un piccolissimo chip con antenna incorporata, un accelerometro e una connessione alla rete cellulare, in modo tale da seguire in tempo reale, in caso di furto, gli spostamenti del prezioso mezzo a due ruote. Il nuovo GPS ‘BikeSpike’, date le sue dimensioni ultracompatte, può infatti essere tranquillamente montato sul telaio della bici e nascosto da un contenitore simile in tutto e per tutto ad un porta borraccia. Con il GPS ‘BikeSpike’, è quindi possibile controllare gli spostamenti della bicicletta grazie ad un’apposita app che individua la posizione del mezzo attraverso una mappa visualizzabile direttamente sul display del cellulare (o di un PC). Grazie alla capacità di gestire a distanza il GPS attraverso il cellulare si possono inoltre implementare delle ulteriori funzioni dedicate anche allo svago: per esempio si possono calcolare quante calorie sono state bruciate in base alla distanza e alla velocità. Oppure si possono visualizzare gli itinerari percorsi durante una gita in bici e condividerli sui social network. Il sistema GPS per bici ‘BikeSpike’, per chi fosse interessato, è attualmente disponibile sulla piattaforma Kickstarter, al costo di 199 dollari (circa 150 euro).

Fonte: www.ecoseven.net

Mercoledì, 16 Ottobre 2013 08:50

I Like Bike. Saluzzo diventa Bike Friendly

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Domenica 20 ottobre 2013 a Saluzzo si terrà la manifestazione "I Like Bike"; Saluzzo cambia volto e diventa Bike Friendly ossia città amica delle biciclette.
L'appuntamento è in Corso Italia davanti alla statua di Silvio Pellico (chissà che non decida anche lui di scendere a fare due pedalate con noi). Lì troverete tutto quanto, voi portatevi solo le biciclette al resto pensiamo noi. Ricchi premi e cotillon, vetrine con prodotti tipici, cooking show (in pratica voi guardate mentre noi cuciniamo sotto i vostri occhi), letture animate su due ruote, equilibristi, eBike (prego? Sì, sì, ebike, sono quelle bici lì per sfaticati, con il motorino elettrico che quando occorre ti dà un aiutino), videocyclo box, ri-ciclo in cucina (rabastuma), ciclo-pi alti sei metri, ci-cloni (boh?) e via pedalando.
L'ospite d'onore dell'evento sarà il grande campione Francesco Moser, assieme a giornalisti e appassionati, ci racconterà le sue gesta al Giro d'Italia, al Tour, alla Milano-Sanremo, alla Parigi Roubaix, ai Campionati del Mondo... e poi festa tutti assieme perché Saluzzo is Bike Friendly! Una giornata in libertà, tutta da pedalare, con la straordinaria partecipazione di tutti: amatori, appassionati, espertoni, patiti della MTB.

Fonte: www.digitasaluzzo.eu/#!saluzzo-bike-friendly/ct53

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Casey Owen Neistat, regista, produttore e Youtuber famoso, dopo aver ricevuto una multa dalla polizia di New York per aver pedalato in sella alla sua bici fuori dalle piste ciclabili, ha deciso di percorrerle tutte. Anche a costo di schiantarsi sull’asfalto e finire “di testa” nel retro di un camion. Le piste ciclabili non sono proprio il posto più sicuro per i ciclisti. Auto e camion in doppia fila, bidoni dell'immondizia, segnaletica stradale, taxi. Niestat non si ferma davanti a niente dando vita a spettacolari voli e cadute per denunciare proprio l'inciviltà di quanti non tengono conto proprio delle piste ciclabili, parcheggiando selvaggiamente su esse e rendendo il percorso dei poveri ciclisti una vera e propria corsa ad ostacoli. Anche perché a New York il numero di ciclisti e letteralmente duplicato nel giro di 5 anni grazie anche ai 1.100 km di piste ciclabili sul quale possono contare, che diventeranno 2.900 entro il 2030. Ma, nonostante ciò, la convivenza con le automobili non è affatto semplice. E il giovane regista ha voluto richiamare l'attenzione sul problema a modo suo, con un finale veramente esilarante e significativo.

Fonte: www.linkiesta.it

 

 

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