Redazione

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Ne abbiamo parlato ampiamente sul nostro sito dell'importanza degli Stati generali che quest'anno si ritroveranno a Reggio Emilia il 5 e 6 ottobre prossimi, ma per chi volesse seguire direttamente i lavori, gli Stati Generali della Bici e della Mobilità Nuova saranno trasmessi in diretta da Nuova Ecologia Tv.

Tutte le informazioni sull'appuntamento di Reggio Emilia (5 e 6 ottobre) si possono trovare sul sito Stati Generali Bici (#SgBici).

In meno di dieci città italiane l'uso della bici per gli spostamenti urbani raggiunge percentuali significative, superiori al 15 per cento. In altri 16 capoluoghi i pedali vengono scelti almeno dal 5 per cento degli abitanti. Negli altri centri urbani con più di 50mila abitanti l'uso della bici è assolutamente marginale e spesso prossimo allo zero.

 

bicisnob ha raccolto i dati comunali sul modal split, l'indicatore che misura quale tipo di mezzo di trasporto viene utilizzato per muoversi, e ha così avuto la possibilità di stilare una graduatoria aggiornata al 2012 delle città più pedalate.

Sopra tutte c'è Bolzano, col 29 per cento di spostamenti in bicicletta all'interno del centro urbano, seguita da Ferrara (27%), Venezia-Mestre (20%), Treviso (19%), Biella e Pavia (18%), Padova (17%) e Cremona (16%). Sono tutte città del nord, piccole o di medie dimensioni, che sono riuscite a raggiungere standard nordeuropei in relazione alla mobilità ciclabile.

Seguono altri 8 capoluoghi che hanno percentuali di spostamenti urbani a pedali comprese tra il 10 e il 15% (Reggio Emilia, Novara, Pisa, Forlì, Udine, Vercelli, Parma e Modena) e un altro gruppetto di 9 Comuni dove la bici quantomeno si fa notare, usata almeno dal 5% della popolazione (Monza, Verona, Cuneo, Trento, Vicenza, Bologna, Firenze, Livorno, Siena). Ci sono infine altre 5 città dove i ciclisti urbani oscillano tra il 2 e il 4% della popolazione mobile (La Spezia, Bergamo, Brescia, Lecce e Torino) e un'altra dozzina di Comuni che non hanno dati aggiornati sulla composizione degli spostamenti (oppure non li hanno affatto). Nel resto dei capoluoghi c'è il deserto dei pedali (o l'ingorgo di auto se preferite). A Roma la percentuale di spostamenti in bici è vicina allo zero (in compenso si sposta a bordo della sua macchina il 70% della popolazione), così come a Genova, a Napoli e a Palermo. Niente a che vedere con le aree metropolitane europee (come Amsterdam, Berlino, Copenaghen...) , dove le due ruote soddisfano una quota consistente della domanda di mobilità. C'è proprio da augurarsi che gli Stati Generali della Bici e della Mobilità Nuova in programma a Reggio Emilia il 5 e il 6 ottobre riescano a far cambiare strada a questo Paese.

 

Fonte: bicisnob

Mercoledì, 03 Ottobre 2012 12:29

Indagine Fiab: il ritratto del ciclista italiano

Esce finalmente l'autoritratto dei ciclisti italiani, non quelli che corrono o si allenano, ma coloro che usano la bicicletta come mezzo di trasporto. Un popolo che - nonostante le difficoltà - cresce e chiede attenzione per il proprio impegno che fa bene alla collettività. Lo ha fotografato la prima Indagine Nazionale FIAB curata dal prof. Andrea Scagni, docente di statistica all'Università di Torino.

 

Dalla Venezia, presidente FIAB: "I dati confermano un aumento di coloro che si spostano in bici per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro. E rafforzano il senso delle campagne FIAB per la tutela giuridica dell'infortunio in itinere, per la riduzione dei limiti di velocità a 30 Km orari nelle città, e per la richiesta di risorse e programmi organici e concreti

22/09/12 - In concomitanza con il decennale appuntamento del Censimento nazionale della popolazione svolto dall'ISTAT, FIAB, l'associazione ambientalista nazionale che si occupa da 25 anni di mobilità ciclistica in Italia, ha organizzato a fine 2011 l'indagine statistica nazionale "Raccontaci come usi la bici", curata dal Prof. Andrea Scagni, docente di Statistica all'Università di Torino.

