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La crisi picchia duro sul settore auto. Ne beneficia l’ambiente: crescono le vendite di bici e diminuiscono le emissioni di CO2 e i costi di benzina e assicurazioni.
Gli ultimi anni, quella della crisi, sono stati difficili per il settore delle quattro ruote. Gli automobilisti impoveriti hanno comprato sempre meno vetture, ma hanno dovuto fronteggiare rincari in tutti i campi, dalla benzina all'assicurazione auto. Su queste basi, sorprende ma non troppo il Rapporto Annuale di Legambiente "Ambiente Italia 2013", che rivela il sorpasso nelle vendite delle bici ai danni delle auto nel 2011. Arrivare sul posto di lavoro in bicicletta non rappresenta oramai solo un modo per distinguersi, ma anche una necessità dettata dai livelli di traffico e, per fortuna, dall'aumento specie nelle grandi città delle piste ciclabili. L'energia risparmiata rinunciando all'auto si traduce anche in un abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, ed in un comportamento sostenibile per contrastare il caro-auto. In Italia, secondo Legambiente, è in corso una vera e propria demotorizzazione: nel 2000 c'erano tra le 42 e le 43 nuove auto immatricolate ogni mille abitanti, mentre nel 2011 si è scesi a circa 29 ogni mille abitanti. Il fenomeno è sicuramente dettato dalla crisi, ma anche da una nuova coscienza ambientale che sta affermandosi in Italia, soprattutto nelle grandi città dove è facile trovare alternative all'auto. In ogni caso c'è ancora molto da fare per la mobilità sostenibile se si considera che, nonostante le vendite di bici superiori alle auto nel 2011, l'uso delle due ruote rimane ancora ben sotto la media dell'Unione Europea. L'Italia è ancora il Paese con il più tasso elevato di percorrenze su quattro ruote, alimentato dalla presenza di 60 auto per ogni cento abitanti rispetto ad una media Ue pari a 47.
Fonte: alternativasostenibile.it