L'obiettivo? Delineare per la prima volta nel nostro Paese, in modo rappresentativo e attendibile, l'identikit di chi va in bici oggi in Italia, raccontarne gioie e dolori, aspirazioni e lamentele. Evidenziando, nel caso, anche le differenze geografiche tra nord e sud, est ed ovest. I dati sono stati rilevati su un campione di oltre 11.000 utilizzatori della bicicletta sparsi su tutta la penisola, sia mediante la distribuzione di questionari "in diretta" a chi stava pedalando per la strada, che tramite una rilevazione telematica online.

Cosa emerge dall'indagine? "Pedalare in Italia è ancora una corsa ad ostacoli - risponde il Prof. Scagni - e solo un ciclista su cinque ritiene che sia tutto a posto. Il resto combatte quotidianamente con difficoltà risolvibili ma che richiedono coraggio di chi amministra localmente e lungimiranza a livello nazionale per promuovere e guidare, con un progetto organico e complessivo, gli sforzi locali. Tra i problemi spiccano il pericolo per la propria incolumità, il cattivo fondo stradale e il rischio di furto".

Nonostante i problemi, però, alla bici non si rinuncia: perchè è bello e piacevole muoversi in questo modo (lo pensa più del 70%) e ne beneficia la salute (67%) ma anche perchè non si inquina (58%) e si evitano i problemi di parcheggio (46%).

L'impressione generale è che ancora una volta la legalità sia una delle parole chiave: troppe bici rubate, almeno una portata via a quasi il 60% degli intervistati e addirittura più d'una a metà di questi. Sembra proprio che vedere la propria bicicletta scomparire nelle grinfie dei ladri sia un passaggio obbligato. Ma legalità vuol dire anche quotidiano rispetto delle regole: sulle strade italiane vige la legge del più forte (e più ingombrante): e così le ciclabili si trasformano regolarmente in parcheggi abusivi.

"L'altra parola chiave che emerge dalle voci dei pedalatori italiani - prosegue il prof. Scagni - è la necessità di "fare sistema": le valutazioni sui diversi aspetti del contesto urbanistico per chi va in bicicletta premiano in modo coerente sempre le stesse aree del paese, in conseguenza di una strategia politico-amministrativa di ampio respiro. Il giudizio è che non si può fare ciclabilità "a pezzi", quando viene comodo elettoralmente o quando capita di avere qualche risorsa che avanza: o l'azione è "di sistema" o, se frammentaria e a singhiozzo, rischia di essere inutile. Alla base quindi, ci deve essere una solida cultura della qualità della vita sostenibile, non l'opportunismo politico del momento".

Ma chi è e cosa fa con la bici il ciclista italiano? " E' significativo - spiega Scagni - che l'uso della bici non conosca limiti di ceto sociale o livello culturale. Tra le professioni emergono quelle impiegatizie. Inoltre, contrariamente ai luoghi comuni legati alla bici come oggetto usato solo per andare al parco la domenica, i ciclisti italiani vanno molto al lavoro in bici (oltre il 60%), e si spostano regolarmente in città con tale mezzo per commissioni e appuntamenti (75%). Resta naturalmente importante l'escursionismo in bicicletta, alla scoperta non invasiva di ambienti naturali e tesori d'arte (praticato da due terzi degli utenti delle due ruote intervistati). E non sono certo i rigori (in Italia tutto sommato relativi) del clima invernale a frenarli: solo un quarto circa dei ciclisti "urbani" desiste dall'uso nella stagione fredda".

Secondo il presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia "la prima considerazione derivante dalla lettura dei dati, disponibili per tutti su internet, è quella che la metà degli intervistati usa la bici per andare al lavoro. Ciò da maggior forza alla campagna che stiamo conducendo sul riconoscimento giuridico dell'infortunio in itinere in bicicletta. La bici quindi appare non tanto come un mezzo per lo svago o solo per acquisti, ma un vero mezzo di trasporto casa-luogo di studio e di lavoro, alternativo ai mezzi pubblici, sempre meno disponibili, e all'auto per via dei costi. Leggendo le motivazioni degli intervistati, vi è sempre più la consapevolezza che muoversi in bici fa bene alla salute e in questo caso chi usa la bici probabilmente è più avanti di quello che pensiamo noi. Un secondo elemento è il rapporto tra ciclisti e professioni: rispetto al campione analizzato, è emerso che i maggiori utilizzatori sono proprio i giornalisti, seguiti da insegnanti e professionisti. Anche in questo caso emerge il fatto che la bici non è più un fatto per "poveri" ma viene usata maggiormente da categorie importanti nella scala sociale degli italiani. Il terzo aspetto che mi preme sottolineare è quello legato alla carenza di infrastrutture e servizi di qualità per i ciclisti nelle citta italiane. I dati confermano quanto già a nostra conoscenza: mancano i cicloposteggi dislocati dove effettivamente c'è la domanda, e sicuri per le bici, vale a dire adeguati a poter legare il mezzo per il telaio e non per le ruote. Infine bocciatura incondizionata per la condizione di pericolosità delle strade italiane che richiede diffusione di zone 30 e interventi di moderazione del traffico".

Dove si pedala bene in Italia e dove invece si soffre? Sono veri i tradizionali luoghi comuni sui presunti paradisi della bicicletta? "Nel complesso - conclude il docente di statistica che ha condotto l'indagine per la FIAB - la corsa alla ciclabilità la vince il Nord-Est: le regioni con i ciclisti più contenti sono Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna. Ma non tutto il nord sta così bene: la Lombardia è decisamente più indietro. Al centro-sud, invece, Puglia e Marche si stanno muovendo, ma la strada è ancora lunga. Tocca ancora pedalare".

 

Fonte: Fiab

Mercoledì, 03 Ottobre 2012 12:14

Concorso Nazionale Scuole Bimbimbici 2013

Come ogni anno FIAB organizza parallelamente alla manifestazione Bimbimbici, un Concorso Nazionale per le Scuole aperto a tutti i bambini delle scuole dell'infanzia, elementari e medie di tutta Italia.

 

I piccoli artisti dai 3 ai 13 anni saranno chiamati ad esprimere la loro creatività riflettendo su temi formativi quali la mobilità sostenibile, la qualità della vita odierna, la città come luogo sicuro per giocare.

IN QUESTA EDIZIONE 2013 IL CONCORSO RADDOPPIA! Non solo più disegni, ma anche racconti e poesie per raccontare la propria idea di mondo.

Sono previste dunque 2 nuove categorie:

- Categoria "Disegni", riservata ai bambini delle Scuole dell'Infanzia e agli alunni delle Classi 1^ – 2^ – 3^ delle Scuole Primarie;

- Categoria "Racconti", riservata agli alunni delle Classi 4^ – 5^ delle Scuole Primarie e agli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado.

Il tema del Concorso di Disegno 2013 è stato realizzato perché i bambini e i ragazzi riversino sui fogli tutta la loro fantasia per illustrare e raccontare un viaggio in bicicletta nell'universo, verso nuove mete e nuovi mondi possibili, provando soprattutto ad immaginare mondi migliori di quello in cui viviamo oggi.

Lo scopo dell'iniziativa è quello di spingere i bambini ed i ragazzi ad esprimere la loro idea di mondo, raccontando come lo vorrebbero loro: un mondo proiettato nel futuro, un futuro più a dimensione d'uomo dove la sostenibilità ambientale, la conservazione delle risorse, il senso civico e il rispetto degli altri sono i veri valori da difendere e rispettare. Valori da perseguire grazie proprio all'uso della bicicletta.

Per leggere il comunicato stampa clicca qui

Fonte: bimbinbici.it 

FIAB, MODERAZIONE DEL TRAFFICO: UN NUOVO QUADERNO TECNICO DEL CENTRO STUDI FIAB "RICCARDO GALLIMBENI"

 

ALLA VIGILIA DEGLI STATI GENERALI DELLA BICICLETTA DI REGGIO EMILIA,

STRUMENTO DI LAVORO E DI CONSULTAZIONE PER AMMINISTRATORI PUBBLICI E PROGETTISTI

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FIAB, ANTONIO DALLA VENEZIA

E' interamente dedicato alla "moderazione del traffico" l'ultimo numero, il settimo, della collana dei quaderni tecnici del Centro Studio FIAB "Riccardo Gallimbeni", destinato particolarmente ad amministratori pubblici ed a progettisti italiani.

L'ultimo sforzo editoriale della FIAB verrà presentato ufficialmente agli Stati Generali della Bicicletta che si terranno a Reggio Emilia i prossimi 5 e 6 ottobre.

La pubblicazione di 92 pagine, ricca di foto e di schemi tecnici, composta da una trentina di articoli redatti da 20 autori, italiani e stranieri, è stata curata dall'Ing. Marco Passigato, coordinatore dell'area tecnica della FIAB.

Il Presidente della FIAB, Antonio Dalla Venezia, dichara: "In occasione degli Stati Generali della bicicletta del 5 e 6 ottobre prossimi a Reggio Emilia, la FIAB mette a disposizione di un vasto pubblico il nuovo numero, il 7°, della Collana di Quaderni dedicata a Riccardo Gallimbeni". Il quaderno, curato dall'ing. Passigato, affronta il tema della moderazione del traffico (MdT) attraverso i contributi di numerosi tecnici tra i più preparati nel campo oggi presenti in Italia, ponendosi un duplice obiettivo: approfondire la normativa che disciplina tale materia e diffondere le migliori esperienze italiane sul tema".

"L'argomento trattato, infatti, benché ormai sviscerato da anni nei paesi europei più avanzati - prosegue Dalla Venezia - risulta relativamente nuovo nel nostro paese e la stessa normativa di riferimento risulta parziale e in taluni casi, addirittura ostile. Questo non ha evitato, tuttavia che in Italia, gli interventi di moderazione si diffondessero in alcune aree territoriali grazie allo stimolo delle associazioni, alla professionalità di alcuni tecnici e alla sensibilità di alcuni amministratori".

"Le buone pratiche illustrate e descritte nel Quaderno - spiega ancora il Presidente della FIAB - dimostrano che un nuovo approccio con un occhio attento alla sicurezza di chi sceglie di muoversi a piedi e in bicicletta, ma anche alla qualità urbana delle nostre città, è possibile solo se pensiamo alla strada come allo spazio esterno della nostra abitazione. Da una parte una ridistribuzione dello spazio pubblico quando le dimensioni e il contesto lo consentono, dall'altro una condivisione dello stesso spazio con la massima garanzia di sicurezza per tutti gli attori della strada sono azioni che vanno nella direzione di una riduzione drastica dell'incidentalità che è il vero valore che dobbiamo difendere, considerato che è proprio in ambito urbano che si concentrano il maggior numero di sinistri dagli esiti molte volte drammatici".

Il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale ha consentito da questo punto di vista di fare dei passi in avanti, ma proprio la distribuzione a macchia di leopardo degli interventi di moderazione ci segnala che molto, moltissimo resta da fare. La FIAB ha da tempo affrontato il tema nella sua complessità, sia organizzando viaggi di studio nei luoghi più significativi in Italia e all'estero, sia diffondendo pratiche e documenti nel proprio sito "Area Tecnica". Questo Quaderno si aggiunge a questi strumenti nella speranza che la cultura della sicurezza stradale trovi terreno fertile e si affermi come primo elemento di contesto nella nuova pianificazione, e progettazione, delle nostre città.

"Il quaderno - conclude Dalla Venezia - fa parte della collana di pubblicazioni tecniche del Centro studi FIAB "Riccardo Gallimbeni", istituito insieme alla famiglia, per tenere vivo il ricordo di Riccardo Gallimbeni, architetto e dirigente FIAB di Torino, prematuramente scomparso in un incidente stradale in bicicletta, il quale per anni si era dedicato, principalmente con Claudio Pedroni, agli studi di fattibilità del progetto di rete Bicitalia prima, e della Ciclopista del Sole poi, insieme alle prime elaborazioni legate alla classificazione delle ciclovie, agli standard costruttivi, agli studi sulla segnaletica degli itinerari ciclabili e sul carico di traffico compatibile e sulle differenze di standard nei vari paesi europei".

Dopo una prima distribuzione agli Stati Generali della Bicicletta di Reggio Emilia, il quaderno tecnico sulla moderazione del traffico sarà scaricabile in bassa risoluzione anche dal sito http://www.fiab-areatecnica.it/ oltre che ad essere in vendita in formato cartaceo

Mercoledì, 03 Ottobre 2012 11:47

In Belgio il Supermercato e' Bike Friendly

Una grossa catena di supermercati belga, la Delhaize, che conta circa 800 sedi dislocate in tutta la nazione e altre 2000 sparse in 6 paesi, ha avviato una importante campagna di sensibilizzazione in tema di mobilità mirata ad incentivare i clienti a recarsi a fare acquisti in bicicletta.

 

Tra le varie iniziative proposte a partire dal giorno 6 settembre, c'è stata la vendita in un paio di negozi di Bruxelles, a prezzo scontato (39 euro), di borse da bici della casa tedesca Ortlieb – tipicamente usate per il cicloturismo ma utili anche per portare la spesa in città. Risultato: tutti i pezzi sono stati esauriti nel giro di pochi giorni, non senza sorpresa da parte dell'azienda. La scelta delle borse, e così altre iniziative del progetto, sono state suggerite da Gracq e Fietsersbond, due delle principali associazioni a favore della ciclabilità in Belgio, che hanno puntato sulla promozione di prodotti di alta qualità.

Un'altra delle iniziative della Delhaize prevede l'installazione di nuove rastrelliere e il miglioramento di quelle esistenti, sulla base di consigli ed indicazioni offerti da esperti ciclisti urbani. Quindici dei negozi Delhaize avranno nuovi parcheggi per biciclette già dalla fine di quest'anno, e molti altri sono in programma per il prossimo e gli anni successivi. I nuovi impianti – assicurano i dirigenti dell'azienda – non costituiranno un'azione di facciata ma saranno realmente di qualità e funzionali per i ciclisti che intendono utilizzarli.

Infine, Delhaize offrirà 500 tra biciclette e biciclette elettriche, oltre che piccoli aumenti in busta paga, ai dipendenti che si recheranno a lavoro in bicicletta. In Belgio alcuni di questi incentivi sono già applicati e chi ne approfitta si porta a casa fino a 15 centesimi (esentasse) per chilometro percorso. Facendo due rapidi calcoli, per un tragitto casa-lavoro di 5 chilometri, i ciclisti belgi possono guadagnare fino a 75 centesimi a tratta, 1,50 euro al giorno, circa 40 al mese e quasi 500 euro l'anno. Semplicemente andando al lavoro.

L'iniziativa rientra nel progetto Cyclelogistic di ECF, "Muovere le merci in bici", finalizzato alla riduzione dell'energia utilizzata nei trasporti verso i centri cittadini grazie all'utilizzo della bicicletta e, come spiega il responsabile Randy Rzewnicki, si auspica venga estesa anche ad attività commerciali di altri paesi europei.

 

Fonte: amicoinviaggio.it

Pietrasanta (Lucca), 1 ott - (Adnkronos)

 

Pedalare fa bene alla salute, e questo lo sappiamo bene. Investire in piste ciclabili, però, produce anche vantaggi economici: proprio l'Oms ha messo a punto uno strumento informatico (Heat) che serve per quantificare il risparmio prodotto da interventi di promozione della salute come questo. Se ne è parlato al Festival della Salute in corso a Pietrasanta durante l'incontro ''L'attività fisica come investimento per la promozione della salute'', condotto da Simona Arletti, assessore all'ambiente del Comune di Modena e presidente della rete città sane Oms.

Il Comune di Modena grazie a questo software ha potuto stimare i possibili risparmi e le ricadute in termini di salute pubblica grazie alla realizzazione, già iniziata, di un nuovo tratto di ciclabile in viale Moreali (circa 250 metri), che collegherà il Policlinico al centro storico, con un costo di 40 mila euro a carico dell'Amministrazione. Il funzionamento di Heat si basa su dati raccolti grazie alle due principali associazioni di promozione della mobilità ciclistica di Modena, Fiab e Udace. I volontari hanno contato il numero di ciclisti che attualmente percorre il tratto di via Moreali, una cifra che poi è stata messa a confronto con i dati di percorrenza di altre ciclabili, per stimare i potenziali utenti futuri del nuovo tratto.

Il risparmio pubblico valutato dal software ammonta a circa 400 mila euro annui in termini di costi sanitari e sociali. Tantissimi: 4 milioni di euro in 10 anni. In base alle indicazioni dell'Oms mettere più cittadini in condizione di usare la bicicletta significa incentivarli a fare movimento fisico quotidiano. Con ottime ricadute sulla salute: secondo i calcoli di Heat, con il nuovo tratto di ciclabile, a Modena il rischio di mortalità scende del 5,13%.

Fornire una base-dati utile a supportare e orientare gli Enti Territoriali nella progettazione di infrastrutture e servizi a favore della mobilità ciclistica: è questo lo scopo del Primo Rapporto Annuale degli interventi a favore della mobilità ciclistica in Lombardia.

 

Le attività di Rilevamento delle Infrastrutture e dei servizi per la mobilità ciclistica avranno una cadenza annuale dal 2012 al 2015 e daranno la possibilità, da un lato, di verificare quante risorse economiche vengono messe in campo dagli Enti pubblici per il potenziamento dei percorsi ciclabili in Lombardia, dall'altro, di orientare le scelte future di tutti i soggetti territoriali per la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili che trova, nella dorsale degli itinerari regionali, la sua "ossatura" principale.

Il Progetto per il Rilevamento Infrastrutturale e dei servizi è stato coordinato dalla Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità in collaborazione con la Sede Territoriale di Varese, che ha svolto il ruolo di raccordo con tutte le altre Sedi Territoriali.

Il Coordinamento regionale FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha messo a disposizione le proprie persone e competenze per la predisposizione della scheda di rilevazione, per la raccolta, sistematizzazione, lettura dei dati da elaborare.

 

Per consultare il rapporto completo (formato PDF) della Regione Lombardia clicca qui

Fonte: Fiab-onlus

Il Presidente ha fatto pervenire ieri agli "Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova" che si tengono quest'anno a Reggio Emilia un appello ad incentivare l'uso della bicicletta per "colmare il grave ritardo" dell'Italia rispetto alla mobilità sostenibile.

 

Il segretario generale del Quirinale ha inviato al presidente dell'ANCI e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, una lettera in cui specifica che il Capo dello Stato "desidera esprimere vivo apprezzamento al Comitato promotore dell'iniziativa, che riunisce i rappresentanti delle istituzioni e del mondo dell'associazionismo in un comune impegno civile". Il Colle auspica "che i risultati degli incontri promuovano soluzioni concrete e attuabili nel breve periodo, idonei alla progressiva e radicata diffusione di comportamenti responsabili, a basso impatto ambientale e capaci di migliorare in modo significativo nelle grandi città italiane la vita di tutti".

Nel nostro paese, evidenzia ancora il Quirinale, "persistono ancora seri ostacoli [che] ci allontanano dagli standard europei [sia] per la tutela dell'ambiente [sia per] lo sviluppo di una mobilità sostenibile e la salvaguardia della sicurezza su strada. E' necessario che l'Italia si avvii a colmare questo grave ritardo attraverso l'adozione di misure efficaci e lungimiranti capaci di definire un sistema integrato dei trasporti e di valorizzare forme alternative per lo spostamento quotidiano".

Gli Stati Generali – che si aprono il prossimo 5 ottobre – saranno un'occasione di confronto sulle proposte sulla mobilità sostenibile urbana. Non si parlerà solo di bici, ma anche di sicurezza per i ciclisti e i pedoni. Sarà una manifestazione a tutto tondo che cerca di coinvolgere il maggior numero di associazioni e organizzazioni in prima linea per una migliore mobilità e qualità urbana.

Lunedì, 01 Ottobre 2012 10:49

La bici sorpassa l'auto nelle vendite

Nel 2011 si sono vendute più biciclette che auto. Lo rivela stamattina il quotidiano La Repubblica, che pubblica i dati: le auto immatricolate sono state 1.748.143, le bici vendute 1.750.000. Sono solo circa 2000 in più ma è significativo di come gli italiani stiano cambiando le loro scelte del vivere quotidiano. E' vero che c'è la crisi economica che frena gli acquisti delle auto, ma è un dato che fa pensare ad un cambiamento degli stili di vita degli italiani.

E' un segnale più che positivo, in vista della settimana che vedrà protagonisti a Reggio Emilia gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità Nuova, appuntamento organizzato da #salvaciclisti, Legambiente, Anci e Fiab.

Ecco cosa scrive Fabio Tonacci nel suo articolo di oggi: un'occasione per cambiare stili di vita.

 

Ripeteva in continuazione lo scrittore inglese di fantascienza Herbert George Wells: "Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per il genere umano ci sia ancora speranza". La fantascienza è diventata realtà, la bicicletta oggi si vende più della macchina. E anche se dall'altro lato della medaglia si scorge la più grave crisi del settore automobilistico degli ultimi decenni (il mercato è ripiombato ai livelli del 1964, ad agosto si è avuta la nona contrazione consecutiva a due cifre, con un meno 20 per cento di vendita rispetto al 2011), qualcosa si muove in avanti.

Anche perché alle biciclette vendute vanno aggiunti 200 mila restauri. Racconta Pietro Nigrelli, direttore del settore cicli di Confindustria Ancma: «Sempre più gente decide di recuperare vecchi modelli ritrovati in garage o in cantina. Con 100-150 euro i negozi specializzati, ce ne sono 2700 sparsi in Italia, ti propongono un restyling completo, seguendo le mode del momento: manubrio dritto, ruote colorate con lo scatto fisso, telaio riverniciato. Così si valorizzano bici vecchie ma che erano fatte su misura, con telai d'acciaio».

Insomma, ci piacciono talmente tanto che andiamo a recuperarle tra i bauli e la polvere delle cantine. Ma perché? Cos'è cambiato? La crisi, il prezzo della benzina arrivato a 2 euro al litro e i 7 mila euro all'anno (calcolati da Federconsumatori) per mantenere l'auto ci hanno sicuramente convinto a pedalare di più. «Ma non è solo questo — sostiene Nigrelli — il segreto del successo sta nel fatto che la bici è easy, facile da usare, costa poco, è maneggevole, comoda, oggi anche hi-tech nelle versioni ibride ed elettriche. Su un tratto di 5 km batte qualsiasi altro mezzo». Sarà per questo che è l'unico mezzo di trasporto privato che non ha subito un crollo di vendita. I produttori ne fanno di pieghevoli, a tre ruote, rétro, anfibie, senza pedali, placcate d'oro e in pelle di struzzo per chi vuole sì pedalare, ma con glamour.

Si usa per andare al lavoro, per spostarsi in città, per fare le gite. Eccolo, un altro motivo del successo: la vacanza a pedali. «La tendenza è quella di ricercare sempre di più il "turismo personalizzato" — dice Franco Isetti, presidente del Touring Club Italiano — le persone scelgono da sole mete e itinerari non omologati, che uniscono la visita ai beni culturali, il tour enogastronomico e il contatto con l'ambiente e i centri storici. La bicicletta è il mezzo ideale, il più semplice per coniugare tutto questo. Oltretutto, con i modelli ibridi la pedalata assistita e la possibilità di sfruttare anche il motore elettrico, si è aperto il mercato ai più anziani».

Il sorpasso della bicicletta sull'automobile è avvenuto anche in Germania. C'era da aspettarselo, lì le città sono decisamente "bikefriendly", grazie al record europeo: 40 mila km di piste ciclabili. In Italia l'ultimo finanziamento ad hoc risale a 13 anni fa. «Questo rinnovato amore — ragiona Antonio Della Venezia, presidente della Federazione italiana amici della bicicletta — aprirà la mentalità a chi ha sempre usato soltanto l'auto. Non credo che l'Italia tornerà ai livelli di vendita di auto precedenti al 2008. È l'occasione per cambiare stile di vita».

Fonte: La Repubblica

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